lunedì 25 gennaio 2016

Quando lo Stato (laicista) è di parte.


Mentre in questo ultimo fine settimana le piazze laiche, dai numeri ingenuamente enfatizzati, fantasticano di inesistenti diritti negati, senza accorgersi (si spera) di stare a negare quelli esistenti, e in attesa del Family day del prossimo sabato 30 gennaio, si assiste al consueto schieramento dei politici: c'è chi sostiene le ragioni del ddl Cirinnà sulle unioni civili, come stanno facendo alcuni esponenti del Governo, ed altri che si sentono vicini alle ragioni di chi difende la famiglia tradizionale.

Comportamenti sicuramente legittimi, che credo di poter ritenere corretti, sempre se il confronto si mantenga su binari di correttezza e rispetto. I parlamentari sono espressione del loro elettorato ed è loro dovere restare fedeli al mandato loro affidato. Ciò che ritengo, invece, inaccettabile, è il comportamento delle più alte cariche dello Stato. E precisamente della seconda e della terza, i presidenti delle due Camere. 

Ritengo, infatti, scandaloso che la Boldrini, presidente della Camera, così come aveva fatto l'anno scorso il presidente del Senato Pietro Grasso, assuma atteggiamenti così faziosi. Senza aver la minima cognizione delle responsabilità che derivano dalla sua carica istituzionale, la Boldrini è intervenuta sulla questione affermando che la "stepchild adoption" sarebbe addirittura un "dovere morale".

La questione del riconoscimento delle unioni civili e della possibilità di adozione da parte del convivente omosessuale è il tema del DDL Cirinnà attualmente in discussione al Parlamento. I presidenti della Camera e del Senato rappresentano gli arbitri della discussione, quindi dovrebbero mantenersi in una posizione "super partes", senza intervenire con le loro posizioni palesemente ideologiche. E' il tipico modo di fare antidemocratico del laicismo, che per imporre il proprio credo non ha rispetto neppure per le istituzioni.

Non vale neppure invocare la foglia di fico della difesa dei "diritti civili" o del "dovere morale". Atteggiamento subdolo ed ingannevole. Il DDL Cirinnà non è affatto un provvedimento di "civiltà", ma un vero e proprio attacco alla famiglia e la negazione legalizzata dei diritti dei bambini di crescere con un padre ed una madre. Infatti legalizzare la cosiddetta "stepchild adoption" non è affatto un dovere morale, ma un passo estremamente pericoloso che può portare alla adottabilità completa da parte delle coppie omosessuali ed aprire la strada pericolosissima all'odiosa pratica dell'utero in affitto.

             

21 commenti:

