giovedì 3 luglio 2014

Il Caso Galileo, conflitto tra scienza e chiesa?

Eppur si muove!”. Così avrebbe esclamato con orgoglio Galileo Galilei davanti al tribunale dell’inquisizione che gli aveva imposto l’abiura dell’eliocentrismo. La vicenda del famoso scienziato pisano, che subì dall’inquisizione due processi nel 1616 e nel 1633, è senza dubbio il simbolo più conosciuto e diffuso della supposta repressione che avrebbe operato l’oscurantismo religioso cattolico sul progresso scientifico. Nell’immaginario collettivo Galileo Galilei è il paladino della libertà scientifica e di pensiero che fu incarcerato, torturato ed infine condannato per le sue scoperte. 

Ma Galileo non pronunciò mai quella frase, fu inventata dallo scrittore italiano Giuseppe Baretti che ricostruì la vicenda in salsa anticattolica per il pubblico inglese in un'antologia pubblicata a Londra nel 1757 dal titolo “Italian Library”. Questo fatto è sintomatico di come la vicenda di Galileo sia stata per lungo tempo strumentalizzata da una certa storiografia laicista che per i propri scopi ideologici ha costruito ad arte un clamoroso falso storico. Il caso di Galileo Galilei, ricondotto a giuste proporzioni, non ebbe affatto la piega drammatica che gli si è voluto attribuire. Galileo non fu mai incarcerato e tanto meno torturato, egli godette, per una buona parte della sua esistenza, di stima e simpatia da parte di numerosi alti prelati e di vari papi, ai quali dedicò le proprie opere. Trascorse gli ultimi anni della vita in un confortevole confino, con la possibilità di continuare a lavorare, a condizione di non occuparsi più della famosa questione del movimento della Terra, e con l’unico obbligo di recitare una volta alla settimana i sette salmi penitenziali, cosa che neppure fece avendo delegato il pio ufficio alla figlia. 

Se lasciamo da parte i luoghi comuni imposti dalla falsa storiografia laicista, nata in età illuminista col chiaro intento di screditare la Chiesa Cattolica, e si affronta la vicenda con rigore storico si scopre una vicenda ben differente da come ci è stata raccontata. Ciò che capitò a Galilei non fu causato, come erroneamente si pensa, dalla sua negazione della concezione geocentrica, cioè il Sole che gira attorno alla Terra, ma dal fatto che non portava alcuna prova scientifica a supporto di quanto asseriva. La Chiesa non aveva affatto paura di tale concezione e la reputava una teoria come un’altra e non pensava potesse mettere in dubbio la rivelazione biblica. Il messaggio biblico, infatti, poneva l'uomo e non il cosmo al centro dell'opera creatrice di Dio e l'aspirazione principale dell'uomo comune non era quella di arrivare ad una conoscenza scientifica della realtà, bensì quella di fare la volontà di Dio per la propria salvezza. Non importava tanto sapere come andava il cielo, ma come andare in cielo. Quattro secoli prima di Galileo, Tommaso d’Aquino (1225-1274) già affermava, nel commento al De coelo et mundo di Aristotele, che la concezione tolemaica, proprio perché non suffragata da prove, non poteva considerarsi definitiva. Lo stesso Copernico (1473-1543), astronomo polacco e sacerdote cattolico, morto ventuno anni prima di Galileo, aveva sostenuto la teoria eliocentrica senza venir mai infastidito dalla Chiesa Cattolica. Lo conferma lo stesso Galileo nella sua lettera del 1615 alla granduchessa di Toscana, Cristina di Lorena, dove afferma che la Chiesa non aveva nulla da ridire sull’ipotesi di Copernico. In quegli anni anche molti esponenti ecclesiastici e persino due papi, Leone X e Clemente VII, si mostrarono interessati alle sue tesi. Nella cattolica Spagna, nell’università di Salamanca, s’insegnava liberamente la teoria copernicana. 

Ciò che attirò l’irritazione della Chiesa su Galileo fu piuttosto il suo modo di presentare l’eliocentrismo come una verità scientifica assoluta ed in grado, per questo, di costituire una nuova filosofia del sapere, mentre la Chiesa gli chiedeva solamente di considerarla come semplice ipotesi matematica. Il Cardinale Roberto Bellarmino (1542-1621), che ebbe una parte importante nel processo contro Galilei, scrisse il 12 aprile 1615 al padre carmelitano Paolo Antonio Foscarini che appoggiava Galilei: “Dico che il Venerabile Padre e il signor Galileo facciano prudentemente a contentarsi di parlare ‘ex suppositione' e non ‘assolutamente', come io ho sempre creduto che abbia parlato il Copernico. (...) Dico che quando ci fusse ‘vera dimostrazione' che il Sole stia nel centro del mondo e la Terra nel terzo cielo, e che il Sole non circonda la Terra , ma la Terra circonda il Sole, all'hora bisogneria andar con molta consideratione in esplicare le Scritture che paiono contrarie, ed è meglio dire che non le intendiamo, piuttosto che dire che sia falso quello che si dimostra”. E, in effetti, era proprio così, a quei tempi Galilei non possedeva alcuna prova scientifica di ciò che andava sostenendo, mentre la teoria geocentrica era ancora molto accreditata. Le osservazioni di Galileo, che avevano appurato l’esistenza di quattro lune di Giove che orbitano attorno al pianeta così come fa la Luna con la Terra, non provavano in alcun modo che fosse la Terra a girare attorno al sole e non viceversa. Uno scienziato del tempo, il famoso astronomo danese Tycho Brahe, asseriva che tutti i pianeti ruotano attorno al Sole e che questi, con tutto il suo seguito, ruota a sua volta attorno alla Terra. Teoria certamente complicata, ma aveva il pregio di spiegare efficacemente il moto osservato dei pianeti, punto in cui l’eliocentrismo di allora era carente, adeguandosi perfettamente alle osservazioni di Galileo. 

Bisognerà aspettare il XIX per veder dimostrato matematicamente l’eliocentrismo, ma al tempo di allora il modello geocentrico era di gran lunga il più accettato perché in grado di giustificare con sufficiente precisione tutti i fenomeni celesti fino allora osservabili come ebbe a dire lo stesso Galileo: “Non posso trovar termine all'ammirazione mia come abbia possuto in Aristarco e nel Copernico far la ragione tanta violenza al senso, che contro a questo ella si sia fatta padrona del loro credere”. 

Il filosofo svizzero tedesco Titus Burckhardt (1908-1984), grande storico ed esperto di filosofia della scienza, scrisse che la Chiesa, esigendo da Galileo di presentare le proprie tesi sul moto della terra e del sole non come verità assoluta, ma come ipotesi, aveva le sue buone ragioni (T. Burckhardt “Scienza moderna e saggezza tradizionale” 1968, pag. 134). Il motivo per cui Galilei ebbe problemi non fu dunque legato alla teoria eliocentrica, ma a ragioni di filosofia della scienza, in quanto ebbe un atteggiamento scientista e non scientifico. La Chiesa di allora, attraverso la sua Accademia delle Scienze, accoglieva senza tanti problemi ogni teoria che fosse stata sostenuta da un ragionamento scientifico, anzi le usava per perfezionare l’interpretazione dei quei passi della Bibbia apparentemente incoerenti con esse. Così fece, ad esempio, con quei passi che sembravano considerare la Terra come se fosse piatta. La Chiesa accettò senza problemi le prove della sfericità del nostro pianeta al punto che fu uno dei maggiori alleati che ebbe Cristoforo Colombo nel convincere i reali spagnoli a sostenerlo nel progetto di aprire una nuova via per le indie. E’, infatti, dovuta all’ennesima falsità laicista, quella contenuta nel romanzo “La vita e i viaggi di Cristoforo Colombo” di Washington Irwing del 1828, scritto in odio alla Chiesa Cattolica, la leggenda che questa a quell’epoca ancora sostenesse che la Terra fosse piatta. 

Le prove che portava Galileo non erano convincenti. In una lettera al cardinale Orsini affermò che la rotazione della Terra intorno al Sole sarebbe stata provata dalle maree, cioè che il movimento della Terra producesse un tale scuotimento da causare le alte e le basse maree. Ma confrontando la posizione del Sole con il ritmo delle maree tale argomentazione risultò palesemente inadeguata. La Chiesa voleva prove scientifiche, per questo fu consigliato a Galileo di insegnare il sistema copernicano come ipotesi e non come verità scientifica. Il filosofo austriaco Paul Feyerabend, ateo e anarchico, grande studioso della filosofia della scienza, sostenne che: “La Chiesa dell'epoca di Galilei si attenne alla ragione più che lo stesso Galilei, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galilei fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione” (P. Feyerabend “Wider den Methodenzwang” FrankfurtM/Main 1976, p. 206). 

