L’Ordine dei Cavalieri del Tempio, meglio
conosciuti come Templari, furono un ordine religioso cavalleresco monastico
cristiano medioevale che nacque in Terra Santa in seguito alle circostanze determinate dalla prima crociata indetta nel
1096. Il moltiplicarsi dei pellegrinaggi da tutta Europa verso i luoghi santi
appena liberati determinò la necessità di proteggere i pellegrini e rendere
sicure le vie d’accesso alla Terra Santa. Per raggiungere questo scopo alcuni
cavalieri decisero di associarsi e di prolungare il loro voto di crociati in
una struttura di vita religiosa. Nel 1128 al sinodo di Troyes, in Francia,
viene riconosciuto ufficialmente l’ordine cavalleresco del Tempio, con una
regola ispirata da san Bernardo di Chiaravalle.
Nel 1291 cade in mano dei musulmani la piazzaforte
di San Giovanni d’Acri, l’ultimo baluardo cristiano in Terra Santa e scompaiono
definitivamente gli Stati latini d’Oriente. Il compito dei Templari in Oriente
si esaurì, ma rimase intatta la loro potenza finanziaria e fondiaria che era stata
fino ad allora accumulata. Contro un Ordine così cospicuo mosse all’attacco il
re di Francia Filippo IV, detto il Bello e così, nel 1307, in pochissimo tempo
tutti i templari francesi vengono catturati. Anche il papa di allora, il
francese Clemente V, organizzò un processo canonico all’Ordine ed arrivò,
infine, ad emettere la bolla “Vox clamantis” che nel 1312 soppresse l’Ordine
cavalleresco del Tempio. Si chiudeva tragicamente la vita di uno dei più importanti
Ordini cavallereschi nati durante le crociate.
Fin qui la storia, quella provata dai documenti letterari
e dai riscontri archeologici, eppure la vicenda dei Templari, ormai dimenticata
da vari secoli, improvvisamente riprende vita ed interesse e lo fa in modo del
tutto anomalo, cioè senza che abbia alcunché di scientifico. Grazie ad una
cinematografia ad effetto e ad una letteratura-paccottiglia fantaculturale , i
Templari divengono protagonisti delle più disparate leggende, custodi di
innominabili segreti che si vogliono tramandati fin dai tempi antichi, come, ad
esempio, quelli riguardanti il tema del Santo Graal o dell'Arca dell'Alleanza. Ovviamente
il tema comune è sempre lo stesso, ossia la colpevolezza della Chiesa che ha
liquidato i nobili Templari per paura delle loro antiche e destabilizzanti
conoscenze. Se la Chiesa ha distrutto l’Ordine dei Templari e ha mandato i suoi
gran maestri al rogo è certamente perché doveva impedire la diffusione di chissà
quali innominabili segreti. Sembra incredibile, ma qualsiasi leggenda, persino
la più astrusa ed improbabile, acquista subito credibilità e popolarità se è
contro la Chiesa. L’origine di questo modo di pensare risale al 700 quando la
Massoneria, dichiaratamente anticristiana, rivendicò addirittura una eredità
spirituale e rituale con i Templari. Queste idee massonico-illuministe
circolarono nell'Europa otto-novecentesca creando un vero e proprio filone
fantastico che molti, politici e letterati, scambiarono per realtà.
Ovviamente nulla è vero di tutto questo, l’arresto
dei Templari fu deciso da Filippo il Bello senza consultarsi con nessun altro
sovrano e tantomeno con papa Clemente V, che era l’unico in diritto di
giudicare l’intera questione. Per giustificare il proprio comportamento il re
operò una vera e propria campagna di diffamazione: sulla base di denunce mosse da
vecchi templari cacciati dall’Ordine per cattiva condotta, il Tempio veniva
accusato di eresia, di pratiche oscene e sacrileghe, di profanazioni e
bestemmie contro l’Eucarestia e la Croce. Tutte accuse chiaramente inventate.