  1. "Ritengo, infatti, scandaloso che la Boldrini [...] assuma atteggiamenti così faziosi"
    È scandaloso perché una figura istituzionale dovrebbe essere, o almeno dare l'impressione di essere, super partes. Tuttavia, caro Luis, cosa potevi aspettarti da una vendoliana come la Boldrini? È lapalissiano che costei appoggi i cosiddetti diritti delle coppie omosessuali, così come è scontato che, al tempo stesso, dichiari - come fece all'indomani della strage di Charlie Hebdo - che l'Islam è una religione di pace.
    Il sinistrorso o cattocomunista tipico è colui che, infischiandosene del principio di non contraddizione, si erge a paladino dei gay e, nel contempo, dell'Islam, ignorando - o facendo finta di ignorare - che, se dipendesse dai musulmani (estremisti o moderati che siano), i movimenti LGBT non durerebbero più di cinque secondi.
    Se ci fai caso, coloro che parlano spesso di omofobia, sono gli stessi che denunciano l'islamofobia dell'Occidente. Omofobia e islamofobia sono i due principali tormentoni del momento, i due mali che secondo le persone che la pensano come il nostro Presidente - pardon: Presidenta :-) - della Camera affliggono la società occidentale. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.
    Ciò che però mi sorprende ancora di più nella questione del famigerato ddl Cirinna', è senza dubbio l'atteggiamento di Papa Francesco, il quale non ha pronunciato nemmeno una parola di condanna, o di semplice biasimo, nei confronti di una proposta di legge che è palesemente anticattolica. Come sai, Luis, io non sono cattolico e non credo che Dio sia così buono e giusto come dicono la Chiesa e lo stesso Vangelo (se ricordi, ne abbiamo discusso in passato), ma mi trovo d'accordo con quanti, tra i cattolici, si trovano a disagio con Bergoglio. Costui - checche' ne dicano un Massimo Introvigne (valente sociologo, ma esperto arrampicatore di specchi - vedi ciò che scrive abitualmente su Papa Francesco ne La Bussola Quotidiana) o quelli del pur interessante sito Croce-Via - è un personaggio che definire ambiguo è dire poco.
    Bergoglio è un furbacchione che cerca di piacere a tutti, in particolare al mondo che "conta" (Scalfari, Obama, intelligentja di sinistra, cattocomunisti e associazioni LGBT), e pertanto non prende mai posizioni nette su alcuni temi scottanti, com'è appunto il caso dei "diritti" delle coppie gay. Non è certo un caso che la più importante rivista omosessualista del mondo - la californiana "The Advocate" - abbia messo Papa Francesco in copertina due anni fa, con la scritta "No H8" stampata sul volto, a voler indicare la sua tolleranza nei confronti dei gay. Si tratta della stessa rivista che in precedenza attaccava Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, tacciandoli appunto di omofobia.
    Mi si obietterà che quella di "The Advocate" è una strumentalizzazione della figura di Bergoglio, e ciò è vero, ma è vero solo in parte. Come dimostrano numerosi episodi, Bergoglio è un papa che si presta particolarmente alle strumentalizzazioni, e questo perché, su molti argomenti "caldi", non usa mai - volutamente - parole chiare e inequivocabili. "Dare un colpo al cerchio e un altro alla botte" è il motto di Papa Francesco, il "pontefice della misericordia, dell'ecologia e dell'umiltà", che piace tanto alla gente che piace, da Elton John a Gianni Vattimo, passando per Lilli Gruber e il defunto don Gallo.
    Mi dispiace sinceramente per quelli del Family Day, ma la legge sulle unioni omosex e sulla stepchild adoption, prima o poi, passerà anche da noi. Il prossimo passo nel cammino inesorabile della "civiltà" sarà forse il poliamore o il matrimonio uomo-animale domestico. Dopotutto, "love is love".

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    1. Sulla levatura morale della Boldrini hai detto tutto te e sono d'accordo. Non aggiungo altro.

      Non ti seguo, invece, nelle tue critiche a Bergoglio. Solo quattro giorni fa, nel suo discorso alla Rota romana, il papa ha chiaramente dichiarato che: “Non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione”. Non credo che si possa pretendere un intervento specifico contro il ddl Cirinnà sottoposto alla discussione parlamentare. Sarebbe un'ingerenza diretta negli lavori interni di un consesso politico. Il papa fa appello alla coscienza delle persone e si rivolge principalmente ai cattolici.

      Condivido le tue paure sull'approvazione del ddl Cirinnà, ma credo che sia dovere di ogni persona assennata, non solo dei cattolici, fare il possibile per evitare tale sciagura.

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  2. Was gefällt euch nicht 
an Politruks und an Päpsten?
    Ma suvvia! Perché non dovremmo riconoscerci, invece, reciprocamente, la più ampia coerenza? E facciamoci qualche complimento ogni tanto! Chi pretende di negare in Italia i “cosiddetti” diritti che i cittadini omosessuali già possiedono in tutti i paesi a democrazia avanzata, coerentemente tiene in modesta considerazione anche gli analoghi “pseudo-diritti” di islamici, migranti ed altri elementi di disturbo e preoccupazione.

    D’altra parte, però, ammettelo, l’altra posizione è speculare: non c’è alcuna incoerenza nel difendere i “sacrosanti” diritti delle famiglie omosessuali e nello spendere qualche parola affinchè gli appartenenti ad una data religione non vengano trattati al pari di belligeranti e tagliagole. Sembrerebbe, infatti, che la nostra Costituzione, senza alcuna contraddizione, sancisca la libertà religiosa e gli altri diritti dell’uomo. Se sui principi non si transige, vanno così difesi gli uni, gai e simpatici, e gli altri, più seriosi e bacchettoni.
    Con gli islamici “i movimenti Lgtb non durerebbero più di cinque secondi” ? E allora? Se per questo anche coi cattofascisti. Resta il fatto che la difesa dei diritti altrui è gratuita: non si pretende nulla in cambio e nessuna reciprocità in paesi lontani. Si fa così perché è giusto. Non si pretende nemmeno il rispetto delle nostre leggi: chi commette reati, anche reati di terrorismo, deve essere giudicato con giustizia, col ferreo rispetto delle garanzie previste dalla legge, senza tribunali o carceri speciali.
    Ed è pure utile, se non necessario. Se sviliamo (per paura, poi..) la nostra dignità e quei principi di libertà che sono costati tante vite e che sono ora la nostra migliore forza, non ci resterà nulla.

