martedì 29 gennaio 2019

Il laicismo è distruttore della vita ed adoratore della morte

E’ di questi giorni la notizia che lo Stato di New York, negli USA, ha approvato una legge delirante che facilita in modo criminale l’accesso all’interruzione di gravidanza. Per la falsa idea di libertà e progresso del laicismo, ma soprattutto per la fiorente industria americana degli aborti, non era sufficiente la possibilità di uccidere un bambino solo al sesto mese di gravidanza. 

L’aborto è la soppressione di una vita umana e costituisce sempre un omicidio e, dato ancor più ripugnante, dell’omicidio di un innocente. Quindi non è mai possibile giustificare una legge che, andando contro il principio fondamentale del rispetto della vita umana, legalizzi un abominio del genere. Ma, almeno, pur nella sua ipocrisia, le varie legislazioni sparse nel mondo pongono un limite al ricorso dell’aborto. Ad esempio nel nostro paese l’interruzione di gravidanza non è permessa dopo il terzo mese di gestazione, in Francia dopo il quarto e in Gran Bretagna dopo il sesto. Anche negli USA, prima di questa legge infame, il limite era il sesto mese di gravidanza. Ovviamente di tratta di una follia assoluta, ricordando che un bambino al sesto mese di gravidanza è del tutto formato e in grado addirittura di riconoscere la voce della madre, ma ora nello Stato di New York non esistono, praticamente, più limiti temporali, infatti ora è possibile uccidere legalmente anche oltre il sesto mese, se esiste un pericolo per la “salute” della madre. 

Tutto ad un tratto cadono le miserabili fandonie laiciste sul rispetto di supposti limiti imposti dalla biologia. Limiti del tutto arbitrari, come se un feto divenisse “umano” per il numero di cellule di cui è composto. Ma ora non esiste neppure questo paravento, il laicismo non si ferma davanti a niente, procede ad una eugenetica vera e propria senza tante discussioni. 
Ma i nostri cari laicisti nostrani non sono inorriditi da tale notizia? Macché, davanti all’orrore tutto quello che sanno fare è la caccia alle streghe: se i cattolici protestano bisogna zittirli. Allora parte subito la macchina della menzogna: la legge USA permette l’aborto oltre il sesto mese? Si tratta di una bufala! Scrive il sito “Open” del noto giornalista Mentana: 

“…la notizia è stata rilanciata da numerosi siti pro-life, sia stranieri che italiani, ma è falsa. Il Reproductive Health Act, ratificato dal governatore Cuomo, cancella il reato di aborto dal codice penale e permette a donne in comprovato pericolo di vita di poter abortire anche dopo la 24esima settimana” 

Ci sarebbe da chiedersi se al sito di Mentana lavorino giornalisti pensanti o in cattiva fede. In realtà non c’è nessuna “bufala”, la notizia è drammaticamente vera, la nuova legge americana afferma proprio che l’aborto può essere praticato anche dopo i sei mesi di gestazione se: “there is an absence of fetal viability, or the abortion is necessary to protect the patient’s life or health” che tradotto sarebbe: “c’è l’assenza di vitalità del feto oppure l’aborto è necessario per proteggere la vita della paziente oppure la sua salute”. Quindi, aborto legale non solo per motivazioni legate alla vita della paziente, ma anche alla “salute”. 

Il sito di “Open”, però, nella foga di considerare tutto come una “bufala” si è dimenticato di riportare proprio quest’ultima “parolina”, cioè “salute”. Le motivazioni per cui può essere autorizzato un aborto fino al momento della nascita possono dipendere dalla “salute” della madre. Sotto questo termine si possono far passare anche le più svariate motivazioni psicologiche. L’Organizzazione mondiale della Sanità, d’altronde, nel 1946 ha definito “salute” lo “stato di completo benessere fisico, sociale e mentale e non meramente l’assenza di malattia o infermità” e ciò contempla quindi non solo elementi fisici, ma anche psicologici e perfino economici. Così, adducendo motivazioni riguardanti la “salute”, per effetto di questa legge nello stato di New York sarà possibile abortire legalmente fino all’ultimo giorno di gravidanza. 