La condanna di Galileo non fu, quindi, una censura della teoria eliocentrica e con essa di tutta la scienza, ma solamente dell’atteggiamento antiscientifico dello scienziato pisano che pretendeva di imporre la sua intuizione scientifica senza sottoporla alle necessarie verifiche sperimentali. In pratica la Chiesa volle mettere all’indice un’ideologia, lo scientismo, che faceva della scienza una “seconda religione”. Ma la storiografia laicista insiste nel ritenere Galileo principalmente una vittima dell’oscurantismo religioso tanto da farne il martire della scienza che tutti conosciamo, e per dimostrarlo si appella alla sentenza di condanna del Sant’Uffizio del 1633 dove, in effetti, la teoria eliocentrica propugnata da Galileo viene considerata contraria “alla filosofia e alle Sacre Scritture”. Ovviamente una teoria scientifica non dovrebbe essere valutata su base religiosa o politica, ma questo è il nostro modo moderno di considerare la scienza che inevitabilmente non coincide con quello dell'Europa del XVI secolo, quando la scienza galileiana ancora neppure esisteva e quando, soprattutto, le sicurezze di quel tempo, cioè la fede e la certezza della vita eterna, erano state messe in dubbio dalla Riforma Protestante. Per avere una visione che sia corretta dal punto di vista storico occorre collocare Il processo a Galilei all'interno del XVII secolo. In quel tempo la “filosofia” Aristotelica era ancora accettata integralmente, anche per quanto riguardava la sua visione cosmica, quindi ogni suo sovvertimento era ancora visto come un qualcosa di sospetto ed irrazionale, ma soprattutto ci troviamo negli anni appena successivi alla Riforma Protestante, un periodo terribile dove imperversavano le guerre di religione e il mondo protestante accusava quello cattolico di non amare la Bibbia, di leggerla poco, di non rispettarla. Tutto questo portò, per reazione, ad un irrigidimento verso ciò che poteva portare a considerare la Chiesa Cattolica come non sufficientemente garante delle verità della Scrittura. Per questo motivo, e non per odio verso la scienza, nella sentenza di condanna di Galileo l’accusa principale è quella di non aver portato il rispetto dovuto per le Sacre Scritture. 

La storiografia laicista si ostina a vedere nella Chiesa il “bastione dell’oscurantismo”, ma è una posizione storicamente insostenibile a fronte dell’impulso che la Chiesa ha sempre esercitato per lo sviluppo e la diffusione della scienza. Basta pensare a tutti i grandi geni della Chiesa e agli scienziati che furono nello stesso tempo credenti, a partire da Copernico, Pascal o Newton fino ai giorni nostri. Quando l’Occidente si risveglia, dopo i secoli oscuri dell’alto Medioevo, non si delinea nessun contrasto tra la scienza e il cristianesimo. Nelle Università medioevali, le discipline scientifiche e quelle speculative vanno tranquillamente d’accordo. Quando poi la scienza moderna nasce nel XVI secolo, i ricercatori di allora vengono incoraggiati e sostenuti da papi e cardinali. D’altra parte, è un fatto che le scienze sperimentali dei tempi moderni decollarono solo nei paesi cristiani. Solo laddove si sono verificate manipolazioni della scienza che rischiarono di calpestare la dignità dell’essere umano la Chiesa ha ritenuto suo dovere intervenire, certamente con alcuni errori, come fu con Galileo, ma sicuramente con un’efficienza tale da tener sotto controllo il progresso mantenendolo sempre al servizio dell’uomo. 


Bibliografia 

G. De Santillana, “Processo a Galileo”, Feltrinelli, Milano 1960; 
L. Geymonat, “Galileo Galilei”, Einaudi, Torino 1962; 
P. Paschini, “Vita e opere di Galileo Galilei”, Herder, Roma 1965; 
T. Burckhardt “Scienza moderna e saggezza tradizionale” 1968 
W. Brandmuller, “Il Caso Galileo, conflitto tra scienza e chiesa?”, Ed. Paoline, 1970; 
Rino Cammilleri, "La verità su Galileo", in Fogli, n. 90, Anno XI, settembre 1984. 
Jean Pierre Lonchamp, "Il caso Galileo", Ed. Paoline, Cinisello Balsamo (MI) 1990. 
Paul Karl Feyerabend, "Contro il metodo: abbozzo di una teoria anarchica della conoscenza", Feltrinelli, Milano, 1979

54 commenti:

  1. @ myself

    "È vero, ma fu minacciato di tortura durante gli interrogatori e la sua condanna iniziale fu al "carcere formale a discrezione dell'Inquisizione"

    Galileo non fu mai minacciato di tortura perché per i tribunali ecclesiastici le confessioni estorte alla vista degli strumenti di tortura (incospectu tormentorum) non avevano valore. La tortura in tali tribunali era rarissima (R. Lanzilli “La tortura”, Il timone n. 23 – Gennaio/Febbraio 2003) e poi ai tempi di Galileo era vietata per le persone con più di 65 anni (http://it.wikipedia.org/wiki/E_pur_si_muove!).
    Galileo godette di una larghissima tolleranza, infatti visse tranquillamente la sua vecchiaia (9 anni) nella sua villa in Toscana.

    "Può una tale sentenza non definirsi oscurantista?"

    Certamente si, è ben spiegato nel mio articolo. Galileo è stato riconosciuto colpevole di voler sovvertire una concezione, a quei tempi ritenuta certa, della realtà, senza avere delle prove certe ed inconfutabili. In quei tempi, quando la Chiesa era accusata dai protestanti di non rispettare sufficientemente la Bibbia, non poteva passare una concezione della realtà che, senza prove, pareva mettere in dubbio la comune interpretazione della Bibbia. La Chiesa, quindi, voleva prove che Galileo non fu in grado di fornire. Questo non è oscurantismo, anzi il contrario.

    "E pensare che recentemente, nel post riguardo le sentinelle in piedi, ti sei fatto paladino della libertà di espressione..."

    Svegliati!!! Stiamo parlando di storia, non di attualità. Non si possono porre sullo stesso piano la mentalità dell'Europa del XVI secolo con quella di oggi.

    "Se per questo non c'era nemmeno alcuna prova scientifica a favore della teoria geocentrica..."

    Osservazione non pertinente. Stiamo parlando del XVI secolo, quando la filosofia della realtà ed il sistema cosmico comunemente dati per certi erano quelli Aristotelici/Tolemaici. Nessuno si sognava di metterli in dubbio, solo chi voleva sovvertire tale ordine, dato per certo, doveva fornire i motivi validi per poterlo fare.

    "Il punto non è se Galileo avesse fornito prove scientifiche per la sua teoria, il punto è che nessuno dovrebbe essere condannato per sostenere delle teorie di carattere scientifico, anche sbagliate o carenti"

    Bravo! Giusto! Sono d'accordo con te! Ma con la vicenda di Galileo parliamo di un periodo storico dove il concetto di scienza libera ed indipendente ancora non esisteva e qualsiasi tesi o concezione che poteva mettere in pericolo le certezze e le aspettative di salvezza di allora erano viste con diffidenza. Noi, oggi, non abbiamo più tali remore, sappiamo molte più cose di quelle che potevano sapere gli uomini di allora ed abbiamo sviluppato un altro tipo di consapevolezza. La Chiesa stessa sa che la scienza non può mettere in dubbio la fede, mentre allora non esisteva tale consapevolezza.

    "La Scienza non ha bisogno di tribunali e inquisitori, il suo unico giudice è il metodo scientifico e chiunque si voglia sostituire ad esso, come fece la Chiesa Cattolica nel caso di Galileo, è un oscurantista"

    Frase che non ha alcun valore storico, ma inficiata pesantemente dal pregiudizio laicista che pretende di giudicare fatti e comportamenti del passato con mentalità odierne.

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  2. @Luigi Ruggini

    "Galileo è stato riconosciuto colpevole di voler sovvertire una concezione, a quei tempi ritenuta certa, della realtà, senza avere delle prove certe ed inconfutabili."

    "Non si possono porre sullo stesso piano la mentalità dell'Europa del XVI secolo con quella di oggi."

    "Stiamo parlando del XVI secolo, quando la filosofia della realtà ed il sistema cosmico comunemente dati per certi erano quelli Aristotelici/Tolemaici. Nessuno si sognava di metterli in dubbio, solo chi voleva sovvertire tale ordine, dato per certo, doveva fornire i motivi validi per poterlo fare."

    "Ma con la vicenda di Galileo parliamo di un periodo storico dove il concetto di scienza libera ed indipendente ancora non esisteva e qualsiasi tesi o concezione che poteva mettere in pericolo le certezze e le aspettative di salvezza di allora erano viste con diffidenza."