    Cos’è ‘sta storia che il Pontefice sarebbe cerchiobottista, se non pro-gay? Ohè, Non scherziamo! Luis, su questo, hai ragione da vendere. Vade retro, Maximus Diabolus che vorresti rovinarmi ogni diletto! E che invece rimanga scritto, per saecula saeculorum: nell’anno del Signore 2015, li italici homosexuali formaron legali familie, facendo magnissime infuriare papi, cardinali, li beghini d’ogni risma e lo stesso Domineddio che volueva una familia e non l’altra.

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    1. Ciao Felsy, ben ritrovato.
      Carino e divertente il tuo intervento, ma ha un difetto che ne pregiudica tutto il senso. L'"unione civile" non aggiunge alcunché ai diritti civili già posseduti e riconosciuti alle persone omosessuali, che, ovviamente, sono persone come le altre. Viceversa questa legge determinerebbe una pericolosissima deriva verso il matrimonio omosessuale, un'autentica aberrazione. Il matrimonio è solo quello tra una donna ed un uomo perché da luogo ad una famiglia con posibilità di prole e, quindi, l'unica unione che può essere oggetto di una particolare attenzione da parte dello Stato.

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  3. Ach, siam già nel 2016!
    Chi l'avrebbe detto...
    Tempus fugit.

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  4. "Non ti seguo, invece, nelle tue critiche a Bergoglio"
    Lo sapevo già. Guai a toccare Papa Francesco!
    Luis, permettimi una domanda: il fatto che Bergoglio sia così osannato (soprattutto dalla sinistra, a cominciare dal suo caro amico Scalfari, che non mi pare abbia tanto in simpatia la Chiesa) - al punto che, come saprai, gli sono stati dedicati una rivista (Il mio Papa) e addirittura un fumetto (pubblicato da una casa editrice delle mie parti: le Edizioni Master di Rende [CS]) - non ti "puzza" neanche un po'? Non ti sei mai chiesto perché tanti anticattolici - famosi e non - stravedono per Papa Francesco?
    Ad esempio, una mia conoscente - militante di sinistra , atea e anticlericale - nutre una grande simpatia per Bergoglio perché, parole sue, "è comunista, perciò vuole bene ai poveri, agli extracomunitari e ai gay". Non ti dico cosa essa pensasse invece di Ratzinger, ma posso assicurarti che l'epiteto "fascista" non mancava mai.

    "[...] nel suo discorso alla Rota romana, il papa ha chiaramente dichiarato che: "Non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione".
    Le dichiarazioni del papa le conosco bene e ho notato quanto esse siano furbe e ambigue. In questo caso, ad esempio, un papa più coraggioso e meno piacione avrebbe detto esplicitamente quali sono le uonioni non volute da Dio, avrebbe cioè menzionato - sic et simpliciter - le unioni omosessuali. Il fatto che questa parola non venga mai pronunciata da Bergoglio non è assolutamente un dettaglio trascurabile, anzi: fa parte della precisa strategia bergogliana.
    Papa Francesco misura bene le parole in modo da non inimicarsi i gay e i loro amici (sinistra e cattocomunisti, per l'appunto); su altri temi, invece, è - guarda caso - molto più diretto, vedi il "Vergogna!" pronunciato a Lampedusa e i contenuti della sua enciclica ecologista "Laudato sì".
    L'umile e misericordio Bergoglio sa benissimo che con il terzomondismo e l'ecologismo va sul sicuro: al massimo, si becca le critiche della Lega e dei cosiddetti cattolici tradizionalisti, ma questo è poca cosa in confronto a ciò che gli accadrebbe se osasse attaccare frontalmente il mondo LGBT. Il caro Scalfari non gli rivolgerebbe più la parola. :-)

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    1. Credo che i continui e spaventosi lutti che caratterizzano la tragedia dei profughi abbiano una gravità ben più maggiore della vicenda delle unioni civili e questo, a mio parere, giustifica la superiore incisività delle parole di Bergoglio. Non credo, nel caso delle unioni civili, che la mitezza delle parole del papa facciano parte di un calcolo prestabilito, semplicemente si tratta di un comportamento volto ad educare mettendo all'indice lo stravolgimento dei valori condivisi, ma misericordioso verso le persone.

      Non so, sarò ingenuo, ma io la penso così.

