lunedì 20 agosto 2012

L'Islam moderno è tollerante?

Mentre seguitano a pervenire le tragiche notizie delle continue stragi di cristiani operate dai musulmani oltranzisti in Nigeria, in questi giorni assistiamo, per l’ennesima volta, a nuovi episodi di feroce intolleranza religiosa verso i cristiani nei paesi a maggioranza musulmana. Stavolta le agenzie di stampa riportano l’incredibile notizia dell’arresto, nel villaggio di Mehrabadi alle porte di Islamabad in Pakistan, di Rifta Masik, una bambina cristiana di undici anni affetta da sindrome di Down, che sarebbe stata sorpresa a bruciare una decina di pagine del Nooran Qaida, un manuale per imparare a leggere e capire il Corano. In pratica la bambina è stata arrestata e denunciata in base alla famigerata “Blasphemy law”, la legge che punisce gli atti “blasfemi” contro la religione musulmana, per calmare la folla inferocita che si era scagliata contro i familiari, malmenando la madre e la sorella di Rifta, ed aveva iniziato a bruciare le abitazioni di altre famiglie cristiane dei dintorni. 

Ancora una volta l’Islam, nonostante le voci che ancora si levano in suo favore, continua a dare dimostrazione di incredibile intolleranza, riuscendo, in questo caso, addirittura ad accusare di blasfemia una bambina down. Tra l’altro diverse testimonianze raccontano solamente di un innocente uso di tali pagine, trovate nella spazzatura, per accendere un fuoco, senza alcun intento di blasfemia. Anche l’esistenza stessa di una legge che punisce la blasfemia, non è altro che un mezzo che serve solamente per reprimere le minoranze religiose, tra le quali quella cristiana è certamente la più colpita. 

I musulmani non sembrano in alcun modo tollerare chi non abbia la loro stessa fede. Anche in Italia, a Milano, in occasione della festa per la fine del mese di digiuno del Ramadan, celebrata da circa diecimila musulmani all’Arena, il coordinatore delle associazioni islamiche, Davide Piccardo, si è rifiutato di leggere in pubblico un messaggio di vicinanza e fratellanza del cardinale Scola. Forse solo un gesto maleducato, di cui le autorità islamiche si sono successivamente scusate, ma che resta un inquietante campanello di allarme: questo Islam moderno è davvero tollerante?

12 commenti:

  1. Ma, caro Luis, non vi é dubbio che l'Islam sia tollerante.
    E se non fosse tollerante come noi vorremmo, ciò deriverebbe dal fatto che noi miscredenti (io e te) siamo sviati da un concetto scorretto e, forse, peccaminoso, di tolleranza.
    L'Islam è sempre nel giusto, trattandosi di letterale adesione all'espresso comandamento della Divinità.
    Qualora singoli religiosi o fedeli commettessero errori ed empietá, ne risponderebbero uti singuli, mentre l'Islam rimarrebbe perfettamente santo ed inattaccabile.
    Tutte le religioni pretendono di giocare con regole "di favore": pensavi che solo la Chiesa si autodefinisse ineludibilmente "Santa" o solo il Pontefice ex cathedra "infallibile"?

    Piuttosto scontrosetta la risposta al Card. Scola. Nondimeno mi ha divertito alquanto: "Non possiamo far parlare tutti. D'altra parte noi non andiamo a parlare alla messa di Natale in Duomo". Luis carissimo, questi nostri nuovi compagni di viaggio non hanno complessi di inferiorità. E si preparano a sostituirvi. E l'Italia, che non ha imboccato con coerenza la strada della laicità, si troverà spiazzata quando l'Islam sarà la religione maggioritaria (le scuole coraniche riceveranno quell'indiretto finanziamento pubblico che, in violazione del dettato costituzionale, oggi ricevono le scuole cattoliche? I tribunali e le scuole italiane esporranno nelle aule la stella e la mezzaluna? Lo stato italiano e le comunità islamiche saranno, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani?)