    Cioè in sintesi ti rifugi in "erano altri tempi". Ma se la domanda è: "La Chiesa ha avuto un atteggiamento oscurantista nella vicenda di Galileo?" e i fatti sono che la Chiesa ha costretto un uomo ad abiurare le sue idee sull'universo, come può la risposta essere "No, affatto."?
    "Oscurantismo" ha una definizione ben precisa, indipendente dal periodo storico. Se la Chiesa riteneva che Galileo non avesse fornito delle prove soddisfacenti a sostegno del sistema eliocentrico, avrebbe potuto limitarsi a dire: "Galileo insegni quello che vuole, ma noi non siamo d'accordo." Invece ha voluto costringerlo ad abiurare, come può questo essere un atteggiamento a favore del progresso? Il progresso richiede che ognuno abbia la libertà di esprimere le proprie teorie, se questa libertà è negata c'è necessariamente oscurantismo.

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  3. @ myself

    "Oscurantismo" ha una definizione ben precisa, indipendente dal periodo storico"

    Questo è vero, ed infatti la Chiesa non è stata, in assoluto, oscurantista con Galileo. Infatti pretendeva da lui una prova, una motivazione plausibile, oggettiva, per mettere in discussione il sistema aristotelico/tolemaico e progredire nella conoscenza della realtà, perfezionando anche l'interpretazione di quei passi della Bibbia che sembravano essere in contrasto.

    " Il progresso richiede che ognuno abbia la libertà di esprimere le proprie teorie, se questa libertà è negata c'è necessariamente oscurantismo"

    Questa affermazione, invece, va rapportata col momento storico. La società di allora era teocratica e completamente confessionale. Il bene più prezioso che gli uomini ritenevano di avere era la speranza della salvezza, della vita eterna. Questa si raggiungeva attraverso la Chiesa, l'unica istituzione riconosciuta da Dio e in grado di indicare la strada certa per tale traguardo. Ogni pertubazione, difficoltà, confusione che poteva mettere in pericolo tale certezza era vista come un qualcosa di malvagio, cattivo e, quindi, da evitare, anche reprimere. La Chiesa, quindi, vigilava soprattutto contro la diffusione delle eresie perchè ritenute un pericolo per la salvezza del popolo. Ciò è provato dal fatto che venivano tollerate le idee rivoluzionarie, come l'eliocentrismo di Copernico o di Galileo, solo che veniva impedito che fossero divulgate come verità. Lo stesso faceva la Chiesa con gli eretici, basta pensare a Giordano Bruno, le cui eresie furono tollerate, ma che gli attirarono la condanna una volta che si rifiutò di non divulgarle.
    La Chiesa accettava tutto, nuove idee, studi, teorie, e ciò dimostra come non sia affatto oscurantista, ma rifiutava di divulgare ciò che si opponeva alla verità del vangelo e quelle teorie che non fossero sufficientemente provate in modo oggettivo.

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  4. @Luigi Ruggini

    " La società di allora era teocratica e completamente confessionale. [...] La Chiesa, quindi, vigilava soprattutto contro la diffusione delle eresie perchè ritenute un pericolo per la salvezza del popolo."

    Questa è una spiegazione, anche corretta, del perché la Chiesa si sia comportata in tal modo, ma non la scagiona dal fatto di aver avuto un comportamento contro la libertà di espressione e quindi inevitabilmente oscurantista. Il periodo storico non può discolparla: non è che poiché in passato lo schiavismo fosse comune, allora noi oggi non possiamo chiamare "criminali" i mercanti di schiavi; così non è che poiché in passato le "eresie" fossero considerate un pericolo, allora noi oggi non possiamo definire "oscurantisti" coloro che combatterono contro la libertà di espressione degli "eretici".

    "Ciò è provato dal fatto che venivano tollerate le idee rivoluzionarie, come l'eliocentrismo di Copernico o di Galileo, solo che veniva impedito che fossero divulgate come verità."

    Ho letto la traduzione in inglese dei testi delle varie lettere e sentenze del processo a Galileo

    http://web.archive.org/web/20070930013053/http://astro.wcupa.edu/mgagne/ess362/resources/finocchiaro.html#sentence

    Riguardo al libro di Galileo "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo", la sentenza del 22 giugno 1633 si pronuncia così:

    "in the same book you have defended the said opinion already condemned and so declared to your face, although in the said book you try by means of various subterfuges to give the impression of leaving it undecided and labeled as probable; this is still a very serious error since there is no way an opinion declared and defined contrary to divine Scripture may be probable."

    Quindi non è vero che la Chiesa si opponesse solo al fatto che l'eliocentrismo fosse divulgato come verità, si opponeva pure al fatto che fosse divulgato come una teoria "probabile"! Se questo non è oscurantismo...

    "la Chiesa [...] pretendeva da lui [Galileo] una prova, una motivazione plausibile, oggettiva, per mettere in discussione il sistema aristotelico/tolemaico"

    ...di ciò nelle sentenze non c'è traccia. Non è scritto che la Chiesa abbia chiesto delle prove a Galileo e che lui non le abbia fornite, né in particolare che la condanna sia stata emessa in seguito a tale comportamento di Galileo.

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  5. Luisse, te tu un'ha hapito punto. Um'avevate già chiesto iscusa per codella bischerata di tant'anni fa? Ovvia, vi s'aveva già perdonato. Un fatelo più. Ecchè adesso, maremmampestata, si 'ambia le 'arte in tavola? Ah sì, ero io che isparavo 'olionate? Oh pallino, ma icché tuddici? È 'osì che vi si scusa? Um mi garba pe’ nulla! Le 'olionate le sparava quell'ingrullito del Bellarmino, tant'è vero he la terra girattorno al sole. Codesto Burkhardt ne hapisce d'historia dell'arte e ippiuppiù di altre min'iate tipo alhimia, le fabole de li sufi e le saggezze tradizionali perenni del mio defunto pìpi. Quant'a Feyerabend l'è uno istranissimo che un distingue miha volentieri la scienza dalla istregoneria. Anzi, tra le due, è l'issehonda che gli desta simpathia. Ha rimbrodolato he la mia l'era "la macchinazione di uno specialista, un'ideologia ristretta che poteva funzionare in ambiti ristretti, ma che era incapace di contribuire a una vita armoniosa e che, quindi, poteva corrompere la gente". Oh nacchero, chettu dici? Sai he vita harmoniosa è una vita fondata su beatissime min'iate. Uh, uh, pulcherrima terra, melio se piatta, all'incentro dell'universo cor sole e la luna che le girano'ntorno a rimpiattino. Una "macchinazione"? Oh, umbrihao! Lo popolo va protetto dall'immenzogna, non dalla realtà de le hose. Se ho isbagliato è perch'ho iddato le perle a' maiali. Un c'erano prove? Ha voglia te! E poscia che discorso illè? La relatività generale dell'Einstenne un l'ha poi provata qualcun'artro? Eddington ner '19, Adamsonne ner 25...
    Una hosa, però, l'evvera... un dissi miha: "Eppur si move!" Dissi: "Bischeri, citrulli'ntronati e merdaioli!"

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    1. Mio caro Fels... ehmm Galileo Galilei, che le posso dire? Ha pienamente ragione ad essere inquietato, ma deve anche rendersi conto che non poteva essere semplice crederle. Fior fiore di scienziati prima di lei, con a capo l'illustrissimo messer danese del Brahe, spergiuravano di una Terra al centro del cosmo. In fondo, mi scusi se oso farle questo appunto, lei ora parla col senno di poi, che come dice la saggezza popolare, ne son piene le fossa.

      Comunque, fossi in lei, non mi rammaricherei più di tanto: dopo averle concesso una dorata pensione in villeggiatura, quegli antipatici del Sant'Uffizio nel 1734 le hanno anche eretto un mausoleo in suo onore nella chiesa di Santa Croce in Firenze. Papa Benedetto XIV nel 1757 ha tolto dall'Indice i libri che insegnavano il moto della Terra, con ciò ufficializzando quanto già di fatto aveva fatto papa Alessandro VII nel 1664 con il ritiro del Decreto del 1616. Infine, addirittura un santo, papa Giovanni Paolo II, lo ha completamente riabilitato dando perfino dell'"ottuso" ai teologi che l'hanno condannata.

      Penso che come rivincita ci si possa stare, non penso sia il caso, ancora una volta,di tirare troppo la corda....

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  6. @ myself

    "Questa è una spiegazione, anche corretta, del perché la Chiesa si sia comportata in tal modo, ma non la scagiona dal fatto di aver avuto un comportamento contro la libertà di espressione e quindi inevitabilmente oscurantista.