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  5. @felsineus
    "i "sacrosanti" diritti delle famiglie omossesuali"
    :-)))
    Se non fosse per i danni che continuate a fare, voi sinistrati sareste un autentico spasso.
    Siete nati falliti e morirete falliti, perché - fatte alcune eccezioni - nella vostra storia avete sempre sposato le cause sbagliate. Oggi è la volta della causa omosessuale, i "sacrosanti" diritti dei gay.
    Che strano il destino! Un tempo, per i comunisti, l'omosessualità era da condannare perché si trattava di una "degenerazione borghese" (cit. Lenin), oggi invece qualsiasi capriccio, ehm... "diritto", dei gay va difeso senza se e senza ma. Si è passati così da Rosa Luxemburg a Vladimir Luxuria, dalla dittatura del proletariato alla soave dittatura arcobaleno, dal Sol dell'Avvenire al Sol del deretano (cioè proprio di quella parte del corpo dove il Sol non batte), da Bella Ciao a Bell* Ciao (l'aggettivo bella, infatti, è discriminatorio), dal pugno chiuso alle terga aperte e così via.
    Faccio una previsione: causerete, purtroppo, ancora molti danni, cari paladini dei diritti degli omosessuali, ma alla fine ve la prenderete proprio in quel posto. La sconfitta è il vostro ineluttabile destino.

    "Sembrerebbe infatti che la nostra Costituzione sancisca la libertà religiosa e gli altri diritti dell'uomo"
    Tra i quali diritti, però, non rientrano quelli dell'omo. Una cosa sono i diritti, quelli sì sacrosanti, dell'uomo (compresa ovviamente la libertà religiosa, che qui nessuno si sogna di negare, agli islamici come a chiunque altro), un'altra i presunti diritti dell'omo, ossia la pretesa, da parte idelle coppie gay, di unirsi in matrimonio, di godere della pensione di reversibilità e di poter adottare bambini. Non mi risulta, infatti, che quella Costituzione di cui vi riempite spesso la bocca riconosca ai gay i succitati diritti. Non mi risulta proprio.

    "Se sviliamo (per paura, poi) la nostra dignità e quei principi di libertà [...] che sono ora la nostra migliore forza, non ci resterà nulla".
    La solita, patetica frase fatta che viene puntualmente smentita dalla cruda realtà. Quante volte queste parole sono state ripetute nei giorni e nelle settimane successive alla strage di Charlie Hebdo? Parecchie.
    Ebbene, da allora, i nuovi collaboratori della suddetta rivista - alla faccia delle manifestazioni e dei tanti, roboanti proclami: "non ci faremo intimorire", "continueremo a fare satira come prima", "il terrore non vincerà" ecc. - non hanno più osato pubblicare vignette sull'Islam. Non solo, ma da autentici vigliacchi quali sono, continuano a prendere in giro la religione cristiana: basti pensare alla copertina del numero di gennaio, che, commemorando la strage di un anno fa, mostrava il Dio cristiano con tanto di kalashnikov e veste insanguinata, con la scritta "L'assassino è ancora a piede libero". Davvero incredibile: a compiere la strage sono stati dei musulmani, e loro danno la colpa ai cristiani!
    Questo cosa sta a significare? Una semplice cosa: che i terroristi hanno vinto, che hanno ottenuto ciò che volevano. Che i principi di libertà da te indicati come "la nostra migliore forza" sono in realtà deboli, e un certo Islam sa come sfruttarli a proprio piacimento.
    È inutile girarci intorno: l'Islam è forte e arrabbiato (e, cosa importante, lo abbiamo in casa), noi europei (e occidentali in genere) siamo invece deboli e rassegnati. Il simbolo del primo è il giovane, o giovanissimo, jihadista, che, pur se nato e cresciuto in Europa, non si riconosce nei suoi valori (tantomeno nei pseudovalori LGBT) e combatte quelli che per lui sono e restano infedeli, quindi nemici; il simbolo dei secondi è la coppia omosessuale, sterile per definizione (in un'Europa che già di suo è in pieno inverno demografico), vittimista e arrogante, tanto arrogante da pretendere che ogni suo capriccio, pardon: sacrosanto diritto, diventi legge.