    Interessante la questione della blasfemia. Mi hai sorpreso con le tue parole molto nette (la blasphemy law è per te "famigerata") e hai il mio convinto plauso. Però mi pareva che, di regola, su questi temi, cattolici integralisti ed islamici andassero felicemente a braccetto.
    Perciò ti chiedo: poni un problema di forma o di sostanza?
    I problemi di forma (la minore età dell'accusata, la sua possibile incapacità d'intendere e volere, una supposta mancanza di intenzione criminosa, la possibilità che le accuse siano un pretesto per colpire una minoranza religiosa) verranno ovviamente valutati dal giudice.
    Ma tu, veramente, come me, ritieni che nella sostanza "l’esistenza stessa di una legge che punisce la blasfemia, non sia altro che un mezzo che serve solamente per reprimere le minoranze" ? E ritieni che questo valga ovunque?
    Se è proprio così, applaudo, porgo i miei migliori omaggi e svanisco in una nuvoletta di zolfo.

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  2. Ciao Felsineus,
    tu credi davvero in questa tolleranza? Secondo me proprio nell’Islam, a prescindere dalla responsabilità del singolo fedele, c’è ancora una distorta percezione della sicurezza che determina una sorta di ancestrale spinta alla conquista del proprio spazio vitale, solo che col passar dei secoli questo impeto si è progressivamente dilatato e si è trasmesso fino ai giorni d’oggi praticamente inalterato. Certamente c’è anche chi parla di un Islam pacifico e tollerante, ma faccio fatica a credere nell’attendibilità di queste voci.
    Tu, da bravo laico, tendi a non fare distinzioni, il Cristianesimo e l’Islam pari sono, ognuno si crede nel giusto e non tollera l’altro. Credersi nel giusto è situazione ovvia, altrimenti verrebbe meno ogni fede, ma non penso sia questo il metro per misurare la tolleranza. Il Cristianesimo, almeno quando non è stato sfruttato dalle logiche del potere politico, non è mai stato esclusivista come l’Islam e se in passato qualche scontro c’è sicuramente stato, appena fu percorribile la strada del dialogo, questa è sempre stata scelta unilateralmente dai cristiani. L’Islam è, invece, rimasto alla guerra santa, si è cristallizzato attorno ad una fede “primitiva”.

    Il tuo tentativo di far passare l’Italia come se fosse la versione occidentale dello stato teocratico islamico è veramente risibile. Dovresti fare un bel viaggetto in queste repubbliche, tipo Arabia Saudita o Iran, poi mi saprai dire delle libertà sociali concesse ai non musulmani. L’Italia corre il rischio di regredire allo stato teocratico islamico dove non si potrà più professare laicità o cristianesimo, altro che finanziamento alle scuole cattoliche (legittimo, come possa esserlo quello ai partiti) o l’esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici (simbolo della cultura e dell’identità europea, non certo inneggiamento al cattolicesimo).

    Quanto alla legge sulla blasfemia, è proprio così, la penso come te. Chi vuole essere blasfemo riceverà le critiche (espresse in modo civile) di chi si riterrà offeso e si escluderà automaticamente dal consesso civile. Comunque ritengo “famigerata” principalmente la legge contro la blasfemia in vigore in questi paesi dove è palesemente un mezzo per reprimere le minoranze religiose.

    Un caro saluto e non svanire, mi fa sempre piacere sentirti.

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  3. Beh, da bravo laico non sono costretto a porre tutte le religioni sullo stesso piano e, seppure a malincuore, devo ammettere che preferisco imbattermi in un ciellino, piuttosto che in un adoratore del Dio-sole atzeco. Non credo che la mia personale classifica delle fedi più tolleranti sarebbe di grande interesse: però, onestamente, le religioni del Libro, soprattutto quelle votate al proselitismo, non le vedo in zona uefa. Ma le religioni sono fenomeni sociali complessi e tra gli innumerevoli fattori che incidono sul loro sviluppo e sulla loro diffusione non mi pare che abbiano un gran peso nè il loro grado di tolleranza, nè la loro capacità di rapportarsi alla c.d. "modernità". Per questo motivo le persone assennate si limitano ad auspicare più coesione e giustizia sociale, una maggiore crescita culturale, la garanzia di un più diffuso benessere economico e il dialogo con gli esponenti più moderati e meno oscurantisti delle varie fedi.