    Analisi che ritengo sbagliata per due motivi:

    a) La libertà di espressione è un diritto della persona umana che ha avuto il suo maggiore riconoscimento (ho detto maggiore, non che non ci sia mai stato) solo in epoca moderna. Nel XVI secolo, ma anche prima e dopo, e non solo dalla Chiesa, le possibilità della salvezza dell'anima erano ritenute un bene primario che veniva prima dello stesso diritto alla libertà d'opinione. Tutto ciò non ha alcuna attinenza con l'essere o meno oscurantisti. La Chiesa avrà fatto anche i suoi errori, come ad esempio con Galilei, ma per il suo storico impegno per lo sviluppo della scienza non si può tacciarla per oscurantista (leggiti il mio articolo: http://luis-apologeticon.blogspot.it/2013/02/la-chiesa-e-loscurantismo.html);

    b) Il parallelo con lo schiavismo non ha alcun senso. Questa pratica è sempre stata un abominio, mentre anteporre la sicurezza della salvezza eterna alla libertà d'opinione veniva visto come un bene.

    "Quindi non è vero che la Chiesa si opponesse solo al fatto che l'eliocentrismo fosse divulgato come verità, si opponeva pure al fatto che fosse divulgato come una teoria "probabile"! Se questo non è oscurantismo..."

    Questo è quello che compare nella sentenza finale del 1633, ma questa durezza derivava dal fatto che Galileo, precedentemente ammonito molte altre volte, divulgò sempre le sue idee nonostante avesse promesso di non farlo.

    "Non è scritto che la Chiesa abbia chiesto delle prove a Galileo..."

    Questo è vero, ma come ho già scritto la sentenza è particolarmente dura per l'atteggiamento avuto da Galileo. Egli non fornì mai le prove di ciò che affermava e questo è ciò che risulta dagli storici che ho citato in bibliografia.

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  7. @Luigi Ruggini

    "La libertà di espressione è un diritto della persona umana che ha avuto il suo maggiore riconoscimento (ho detto maggiore, non che non ci sia mai stato) solo in epoca moderna. Nel XVI secolo..."

    Di nuovo il rifugio in "erano altri tempi"... per te tutti gli individui e le istituzioni precedenti al XVI secolo che si opponevano alla libertà di espressione non possono essere accusati di ciò, perchè "erano altri tempi"...

    "La Chiesa avrà fatto anche i suoi errori, come ad esempio con Galilei, ma per il suo storico impegno per lo sviluppo della scienza non si può tacciarla per oscurantista"

    Guarda che io dico che è stata oscurantista nel caso Galileo, di questo si parla, non sto sostenendo che la Chiesa sia sempre stata e sia tuttora oscurantista su ogni tema, ventiquattr'ore su ventiquattro, sarebbe troppo impegnativo anche per lei...

    "Questo è quello che compare nella sentenza finale del 1633, ma questa durezza derivava dal fatto che Galileo..."

    È scritto chiaramente: la Chiesa ha condannato anche solo l'atto di considerare l'eliocentrismo come teoria "probabile". Che lo abbia fatto per essere dura con Galileo o per che altra ragione... comunque lo ha fatto. Ciò fa cadere la tua tesi che la Chiesa si opponesse solo a chi divulgava eliocentrismo come verità.

    "la sentenza è particolarmente dura per l'atteggiamento avuto da Galileo. Egli non fornì mai le prove di ciò che affermava e questo è ciò che risulta dagli storici che ho citato in bibliografia."

    Che le prove di Galileo non fossero corrette siamo d'accordo, ciò di cui non trovo la fonte (e con fonte non intendo l'opinione di uno storico, ma un documento della Chiesa) è che la condanna sia stata conseguenza di questa mancanza di prove.

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  8. Esopo si esprimeva mediante favole, Gesù con parabole, Galileo Galilei a volte, per le sue scoperte astronomiche con anagrammi in latino, che risultavano veri anche quando venivano male interpretati. Se la fine di Esopo precipitato da una rupe dagli abitanti di Delfi, ricorda l’inizio della vita pubblica di Gesù alla sinagoga di Nazaret. Il processo finale di Galilei ha affinità con il processo subito da Gesù dal sinedrio ebraico. Pur con i dovuti distinguo entrambi erano portatori di una verità che in quel momento non potevano dimostrare compiutamente. I geni hanno a volte una vita simile, e spesso un volto somigliante. Galileo Galilei oltre al nome, aveva da anziano un volto che ricorda nei lineamenti quello della Sindone di Torino. Cfr. ebook/book di Ravecca Massimo. Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.

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    1. Grazie del commento, molto interessante.
      Mi permetto solo di precisare il fatto che in realtà Gesù, a differenza di Galileo, riuscì molto bene a convincere i suoi discepoli di essere venuto a portare la Verità. Altrimenti non esisterebbe il Cristianesimo.

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    2. Gesù RISORTO riuscì, Luigi. ;)

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  9. Che una tesi sia hontraria all'opinione di moltissimi, um m'importa punto. Basta he la horrisponda ad esperienza et ragione.
    Tycho poi egl'era stramorto. Un fu lui a rompehrmi li 'olioni. E io nel Dialogo, un l'ho nemmanco cahato de striscio. Tettussai he mirava al cielo ancora ad ohulo nudo? Un prehistoriho, i honti igl'erano boni, un di'o nulla, ma io già ciavevo il hannone ohulare.
    Caro Luisse, spero he "la dorata pensione in villeggiatura" la 'oncedano pure te quoque. Ecchè? 'Ome osi scrivere he 'odesti bischeracci del Sant'Offizio egl'hanno eretto un mausoleo per me? Vergogna, vergogna, etterna vergogna! Il mausoleo me l'ha eretto lo figliolo mio prediletto, Vincenzo Viviani, matematiho! E un c'é nemmeno riuscito da vivo, acciocchè il reverendissimo hardinal Barberini lo impedì, hiedendo l'intervento dell'inquisizione de Florentia. E si ri'ordi il 'aro nome di Vincenzo Viviani e li altri finiscano nell'ombra! E diho ombra per nondill'altro! Eppoi de scuse a babbuccio morto, soppiene le fosse.
    I monumenti postumi dedicahateli al Bellarmino, al Caccini, al Grassi e a tutti li domenihani aristotelisci dello Santo Offizio. Oh, approposito di quel santuomo de'Bellarmino, a Giordanobbruno che gli avete ben dedicahato? Li forni delle hucine di hastel Santangiolo?

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    1. Caro Galilei, stai calmino e non ti scaldar tanto.
      Innanzitutto la tua teoria sarà stata pure corrispondente con la ragione, ma mica tanto con l'esperienza. Scoprire che Giove è circondato da satelliti che gli girano attorno non prova che sia Terra a girare attorno al Sole.
      Eppoi con questo Viviani, caro Galilei, non esageri. Il mausoleo non glielo ha mica realizzato solo lui, vi ha solo partecipato... Vuole mettere la collocazione in Santa Croce? Mica roba da niente...sùvvia...

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  10. @ myself

    "Di nuovo il rifugio in "erano altri tempi"... per te tutti gli individui e le istituzioni precedenti al XVI secolo che si opponevano alla libertà di espressione non possono essere accusati di ciò, perchè "erano altri tempi"...

    Ma quale rifugio? Semplice e motivata considerazione storica. A quel tempo era considerata molto più importante preservare la certezza della vita eterna. Le voci dissenzienti erano controllate e limitate perché ritenute pericolose, non per una negazione della libertà d'espressione.

    "Guarda che io dico che è stata oscurantista nel caso Galileo..."

    Mi sa che non hai capito. Quando mi riferisco all'errore della Chiesa con Galileo, non mi riferisco ad un comportamento oscurantista, ma al fatto che effettivamente è la Terra a girare attorno al sole e non viceversa. Con Galileo la Chiesa non è stata oscurantista.

    "Ciò fa cadere la tua tesi che la Chiesa si opponesse solo a chi divulgava eliocentrismo come verità"

    Ma neanche per sogno. Tu guardi ai fatti con i paraocchi limitandoti, perché ti fa comodo, al puro dato della sentenza. Ma se si vuole essere onesti e fare un'analisi storica seria occorre considerare tutti gli aspetti della vicenda. Cosa che ho fatto nell'articolo.

    "...ciò di cui non trovo la fonte (e con fonte non intendo l'opinione di uno storico, ma un documento della Chiesa) è che la condanna sia stata conseguenza di questa mancanza di prove"

    La condanna non è stata solo conseguenza della mancanza di prove, ma è stata determinata anche da altri fattori, come la disubbidienza e l'ostinazione di Galileo a voler divulgare la sua teoria, il periodo di controriforma, ecc.. La storia non si fa solo con il dato documentale nudo e crudo. Questo va interpretato all'interno di un'analisi strorica che ricostruisca un ambiente storico convincente.