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  6. @felsineus
    "Resta il fatto che la difesa dei diritti altrui è gratuita: non si pretende nulla in cambio e nessuna reciprocità in paesi lontani. Si fa così perché è giusto."
    Tradotto dal felsineuese: "A me e a quelli che la pensano come me, non frega una cippa se in molti Paesi islamici i cristiani vengono massacrati o comunque pesantemente discriminati, e nemmeno frega tanto se gli stessi omosessuali nei suddetti Paesi non se la passano molto bene. L'importante è che da noi ogni desiderio dei gay venga esaudito (i diritti delle coppie omosessuali, si sa, sono in realtà diritti di tutti, compresi gli indios della giungla venezuelana, i Tuareg e gli Inuit, i quali attendono con trepidazione che il ddl Cirinnà venga approvato), che per i "migranti" vi sia accoglienza illimitata con annessa cittadinanza, che termini medievali e cattofascisti come "papà" e "mamma" vengano sostituiti al più presto da "genitore 1" e "genitore 2". La vera minaccia per l'umanità, più che i jihadisti, sono i cattofasci, che tra non molto verranno comunque sconfitti. Sarà così che noi sinistrati, gli amichetti gay, i trans, Conchita Wurst, i musulmani moderati e i cattolici progressisti cammineremo insieme, abbracciati come fratelli, in una valle verde di amore, civiltà, tolleranza e "Costituzione più bella del mondo".

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  7. @Luis
    Ho visto che ti è sfuggita la mia prima domanda. Ovviamente, non sei certo obbligato a rispondere, visto peraltro che il blog è tuo, mica il mio. Tuttavia, poiché m'incuriosisce conoscere la tua risposta, ti pongo nuovamente la domanda: il fatto che Bergoglio sia così osannato (soprattutto dalla sinistra, a cominciare dal suo caro amico Scalfari, che non mi pare abbia tanto in simpatia la Chiesa) - al punto che, come saprai, gli sono stati dedicati una rivista (Il mio Papa) e addirittura un fumetto (pubblicato da una casa editrice delle mie parti: le Edizioni Master di Rende [CS]) - non ti "puzza" neanche un po'? Non ti sei mai chiesto perché tanti anticattolici - famosi e non - stravedono per Papa Francesco?

    "Credo che i continui e spaventosi lutti che caratterizzano la tragedia dei profughi abbiano una gravità ben più maggiore della vicenda delle unioni civili e questo, a mio parere, giustifica la superiore incisività delle parole di Bergoglio."
    Anche il riscaldamento globale e la raccolta differenziata, oggetto di diverse invettive di Bergoglio ( si pensi alla già citata Laudato sì), hanno una gravità maggiore della vicenda delle unioni civili? Te lo chiedo perché, anche in questo caso, il papa ha usato parole più incisive rispetto a quelle usate per le sopracitate unioni.

    "Non so, sarò ingenuo, ma io la penso così".
    E' evidente, secondo me, che tu e altri, cattolici e non, siete vittime di una sorta d'incantesimo bergogliano. Per dirla alla Testimoni di Geova: "Svegliatevi!" ;-)

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    1. Che devo dirti Max? Non penso che papa Bergoglio faccia parte di una "operazione simpatia" del Vaticano, proprio perché non credo che il Vaticano abbia bisogno di una tale operazione. Mi sembra più normale pensare al fatto che la pastorale della Chiesa cambi e si adatti ai tempi. Che, poi, è il motivo stesso dell'esistenza della Chiesa. Ma, attenzione, ho detto pastorale, non dottrina, quella deriva dalla Parola di Dio che è immutabile. Tutto qui.

      Può darsi che papa Bergoglio sia stato più "incisivo" nella questione ambientale, ma occorre anche considerare il fatto che quello del riconoscimento delle unioni civili è un tema delicato che oggi in Italia è al centro di una contrapposizione molto sentita, in cui sono coinvolti non solo i diritti delle persone, ma anche i loro sentimenti. Credo che l'approccio più delicato del papa sia da plaudire. Ciò non toglie che la posizione della Chiesa è molto chiara e ben salda.

      Non credo affatto di essere vittima di qualche incantesimo. La mia posizione coincide pienamente con quella del papa e sono del parere che occorre prendere posizione con fermezza. Per questo, ad esempio, approvo e sostengo il mega raduno del Family day di sabato prossimo.

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  8. Bene, bene, leggo lunghe repliche, ma nessuna risposta. Non parlavamo di coerenza?
    Problema risolto, allora. Chi si spende per garantire diritti (o pseudo-diritti inventati, s’il vous plait) giustamente evita di usare la categoria del “nemico” per qualificare un gruppo religioso.

    Eh, caro Diabolus, ti ringrazio dei tuoi sforzi, ma non è il caso che ti assuma come mio esegeta. Provvedo così, generosamente, ad auto-tradurmi: i diritti ALTRUI vengono garantiti senza compromessi e gratuitamente, perché entra in questione la NOSTRA dignità. Quello che siamo NOI non può dipendere da quello che fanno in Nigeria o alla Mecca o a Guantanamo.

