lunedì 3 marzo 2014

La "rieducazione" laicista




                                 
Dietro il paravento della lotta alle discriminazioni, nel silenzio più totale dei media più importanti, continua la strisciante operazione di lento, ma costante indottrinamento della società odierna sui principi della teoria "gender". Come è noto l'anno scorso l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR), un istituto interno del famigerato Dipartimento delle Pari Opportunità, già tristemente noto per il recente bavaglio imposto alla libertà di stampa, ha diramato delle direttive nazionali attraverso il documento Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere (2013-2015)”, che recepisce le linee guida per l’applicazione dei principi contenuti nella Raccomandazione CM/REC (2010) 5 del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, volta a combattere la discriminazione fondata sull’orientamento sessuale o l’identità di genere.

Questa operazione si è tradotta nella composizione di tre volumi che perseguono lo scopo di “instillare” l’ideologia "gender" nelle menti degli alunni delle scuole elementari, medie e superiori. Una spaventosa dimostrazione della pericolosità di un'operazione del genere si è avuta lo scorso dicembre quando a Venezia il delegato del sindaco, Camilla Seibezzi, già tristemente nota per aver proposto la sostituzione delle parole "mamma" e "papà" con "genitore", ha presentato la proposta di introdurre in dieci asili nido e in 36 scuole dell'infanzia delle raccolte di fiabe dove vengono presentate come un fatto normale l'esistenza di diverse forme familiari come, ad esempio, quella con due papà o con due mamme, ecc. 

Oltre a voler promuovere e presentare la teoria "gender" come un fatto normale e provato, imponendo una visione unilaterale del mondo, questo documento invita a considerare ogni critica alle pretese della comunità LGBT (Lesbiche, gay, bisessuali e trans) come "omofobia", posizione che deve essere severamente punita dalla legge. Gli studenti, quindi, devono pensare che sia giusto il matrimonio tra persone dello stesso sesso e che l'eterosessismo, ovvero ritenere normale solo il matrimonio tra persone di sesso differente, sia all'origine dell'omofobia. In quest'ottica vengono anche indicate come "incitamento all'odio ed alla discriminazione" perfino le dichiarazioni provenienti da alcuni rappresentanti delle istituzioni politiche ed ecclesiastiche.

Questa operazione di gravissima ingerenza nelle libertà personali dei cittadini non poteva rimanere a lungo nascosta, così, chiamata a dare spiegazioni circa la liceità della composizione e diffusione di questi volumi, Maria Cecilia Guerra, l'ultimo vice ministro del Lavoro e Politiche Sociali con delega alle Pari opportunità, cioè l’ente che ha posto il suo logo sulla prima pagina de tre documenti, ha risposto di non saperne niente e che il tutto è stata un'iniziativa dell’Istituto Beck, istituzione schieratissima a favore dell’omosessualità convenzionato con l'UNAR, il vero e proprio soggetto che ha redatto i libri dello scandalo. 

Si rimane veramente allibiti di fronte al pressapochismo di tale istituzione: dapprima si da l'avvio ad un'operazione ingiustificabile e liberticida, poi, posti di fronte alle proprie responsabilità, la si sconfessa dicendo che non se ne sapeva nulla. Ma sarà veramente così?






4 commenti:

  1. @Luigi Ruggini

    Questo è OFFTOPIC, ma la notizia risale a ieri e penso proprio che ti interesserà

    http://www.repubblica.it/esteri/2014/03/03/news/boy_scout_niente_pi_soldi_dalla_disney_troppe_discriminazioni_sui_gay-80071927/

    Ora puoi aggiungere anche la Disney tra le associazioni sotto il controllo della lobby gay (o forse sarà proprio la Disney LA lobby gay?).

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    1. Non credo che il tuo commento sia così off topic, d'altronde sempre di questioni educative si tratta visto che il movimento scout si propone anche come un'insegnamento di vita.

      Non conosco bene la situazione dello scoutismo americano, ma da quel poco che ne so la Chiesa Cattolica non ha a che fare granché con quella organizzazione. La persona è sempre degna di rispetto e non può essere discriminata in alcun modo. Ciò che non vanno bene sono i comportamenti omosessuali che devono essere stigmatizzati. Per quanto mi riguarda se l'ostracismo verso l'omosessualità riguardasse solo i comportamenti trovo logico che un'organizzazione d'ispirazione religiosa tenda ad escluderli dal profilo di un educatore. Se, poi, la preclusione fosse rivolta alla persona omosessuale in quanto tale, allora non sono d'accordo su questa impostazione.

      Stante così le cose non so come giudicare l'azione della Disney.

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  2. Ciao Luis. Sebbene non c'entri qui, mi permetto di segnalare quanto segue:

    http://www.tempi.it/scordatevi-l-eutanasia-ai-bambini-in-belgio-gia-si-invoca-l-eutanasia-senza-richiesta-avete-capito-bene#.UyQvx86HlvA

    che ha relazione con quanto discusso in altri post. Un esempio da manuale della strategia del demonio, sempre la stessa: farti prima credere di esser tu a decidere, e poi mostrarti alla fine che ha deciso tutto lui (altro che liberta').

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    1. Grazie della segnalazione GG, il link che hai riportato mostra chiaramente quale sia la situazione dell'uomo quando abbandona le strade del Signore: s'illude di avere la situazone sotto controllo, poi passa da un abominio all'altro, schiavo del suo infinito egoismo. Quello stesso che i laicisti chiamano "libertà".

      Un caro saluto.

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