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  11. M'iscaldo, da immestesso, come mi piace. Ben' è ch'altri più non possan nè iscaldare, nè arrostire niuno. Nella 'iesa de Santa Croce, esimissimo, giabb'ellavevo la tomba de la mi famiglia. Teccredi fosse a gratisse? Unm'hanno regalato un ciccinnino. Poscia, di 'orsa, lo giorno che seguì la mi morte, m'hanninfilato in un buho li viscino e non ne la mi tomba. E bene han fatto, ch'altrimenti finivo in terra sconsacrata com'un saraceno. Lo bello mausoleo l'è stato pagato dall'eredità del Viviani, che mi giace accanto. Vatt'avvedè lo suo testamento. Ettu fammi'l favore di non nominallo neppure: quando sento'l nome del bravo figliolo è come se'l core aribbattesse de novo. Cert'è he li aguzzini miei nun m'han eretto nè regalato innulla! Tettù poi mi parli de l'esperientia? Io, per primo, mentre li amici tui stavan'a guardassi l'aristoteliho ombeliho, ho esplorato la Via Lattea, ponendo fine con la certezza della sensata esperientia a se'oli di 'orbellerie de li Philosophi. Pensi he scoperti li pianeti medicei 'ntorno a Giove mi sia messo a far 'ongetture? 'Aruccio, l'ho osservati per anni. E i honti, maremmambuphalita, bisogna far li honti! Li periodi orbitali et il moto! E per li halholi abbisognava tener honto del moto de la terra 'ntorno al sole. Ch'eppur se moveva e se move.

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    1. Eeee, ma che galletto! Eppure non sembravi così spavaldo e desideroso di fare il martire davanti al Sant'Uffizio. Non t'avranno mica lusingato con la retorica laicista?
      Il mausoleo pagato con l'eredità del Viviani? E che ne sai tu? Sei morto! Lascia parlare gli storici che ne sanno più di te e di me!

      E poi, sii bono, ti sei sciroppato una lussuosa pensione, servito e riverito, in una splendida villa sulle colline fiorentine, manco fossi il principe di Kent. Neppure i salmi penitenziali hai dovuto recitare, costringendo quella poraccia di tua figlia a farlo per te. Cosa vai cercando ora? La palma del martirio? Hai avuto la tua occasione, l'hai fallita.

      E veniamo ai tuoi calcoli. Hai dimostrato che la Terra si muove? No, bellino, hai solo dimostrato che si muove il centro di rotazione, che ai tuoi tempi tutti pensavano essere un punto eccentrico nello spazio, non la Terra, e che a sua volta girasse attorno al nostro immobile pianeta. Se tutti la pensavano così, che se ne facevano dei tuoi calcoli?

      Ma poi, perché non ci dici cosa rispondevi a coloro che ti obiettavano il fatto che se la Terra si muove come mai noi non ce ne accorgiamo? Come spiegavi il fatto che gli uccelli si alzano in volo senza che la Terra non gli scorresse sotto? Che i mari non vengano scagliati nello spazio, vista la strabiliante, per quei tempi, velocità che avrebbe dovuto avere la Terra per fare la sua rotazione in sole 24 ore? Dimmi, Galileo, ai tuoi tempi che ne sapevano delle forze di gravitazione universale? Lo sai che solo mentre morivi, nasceva Sir Newton?

      E allora, mio caro Galileo, che sono tutte queste storie?

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    2. "Ma poi, perché non ci dici cosa rispondevi a coloro che ti obiettavano il fatto che se la Terra si muove come mai noi non ce ne accorgiamo?"

      Rinserratevi con qualche amico nella maggiore stanza che sia sotto coverta di alcun gran navilio, e quivi fate d'aver mosche, farfalle e simili animaletti volanti: siavi anco un gran vaso d'acqua, e dentrovi de' pescetti; sospendasi anco in alto qualche secchiello, che a goccia a goccia vada versando dell'acqua in un altro vaso di angusta bocca che sia posto a basso; e stando ferma la nave, osservate diligentemente come quelli animaletti volanti con pari velocità vanno verso tutte le parti della stanza. Osservate che avrete diligentemente tutte queste cose, benché niun dubbio ci sia mentre il vascello sta fermo non debbano succedere così: fate muovere la nave con quanta si voglia velocità; ché (pur di moto uniforme e non fluttuante in qua e in là) voi non riconoscerete una minima mutazione in tutti li nominati effetti; né da alcuno di quelli potrete comprendere se la nave cammina, o pure sta ferma.

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    3. Eh, mio caro Galileo, come la fai semplice.
      Con pescetti, mosche e gocce d'acqua pensavi potesse essere facile mettere in dubbio il millenario impetus? Così chiaro, evidente e confermato dalla continua esperienza di ogni giorno? E poi la tua teoria, di così difficile comprensione, pareva a tutti assurda e smentita continuamente dai fatti, i dotti del tempo, senza il concetto di sistema inerziale, come potevano capire le tue argomentazioni? Abbi pazienza!!! Ti mancò il fatto irrefutabile, l'esperienza incontrovertibile per abbandonare una legge naturale che appariva evidente e legata a fatti che tutti potevano constatare.

      Quindi, sii ragionevole e perdona. D'altronde sempre un buon cristiano sei stato.

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    4. Galileo, la tua prova post Newtoniana è quanto di più antistorico abbia mai letto.
      Però è sempre una goduria sentir l'accento fiorentino. ;)

      W la PORCHETTA!

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    5. Just remember that you're standing on a planet that's evolving
      And revolving at nine hundred miles an hour
      That's orbiting at nineteen miles a second, so it's reckoned
      A sun that is the source of all our power.
      The sun and you and me and all the stars that we can see
      Are moving at a million miles a day
      In an outer spiral arm, at forty thousand miles an hour
      Of the galaxy we call the 'milky way.
      Our galaxy itself contains a hundred billion stars
      It's a hundred thousand light years side to side,
      It bulges in the middle, sixteen thousand light years thick
      But out by us, it's just three thousand light years wide.
      We're thirty thousand light years from galactic central point
      We go 'round every two hundred million years
      And our galaxy is only one of millions of billions
      In this amazing and expanding universe.
      The universe itself keeps on expanding and expanding
      In all of the directions it can whizz,
      As fast as it can go, the speed of light, you know
      Twelve million miles a minute and that's the fastest speed there is.
      So remember, when you're feeling very small and insecure
      How amazingly unlikely is your birth
      And pray that there's intelligent life somewhere up in space
      'Cause there's bugger all down here on Earth.

      Elimina
    6. Wow, the old Isaac too. This blog is becoming very important! But, sorry, I didn't catch that. Could explain me it?

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    7. We call it Talion Punishment.
      I asked my friend Felsy from Italy.
      He says you call it "contrappasso".
      Now, in Tartarus for all eternity, Bellarmino and the seven Cardinals who signed Galileo's sentence, are damned to sing this song that I wrote. Continuosly, in secula seculorum.
      Felsy agreed to send me his italian traslation for your blog, but says he pretend copyright of poetic verses.

      Ricorda che ti trovi su un pianeta che si evolve
      E che ruota a novecento miglia all'or,
      Con orbita stimata che nel tempo d'un secondo
      Fa diciannove miglia attorno al Sol.
      Al giorno, io e te - con ogni stella qui che c'è -
      Per un milion di miglia percorriam,
      In spirale esterna ancora, a quarantamila all'ora,
      La Galassia che Via Lattea chiamiam.
      Cento miliardi d'astri e la Galassia li contiene,
      E cento mila an-luce è lunga poi,
      Nel mezzo c'ha un gonfiore, sedicimil spessore,
      Ma sol tremila è larga qui da noi.
      E trentamila an-luce noi distiamo dal suo centro,
      Un giro é d'anni duecento milion
      La nostra é poi sol una di miliardi di milion
      Nell'universo vasto e in espansion.
      E l'Universo passa d'espansione in espansione,
      In ogni direzione può sfrecciar
      A dodici milioni di miglia per minuto,
      Come la luce, e di più non può andar.
      E prega, se ti senti senza senso ed insicuro,
      Che ci sia nello spazio e in mondi ignoti
      La vita intelligente - la tua pure è sorprendente -
      Che sulla Terra pieni siam d'idioti.

      For karaoke on Earth (to practise is always a wise decision)
      www.youtube.com/watch?v=B8kcZdG1qSs
      or the classic immortal masterpiece
      www.youtube.com/watch?v=buqtdpuZxvk

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    8. Oh my dear Isaac, very funny, but I think that is not true. Bellarmino and co. did not blame because Galileo was not convincing enough.

      Please thank your friend Felsy for traslation and reassure him on his rights.

      Bye bye.

