lunedì 19 settembre 2016

L'abominio laicista: l'eutanasia dei minori

Alla fine, fatalmente, ci si è giunti: in Belgio è stato legalmente ucciso il primo minorenne con la "dolce" morte, l'eutanasia. In questo paese, infatti, a differenza dell'Olanda, primo paese europeo a legalizzare l'eutanasia, ma solo dopo i dodici anni, non esiste alcun limite di età. Il ragazzo ucciso aveva presumibilmente diciassette anni e, secondo quanto disposto dalla legge belga, avrebbe autonomamente chiesto di morire, con l'avallo obbligatorio dei genitori.

Certamente la legge belga impone paletti molto restrittivi all'applicazione di questa misura estrema, ma resta il fatto che se ad un minore, cioè ad una persona che per definizione non è in grado di prendere delle decisioni in modo pienamente consapevole, viene concessa una possibilità del genere significa che ai genitori viene praticamente consegnata una sorta di licenza di uccidere. Il minore, infatti, non potendo validamente e pienamente esprimere una sua volontà finisce per essere "propriamente" ucciso, anche considerando la vicenda in termini più strettamente laicistici. Anche a diciassette anni non si è in grado di decidere, un giovane chiede di non sentire più dolore e di guarire, non di morire. E' chiaro che l'eventuale richiesta a favore dell'eutanasia è solamente il frutto di una pressione psicologica dell'ambiente, di genitori disperati che, in quanto tali, non hanno piena cognizione di ciò che fanno e di medici che non sostengono il valore della vita, di qualunque vita e che non sanno fare altro che proporre la morte come soluzione. La prospettano come se fosse un asettico atto medico, una soluzione come tante altre, mentre invece non è affatto così. In realtà accelerare la fine di una vita non è affatto un atto medico (Dichiarazione sull'Eutanasia dell'Associazione Medica Mondiale - 39 Assemblea - Madrid 1987)

La tanto sbandierata "scelta di libertà" che vanno farneticando i laicisti si rivela, quindi, un vero e proprio viatico per l'omicidio legalizzato. Perché la degenerazione belga non è altro che la logica ed inevitabile conclusione del pericoloso cammino intrapreso dal laicismo che con la falsa ideologia della "libertà di scelta" finisce per distruggere il più elementare valore e diritto dell'uomo, cioè quello alla vita. La vita umana costituisce un valore fondamentale in se e, in quanto tale, non può dipendere da una soggettiva interpretazione umana.

Siamo di fronte ad un corto circuito laicista che assoggetta un valore oggettivo ad una valutazione soggettiva che falsamente e criminalmente chiama libertà, mentre è solo un nocivo libertalismo. Per questo l'eutanasia è sempre sbagliata, essa si basa sul misconoscimento della vita come un bene considerandola semplicemente un oggetto, di cui tutti possono disporne.

2 commenti:

  1. Poi l'europa si professa contraria alla pena di morte per i criminali... uccidere un malato anche minorenne si, con la scusa dell'autodeterminazione, l'eliminazione di pericolosi criminali no perché bisogna "rispettare la vita".
    Ma si può essere così coglioni e contorti?
    La prossima tappa sarà l'eutanasia dei minorati mentali e dei disabili gravi, vedrete...
    ...e nessuno che si ricordi che questi erano i metodi dei nazisti!

    Cristiano

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    1. Hai ragione da vendere, caro amico mio. I laicisti sono i veri malati, quelli che vedono il crimine come un diritto e un diritto come un crimine! Anche se personalmente sono contro la pena di morte.

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