mercoledì 8 marzo 2023

La doppia morale della Commissione dei diritti umani dell'ONU

Torno a scrivere sul mio blog dopo diverso tempo, purtroppo la vita pone ognuno di noi di fronte ad impellenze non declinabili che rivoluzionano la scala delle proprie priorità. Ora, mia madre, malata da tempo, ha lasciato questo mondo per rispondere alla chiamata del Signore che l'ha voluta vicino a sé in modo perfetto e completo. E' per questo che sono sereno, ha raggiunto la pace che tanto desiderava e a me non resta che lodare il Signore per la sua tenerezza ed attenzione. Mamma e papà sono ora tra le Sue braccia e spero tanto, quando sarà ora, di poterli raggiungere.

Manco da circa un paio d'anni dal mio posto di osservazione, ma la tracotanza e l'incoerenza laicista non sono affatto cambiate, anzi. Proprio in questi giorni il Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, su impulso dei legali del leader anarchico Alfredo Cospito, ha redarguito l'Italia richiamandola al rispetto degli standard internazionali sulla dignità umana di ogni persona privata della libertà personale. Che dire? Un'ammonizione giustissima, la dignità umana deve essere sempre rispettata, nessuna persona può essere sottoposta a trattamenti degradanti lesivi del valore della vita umana.

Sempre in questi giorni un'altra triste vicenda ha attirato la mia attenzione, il "suicidio" assistito, di una donna belga, Genevieve Lhermitte, affetta da problemi psichiatrici e responsabile dell'omicidio dei suoi quattro figli. In Belgio, infatti, la legge permette l'eutanasia se si soffre di dolori fisici e psicologici irreversibili. All'epoca dei fatti, 16 anni fa, i legali della Lhermitte avevano dimostrato che la loro assistita era affetta da una grave forma di depressione, ma ciò non gli evitò l'ergastolo. Da allora la povera donna ha sempre convissuto con i suoi gravi problemi psichiatrici, finché la "pietosa" eutanasia ha posto fine ai suoi giorni.

Una persona con gravi problemi psichiatrici, che è arrivata perfino ad uccidere i propri figli, che serenità di giudizio poteva avere? Come poteva rendersi conto della gravità e della irreparabilità della scelta di morire? Si può essere veramente certi che quella persona voleva veramente morire? E se, invece, la sua visione della realtà fosse distorta dalla malattia? Uccidere una persona in queste condizioni non è forse lesivo della dignità della persona e della vita umana? Il Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, più volte sollecitato dalle associazioni contro l'eutanasia, non ha niente da rimproverare al Belgio, così come ha fatto con l'Italia?

Mi si dirà: ma ha ucciso i propri figli, che senso può ancora avere la sua vita? Ma Cospito ha attentato alla vita di persone innocenti, è un terrorista, non è buttata anche la sua vita? Ma per le Nazioni Unite evidentemente no, ci sono vite che hanno maggiore valore di altre. O, forse, piuttosto, non si vuole attaccare l'istituto dell'eutanasia. Guai a criticare la follia della "dolce morte", non sarebbe politicamente corretto.

Ecco la doppia morale laicista che considera i diritti umani dipendenti da una qualità della vita umana, ma non dalla sua essenza. Esattamente come ragionavano i nazisti che sopprimevano i disabili, tra i quali c'erano persone che non avevano la capacità di percepire che andavano a morire.

5 commenti:

  1. Ciao Luis, bentornato :)
    Di sicuro "fuori tempo", ti invio ugualmente le mie condoglianze, perché un distacco dai nostri cari è sempre un distacco... Ma nel tuo caso sono certa di essere "fuori tempo" in tutti i sensi, soprattutto per le bellissime parole che hai scritto - che non potrebbero certo venire in mente ad una persona in preda alla disperazione e "distrutta". Al contrario, riesci a dare consolazione cristiana e speranza anche a chi legge gli eventi (in teoria tristi) che ti hanno tenuto lontano dal blog.

    Intanto ti invio un saluto.
    Sul tema del post: ci stavo pensando proprio qualche giorno prima che tu pubblicassi la tua riflessione... Perché anch'io mi sono imbattutta in questo periodo in notizie che definire "ipocrite" è ancora un eufemismo.

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    1. Grazie Francesca, sono contento di ritrovarti e leggere di nuovo i tuoi commenti.
      Purtroppo la nostra società ha imboccato una strada veramente pericolosa, ormai non c'è più un barlume di coerenza e di morale condivisa. Siamo all'indeterminatezza etica, ognuno pensa e fa quello che più gli aggrada, senza farsi più alcun scrupolo con l'ipocrita copertura del "progressismo" e del "politicamente corretto". Ciò che diventato veramente insopportabile, a parer mio, è la faccia tosta di coloro che hanno la pretesa di giudicare la Chiesa e tutti noi cristiani come contrari ai diritti umani (!) e prevaricatori delle libertà individuali, solo perché abbiamo l'ardire di difendere la vita umana di fronte ad aberrazioni come l'aborto o l'eutanasia. Ma tant'è. Una cosa è certa, non mi farò certo zittire da questa gente, "una lampada non è fatta per essere messa sotto il moggio ...".
      Bè, ora la smetto, altrimenti sembro un trombone che suona sempre la stessa nota.
      Un caro saluto in Cristo.