    Quanto ai gay, quelle su sinistri e sinistrati sono mere farneticazioni: nella stragrande maggioranza dei paesi civili le destre liberali si sono espresse in netto favore del matrimonio e degli altri diritti delle persone omosessuali. Dove ciò non avviene, come ad esempio in Italia, è perché i partiti di destra purtroppo non sono liberali, bensì fascistoidi ed antieuropeisti. In Italia, peraltro, c’è da sempre in prima fila per la tutela dei diritti un piccolo partito nato a sinistra, ma transitato a destra: i Radicali. In inghilterra è stato David Cameron a portare avanti la riforma ed al congresso dei Tory, in un famoso discorso ha dichiarato: “‘Io non sono a favore del matrimonio gay nonostante sia un conservatore, ma in quanto conservatore: i conservatori credono nei legami che ci tengono insieme e la società è più forte quando si scambiano promesse”. In Olanda all’ormai antica legge sul matrimonio tra omosessuali hanno dato assenso tutti i partiti di destra, tranne i Democratici Cristiani, in Belgio hanno aderito sia il partito Conservatore delle Fiandre che quello Vallone, in Norvegia il Partito Liberale e il Partito Conservatore, in Svezia i Moderati, il Partito di Centro e il Partito Liberale, in Danimarca il Partito Social-Liberale e tutte le forze di destra, in Islanda tutti i partiti, in Irlanda i conservatori del Fianna Fail e del Fine Gael, eccettuati alcuni esponenti delle zone più rurali. In Canada il matrimonio gay è stato introdotto dal Partito Liberale, in Nuova Zelanda grazie al sostegno del premier conservatore John Key, in Brasile è stato introdotto per via giudiziale, in Uruguay con l’appoggio del Partito Colorado di centro-destra. La sinistra è stata protagonista della riforma solo in Francia, Spagna, Portogallo e, mi pare, Argentina. Mi risparmio di controllare in Sudafrica, negli innumerevoli stati che prevedono non matrimoni, ma unioni civili, nei principali distretti del Messico e in diversi stati U.S.A.
    A quanto pare non ci si divide affatto tra destri e mancini, ma tra chi vive in questo secolo e chi, ahilui, è rimasto indietro.

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  9. @felsineus
    "Bene, bene, leggo lunghe repliche, ma nessuna risposta. Non parlavamo di coerenza?"
    Io ti ho risposto eccome, sei tu invece che non hai risposto a una precisa obiezione che ti ho fatto e che ora ti faccio nuovamente, senza ironia però.
    *Felsineus scrive: "Sembrerebbe infatti che la nostra Costituzione sancisca la libertà religiosa e gli altri diritti dell'uomo".
    *Obiezione: Posto che qui nessuno si sogna di negare la liberta religiosa (agli islamici come a chiunque altro), non mi risulta che, tra i diritti sanciti dalla nostra Costituzione, vi siano i seguenti: diritto delle coppie omosessuali di unirsi in matrimonio e di poter adottare dei bambini.
    Cosa mi rispondi?

