Secondo la cosiddetta paleo-astronautica, una disciplina parascientifica che propugna un’origine aliena della razza umana, il primo uomo non sarebbe altro che il frutto di manipolazioni genetiche operate sul genoma delle scimmie antropomorfe terrestri da parte di civiltà extraterrestri che avrebbero visitato il nostro paese in un passato antichissimo. In particolare lo studioso torinese Mauro Biglino, noto esponente di tale teoria, è addirittura convinto che una grande prova di tutto ciò sia contenuta nella Bibbia. Egli afferma che questo testo, senza alcun dubbio, parli apertamente di clonazione, cioè di quella tecnica di ingegneria genetica che a partire dal DNA di un individuo permette la generazione di un nuovo individuo del tutto uguale a quello originario.
Questa convinzione di Biglino non ha alcuna giustificazione ed è completamente campata in aria. Basti pensare che una sciocchezza del genere deve necessariamente passare attraverso l'imbarazzante ipotesi che l'antico redattore biblico era a conoscenza dell'esistenza della macromolecola del DNA quasi tremila anni prima della scoperta di Watson e Crick. In un articolo che ho già pubblicato ho mostrato come Biglino si basi sull’ennesimo giochetto con i termini ebraici della Genesi falsificando il loro significato e manipolando le informazioni dei dizionari. Ma queste falsificazioni non si fermano solo al dato linguistico e grammaticale, si spingono anche alla ricerca di finte conferme da parte di esperti della materia forzando in modo subdolo le loro affermazioni.
In molte delle sue conferenze Biglino assicura il suo uditorio che gli stessi rabbini ebrei sono convinti che la tecnica della clonazione sia descritta nella Bibbia. Uno di questi esperti, il professor Igael Safran docente di etica medica all’Università di Gerusalemme, viene citato spesso da Biglino: “Se facciamo finta che la Bibbia ci racconti una storia concreta, per fortuna c’è una parte della scienza accademica, universitaria, che sta prendendo in seria considerazione questa possibilità, cioè che siamo stati fabbricati con l’ingegneria genetica. Se ricordiamo la vicenda della clonazione della pecora Dolly che ha suscitato tutta una polemica di ordine bio-etico, sapete cosa ha detto il professor Safran rabbino, docente di etica medica dell’università ebraica di Gerusalemme? “La clonazione esiste da sempre basta vedere come sono venuti al mondo Adamo ed Eva”. Lo sanno da sempre che la bibbia dice quello”.
Apparentemente si tratterebbe di una citazione importante che non lascerebbe spazio ad alcun dubbio: nella Bibbia veramente si parlerebbe niente meno che di clonazione e a dirlo non è più un Biglino qualsiasi, ma addirittura un docente accademico dell’Università di Gerusalemme. Ma anche in questo caso si tratta di un piccolo giochetto di prestigio perché Biglino, molto astutamente, manipola la citazione del professor Safran facendo intendere cose che non ha mai detto.
La citazione è tratta da un articolo dell’Unità del 22 agosto del 1997 dove viene riportata un’intervista fatta al professor Safran sulle implicazioni etiche della clonazione (tutto l’articolo può essere trovato qui). L’articolo in questione non parla affatto della conoscenza della pratica della clonazione nella Bibbia, ma è incentrato solo sulle implicazioni morali che tale pratica avrebbe per gli Ebrei e, quindi, per la Bibbia. Non si tratta quindi di uno studio esegetico o linguistico sulla reale presenza della clonazione nella Bibbia. La frase riportata da Biglino è una risposta del professor Safran alla seguente domanda: “Eppure in questo suo atteggiamento possibilista la cultura ebraica tradizionale sembra riscoprire qualcosa di molto antico, un’idea che la accompagna dalle proprie origini” alla quale Safran risponde: “E‘ vero. Basterebbe ricordare come sono venuti al mondo Adamo ed Eva”
Come ci si può rendere conto facilmente il professor Safran non dice affatto che nella Bibbia ci sia un esplicito riferimento alla clonazione, ma sottolinea esclusivamente il fatto che moralmente una creazione umana senza l’intervento dell’unione sessuale, com’è appunto la clonazione, non è in contrasto con il messaggio biblico. Quindi è in questa ottica che va letta l’affermazione su Adamo ed Eva che, infatti, sono stati creati da Dio per primi e, quindi, senza esserci stato bisogno di un atto sessuale.
Appena dopo il professor Safran chiarisce ancor di più il suo punto di vista e precisa che il testo fondamentale per valutare le implicazioni morali della clonazione, cioè di una generazione senza rapporto sessuale, non è la Bibbia dove non c’è alcun cenno a pratiche di clonazione, ma le cosiddette “Sefer Yetzirah” un testo appartenente, come dice lo stesso Safran, alla letteratura cabalistica. Si tratta di una speculazione teologica e cosmogonica riguardo alla creazione del mondo, e quindi, anche dell’uomo e della donna. Siamo, quindi, di fronte ad una dimensione esoterica e metafisica dell’ebraismo, dove viene svelata la relazione segreta fra le componenti della creazione di Dio e le lettere dell’alfabeto ebraico. Niente a che vedere con un riferimento reale e concreto a pratiche di clonazione avvenute in antichità. Tra l’altro si tratta di un testo molto tardo rispetto alla Genesi (scritta tra il X sec. a.C. e il V sec. a.C.) essendo stato composto solo a partire dal IV secolo d.C. e che, quindi, non ha nulla a che vedere con l’ambiente ed il periodo storico in cui si formò la Genesi.
Quello descritto in questo articolo non è che l’ennesimo piccolo inganno che Biglino tende ai suoi lettori ed accoliti. Lascia intendere di avere una grande preparazione e cultura sul rabbinismo, con citazioni roboanti e sorprendenti, lascia intendere che esista “una parte della scienza accademica, scientifica” che confermi le sue asserzioni, ma alla fine, andando a verificare si scopre che dietro c’è il nulla. Nella fattispecie che abbiamo visto, Biglino riporta una citazione tratta da una intervista, quindi una semplice chiacchierata, nessun pensiero strutturato, nessun studio importante o testo accademico, presente su un articolo di giornale senza alcun valore scientifico. Per giunta tale citazione viene estrapolata dal contesto in cui si trovava, manipolata e strumentalizzata per i suoi fini. Ennesima dimostrazione che occorre verificare ogni piccolo dettaglio delle affermazioni di Biglino, l’imbroglio è sempre dietro l’angolo.