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    2. Rieccomi qua. È vero che possiamo sembrare (e anche tanti
      "illuminati" ci dipingono come) tromboni, ripetitivi e bigottoni... Eppure ciò che non vedono nemmeno i più "moderati" del mainstream laicista politicamente corretto è... il quadro d'insieme. Sfugge loro il quadro d'insieme che è una specie di rolling stones, non il gruppo musicale ma proprio le pietre rotolanti che continuano a portarsi dietro intere fiancate di montagne (etiche, morali e di civiltà).
      Come ti dicevo nel primo commento, ci stavo pensando quando hai pubblicato il post. Il mio pensiero proveniva dalla lettura di una notizia di un cosiddetto "suicidio assistito" di una donna di una certa età che EVIDENTEMENTE (dalla sua storia e dal quadro clinico di malata mentale) non poteva essere molto lucida nel prendere determinate decisioni. Al di là del fatto che il suicidio assistito è un delitto (di per sé) anche se si tratta di persone "lucide", ma in quel caso era chiaro dove ormai sono giunte le pietre rotolanti. ... Qualche titolo più in là, sulla stessa testata online, aveva poi attirato la mia attenzione una notizia di diverso tipo. Era una sorta di appello per una raccolta fondi di due genitori che volevano avviare una fondazione di ricerca scientifica per la malattia rara del figlio... E l'articolo era tutta una lode per questi genitori che volevano (almeno) trovare qualche cura per donare al figlio (e a poche altre persone al mondo) una vita "degna di essere vissuta" per i pochi anni di permanenza su questa terra. Ora, al di là della discussione celeberrima su vita "degna o indegna" (che magari in quel caso si voleva intendere come la giusta e cristiana richiesta di avere cure palliative)... Il fatto che mi colpiva erano le due notizie, vicine, a confronto e mi domandavo: ma quei genitori (e tante altre persone come loro) si rendono conto che approvare eutanasia e suicidio assistito sta creando una cultura che presto porterà a "risolvere" il problema del loro figlio (e di altri) in modo più veloce e meno costoso (economicamente) per questa società utilitaristica? Si rendono conto quelli che combattono per trovare terapie per le malattie rare e per altre malattie incurabili che tra qualche anno l'idea preponderante non sarà più quella di cercare cure per persone la cui vita sempre di più viene considerata "indegna di essere vissuta" e non funzionale alla nostra società? Ma se un adulto (che avrà anche lavorato nella vita) ad un certo punto decide che la migliore decisione è il suicidio assistito dal medico perché la sua vita non serve più a niente ed è quindi "indegna"... Ma quanto ci vorrà perché la società guardi a quei bambini (con malattie rare, o anche non rare) come a esseri inutili e solo "costosi"? E che "per il loro bene" ..."ci sarebbe" anche la soluzione del suicidio assistito?
      Secondo te, quanti anni ci vorranno? Secondo me, pochi. Considerato il fatto che tante diagnosi prenatali già ammettono l'aborto come routine. E considerato il suicidio assistito degli adulti, e l'eutanasia... E i tristemente famosi casi dei bambini inglesi... Quanto impiegherà questa società a fare il suo mortifero 2+2 ? A chi interesserà più fare ricerca scientifica per le "cause perse" ? Neanche le cure palliative OGGI interessano più di tanto alla ricerca...

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    3. Ciao Francesca,
      mi chiedi quanti anni ci vorranno? Magari fossero solo pochi, qui sta tutto precipitando nel baratro della disumanità. A mo' di esempio, ricordo quando solo alcuni anni fa parlare di "utero in affitto" era unanimemente considerato un abominio. Destra, Sinistra, laicisti, chiunque, magari erano favorevoli al riconoscimento delle coppie omosessuali, ma sfruttare una donna per avere dei figli propri non era considerata da nessuno una opzione possibile. Oggi una attrice spagnola vi ricorre per avere un figlio a 68 anni e subito si scopre l'esistenza di una discussione sul tema. I "progressisti" si spaccano, la Serracchiani è contro, mentre la Shlein a favore. Ti rendi conto? Una discussione su un abominio. Ma a che punto siamo arrivati? Il concetto della "vita degna" è, ormai, il grimaldello per ogni aberrazione morale. Se mi piace e lo voglio, la mia vita diviene degna, e così diventa un diritto. Diversamente se mi dà fastidio allora si elimina.
      Ma noi, cara Francesca, sappiamo che la vita è degna solo se serve a qualcosa, se è messa a disposizione degli altri. Abbiamo questa responsabilità, noi cristiani, farlo sapere a tutti, diamoci da fare.
      Un caro saluto in Cristo.


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    4. Qué feminismo más chungo el de la Suprema Corte : Mexicanas protestan contra el Supremo por avalar los vientres de alquiler https://efe.com/efe/america/sociedad/mexicanas-protestan-contra-el-supremo-por-avalar-los-vientres-de-alquiler/20000013-4556331 a través de
      @EFEnoticias. Traducido : los ricos podrán alquilar los úteros de mujeres pobres y comprar bebés al gusto del consumidor como hizo el proabortista Andrew Cuomo en Nueva York. Las Feministas Mexicanas contra el alquiler de vientres https://tribunafeminista.org/2018/12/las-25-razones-de-las-feministas-mexicanas-contra-el-alquiler-de-vientres/…… a través de
      @Tribuna

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