Il laicismo non pensa ad altro che alla morte, alla soppressione della vita umana innocente ed indifesa. Ma la cosa veramente drammatica è che spaccia questo orrore per progresso, per un diritto riconosciuto alle donne. Sono distruttori della vita ed adoratori della morte. L’immagine della Freedom tower illuminata da luci color rosa è un simbolo tragico di questa follia.

7 commenti:

  1. Ancora un passaggio a favore della morte. Non credo che trascorreranno molti anni prima che alcune legislazioni "avanzino" di un altro passo. Dall'età di 9 mesi in pancia all'età di 10 giorni fuori dalla pancia, c'è forse una reale differenza "scientifica"?

    E poi, secondo me, senza neanche scomodare una qualsiasi religione... In futuro quale filosofia o quale diritto potrà difendere l'intero "duetto riproduttivo" (donna + bambino), magari entrambi malati e quindi inutili per il funzionamento ludico della società "civile" ?

    Come sempre, i buonisti laicisti con la scusa della salute, del benessere e dei "diritti", continuano a lavorare contro i più deboli.
    Lo chiamano PROGRESSO. In realtà è una regressione, sempre più verso la giungla.

    Speriamo che qualcuno si svegli: quale dignità e quale valore ha un essere umano in una società che può decidere in ogni momento sull'opportunità (o meno) che egli nasca?
    Pochi pensano a questo aspetto... Ma quando si insegna alle donne che eliminare una vita è un diritto, di conseguenza si sta comunicando che anche eventuali figli successivi (all'aborto) sono SUE concessioni. Saranno così importanti quei figli? Saranno così dignitose quelle vite? Saranno davvero amati? O impareranno fin dal principio che possono essere utili soltanto finché soddisferanno i desideri dei genitori che hanno fatto loro la "concessione"?

    Da un certo punto di vista capisco la psicologia delle donne che cadono nel dramma dell'aborto: purtroppo non si tratta mai di donne forti. Probabilmente hanno dovuto crescere nella contrapposizione "vita mia, morte tua" in ogni ambito della loro vita. Debole contro debole. La guerra tra deboli. Sono state convinte che potevano salvare la loro vita se ne sopprimevano un'altra (psicologicamente. E poi anche realmente se si tratta di gravidanza imprevista).
    Non riescono a vedere lo sfruttamento sociale al quale sono sottoposte.
    Tante donne non riescono a cogliere che, certo, in passato poteva (e può ancora essere) uno sfruttamento essere considerate come macchine "sforna figli all'infinito" - allo stesso modo in cui è sfruttamento sociale la richiesta odierna di sopprimere i figli "quando non servono" o quando danno fastidio a qualcuno (comprese sè stesse).
    Gira e rigira, ancora la donna non ha veramente raggiunto la sua dignità. Nella società di oggi non può più pretendere cure (mediche, psicologiche, economiche) né veri diritti per sè e per la benedizione che porta in grembo. Può solo arrangiarsi: se sta male o se non ha mezzi economici può solo disfarsi di quello che tutti le indicano come un peso inutile.
    Questo non è per niente dissimile da quella che un tempo poteva essere una donna abbandonata a sè stessa con qualche decina di figli da allevare...
    La via salutare, in tutte le epoche, era ed è quella cristiana. E se non si è cristiani... beh, almeno si può tentare di stabilire che cosa sia la vera dignità di una persona.
    Come cattolici, speriamo di poter portare esempi di speranza e dignità laddove oggi mancano.

