martedì 9 luglio 2019

L'ipocrisia assassina del laicismo. #JESUISVINCENTLAMBERT

In questi giorni, tra la vergognosa indifferenza generale dei media più importanti, si sta consumando la tragica vicenda di Vincent Lambert, una cittadino francese tetraplegico che lo Stato francese vuole assolutamente eliminare appoggiando la volontà della moglie contro quella dei suoi genitori. 
Purtroppo la Francia, insieme ad altri Stati come l'Olanda, la Danimarca, la Norvegia, il Belgio, ecc. ha intrapreso la tremenda strada della cultura della morte, l'eliminazione del malato come soluzione. Una soluzione ipocritamente ritenuta la "cosa migliore", che viene presa "per il bene del malato", come se la morte procurata fosse una cura, mentre invece è solo un modo di sbarazzarsi di persone malate che non servono a niente, che pesano sul bilancio statale e che è penoso e pesante accudire.

Ma la vicenda di Vincent Lambert non è l'ennesimo, classico, episodio di eutanasia, la "dolce morte" da somministrare al malato terminale, fatto eticamente inaccettabile, ma che, almeno, avrebbe il paravento morale di voler impedire un'accanimento terapeutico e di rispettare le ultime volontà del malato. No, stavolta niente di tutto questo. Vincent Lambert è solamente una persona disabile, vive autonomamente, non ha bisogno di alcuna macchina, non c'è bisogno di "staccare alcuna spina". Certamente versa in gravi condizioni, ma non è in pericolo di vita, non è in nessuna "fase terminale" della sua malattia, non è un morente in stato di agonia. Vincent Lambert non ha bisogno di alcun respiratore, ha un battito cardiaco spontaneo e non è in stato di morte cerebrale.

Insomma Vincent Lambert è un portatore di handicap, quindi una persona normalissima, che non è affatto alla fine della sua vita, eppure lo Stato laicista francese non si arrende, pur di uccidere, eliminare una vita che ritiene "non vivibile", si è impegnato in una mostruosa lotta legale fino ad ottenere una sentenza in suo favore dalla Cassazione. Vincent Lambert deve morire! Ma lo sventurato è vivo, non è in pericolo di vita, quale "eutanasia" può essere mai possibile? Per il laicismo sono dettagli, si procederà con l'eutanasia omissiva. E, così, dal 2 luglio scorso al povero Vincent sono stati interrotti l'idratazione e l'alimentazione. Quindi, per lo Stato francese, e non solo, dar da mangiare e da bere ad una persona che non è in pericolo di vita, ma disabile, è accanimento terapeutico.

Io credo che nemmeno nei giorni più bui del nazismo e dello stalinismo, nemmeno  con le efferatezze di Pol Pot, Menghistu o Bokassa si siano raggiunti livelli di atrocità morale cosi elevati. Per lo Stato laicista la vita ha un valore solo se è degna di essere vissuta e questa dignità, ovviamente, la decide solo lui, anche contro il parere dei famigliari delle vittime. Con una insopportabile ipocrisia, perché non si dica che lo Stato sia un assassino che uccide una persona non autosufficiente, sospende le cure di base, alimentazione ed idratazione. Amare è curare e curare è amare, se si esce da quest'ottica si diventa delle bestie inumane.     

2 commenti:

  1. Programma nazista Aktion-T4.
    Il programma definiva le "vite che non meritano di essere vissute".

    A causa di una lettura superficiale della storia molti sono indotti a pensare che da parte dei nazisti ci fosse un'esplicita dichiarazione pubblica di voler eliminare gli individui "diffettosi" in favore della "razza pura".
    In realtà i nazisti presentavano il T4 come un programma di cura per i disabili. Con tale motivazione - e per obbligo di legge - essi sottraevano ai genitori i bambini con un qualche "difetto" fisico o psichico, li uccidevano con iniezione letale, dopodiché comunicavano ai genitori che il bambino era morto per cause/malattie naturali (come ad esempio un'infezione durante il soggiorno di cura).
    Il programma T4 partì dai bambini e arrivò agli adolescenti e agli adulti.

    Non ci vedo grandi differenze con molte delle attuali "eutanasie" europee... Anzi, come osservi tu alla fine, l'unica differenza è un raffinamento della tecnica nazista (ideologia che aveva già tentato un "miglioramento" sulla via dei regimi comunisti... però anche con questi la gente continuava ad accorgersi delle bestialità perpetrate... che alla fin fine emergevano in modo evidente).

    Oggi, a quanto pare, i sistemi di manipolazione mentale sono riusciti nell'intento di far collaborare psicologicamente, moralmente e materialmente anche la maggior parte della popolazione che concorda pienamente sulle "vite degne" e su quelle "non degne".
    Inoltre, ai tempi del nazismo c'era una parte di popolazione collaborazionista (che praticamente concordava con l'uccisione dei suoi stessi figli) , e però c'era una parte della popolazione che non concordava, che si ribellava.
    Attualmente si è giunti ad una più generalizzata schizofrenia presente negli stessi individui: i quali possono manifestare (giustamente, eh!) sdegnati per un disabile che trova una barriera architettonica o per un impiegato poco gentile allo sportello delle Poste che rispondesse male ad una persona con handicap... o anche ugualmente (e ancora giustamente) sdegnarsi per il disagio fisico di immigrati in attesa di sbarcare dalle varie navi... Ma poi, voilà la grave schizofrenia, trovano normalissimo che un bambino come Alfie venga soffocato, e che un adulto come Vincent venga fatto morire di sete in un ospedale!!. ... Io non credo che su queste cose sia possibile ragionare. Intendo dire che a questo punto della storia: c'è chi capisce e c'è chi non capisce. Se qualcuno non capisce, non capirà mai... a meno che non si trovi bloccato a letto con i suoi colleghi-bestie che lo guardano agonizzare e gli negano il bicchiere d'acqua che gli salva la vita. ... O forse no, forse se qualcuno, per rendersi conto, arriva a quel punto: è già morto.
    (di certo noi cristiani dobbiamo sperare in qualche resurrezione, ma rimane evidente che tanti individui hanno già scelto la morte della loro umanità... ed è uno dei tanti motivi per i quali vogliono provocarla nei più deboli).

    "Devo comunicarvi il mio rammarico nell’informarvi che il bambino è morto il 22 gennaio 1943 per infiammazione delle vie respiratorie. (…) Egli non aveva fatto alcun tipo di progresso durante il suo soggiorno qui. Il bambino non sarebbe certamente mai diventato utile alla società ed avrebbe anzi avuto bisogno di cure per tutta la vita. Siate confortati dal fatto che il vostro bambino ha avuto una dolce morte"

    Dr. Ernst Illing

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    1. La stessa autodefinizione di "pro choice", cioè i "favorevoli alla scelta", è il simbolo di questa schizofrenia. La soluzione diabolicamente (avverbio che non uso a caso) più geniale per sanare ogni contraddizione, per, ad esempio, ritenere indegna la vita di un feto innocente e degna quella di un assassino stupratore. Intendiamoci, anch'io sono per non "toccare Caino", ma non riesco a non stupirmi di come un "pro choice" riesca a ritenere un abominio la pena di morte.

      Ciao Francesca e grazie del tuo commento

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