Il 27 gennaio scorso si è celebrata la giornata in memoria della Shoah, un momento importante di riflessione per le vittime innocenti della ferocia nazifascista. Una strage senza senso, figlia delle profondità dell’odio umano, un odio feroce, disperato, assoluto che può generarsi solo dalla totale lontananza da Dio. Oltre alle vittime ebraiche vorrei ricordare anche lo sterminio di tantissime persone rifiutate dalla folle ideologia nazista, come gli handicappati, gli zingari, gli omosessuali e i cattolici. Quest’ultimi si sono distinti nel rifiuto dell’assurda follia nazista, aiutando gli ebrei perseguitati e morendo nei campi di concentramento.
Eppure una storiografia di discutibile valore storico (“Il papa di Hitler” di John Cornwell, “I volenterosi carnefici di Hitler” di Daniel Goldhagen, ecc.) ha alimentato una subcultura laicista anticlericale che vuole la Chiesa cattolica moralmente e politicamente favorevole al nazismo, addirittura alleata di Hitler al punto di favorirne l’ascesa. Il Concordato tra Germania e Chiesa Cattolica del 1933 non sarebbe altro che il frutto di tale “alleanza”, secondo tali calunnie lo stesso Hitler sarebbe stato cattolico in quanto nato nella cattolica Austria e che la stessa ideologia delle SS si rifaceva al Dio cristiano.
Ovviamente non c’è nulla di vero in tutto ciò, i documenti storici a nostra disposizione dimostrano chiaramente che la Chiesa cattolica si oppose fieramente al nazismo e per questo i cristiani furono perseguitati. La cosiddetta “Chiesa del Reich” (Deutsche Christen), i “Cristiani Tedeschi”, che sin dal 1930 fece causa comune col nascente movimento nazista accogliendo ogni aspetto della sua ideologia, anche quella riguardante la folle “teoria della razza”, fu un’espressione della maggioranza dei luterani (“Time" 17 aprile 1933). Si trattò di un appoggio dato dalla Chiesa Protestante, non da quella Cattolica , e non fu un appoggio di poco conto visto che i loro voti, alle elezioni politiche, a differenza dei cattolici, avevano assicurato la maggioranza parlamentare alla NSDAP (il Partito Nazional-Socialista del Lavoratori Tedeschi). Il 14 marzo 1937, Papa Pio XI promulga l'enciclica "Mit Brennender Sorge" con cui si condanna il "cristianesimo tedesco" e la "superiorità della razza" teorizzate dal Terzo Reich.
Nel 1933 la Santa Sede firmò il Concordato con la Germania nazionalsocialista non per un’alleanza o per una affinità ideologica, ma fu un accordo con un paese che si avviava verso una dittatura in modo da tutelare i cristiani cattolici da violenze e sopraffazioni e poter contare su una base legale in modo da poter opporsi, attraverso uno strumento giuridico riconosciuto in sede internazionale, a eventuali attacchi del Governo nazionalsocialista contro la Chiesa cattolica tedesca. Lo affermava lo stesso cardinale Pacelli, all’incaricato di affari inglese presso al Santa Sede, I. Kikpatrick, nell’agosto del 1933: “Se il Governo tedesco avesse violato il Concordato, e lo avrebbe fatto di certo, il Vaticano avrebbe avuto un trattato in base al quale protestare” (G.Sale, Jesus agosto 2004).
La storia che Hitler sia stato addirittura cattolico fa letteralmente sorridere, a tal proposito è interessante leggere le sue personali convinzioni sul cattolicesimo ordinate ed annotate da Martin Bormann, un gerarca nazista, e raccolte in “Conversazioni a tavola di Hitler 1941-1944” Novecento, febbraio 2010. Libero da considerazioni di opportunità politica o di strategia mediatica, Hitler insegnava ai suoi ospiti come il Cristianesimo non sia altro che una manifestazione della perfidia ebraica, che sia contro la scienza e la ragione, che sia in realtà il padre del bolscevismo, che propugni un egualitarismo iniquo, che veneri “il contorto volto di un crocifisso”. Il capo del nazismo odiava la Chiesa cattolica che osava ostacolarlo, per lui i preti erano solamente “aborti in sottana”, un “brulichio di cimici nere”. In realtà Hitler e la gran parte dei suoi accoliti erano fautori di una specie di neopaganesimo, con cui caratterizzavano la lugubre liturgia nazista, ed avevano in odio il cattolicesimo (Ennio Caretto “Hitler voleva sostituire le Chiese tradizionali con il culto nordico di Odino”, 2000).