Filippo il Bello si trincerò dietro l’Inquisizione, presentandosi come un
semplice potere laico al servizio della Chiesa per la difesa della fede. In
realtà, ed è facile da capire, facevano molto gola al re le enormi ricchezze
finanziarie e fondiarie possedute dall’Ordine che, inevitabilmente, passarono al
tesoro reale. Il processo non fu tanto all’Ordine, ma a ciascun templare, costoro
dovettero passare attraverso una Commissione laica che ricorse ampiamente alla
tortura e tutti confessarono. Quando venne a sapere che era stata praticata la
tortura il papa invalidò i poteri degli inquisitori. Molti templari furono del
tutto scagionati e vennero reintegrati in ordini religiosi diversi. Persino l'ultimo
Gran Maestro dei Templari Jacques de Molay e altri membri dello Stato Maggiore
dell'ordine rinchiusi dal re Filippo il Bello nel Castello di Chinon, avendo
chiesto il perdono della Chiesa, furono assolti da tre cardinali
plenipotenziari di papa Clemente V, così come testimonia una pergamena
conservata nell'Archivio Segreto Vaticano a lungo trascurata dagli storici (B.
Frale “Il Papato e il processo ai
Templari” Ed Viella, 2003). Solo i tribunali francesi, direttamente
controllati da Filippo, riconobbero le responsabilità individuali di tutti i
templari, altrove essi furono assolti e i beni dell’Ordine affidati agli Ospedalieri
di San Giovanni, un altro ordine cavalleresco, e ad altre istituzioni simili,
nonostante l’opposizione del re di Francia, che si diede da fare per trarre
quanto più profitto possibile dall’operazione. Filippo il Bello pretese inoltre
da papa Clemente V la soppressione dell'Ordine. Il pontefice fu costretto ad
accettare, anche se il testo della bolla di soppressione, del 1312, non
condannò l'Ordine.
Quindi non ci fu nessun complotto della Chiesa, ma
l’iniziativa unilaterale del re di Francia, in meno di cinque anni scomparve un
Ordine che esisteva da quasi due secoli. Ciò che è veramente importante da
chiedersi è come sia stato possibile un fenomeno del genere. Per trovare una
spiegazione non possiamo richiamarci solamente alla debolezza del potere
pontificio davanti all’avidità ed alla potenza del re di Francia. La scomparsa
dell’Ordine avvenne rapidamente, senza opposizione e senza lotta e questo
lascia pensare, piuttosto, al fatto che esso fosse ormai inadeguato alle realtà
del XIV secolo. L’Ordine del Tempio era ormai inadeguato per la sua vocazione
puramente militare. Inadeguato anche nell’ambito di questi specifici motivi
vocazionali, infatti i cadetti poveri delle famiglie nobili venivano a farvi
carriera più per spirito feudale che per ideale cavalleresco. L’Ordine,
inoltre, aveva conservato e accresciuto tutta la propria enorme ricchezza al
punto che alla fine del XIII era addirittura depositario del tesoro reale
francese. Ciò non poteva non attirare cupidigie e invidie. Degenerato dalle
motivazioni originarie, il Tempio uscì completamente di strada.
Solo nella penisola iberica, dove il Tempio aveva
partecipato attivamente alla riconquista contro i mussulmani, tenendo fede così
alla propria vocazione, l’Ordine poté essere ricostituito in altra forma e
continuare la propria missione.
Bibliografia
G. Le Bras, P. Ciprotti “Istituzioni ecclesiastiche
della cristianità medioevale” Ed. Paoline, 1973-74;
F. Cardini "La nascita dei Templari. San Bernardo di Chiaravalle e la Cavalleria mistica" Il Cerchio, Rimini 1999;
R. Pernoud “I Templari” Effedieffe, 2000;
B. Frale “Il Papato e il processo ai Templari” Ed
Viella, 2003;
F. Cardini "Templari e templarismo. Storia, mito, menzogne" Il Cerchio, Rimini 2005;
F. Cardini “I Templari” Giunti Editore, 2011;
B. Frale “I Templari” Il Mulino 2007;
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RispondiEliminaRiguardo alla massa di stupidate che circolano sui Templari, è bene citare la seguente frase di Umberto Eco, tratta da "Il pendolo di Foucalt" (per inciso, Eco mi stava poco simpatico, ma in questo caso aveva senz'altro visto giusto): "Ci sono anche i matti senza Templari, ma quelli coi Templari sono i più insidiosi". :-)
RispondiElimina"Persino l'ultimo Gran Maestro dei Templari Jacques de Molay e altri membri dello Stato Maggiore dell'ordine rinchiusi dal re Filippo il Bello nel Castello di Chinon, avendo chiesto il perdono della Chiesa, furono assolti da tre cardinali plenipotenziari di papa Clemente V [...]"