    "Chi si spende per garantire diritti giustamente evita di usare la categoria del “nemico” per qualificare un gruppo religioso. [...] I diritti ALTRUI vengono garantiti senza compromessi e gratuitamente, perché entra in questione la NOSTRA dignità.
    A parte il fatto che io, nei messaggi precedenti, non ho mai utilizzato la parola "nemico" per qualificare i musulmani, vedo che non hai colto il punto, o forse mi sono spiegato male.
    Dunque, sul fatto che i diritti altrui - tra cui la libertà religiosa - vanno garantiti gratuitamente, a prescindere da quello che, ad esempio, accade nei Paesi musulmani, sono DEL TUTTO D'ACCORDO.
    Un conto però è la libertà religiosa, un altro è il matrimonio omosessuale o la stepchild adoption: il primo è innegabilmente un diritto, i secondi invece no. Il matrimonio gay è, come ha detto Luis, un'aberrazione, qualcosa che è contro natura e contro il buon senso. Si tratta di un'assurda pretesa mascherata da diritto, una vera e propria mistificazione. Il termine "matrimonio omosessuale", come pure "famiglia omogenitoriale", è un ossimoro: è come dire "cerchio quadrato".
    Tornando alla questione "LGBT-Islam", tu, felsineus, hai scritto in precedenza che "non c’è alcuna incoerenza nel difendere i “sacrosanti” diritti delle famiglie omosessuali e nello spendere qualche parola affinchè gli appartenenti ad una data religione non vengano trattati al pari di belligeranti e tagliagole".
    Quello da te usato è il classico "straw-man argument", dal momento che qui nessuno ha affermato che gli islamici, tutti gli islamici, sono tagliagole e belligeranti. Il problema, semmai, è che una parte di essi - tra cui vi sono cittadini francesi, belgi, italiani, inglesi, olandesi ecc. - tagliagole e belligerante lo è davvero, ed è disposta a tutto pur di sottomettere noi "infedeli". Ad ogni modo, sarò pure un cattofascio, ma io non credo nella possibilità di una pacifica integrazione tra l'Islam e la società europea, tanto più che, tra gli immigrati musulmani, sono proprio i giovani - cioè gente nata e cresciuta in Europa e che in teoria avrebbe dovuto integrarsi meglio rispetto ai loro padri o ai loro nonni - quelli che tendono a radicalizzarsi di più. L'Islam è appunto giovane, vigoroso e motivatissimo; l'Europa è vecchia, sterile (non a caso, uno dei suoi simboli sono le coppie gay: cosa c'è di più sterile?) e in fortissima e forse irreversibile crisi d'identità. Il resto dell'Occidente, POI, non è che sia messo meglio.
    CONTINUA...







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  10. "Quanto ai gay, quelle su sinistri e sinistrati sono mere farneticazioni"
    Ah, sì? Non è forse vero che la causa gay è, tradizionalmente (diciamo dagli anni '80 in poi), più cara alla sinistra che alla destra? E' una farneticazione questa?
    Persino a Cuba si è passati dalla persecuzione degli omosessuali al Gay Pride sponsorizzato l'anno scorso addirittura dalla figlia di Castro. Insomma, la storia del rapporto tra comunismo e gay si può sintetizzare così: dalla demonizzazione alla santificazione da un errore a un altro errore, da un'ingiustizia a un'altra. Mai che ne azzecchino una che sia una, 'sti comunisti. 

    "nella stragrande maggioranza dei paesi civili le destre liberali si sono espresse in netto favore del matrimonio e degli altri diritti delle persone omosessuali."
    Non mi sorprende neanche un poco: prima ho detto infatti che l'Occidente è in piena decadenza, e questa capitolazione delle destre (anche se le destre liberali sono destre per modo di dire) alla causa omosessuale né è la perfetta dimostrazione.

    "Dove ciò non avviene, come ad esempio in Italia, è perché i partiti di destra purtroppo non sono liberali, bensì fascistoidi ed antieuropeisti".
    Posto che, di fronte a un'Europa che si vergogna delle proprie radici cristiane, essere antieuropeisti è una nota di merito, in Italia, per fortuna, la Chiesa conserva ancora una certa influenza: pertanto, un abominio come il matrimonio gay siamo ancora restii ad accettarlo. Purtroppo, prima o poi, il suddetto abominio diverrà legale anche da noi.
    CONTINUA...

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  12. "In Italia, peraltro, c’è da sempre in prima fila per la tutela dei diritti un piccolo partito nato a sinistra, ma transitato a destra: i Radicali."
    I Radicali avrebbero dovuto, già da tempo, cambiare simbolo: al posto della rosa nel pugno, un bel teschio, tipo il Jolly Roger dei pirati. Non esiste infatti ideologia più mortifera di quella portata avanti da Pannella, Bonino & Co.: aborto, divorzio, matrimonio e adozione gay, droga libera, eutanasia. In altre parole: morte, morte, morte.
    I Radicali sono stati e sono - fatta qualche eccezione (che non fa che confermare la regola) - i paladini di ideali di morte spacciati per conquiste civili. Personalmente, ad esempio, sono favorevole all'aborto in caso di stupro, ma da qui a considerare l'uccisione di un embrione o di un feto una grande conquista sociale ce ne passa, eccome se ce ne passa. Per quanto piccoli, i Radicali hanno arrecato danni enormi al nostro Paese, ed il fatto che le loro battaglie sociali sono oggi le stesse di partiti come il PD e SEL testimonia l'acutezza del filosofo cattolico Augusto Del Noce, il quale, in tempi non sospetti (anni '60), profetizzò che il Partito Comunista si sarebbe inevitabilmente trasformato in un Partito Radicale di massa. Il guaio è che, come dimostrano proprio gli esempi da te riportati, pure le destre, a livello mondiale, si sono "Radicalizzate".

