mercoledì 10 ottobre 2018

L'isterismo laicista contro la vita


Ci risiamo, la cricca laicista non perde occasione di manifestare il suo odio per la vita, mostrando anche una assoluta ignoranza della legge, per affermare la sua ideologia di morte. 

Qualche giorno fa il capogruppo del Partito Democratico nel consiglio comunale di Verona, Carla Padovani, ha votato a favore di una mozione della Lega che sostiene associazioni cattoliche per iniziative contro l'aborto. Contro tale voto si è scagliato tutto l'apparato laicista più becero dal segretario Maurizio Martina, che ha commentato: "La legge 194 a difesa delle donne e della maternità consapevole non si tocca. Chi vuole ricacciare il Paese nel passato degli aborti clandestini, deve sapere che tutto il Pd si è battuto e si batterà sempre per difendere questa conquista di civiltà a tutela della libertà e della salute delle donne. Non può esserci nessuna ambiguità su questo punto tanto più oggi, di fronte alle provocazioni di alcuni esponenti della maggioranza di governo che immaginano per l'Italia un ritorno al Medioevo", al governatore del Lazio Nicola Zingaretti: "Così non va. Non si procede con colpi di mano ideologici su temi così delicati. Non si rispetta la vita se non si rispettano le scelte delle donne...".

Resto letteralmente basito di fronte a tanta ignoranza: la mozione leghista è a favore di iniziative volte a limitare e contrastare la piaga dell'aborto. E' la stessa legge 194 ad indicarlo: "Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che lo aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite" (legge 194, art. 1).

Perché Martina ha reagito in questo modo? Non sarebbe dovuto essere, piuttosto, a favore di una mozione del genere, visto che andava nella direzione tracciata dalla legge? Martina parla come se l'interruzione di gravidanza fosse un diritto, ma in realtà la legge 194 non riconosce alcun diritto del genere, ma permette l'interruzione di gravidanza solo come un'estrema, ultima, soluzione possibile. Il fatto grave è che Martina, come tutti i suoi accoliti, sono accecati dalla loro ideologia di morte, dall'egoismo tipico della visione becera e distruttiva del laicismo. E, caro Martina, lasci stare il Medioevo, un periodo storico che rispettava il valore della vita molto più di quanto non la rispetti lei.

E che dire di Zingaretti? Certo che da uno che era a favore dei colpi di mano dei sindaci che celebravano nozze tra persone omosessuali in barba alla legge sentir dire che "non si procede per colpi di mano ideologici" fa un po' ridere. Zingaretti letteralmente straparla dicendo delle assurdità: non si rispetta la vita se non si rispettano le scelte delle donne? Ma che sciocchezza è mai questa? Come fa un'interruzione di gravidanza ad essere una scelta che rispetta la vita? La vita si rispetta riconoscendo il suo valore assoluto, fondamentale che, in quanto tale, non può dipendere da scelte personali.        

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