mercoledì 14 febbraio 2018

"Passato e Presente", quando i pregiudizi storici sono duri a morire.

Sono un appassionato di storia, fin da piccolo. Libri, riviste, trasmissioni televisive, tutto ciò che parla e tratta di storia attira la mia attenzione. Sulla RAI seguo le puntate di "Passato e Presente", una trasmissione di approfondimento sui più disparati temi storici condotta da Paolo Mieli. Generalmente si tratta di un interessante e qualificato contributo, ma ultimamente la puntata sulla "tratta degli schiavi", a cui ha partecipato come esperto il prof. Lucio Villari, è stata particolarmente deludente. 

Nella puntata sono state riproposte le solite sciocchezze tipiche di una analisi storica fortemente ideologizzata e caratterizzata dal consueto pregiudizio anticattolico nato in età illuminista. 
Il prof. Lucio Villari ha sciorinato tutta una serie di falsità storiche come le "responsabilità" della Chiesa Cattolica nella tratta degli schiavi, ma si è "dimenticato" della netta e ferma presa di posizione contro di essa che i papi hanno sempre mostrato, a cominciare da papa Eugenio IV, che con una con una bolla del 1434, la "Sicut Dudum", impose ai Portoghesi di liberare gli schiavi, oppure la condanna della schiavitù operata dalla Chiesa Cattolica nei numerosi documenti papali nel 1434, 1462, 1537, 1591, 1639, 1741, 1839, 1888, 1890 e 1912, la lettera di Pio II, "Rubicensem", del 1462, in cui il papa ricorda al vescovo della Guinea portoghese che la schiavitù dei neri è un “magnum scelus”, cioè un grande crimine, oppure ancora la bolla “Sublimis deus” di papa Paolo III, del 1537, in cui viene affermato che non è lecito a nessuno privare della libertà e delle proprietà gli indiani e tutti gli altri popoli, anche se non appartenenti alla religione cristiana.
Altra "dimenticanza" del prof. Villari è stata quella di non menzionare le responsabilità delle Chiese protestanti che, come è noto, essendo completamente asservite al potere laico furono corresponsabili a tutto tondo delle nefandezze perpetrate dalle principali nazioni schiaviste come l'Inghilterra e l'Olanda, notoriamente non cattoliche. Sono mancati, inoltre, i necessari ed opportuni riferimenti a chi praticava la schiavitù e la tratta degli schiavi molto prima degli europei, cioè gli arabi musulmani. Come è noto, il politically correct impone di ignorare l'Islam. 
Ma la chicca migliore è il riferimento al mito dell'illuminismo "liberatore" che per primo avrebbe denunciato la tratta degli schiavi e che avrebbe determinato la fine dello schiavismo. Villari, però, ignora che Diderot, seppure scrisse contro la schiavitù, fu un convinto razzista assertore della superiorità della razza bianca e che illustri esponenti dell'illuminismo come il grande filosofo Voltaire, Locke, Hume, ecc., investivano i loro risparmi nel commercio degli schiavi (Domenico Losurdo "Hegel, Marx e la tradizione liberale: libertà, uguaglianza, stato" Editori Riuniti, 1988, p.95).

E' un vero scivolone quello in cui è incappato il conduttore Paolo Mieli, la sua trasmissione ha in questa occasione dato sfoggio di parzialità ed incompetenza. La storiografia di Lucio Villari appartiene al passato, ad un modo politicizzato ed ideologico di fare storia. E' ormai tempo di svincolare l'analisi storica da tali lacci per avere sempre più una visione reale e corretta del passato e poter costruire così un futuro veramente migliore.    

6 commenti:

  1. ... D'altra parte, Luis, come constatiamo sempre, alla gente comune e a molti telespettatori interessa sparlare dei cattolici. Della Storia, dei veri documenti e dei veri accadimenti, non interessa pressoché a nessuno.

    E pensare che, a volte, per aprire occhi non servirebbe neanche aprire chissà quali "libroni"...
    Basterebbe, ad esempio, rispondere a domande semplici. Riferendoci ad un tema collaterale e collegato a quello di cui tratti nell'articolo, un paio di domande non trovano mai risposta quando le pongo agli anticattolici:

    - Di quale religione o chiesa faceva parte il Generale Custer?

    - Di quale religione o chiesa facevano parte i "cowboys" che abbiamo visto per decenni nei famosi film western e che sparavano ai cattivissimi indiani?
    ("indiani cattivissimi" fino a quando qualcuno, in epoca New Age, non ha pensato che si stava tirando la zappa sui piedi, e allora hanno prodotto il filmone Balla Coi Lupi 😊 )

    RispondiElimina
  2. P.s. Per non parlare di Alce Nero del quale tutti i mezzi di informazione continuano ad occultare la conversione (non certo forzata!) al cattolicesimo. Alce Nero per tutta la sua vita ha fatto opera di evangelizzazione, facendo conoscere Gesù Cristo a molte persone, con grande passione e devozione, tanto che ora è in corso l'esame della causa della beatificazione. Egli dimostrò che il cristianesimo cattolico (quello cattolico!) non comportava l'abbandono dei "costumi" indiani, ma anzi li completava e li esaltava nelle loro parti migliori.
    Però sai... dire al mondo che Alce Nero era cristiano cattolico, devoto alla nostra Madre Chiesa, e che vestito "da indiano" andava a Messa... oggi non è molto trendy

    RispondiElimina
  3. Giusto per essere precisi la lettera di Pio II è del 1462 (nel 1492 era morto). Ragguardevole documento anche perché autorizza il vescovo del luogo e gli arcivescovi di Toledo e Siviglia a scomunicare quanti si rendono colpevoli di ridurre in schiavitù i nativi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie della segnalazione, Domics. In effetti la lettera è del 1462, mi ha tratto in errore Francesco Agnoli che nel suo "Indagine sul Cristianesimo" riporta quella data. Ho provveduto a correggerla nell'articolo.

      Elimina
  4. @Domics e @Luis
    È possibile consultare direttamente il documento su un sito affidabile?

    Forse Francesco Agnoli ha sbagliato la data perché l'ha associata automaticamente al 1492 - scoperta dell'America.

    È in effetti interessante e ragguardevole constatare come la Chiesa avesse già iniziato a prevedere in qualche modo delle eventuali possibili derive successive,e avesse cominciato a prendere delle misure.

    Questo mi fa venire in mente tanti altri appelli, documenti ed encicliche dei tempi attuali: nessuno dà retta alla Chiesa. Poi, dopo qualche anno o decennio, la accusano di non essere intervenuta e/o di essere addirittura la fautrice dei crimini attuati dai governi "laici".

    ... e questo mi fa venire in mente anche tutta la vicenda del nazismo...
    È nauseante leggere, perfino nei giorni odierni, dei falsi storici messi in piedi perfino da "intellettuali" pur di scrollarsi di dosso responsabilità e pur di gettare fango sui cattolici.



    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Francesca.
      Ho letto di questa lettera sul libro di Agnoli e ne è riportato un accenno su Wikipedia alla voce "Pio II" (versione spagnola, non quella italiana). Ho provato a cercare il testo in rete senza riuscirci.
      Come al solito è molto difficile reperire in rete, e non solo, documenti che sono contro il mainstream.

      Elimina