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    9. @minstrel

      "Galileo, la tua prova post Newtoniana è quanto di più antistorico abbia mai letto."

      Oh, questa me la ero proprio persa. Il post di "Galileo Galilei" delle 11:24 è tutt'altro che antistorico, quella citata non è una prova post Newtoniana ma è un esperimento mentale che Galileo, per bocca di Salviati, propone nel suo libro "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo".

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  12. Il fatto che galileo non abbia subito torture è falso. Una tortura puo essere anche di tipo mentale. Il solo fatto che abbia abiurato le sue tesi, significa che è stato messo nelle condizioni mentali di farlo. Le teorie di galileo erano molto pericolose per la chiesa dell' epoca, perche mettevano in discussione le sacre scritture e con esse la concezione aristotelica del cosmo . Teorie del genere , implicavano l accusa di eresia..
    "Innanzitutto la tua teoria sarà stata pure corrispondente con la ragione, ma mica tanto con l'esperienza." Attraverso il cannocchiale di Galileo potevano essere sfatati gia alcuni miti dell'epoca, bastava solo guardarvi dentro. Ad esempio, galileo dimostro che i pianeti erano fatti anche essi di materia simile alla terra e che la loro superficie non fosse perfetta, e non che fossero astri perfetti fatti di sostanza "incorrutibile"..
    "Scoprire che Giove è circondato da satelliti che gli girano attorno non prova che sia Terra a girare attorno al Sole"
    Ma non prova neanche il contrario.

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    1. @ Anonimo

      Sicuramente Galileo ha subito una costrizione, ma io intendevo per tortura quella fisica, quella che nell'immaginario collettivo, magistralmente influenzato dalla propaganda laicista, avrebbe lacerato le carni e slogato le articolazioni al povero scienziato pisano...

      Le teorie di Galileo non mettevano affatto in discussione le Sacre Scritture, ma in quei tempi bui di controriforma la Chiesa ebbe paura di sostenere un Galilei che mostrava troppa certezza scientificamente ingiustificata.

      "Ma non prova neanche il contrario"

      Però a quel tempo il sistema aristotelico/tolemaico era quello che tradizionalmente veniva reputato giusto. Per sovvertirlo la comunità scientifica di allora, non solo la Chiesa, voleva delle prove.

      PS
      Perchè non metti un nick? E' brutto riferirsi a degli anonimi.

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    2. "Però a quel tempo il sistema aristotelico/tolemaico era quello che tradizionalmente veniva reputato giusto"
      Perchè fedele ad aristotele. A quel tempo mettersi contro Aristotele ,significava mettersi contro Tolomeo, contro Tommaso D 'aquino e quindi contro la sacra dottrina.La visione aristotelica tolemaica rispecchiava la concezione cosmologica biblica, (diciamo che era piu comoda) altrimenti perchè fare abiurare?
      In quel periodo la chiesa era attraversata da un terremoto politico-spirituale e per non mostrarsi debole, metteva a tacere tutte le idee non conformi alla dottrina classica .(basti pensare la sorte toccata a Bruno e al giovane Pomponio Algieri)
      "E poi, sii bono, ti sei sciroppato una lussuosa pensione, servito e riverito, in una splendida villa sulle colline fiorentine, manco fossi il principe di Kent."
      Diciamo che sulla viecenda galileo è pesata la questione Bruno,la chiesa non era intenzionata a farne di Galileo un altro martire e all' abiura ha risposto con una lussuriosa pansione.
      "Lo sai che solo mentre morivi, nasceva Sir Newton?"
      Attenzione ,perchè galileo è stato il primo grande scienziato dell'età moderna.
      Suoi sono i primi veri studi sul moto, il principio d'inerzia, la caduta dei gravi,..
      Newton,l'altro grande scienziato ,ha ripreso parte di questi studi e servendosi del "metodo galileiano" e del suo genio è arrivato dove sappiamo.

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    3. @ Anonimo

      Tutto abbastanza condivisibile, quindi convieni con me che il processo a Galileo ebbe tante motivazioni, ma no di certo quella dell'oscurantismo.

      PS
      E il nick?

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    4. Si ,però non è condivisibile l'atteggiamento della chiesa dell'epoca.La liberta di opinione è sacra .Condivido il fatto che galileo, in seguito all'abiura non sia stato ne imprigionato ne torturato.

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    5. Cosa intendi per "sacro". Cosa è "opinione". Cosa è "storia". Jack, troppi termini mal gestiti a mio umile dire.

      Il metodo Galileiano va alla grande se non diviene unico metodo di conoscenza della realtà. Cartesio ne sa qualcosa. Gli scientisti ne sanno qualcosa. I riduzionisti ne sanno qualcosa. E Galilei infatti si fermò e disse una cosa del titpo: "non dico che le cose che il mio metodo non può misurare non esistono, ma che non posso misurarle con il mio metodo". Lode e onore. Tant'è che potrei anche pensare che questa optima philosophia epistemica venga fuori da un possibile timore di una Chiesa che lo additava a dito.
      Sta a vedere che magari è grazie alla chiesa che oggi Galileo è ancora razionale mentre tutti i suoi epigoni futuri sono considerati portatori di erroracci filosofici da paura...

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    6. "Cosa intendi per "sacro". Cosa è "opinione". Cosa è "storia". Jack, troppi termini mal gestiti a mio umile dire."
      Intendo semplicemente che la libertà di pensiero non va soppressa con la violenza (fisica o mentale).Visto che lei si attacca tanto alle parole, dove ho scritto "storia"?Controlli , sono l'anonimo che si è firmato con jack.
      Per quanto riguarda il metodo , per ora ,quello di galileo resta l'unico metodo per spiegare la realtà fisica. Il metodo scientifico vero è quello galileiano (misurare cio che è misurabile).
      Che c'entra la chiesa con il genio di Galileo? Dopo aver messo Galileo nelle condizioni di abiurare, ora dobbiamo dire pure grazie alla chiesa?...dai.
      La chiesa è stata portatrice di cultura per secoli e non va dimenticato, ma non bisogna dimenticare neanche gli errori da essa commessi.

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    7. @ B.Jack

      La Chiesa dell'epoca difendeva la fede. Proteggeva la grande speranza e ricchezza che Gesù ha dato agli uomini, la certezza di raggiungere il Regno di Dio. A quei tempi era questa certezza ad essere sacra, non la libertà di espressione.

      Tra l'altro la Chiesa non aveva nulla da ridire su tale libertà, anche se le espressioni erano ritenute contrarie alla fede e pericolose per il popolo di Dio, bastava non divulgarle. Galileo si rifiutò di fare anche questo, dopo averlo promesso. Quella sentenza, calcolando che ci troviamo nel XVI secolo, fu inevitabile.

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    8. Intendo semplicemente che la libertà di pensiero non va soppressa con la violenza (fisica o mentale).

      Si, ma perché questo principio? da dove nasce questa idea che questo è giusto? Ed è sempre giusto? Quindi io posso inneggiare al satanismo? Posso inneggiare alla pedofilia? Possono innegiare alla violenza fisica o mentale, magari nei tuoi confronti? Ah... dici che ci sono dei limiti?! E perché mai dovrebbero esserci?! E se ci sono perchè questi limiti dovrebbero essere perenni e non seguire il cosidetto paradigma del periodo storico in cui si vivono?

      Ora capisci perché il tuo discorso, anche se non accenna "alla storia" in senso stretto, tocca tutto, storia (e modo di intenderla) compresa?

      Per quanto riguarda il metodo , per ora ,quello di galileo resta l'unico metodo per spiegare la realtà fisica.

      Molto bene. Al di là della semplificazione estremissima (che pertanto in realtà comporta un errore) posso anche dichiararmi d'accordo con te

      Il metodo scientifico vero è quello galileiano

      Occhio con le parole. cosa intendi per "vero"? La scienza necessariamente usa un metodo che permette misurazioni di realtà misurabili basandosi su una metafisica implicita e le rilegge secondo il paradigma storico corrente.
      La scienza cioè propone un modello di realtà, fine. Ma questo modello di realtà epistemologicamente NON PUO' ESSERE la realtà stessa pena decadimento dell'idea stessa di scientificità di tale modello che per essere scientifico deve essere falsificabile secondo il suo metodo.
      D'altra parte (misurare cio che è misurabile) implica la convinzione di poter misurare la realtà e cioè che tale realtà esista (primo) e sia razionale (secondo).
      Sono d'accordo, ma son principi metafisici e come vedi dunque è necessaria per la scienza l'esistenza di qualcosa d'altro oltre quello che la scienza può cercare di comprendere mediante misura.
      ciao!