    Inciso: tolleranza, tolleranza...bah! Per quel che mi riguarda, sia chiaro che non aspiro ad essere "tollerato" da chicchessia.

    Non esageriamo: prima di giungere ad un vero regime teocratico ci sono diverse gradazioni di scadimento dei principi di laicitá dello stato. Ma non avevo una particolare vis polemica. E' mia opinione che una più intransigente difesa dei valori laici allontani (più che il remoto pericolo di finire in una teocrazia) il pericolo che altri, presto, vogliano rivendicare lo statuto di privilegio di cui hanno goduto cattolici, con conseguenti problemi e tensioni. Tu non concordi?

    La tua risposta sulla blasfemia è per me più che soddisfacente:
    i migliori omaggi.

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  4. Ciao Felsineus.
    Pensi davvero che le religioni del Libro siano agli ultimi posti in fatto di tolleranza? Beh, allora, escludi, con mia sorpresa, il cristianesimo cattolico. Credo saprai che per questa confessione le Scritture non sono l’unico “ locus theologicus” e che la Tradizione (con la “T” maiuscola) ha un’altrettanta importanza. Proprio questa caratteristica di non interpretare ed applicare alla lettera la Scrittura, ma di saper modulare il suo messaggio rendendolo attuale e vicino all’uomo di ogni epoca, ha prodotto la forma e la crescita della moderna società umana, aumentandone la coesione, la giustizia sociale, la crescita culturale, ecc.
    Diversamente da te, quindi, credo che le persone maggiormente assennate siano piuttosto quelle che riconoscono tale ruolo alla religione e che si oppongono alle prepotenze del laicismo intollerante.

    Per fortuna, nonostante la propaganda laicista, molto forte nel nostro paese, si ostini a presentare una situazione differente, la religione cattolica non gode più dei privilegi del passato. Ritengo tutto ciò molto giusto e credo che lo stesso debba essere per ogni altra confessione e per l’Islam in primis. Anche se in fatto di reciprocità non siamo messi bene…

    Un saluto e buon weekend!

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  5. Ahi, ahi, nimia subtilitas! Ma anche a me piace così: "religioni del libro" è un concetto di origine islamica e ricomprende i cristiani, cattolici e non (volenti o nolenti).

    Ebbene sì, sono da tempo al corrente del ruolo della Tradizione, che precede il Libro (ma solo se si fa riferimento all'ultimo Best Seller tascabile in lingua greca) e...anzi, mi diverto un mondo a ricordarlo - o a rivelarlo!- agli sciagurati che si dicono "cattolici" perché si sono costruiti un cristianesimo su misura e non hanno alcuna idea o nessun rispetto della dottrina della Chiesa.

    Precisato che non intendevo affatto escluderti dalla categoria degli "assennati", date le tue indubbie virtù dialogiche, Tradizione sottintende anche principio di autorità, gerarchia, controllo. E tu, da bravo cattolico, poni ideologicamente questa peculiarità della tua dottrina quale fondamento dell'umano progresso.
    Ma se tu fossi protestante, mi diresti esattamente il contrario, pur giungendo alla medesima conclusione: ecco che la Riforma, il rispetto letterale delle Scritture, la responsabilità individuale non mediata...sarebbero il motore della civiltà.

    Così la mia ben nota intolleranza laicista si limita all'ovvia considerazione che le religioni sono tante, che - a dir poco - si guardano reciprocamente in cagnesco in secula seculorum, che vanno e vengono, che sono macro-fenomeni che non possiamo controllare, che, sul piano delle leggi, è opportuno mantenerle rigorosamente nel sacro ambito delle scelte private dei cittadini (luogo ove possono godere di ogni più ampia tutela e produrre tutti quei fantasmagorici benefici effetti che reclamizzano).

    Insisto anche con la propaganda laicista...ma forse è solo questione di diverse sensibilità. O sono io che son troppo delicato. Mi molestava già la legge delle Guarentigie, figurati le norme concordatarie di Benito e Bettino...

