martedì 27 agosto 2013

La legge contro l'omofobia: una nuova discriminazione?


Di questi tempi, in Italia, imperversa la discussione sull’opportunità o meno dell’approvazione di una legge speciale che condanni unicamente la discriminazione basata sull’orientamento sessuale, la cosiddetta legge contro l’omofobia. Ma come potrebbe funzionare una legge simile? Diverrebbe reato anche considerare l’omosessualità come un’anomalia, cioè potrebbe essere inserito il reato d’opinione? Ovviamente le associazioni gay assicurano di no ed anche un rappresentante del Parlamento, l’on. Michela Marzano, ha pesantemente criticato chi teme che dalla legge sull’omofobia derivino limitazioni per la libertà di espressione dei credenti. C’è da fidarsi? 

Per avere un’idea di come potrebbe funzionare una legge del genere ho fatto una piccola ricerca su quello che succede all’estero, in paesi dove la legge contro l’omofobia è già in vigore da alcuni anni. In Canada, ad esempio, dove sono permessi i matrimoni gay e vige una rigida legge contro l’omofobia, la Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Legge canadesi ha fatto pressione affinché gli Ordini degli Avvocati non ammettano alla pratica forense i laureati in legge della Trinity West University. Questa università, infatti, ha fatto sottoscrivere ai suoi studenti un codice comportamentale che prevede la rinuncia a rapporti prematrimoniali per onorare “la sacralità del matrimonio tra un uomo e una donna”. Ma tale pronunciamento è stato considerato omofobo perché ritiene “sacro” solo il matrimonio eterosessuale. Così i laureati cristiani dovranno rinunciare al loro credo se vorranno in futuro lavorare. Per approfondire qui

Altri illuminanti esempi ci giungono dagli States. Nello stato dell’Oregon, ad esempio, due coniugi cristiani che gestiscono una pasticceria specializzata in torte nuziali sono finiti sotto inchiesta perché, per motivi religiosi, si sarebbero rifiutati di confezionare una torta per un matrimonio gay. Nello stato dell’Iowa, invece, un’altra coppia di cristiani è stata incriminata in quanto si è rifiutata, per motivi religiosi, di affittare un locale per lo svolgimento della cerimonia del matrimonio tra due persone omosessuali. Per approfondire qui

Non sembra proprio, dove è stata applicata questa legge, che ci si limiti a condannare la discriminazione sessuale, ma si nota piuttosto una certa tendenza ad imporre una nuova visione della realtà ed a criminalizzare le opinioni e le convinzioni di coloro che hanno il coraggio di professare e difendere la proprie idee. Che succederà in Italia con la legge contro l’omofobia? Si potrà ancora dire “padre” e “madre” o sarà discriminazione verso le coppie gay? Si potrà ancora festeggiare la festa della mamma o del papà senza essere considerati violenti omofobi? Si potrà ancora dire che l’omosessualità è un disturbo comportamentale? Si potrà ancora affermare che l’omosessualità è divenuta normale solo in seguito ad una votazione senza che sia stata fornita uno straccio di motivazione scientifica? Si potrà ancora leggere in pubblico la lettera ai Romani di San Paolo? 

Paure e fobie ingiustificate o l'avvento di una nuova forma di discriminazione? 

8 commenti:

  1. Si potrà dire ciò che è vero o le opinioni. Dire che l'omosessualità è un disturbo comportamentale è falso, non è un'opinione.

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    1. Non mi risulta affatto. Anche quella dell'O.M.S., che ha stabilito l'omosessualita' come una variante naturale, non e' altro che un'opinione. Per fare tali affermazioni occorre provarle scientificamente, cosa che l'O.M.S. non ha mai fatto.

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    2. No, è falso.
      L'opinione si ferma nel momento in cui vale solo per te, e non fruisce danni alla comunità. Ogni caso che hai elencato era un'EVIDENTE privazione di un qualcosa che altre persone avevano, reagendo così come forma di discriminazione.
      Io definisco "discriminazione" come qualsiasi cosa che vieti qualcosa a una certa categoria sociale, e che invece lo permetta ad altri. (come ad esempio la scemata delle torte, ecc...)