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  2. Errata corrige.
    "quando si insegna alla donna che eliminare una vita è un diritto, di conseguenza si sta comunicando che anche eventuali figli successivi (all'aborto) sono SUE concessioni"

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  3. A me, la cosa che più stupisce è il fatto di come la possibilità di poter interrompere la gravidanza sia stata fatta passare come un diritto delle donne. Molte donne pensano che una legge simile sia una conquista di civiltà o anche solo una libertà, una possibilità. In ogni caso, non riesco a spiegarmi come fanno a non accorgersi che si tratta dell'ennesimo abuso che una società maschilista opera sul loro corpo. Nell'aborto tutto è una faccenda privata della donna, l'uomo ne è escluso, non si assume alcuna responsabilità, come se la faccenda non lo riguardasse. E' tutto a carico della donna, sotto i ferri alla fine ci va lei. A me, la legge sull'aborto sembra più una camuffata prevaricazione dell'uomo sulla donna. A provarlo è la scarsa indignazione degli uomini e per me, questa, è una vergogna.

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  4. Ciao Luis,
    quando vuoi, quando puoi, dai un'occhiata alla seguente lettera pubblicata ieri da Amici Domenicani.
    Con tanti tuoi articoli tu in parte hai già risposto e stai rispondendo ai temi che vengono citati... ma ho pensato che non sarebbe male "studiare" la prospettiva dal punto di vista di una persona che entra in tali inganni (e ne esce distrutta), e magari farne un'analisi punto per punto. Se per caso in futuro volessi scriverci qualcosa (confutando i vari falsi argomenti), ecco il link
    https://www.amicidomenicani.it/conoscitore-della-bibbia-come-ogni-cristiano-dovrebbe-essere-e-soprattutto-sereno-nel-vivere-quotidiano-di-colpo-tutto-e-cambiato-con-la-comparsa-di-una-persona-e-della-massoneria/

    Ciao,
    Buona Domenica,
    Francesca

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    1. Ciao Francesca,
      ho letto la lettera che mi hai segnalato e devo dirti che vi ho visto, in sintesi, la motivazione di fondo del mio blog. Se fosse stato solo per me, avrei preferito starmene da solo con i miei studi, magari approfondire qualcosa col mio parroco, ma conservando tutto per una mia personale crescita. Ma davanti a tali grida d'aiuto, che ho avvertito durante il mio servizio alla Parola ed attraverso molta corrispondenza privata, ho sentito come un dovere mettere a disposizione di queste persone il mio tempo per condividere e divulgare ciò che ho imparato in tanti anni di studio.

      I punti critici toccati dalla lettera faranno sicuramente parte delle mie future trattazioni. Adesso sono impegnato con le Crociate e con Biglino, ma ho intenzione di affrontare anche gli argomenti che riguardano la storicità dei vangeli e la figura storica di Gesù, troppo spesso distorta e vituperata. Le mie saranno, come al solito, trattazioni agili, divulgative, facilmente leggibili da chiunque. Ognuna avrà la possibilità di ricevere commenti e critiche per qualsiasi contraddittorio o approfondimento. Questo non certo per sostituirmi alla storiografia ufficiale accademica o all'apologetica cattolica, di cui sono solo un mero divulgatore, ma per venire incontro alle anime semplici, per dare una possibilità a chi non è addentro ai temi tecnici di chiarire i loro dubbi, di non farsi irretire e spaventare dai vari Biglini di turno.

      Gli "Amici domenicani" sono molto bravi, Padre Angelo ha il pregio della sintesi e della chiarezza, ma forse, le loro risposte, ineccepibili, hanno un taglio maggiormente teologico. Io, modestamente, mi accodo proponendo anche una visione più specificatamente "storica" al fine, spero, di allargare il ventaglio delle risposte.

      Un saluto
      Luis

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  5. è incredibile che i fact-checker italiani siano peggiori di quelli americani già di loro molto parziali su certi argomenti!
    Secondo OPEN la nuova legislazione è rivolta a 'donne in comprovato pericolo di vita'.
    Ecco cosa scrive l'americano SNOPES:
    "It allows for late-term abortion (i.e., after 24 weeks) if the health of the mother is threatened or the fetus is not viable. Previously, late-term abortions had only been legal in New York if the life of the mother was at risk."

    Non solo SNOPES sottolinea che ora si parla di 'salute' ma ci fa sapere che prima di questa nuova legge in caso di pericolo di vita della donna gli aborti erano già permessi!


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    1. Purtroppo è proprio così, la dittatura mediatica laicista è troppo potente.

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