    Hai accennato alla reciprocitá, in maniera per me condivisibile, cioè come ad un auspicio. Che inverecondo squallore, invece, nei dibattiti su Islam e Cristianesimo, sentir parlare della reciprocità come fosse un reale presupposto per il riconoscimento dei diritti altrui! Reciprocità un tubo! I diritti di libertà religiosa non sono negoziabili, si garantiscono sempre e comunque e indipendentemente da ogni richiesta eguale trattamento, dato che sono una NOSTRA conquista di civiltà.
    Buon weekend anche a te!

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  6. Ciao Felsineus,
    lasciamo ai musulmani ritenersi “religione del libro”, i cattolici non lo sono, questi hanno la Chiesa, il mezzo scelto da Cristo per veicolare il Kerygma.

    Certamente Tradizione vuol dire anche autorità, gerarchia e controllo, ma non in senso laicistico, ovviamente. Il senso che va ricercato è quello del servizio: autorità nel magistero, come garanzia di giustizia nel discernimento e nella pastorale, gerarchia come trasmissione apostolica e controllo come garanzia dell’autenticità della fede. Ma non è come dici, in realtà non pongo la Tradizione quale fondamento dell’umano progresso, questo lo si deve unicamente a Cristo. La Tradizione della Chiesa è stato ed è solo lo strumento attraverso il quale Cristo è veramente presente tra di noi.

    Dici che se io fossi stato protestante avrei attribuito questo merito alla Riforma? Può darsi, anzi, sicuramente. Ma avrei sbagliato, il cristianesimo antico, quindi la Chiesa cattolica, umanizzò il mondo brutale precedente ben prima dell’avvento della Riforma e, comunque, io come protestante avrei vissuto con insanabili contraddizioni storico-dottrinali che mi avrebbero condotto al cristianesimo cattolico. Ma… come si dice… “Del senno di poi son piene le fosse”.

    Quanto al tuo ultimo inciso sulla reciprocità devo dire di essere d’accordo con te, e sono già due volte che succede!
    Pensi che devo incominciare preoccuparmi?

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  7. No, no, manteniamo questa irenica concordia.
    Guarda, son così allietato per la questione della reciprocità che, d'ora in poi, in nome del politically correct, bandirò la formula "religioni del Libro". Del resto definire é "dare un confine" ed è giusto che ciascuno individui il proprio, senza raffazzonate ingerenze altrui.

    La Riforma, sul piano religioso, sarebbe stata un errore... ohibò, va bene, ti lascio ad un proficuo dibattito con 900 milioni di Protestanti (che, per lo più, non rigettano in toto la Tradizione, bensì solo alcune tradizioni che giudicano erronee e, quindi, si attribuiscono una piena e meno corrotta discendenza dal Cristianesimo antico) ma fate i bravi, mi raccomando.
    Saluti.

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  8. Benissimo, mi piace molto il livello dei nostri toni e sono felice di conoscere i tuoi punti di vista.

    Il discorso sul Protestantesimo sarebbe molto lungo, ma a me risulta che la maggioranza delle confessioni nate dalla Riforma si riconoscano nel concetto luterano della “Sola Scriptura”.
    E questo, secondo il mio parere, pone grossi problemi, sia storici, che dottrinali, ma non ti preoccupare, facciamo i bravi.

    Ciao

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  9. Splendida discussione. Grazie ad entrambi.

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  10. Gira e rigira il punto è sempre quello: ci sono persone che pensano che ognuno debba poter fare le proprie scelte personali; e persone che vogliono imporre le proprie scelte a tutti!

    @Luigi Ruggini: vuoi vivere cento anni in sindrome locked-in attaccato a dei macchinari? È una tua scelta e nessun libero pensatore vuole togliertela. Ma perchè diamine devi obbligare le altre persone ad intraprenderla? Chi ti dà tale potere sulla vita degli altri?

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    1. Evidentemente mi sono confuso, questo mio post andava nel thread sul cardinale Martini.

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  11. Io non voglio imporre niente a nessuno, vorrei solo che la vita umana sia considerata sempre un valore fondamentale e non soggetta al nostro mutevole arbitrio.

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