Questo però non bastò a salvare la vita a Molay, che venne arso sul rogo (e credo che anche gli altri membri dello Stato Maggiore abbiano fatto la stessa fine).
Mi chiedo - e ti chiedo, Luis - se, all'epoca, era tutto il Papato a essere subalterno al re di Francia o se, invece, tale subalternità era dovuta principalmente alla debolezza personale di Clemente V.
In altre parole: con un altro papa, i Templari si sarebbero salvati o no?
In quel periodo, inizi del XIV secolo, Papa Clemente V e tutta la Curia erano sotto l'influenza strettissima del re di Francia. Con ogni probabilità l'arcivescovo di Bordeaux, Bertrand de Got, il futuro papa Clemente V, ebbe paura di stabilirsi a Roma, sconvolta dalla lotta tra le diverse fazioni, e trovò più sicuro restare in Francia e mettersi sotto tutela reale. Solo che fece male i suoi calcoli ed il papato finì per essere totalmente succube di Filippo.
EliminaCon un altro papa le cose sarebbero andate differentemente? E' difficile dirlo, dipende dal momento storico e dalla statura carismatica del papa. Ad esempio con il predecessore di Clemente, Bonifacio VIII (Benedetto XI regnò per solo un anno), papa forte e coraggioso, che non ebbe paura di sfidare pubblicamente Filippo, probabilmente le cose sarebbero andate differentemente.
Se non sbaglio, Bonifacio VIII fu schiaffeggiato dall'arrogante Filippo, giusto?
RispondiEliminaPenso che ti riferisci al famoso schiaffo di Anagni, avvenuto nella cittadina laziale che diede i natali a Bonifacio VIII. In realtà gli storici parlano di un'offesa, non proprio di uno schiaffo, determinata dalla cattura e reclusione del papa. E tale azione non fu perpetrata da Filippo in persona, ma da un suo emissario, il giurista Guglielmo di Nogaret assieme agli sgherri dei Colonna, famiglia nobile romana acerrima nemica di Bonifacio. Eppure, nonostante sia stato umiliato ed imprigionato, il papa non cedette e non la diede vinta al re di Francia. I suoi concittadini restarono talmente inorriditi da tali fatti che presero le sue difese, lo liberarono e cacciarono i congiurati via dalla città.
EliminaDi Bonifacio si può dire di tutto, per carità, ma di certo non che sia stato un personaggio debole e pavido, come, invece, fu Clemente V.
Grazie per la spiegazione, Luis e buona Pasqua a te e ai tuoi cari.
RispondiEliminaRicambio con simpatia!
EliminaQuindi, se ho capito bene, fantasie a parte, quello che successe venerdì 13 ottobre 1307 è storia! E, secondo me, per quanto la responsabilità dell'accaduto deve essere addebitata al regno di Francia, la Chiesa Cattolica deve essere ritenuta almeno complice. Ora, è risaputo che tra la Massoneria e la Chiesa Cattolica non corre buon sangue. Ma, considerato che i Massoni, non so a che titolo, dicono di essere eredi spirituali dei Templari, la domanda nasce spontanea: chi è stato a cominciare?
RispondiEliminaLa storia, come ho scritto nell'articolo, mostra inequivocabilmente che Papa Clemente V divenne succube del potentissimo re di Francia, cosicchè non ebbe la forza sufficiente per far valere le sue ragioni. Il ritrovamento della pergamena di Chinon, inoltre, dimostra che la decisione di sterminare i Templari fu presa unilateralmente dal re di Francia.
EliminaOra non so se i massoni derivino dai Templari (mi pare proprio una sciocchezza), comunque sia, dovrebbero prendersela col re di Francia. Ma, ormai, la cosa è impossibile
:)