    "In inghilterra è stato David Cameron a portare avanti la riforma ed al congresso dei Tory, in un famoso discorso ha dichiarato: “‘Io non sono a favore del matrimonio gay nonostante sia un conservatore, ma in quanto conservatore: i conservatori credono nei legami che ci tengono insieme e la società è più forte quando si scambiano promesse”."
    Affermazione da Trattamento Sanitario Obbligatorio.
    Roba da matti! Il matrimonio gay, uno tra i principali disgregatori delle società post-cristiane occidentali, diventa all'improvviso uno dei "legami che tengono insieme e che rendono più forte la società". Ma qui siamo davvero in un mondo alla rovescia.
    Cameron è un significativo esempio della mediocrità della classe dirigente europea.


    "A quanto pare non ci si divide affatto tra destri e mancini, ma tra chi vive in questo secolo e chi, ahilui, è rimasto indietro."
    Il mondo si divide in persone che usano ancora la ragione (siano essi cattolici [cattolici autentici, non certo i cattoprogressisti], protestanti, credenti in altre religioni, atei e agnostici) e persone che la ragione non sanno manco dove sta di casa (questi ultimi sono in genere accomunati dall'anticattolicesimo). Tra chi, come te e tutti quelli che hai citato finora, s'illude di stare trionfalmente marciando sulla via della civiltà, e chi invece – tacciato di oscurantismo e di essere su posizioni anacronistiche - tiene duro sui "principi non negoziabili" (cit. Ratzinger), certo che, alla fine, il trionfo sarà suo.
    Dopotutto, come recita il motto dei monaci Certosini: "La croce sta salda, mentre il mondo gira".

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  14. @Luis
    "Credo che l'approccio più delicato del papa sia da plaudire".
    Sono sicuro che se l'approccio del papa sulla questione delle unioni civili fosse stata più energica e diretta - come ci si sarebbe appunto aspettati dal capo della Chiesa Cattolica - avresti detto la stessa cosa. :-)

    "Ciò non toglie che la posizione della Chiesa è molto chiara e ben salda".
    E' quella di Bergoglio che non è chiara e salda. O meglio: su altre questioni lo è, ossia quelle dove è sicuro di ricevere il plauso di Repubblica & Co. .
    Per Bergoglio, l'evangelico "sì sì, no no" non ha un valore assoluto, non sempre è valido.

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    1. Pensala come vuoi, Max, ma io non sono d'accordo. Ciao :-)

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  15. Ciao anche a te, Luis, e buon Family Day. ;-)

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  16. Nella risposta a felsineus, avevo dimenticato questo pezzo:
    L'incoerenza di cui parlavo nel mio primo intervento ("Il sinistrorso o cattocomunista tipico è colui che, infischiandosene del principio di non contraddizione, si erge a paladino dei gay e, nel contempo, dell'Islam, ignorando - o facendo finta di ignorare - che, se dipendesse dai musulmani [estremisti o moderati che siano], i movimenti LGBT non durerebbero più di cinque secondi") è una cosa diversa da quella che hai inteso o voluto intendere tu. Secondo me, è un atteggiamento incoerente, ma oserei dire schizofrenico, simpatizzare – e sottolineo simpatizzare – per la causa LGBT e, al tempo stesso, per l'Islam, come fa appunto la Boldrini (ma potrei citare anche Nichi Vendola, Paola Concia e praticamente tutta la sinistra della cultura e dello spettacolo, da Dario Fo a Sabina Guzzanti, da Fedez a Vauro ecc.). E' come simpatizzare per gli Ebrei e, al tempo stesso, per il nazismo (a scanso di equivoci, non sto paragonando l'Islam o i movimenti gay al nazismo: è solo per fare un esempio), o simpatizzare per il Ku Klux Klan e, al contempo, per i diritti dei neri americani (in questo caso però, a differenza dei "diritti" delle coppie gay, quelli dei neri sono diritti veri), o, ancora, simpatizzare per Hamas e, contemporaneamente, per il Likud (la destra israeliana). Non si possono sposare le rivendicazioni dei movimenti omosessuali e, un momento dopo, difendere o elogiare il Corano, per il semplice motivo che, in quest'ultimo, l'omosessualità viene esplicitamente e pesantemente condannata. Allo stesso modo, non si può simpatizzare per la causa LGBT e definirsi cattolici, cosa in cui invece riescono benissimo i cattocomunisti o cattolici "adulti" che dir si voglia.

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