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    9. "La Chiesa dell'epoca difendeva la fede. Proteggeva la grande speranza e ricchezza che Gesù ha dato agli uomini, la certezza di raggiungere il Regno di Dio."
      Si ,ma non è giustificabile. Anche roma doveva difendere l'impero dai cristiani,quindi giusto perseguitarli?
      l'unione sovietica doveva difendere i suoi ideali dai controrivoluzionari, quindi giusto spedirli nei gulag?

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    10. Allora vedi che cominciamo a capirci? Un conto è fare storia, un altro è interpretare un fatto storico secondo un ideale etico e forzatamente dichiarare che tale ideale etico deve nessariamente essere universale e quindi giudicare l'evento fattuale secondo tale ideale. Anche per questo chiedevo cosa è "storia"!

      E quindi ecco una nuova domanda sulla parola: cosa è "giusto"? Cosa intendi con "giustizia"? Il problema di queste discussioni è che toccano - as usual - i fondamenti. Se i fondamenti sono chiari di solito lo sono anche le discussioni le quali, come neve al sole, si dissolvono. Per te giustizia è una cosa, per me un'altra e allora vedi che tutto non era che conseguenza di questa differenza metafisica.
      E allora si passa a parlare di fondamenti. E li iniziano le dispute (lett. pulire l'uno le idee dell'altro), non i dibattiti (lett. prendersi a pugni).

      Ma prima devi chiarirti i fondamenti, altrimenti si continua a discutere, cioè a perdere tempo.

      In soldoni: la difesa del bene giustifica la repressione di una espressione libera attuata al male?
      Per me si. Ma capisci che è necessario pensare che esiste UN BENE che è VERO ed è ASSOLUTO e PERENNE. Cioè contra relativismo imperante. E nemmeno tu puoi essere relativista visto che ritieni la libera espressione perenne e la riporti paro paro a fatti di secoli fa! Dunque non mi puoi che dare ragione. Ma sulla prima affermazione? la difesa DEL BENE giustifica la repressione di una espressione libera attuata al male?

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    11. @ B.Jack

      Il caro amico Minstrel ha mirabilmente spiegato la differenza tra fare storia ed interpretazione personale etica del fatto storico. Nel mio articolo non emetto giudizi etici, dico solo che nella vicenda di Galileo un'analisi storica onesta esclude l'intento oscurantista della Chiesa.

      Poi, ma fuori dal discorso storico, c'è l'interrogativo proposto da Minstrel: "la difesa DEL BENE giustifica la repressione di una espressione libera attuata al male?"
      Anche per me è si, ma occorre metterci d'accordo su cosa intendiamo per bene: per caso lo sono il sistema schiavista e sanguinario dell'impero romano o repressivo della libertà dell'Unione sovietica? Io non lo penso.

      Elimina
  13. @Luigi Ruggini

    "Semplice e motivata considerazione storica. [...] Le voci dissenzienti erano controllate e limitate perché ritenute pericolose, non per una negazione della libertà d'espressione."

    Limitare e controllare le voci dissenzienti È negazione della libertà di espressione.

    "Tu guardi ai fatti con i paraocchi..."

    Tu mi parli di paraocchi? Ma fammi il piacere...

    "...limitandoti, perché ti fa comodo, al puro dato della sentenza."

    Ovvero io mi limito ai fatti...

    "Ma se si vuole essere onesti e fare un'analisi storica seria occorre considerare tutti gli aspetti della vicenda."

    Va bene, ma bisogna fornire delle prove a sostegno di questi altri aspetti.

    Sul tuo affermare che la Chiesa si opponesse solo a chi sosteneva l'eliocentrismo come verità: ho smentito ciò mostrando che invece la Chiesa si opponeva pure a chi lo sosteneva anche solo come teoria probabile.

    Sul tuo affermare che nella condanna abbia avuto un ruolo determinante il fatto che Galileo non abbia fornito delle prove convincenti a favore dell'eliocentrismo... siamo ancora in attesa che tu fornisca un documento in cui la Chiesa affermi ciò. Fintanto rimane solo una tua teoria, peraltro discutibile, visto che in nessuna parte delle lettere sul caso Galileo la Chiesa fa richiesta di prove dell'eliocentrismo.

    "La storia non si fa solo con il dato documentale nudo e crudo. Questo va interpretato all'interno di un'analisi strorica che ricostruisca un ambiente storico convincente."

    Ergo, va interpretato di modo da giustificare gli abusi commessi dalla Chiesa e anzi magari farla anche passare per il buono della situazione...

    Visto che non c'è alcuna speranza di fare una discussione onesta sul processo a Galileo, tanto vale che menzioni una cosa sull'eliocentrismo/geocentrismo che spesso sfugge anche a persone scientificamente colte: per la fisica moderna, la domanda: "È il Sole ad orbitare intorno alla Terra o viceversa?" è totalmente priva di significato. Con la relatività generale oggi sappiamo che non esiste un sistema di riferimento privilegiato, ovvero le leggi della fisica sono uguali in qualsiasi sistema di riferimento. Pertanto si può benissimo descrivere il moto dei pianeti assumento che il Sole sia al centro dell'universo, tanto quanto assumendo che la Terra sia al centro dell'universo. L'unica differenza e che nel primo caso, siamo in un sistema di riferimento praticamente inerziale (trascurando il moto del Sole nella galassia), e le equazioni del moto sono abbastanza semplici; nel secondo caso siamo in un sistema di riferimento non inerziale e le equazioni sono incredibilmente più complesse.

    RispondiElimina
  14. @ myself

    "Limitare e controllare le voci dissenzienti È negazione della libertà di espressione"

    Vedo che non capisci. Ripeto per l'ultima volta: venivano limitate e controllate le voci dissenzienti perché ritenute pericolose per il popolo, sia dal punto di vista sociale che spirituale. Quindi non per una repressione della libertà di espressione, infatti ai vari scienziati e studiosi veniva solamente negato l'insegnamento delle loro teorie come se fossero una verità accertata.

    "Ovvero io mi limito ai fatti..."

    No, tu non ti limiti ai fatti, tu estrapoli solo il dato che ti fa comodo, utilizzandolo al di fuori dell'analisi storica.

    "Va bene, ma bisogna fornire delle prove a sostegno di questi altri aspetti"

    Se tu leggessi il mio articolo troveresti le prove che vai cercando.

    "Sul tuo affermare che la Chiesa si opponesse solo a chi sosteneva l'eliocentrismo come verità: ho smentito ciò mostrando che invece la Chiesa si opponeva pure a chi lo sosteneva anche solo come teoria probabile"

    No, tu non hai smentito un bel niente, hai solo riportato la sentenza di condanna di Galileo in modo strumentale al di fuori del suo contesto storico. Ti ho già spiegato come deve essere interpretata, non ho più voglia di ripetertelo.

    "Fintanto rimane solo una tua teoria, peraltro discutibile, visto che in nessuna parte delle lettere sul caso Galileo la Chiesa fa richiesta di prove dell'eliocentrismo"

    Non va bene così Myself, se vuoi contestarmi devi anche leggermi. Ti riporto uno dei documenti che cerchi e che ho riportato nel mio articolo. Ma bada bene, questa è l'ultima volta.

    "“Dico che il Venerabile Padre e il signor Galileo facciano prudentemente a contentarsi di parlare ‘ex suppositione' e non ‘assolutamente', come io ho sempre creduto che abbia parlato il Copernico. (...) Dico che quando ci fusse ‘vera dimostrazione' che il Sole stia nel centro del mondo e la Terra nel terzo cielo, e che il Sole non circonda la Terra , ma la Terra circonda il Sole, all'hora bisogneria andar con molta consideratione in esplicare le Scritture che paiono contrarie, ed è meglio dire che non le intendiamo, piuttosto che dire che sia falso quello che si dimostra” (Lettera del card. Bellarmino a padre Paolo Antonio Foscarini del 1615)


    "Ergo, va interpretato di modo da giustificare gli abusi commessi dalla Chiesa e anzi magari farla anche passare per il buono della situazione..."

    Questo è quello che tipicamente pensa il laicista quando gli fanno scoprire le menzogne che si è dovuto sorbire. Mi dispiace, myself, a volte la verità è crudele...


    "Visto che non c'è alcuna speranza di fare una discussione onesta sul processo a Galileo"

    Certo che se una cosa del genere la dici tu allora siamo a posto...


    Grazie della tirata finale, ma non credo centri qualcosa con il senso del mio articolo.

    RispondiElimina
  15. Myself, mi sono fermato al tuo terzo commento.
    E' necessario che tu dichiari la tua epistemologia storica altrimenti si parla a vanvera.

    Cosa è per te storia?

