Finalmente una buona notizia per tutti coloro che hanno a cuore la legalità, il rispetto della democrazia e dei valori fondamentali della persona umana. Il Consiglio di Stato, con una sentenza ineccepibile, ha fatto giustizia della follia laicista di sindaci e tribunali amministrativi ribadendo che i prefetti, su indicazione del ministro, hanno piena e legittima facoltà di cancellare le sciagurate trascrizioni, operate da alcuni sindaci, dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all'estero.
Il Consiglio di Stato non ha fatto altro che garantire l'applicazione della legge vigente, eppure tutto ciò non ha mancato di suscitare l'immancabile protesta delle forze laiciste e delle associazioni gay che hanno parlato di sentenza retrograda, contro il diritto delle persone. Ovviamente non c'è da stupirsi di una posizione simile, vista l'abitudine di tali soggetti a calpestare le leggi e a farsi beffe della legalità, ma ciò che fa restare letteralmente allibiti è l'assurda opera di denigrazione compiuta dagli avvocati di "Avvocatura per i diritti Lgbt, Rete Lenford" nei confronti di un giudice del Consiglio, il Dott. Carlo Deodato, che, per il solo fatto di essere di fede cattolica, è stato accusato di non avere la necessaria serenità di giudizio e ritenuto incompatibile con l'ufficio svolto. Una polemica veramente triste e senza senso, la sentenza del Consiglio è frutto di un provvedimento assunto collegialmente dall'intera Corte e non da un solo giudice e si è trattato di una sentenza che ha solo preso atto del fatto che in Italia non esiste il matrimonio tra persone dello stesso sesso ed è quindi impossibile una loro trascrizione. I sindaci che lo avevano fatto, non ne avevano assolutamente l'autorità, in una democrazia non è possibile scavalcare il legislatore. Ma, sembra, che per i laicisti questi siano concetti ben poco assimilati.
Bisogna, purtroppo, constatare che questa aggressione nei confronti del giudice Deodato è semplicemente vergognosa e costituisce l'ennesimo episodio della violenza e della prevaricazione laicista presente in Italia.
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