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    3. Non sono d'accordo. Per stabilire se una cosa e' scientificamente vera, occorrono delle prove scientifiche ovviamente. E l'O.M.S. non le ha mai fornite.
      I casi che ho elencato erano esempi di come possa essere pericolosa una legge contro la liberta' di pensiero ed espressione.

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    4. "LA SCEMATA delle TORTE"
      È vero, anch'io avevo lasciato stare, era troppo grossa, ma è sbagliato: non si possono lasciar senza risposta questioni che vertono su ciò che é lecito e ciò che è illecito. Carissimo, per farla breve, come sul vilipendio, anche in questo caso hai le idee piuttosto confuse. Forse è per questo che temi che si apra una stagione di caccia al Luis. Ecco un altro esempio: un pubblico esercente non ha il diritto di rifiutare una torta a chicchessia, nè, ovviamente, può sindacarne l'uso che l'acquirente ne voglia fare. Certo non in Canada, paese di proverbiale civiltà, ma nemmeno in Italia: l'art. 187 t.u.l.p.s. prevede che “salvo quanto dispongono gli artt. 689 e 691 del codice penale (in tema di vendita di alcolici), gli esercenti non possono senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo.”
      Oltre la sanzione amministrativa e alle sanzioni civili, il nostro ordinamento applica, quando previste, anche sanzioni penali: Corte Cass. pen., sez. III , n. 3733 del 16.11.06. "integra il delitto di compimento di atti di discriminazione per motivi razziali ed etnici, previsto dall’art. 3, comma 1, L. 25 giugno 1993 n. 205, la condotta del gestore di un esercizio pubblico che si rifiuti di servire, all’interno del locale, clienti stranieri in quanto cittadini extracomunitari, anche se tale condotta sia sporadica e non abituale".
      Quindi, traducendo: se aspiri a commettere queste soperchierie nei confronti di un omosessuale già violi la legge e incorrerai in sanzioni civili ed amministrative, se miri a discriminare uno straniero ti aspettano sanzioni civili, amministrative e penali. Si noti che le sanzioni amministrative, nel caso, sono probabilmente le più afflittive. Io comunque sono per pareggiare le posizioni.

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    5. Mio caro Felsy,
      ti ringrazio infinitamente della tua lezione, ma credo che tu non abbia colto il punto. I coraggiosi pasticceri non hanno voluto essere complici di un atto chiaramente immorale come può esselo il matrimonio omosessuale. Certamente lo hanno fatto esasperando il concetto, ma non credo si possa biasimarli per la loro obiezione di coscienza.

      Penso che quello che tu non vuoi o non resci a capire è il fatto che ogni legge umana che sia contro quella morale naturale non ha alcun valore. Può essere una legge ordinaria o anche la Costituzione stessa, ma se queste violassero la legge morale naturale è addirittura doveroso non tenerne conto.

      Un caro saluto.

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    6. Tu, per me, sei liberissimo di violare ogni legge e Costituzione. Se accadrà il peggio, in nome della nostra vecchia amicizia ti farò mandare, dal Canada, una torta con la lima. E' solo bene che chi ti legge, sappia che certa roba, anche in Italia non è lecito farla. Tutto qua. Così, se qualcuno si vorrà immolare in nome della legge morale naturale lo farà con maggiore consapevolezza.

      Non era una lezione, dai. Al massimo una lezioncina. Sono lieto sia stata ben accolta. Ah, pensa che nemmeno lo immaginavo che vendendo una torta ci si potrebbe rendere complici di un matrimonio!
      E' prevista ad regularitatem? La torta, le pubblicazioni, i testimoni...
      Sono prescritti due omini sopra?

      Saluti imprescindibili.

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    7. Come ti dicevo, i pasticceri possono anche aver esagerato, ma non è stata tenuta in alcun conto la loro obiezione di coscienza.

      Comunque sei gentilissimo e ti ringrazio ancora per le utilissime informazioni. Ma, vedi, camminare per le vie del Signore non è per coloro che si rifiutano di rendere vera la propria vita accontentandosi di seguire servilmente quello che dicono o fanno gli altri.

      Un rinnovato saluto.

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