    RispondiElimina
  16. "Si, ma perché questo principio? da dove nasce questa idea che questo è giusto? Ed è sempre giusto? Quindi io posso inneggiare al satanismo? Posso inneggiare alla pedofilia? "
    La pedofilia è un modo di agire piu che di pensare,stiamo parlando di persone malate che vanno curate e se colpevoli messe in carcere. Il satanismo puo essere pure professato, se non sbaglio in america ci sono pure "chiese" legalizzate.

    "Occhio con le parole. cosa intendi per "vero"? La scienza necessariamente usa un metodo che permette misurazioni di realtà misurabili basandosi su una metafisica implicita e le rilegge secondo il paradigma storico corrente."
    Intendo che c'è un riscontro concreto con la realtà. Alla base c'è un principio, ma senza l esperienza diretta che ne attesta la validita , il principio resta solo un principio. La scienza non puo farne a meno della conoscenza empirica.

    "D'altra parte (misurare cio che è misurabile) implica la convinzione di poter misurare la realtà e cioè che tale realtà esista (primo) e sia razionale (secondo).
    Sono d'accordo, ma son principi metafisici e come vedi dunque è necessaria per la scienza l'esistenza di qualcosa d'altro oltre quello che la scienza può cercare di comprendere mediante misura."
    La scienza non spiega il perchè esista una realtà, ma gli basta che esista per poterne studiare i fenomeni.Quello che va al di la del "misurabile" non è un problema della scienza ma di qualche altra disciplina.

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    1. Ciò che è malattia e non lo è sempre un fatto filosofico, cioè dipende dal paradigma filosofico corrente che configura cosa sia l'essere umano e come e quando si poossa definire "sano".
      Allora niente è malattia? No, niente è malattia solo per chi è relativista. Per chi come il sottoscritto e luis ritiene che l'essere umano sia una cosa precisa qualsiasi cosa si discosti dal bene ad essa dovuta è chiamato "male". Il problema è che spesso ci si scontra con persone che ritengono "giusto" quello che oggi è considerato "obbrobrioso" ma senza un ragionamento sui fondamenti che consegnano l apossibilità loigica di dire che una cosa è giusta o meno.
      Non so se riesco a spiegarmi.

      Per il resto vedo che non sei uno che ritiene le discipline metafisiche - che fondano la scienza - carta straccia. Bene, in fondo quello che volevo far passare era solo questo.

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    2. ops: "Ciò che è malattia e ciò che non lo è, è sempre un fatto filosofico" qwuesto volevo scrivere!

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      http://pellegrininellaverita.wordpress.com

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    3. "In soldoni: la difesa del bene giustifica la repressione di una espressione libera attuata al male?"
      Ti rispondo di si, ma la questione è diversa e va al di la del periodo storico . Pensi davvero che Bruno, Algieri, i catari incarnassero il male?o che fossero degli assassini? Sono stati uccisi solo perchè le loro idee non erano conformi alla dottrina della chiesa. Capisco che bisogna inquadrare il periodo storico, ma Cristo aveva gia detto come comportarsi ai cristiani 1500anni fa.. "vi mando come pecore in mezzo ai lupi" . ...E tanti altri messaggi di tolleranza...

      "Per il resto vedo che non sei uno che ritiene le discipline metafisiche - che fondano la scienza - carta straccia."
      Perchè dovrei, tutto ciò che è materia di studio merita rispetto.

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    4. @ B.Jack

      "Pensi davvero che Bruno, Algieri, i catari incarnassero il male?o che fossero degli assassini?"

      Quello che penso io ha poco valore, perché vivo nel XXI secolo, in una società multiculturale e multireligiosa, dove il rispetto della libertà di espressione non viene recepito come un pericolo. Così non era nel XVI secolo quando le assurdità di Bruno e gli sbagli teologici di Algieri potevano mettere in serio pericolo la fede cristiana tremendamente scossa dallo scisma protestante. Diverso è il caso dei Catari che una volta divenuti in gran numero si lasciarono andare a violenze ed omicidi e ciò motivò la dura reazione del potere politico, più che della Chiesa. Sui Catari ti consiglio un mio studio a proposito:

      http://luis-apologeticon.blogspot.it/2012/05/il-catarismo-e-la-nascita.html

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    5. Ti rispondo di si, ma la questione è diversa e va al di la del periodo storico .

      stiamo ragionando in termini filosofici e pertanto questa tua affermazione comporta puro relativisimo e come tale impossibilità di stabilire cosa sia bene e cosa sia male (essendo dipendente da quel che tu chiami "periodo storico"). Posizione filosofica contradditoria come ben si sa, ma quello che più interessa è che questa comporta che nulla può essere giudicato. Dunque seguendo la tua posizione (che io non accetto) bisogna necessariamente concludere che la Chiesa non ha né sbagliato né fatto giusto, semplicemente ha fatto (in teoria eh!) quello che riteneva essere bene nel suo tempo. Tu tieniti il "bene" del tuo tempo e fine del cinema. :)

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    6. Contraddittorio fu l'atteggiamento della chiesa cattolica dell'epoca perchè risultò essere non conforme agli insegnamenti di Cristo.

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    7. @ B.Jack

      A cosa ti riferisci quando dici che la Chiesa di allora non e' stata conforme agli insegnamenti di Gesu'? Al fatto che e' la terra a girare attorno al sole e non viceversa oppure alla repressione della divulgazione delle teorie di Galileo?

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    8. Cosa insegna Cristo te lo insegna la Chiesa...

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    9. @Luigi R.
      Mi riferivo al caso di Bruno e di Algieri.La chiesa venne meno a uno dei messaggi piu importanti di Cristo :"ama il prossimo tuo come te stesso"..In questo semplice messaggio è racchiuso tutta l'essenza del critianesimo.
      @Minstrel
      Cristo insegnava il perdono, la tolleranza,l'umiltà ..e la sua "chiesa" ,era una chiesa povera.
      La chiesa ai tempi di galileo era portavoce di questi insegnamenti?

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    10. @ B. Jack

      Ma con Bruno e Algieri la Chiesa non e' venuta meno al precetto dell'amore. Non ha fatto altro che proteggere la Verita' della fede per il popolo di Dio. Bruno e Algieri potevano pensarla come volevano, ma non fino a divulgare i loro errori spacciandoli per verita'.
      L'unica vera fede proviene dalla Chiesa che ci ha fatto conoscere e ci dona Cristo.

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    11. Cristo insegnava il perdono, la tolleranza,l'umiltà ..e la sua "chiesa" ,era una chiesa povera.

      Non esiste "Cristo" senza un canone da accettare con il quale leggere questa figura storica. Lei con cosa tratteggia questa figura? Con i vangeli tradizionali? Ma non esistono nemmeno gli originali, come fa a fidarsi che questi vangeli siano quelli originali visto che sono stati tramandati da una Chiesa che non "si fa portavoce di questi insegnamenti"? E perché se non crede alla Chiesa legge il Vangelo di Luca e non quello di Pietro? E' pur sempre Vangelo no?! E infatti gli storici fanno così e si ritrovano in mano un Cristo completamente diverso. Ogni storico fa quel che vuole con le fonti e, guarda caso, l'immagine di Gesù passa dall'essere un ebreo inutile ad essere un guerriero a cui è andata male la rivolta.
      Vuole fare lo storico? Giochi anche lei con le fonti e dica pure quel che vuole, tanto dopo il Jesus Seminar hai voglia di inventarti menate sulla sua figura.
      Accetta il Gesù del Canone? Eh... non sia contradditorio e accetti anche la Chiesa che quel canone ha non solo normato, ma trasmesso e ACCETTATO perche' CONFORME alla Chiesa stessa e alla sua traditio.

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  17. Aspetto secondario: Galileo nei Massimi sistemi afferma più volte che non sta sostenendo il moto di rotazione terrestre, ma soltanto che non c'è modo di sapere se la Terra ruota o no.

    Aspetto essenziale: non si processa MAI il pensiero. Tanto meno ci si può arrogare di processarlo se non se ne è all'altezza. Fu il processo il crimine, non la sentenza o la sua applicazione.

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    1. Salve Anonimo, perché non si firma? E' antipatico colloquiare con uno sconosciuto.
      Guardi che lei si sta sbagliando, nel mio articolo non ho affermato che Galileo sostenga un moto di rotazione della Terra attorno a se stessa, ma di rivoluzione attorno al Sole, così come vuole la teoria copernicana. E che questo sia vero è dimostrato dalla massa di scritti di Galileo, primi fra tutti le lettere che spedì a diverse autorità dell'epoca per cercar di far concordare la sua visione copernicana con le Sacre Scritture.
      Quanto a cosa debba essere processato o meno sono d'accordo con lei. Ma in questo caso Galileo non fu processato per quello che pensava, ma perché cercò di diffondere una teoria che Galileo non era stato sufficientemente in grado di dimostrare. C'è una bella differenza.

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