E’ veramente penoso sentire ancora i laicisti blaterare di un Hitler cattolico e battezzato, infangando la memoria delle innumerevoli vittime cattoliche del nazismo. Si pensi che alla fine della Seconda guerra mondiale, solo le vittime cattoliche polacche mietute dai tedeschi contano 4 vescovi, 1996 sacerdoti, 113 chierici e 238 religiose. I deportati nei campi di prigionia e di sterminio sono stati in totale 3642 sacerdoti, 389 chierici, 341 conversi e 1117 suore (Marco RESPINTI, “Cattolici kaputt”, tratto da Tempi, anno VIII, 21.03.2002, n. 12).
Bibliografia
G.Sale, Jesus agosto 2004.
Ennio Caretto “Hitler voleva sostituire le Chiese tradizionali con il culto nordico di Odino”, 2000.
Marco RESPINTI, “Cattolici kaputt”, tratto da Tempi, anno VIII, 21.03.2002, n. 12.
“Conversazioni a tavola di Hitler 1941-1944” Novecento, febbraio 2010.
“un momento importante di riflessione per le vittime innocenti della ferocia nazifascista. Una strage senza senso, figlia delle profondità dell’odio umano, un odio feroce, disperato, assoluto che può generarsi solo dalla totale lontananza da Dio.”
RispondiEliminaStrano che sia stata proprio la chiesa cattolica a favorire l’ascesa di Hitler ! Quasi quasi si può dire che ne condivide la responsabilità non avendo nemmeno condannato con enfasi quella strage, provvedendo poi la maniera di fuggire ai gerarchi !
Che strano !
Caro Sal, leggi tutto l'articolo! La Chiesa Cattolica non ebbe alcuna parte nell'ascesa del nazismo e lo condannò senza riserve.
RispondiEliminaUn saluto, in pace.
Ti devi informare meglio Luis:
RispondiElimina- Nel maggio 1924 il partito nazista aveva 32 seggi al Reichstag tedesco. Nel maggio del 1928 i seggi erano scesi a 12. Comunque, nel 1930 il mondo era in piena Grande Depressione. Approfittando della situazione, i nazisti si ripresero sorprendentemente, conquistando 230 seggi su 608 alle elezioni tedesche del luglio 1932.
Poco dopo, l’ex cancelliere Franz von Papen, cavaliere del papa, venne in aiuto dei nazisti. Secondo gli storici, von Papen sognava un nuovo Sacro Romano Impero. La sua breve esperienza come cancelliere era stata un fallimento, così ora sperava di ottenere il potere mediante i nazisti. Entro il gennaio 1933 egli aveva assicurato a Hitler l’appoggio dei grandi industriali, e attraverso abili intrighi fece in modo che il 30 gennaio 1933 Hitler divenisse cancelliere della Germania. Egli stesso fu nominato vice-cancelliere e venne impiegato da Hitler per ottenere l’appoggio dei settori cattolici della Germania.
Il 20 luglio 1933 l’interesse del Vaticano per l’astro nascente del nazismo divenne evidente allorché il cardinale Pacelli (il futuro papa Pio XII) firmò a Roma un concordato fra il Vaticano e la Germania nazista. Von Papen firmò il documento in qualità di rappresentante di Hitler, e per l’occasione Pacelli conferì a von Papen l’alta onorificenza pontificia della Gran Croce dell’Ordine Piano. Al riguardo Tibor Koeves, nel suo libro Satan in Top Hat (Satana col cappello a cilindro), scrive: “Il Concordato fu una grande vittoria per Hitler. Gli diede il primo sostegno morale che avesse ricevuto dal mondo esterno, e questo dalla fonte più autorevole”. Il concordato prevedeva che il Vaticano smettesse di appoggiare in Germania il partito cattolico del Centro, ratificando così lo “stato totalitario” retto dal partito unico di Hitler. Inoltre l’articolo 14 dichiarava: “Le nomine di arcivescovi, vescovi e simili saranno effettuate solo dopo che il governatore, insediato dal Reich, avrà debitamente accertato che non sussistano dubbi circa le considerazioni politiche generali”. Per la fine del 1933 (proclamato “Anno Santo” da papa Pio XI) l’appoggio del Vaticano era divenuto un elemento importante nell’offensiva di Hitler per il dominio del mondo.
Nel suo libro Storia del Terzo Reich (Einaudi, 1962, trad. di Gustavo Glaesser, vol. II, p. 1733) William L. Shirer afferma che von Papen fu “responsabile piú di ogni altro tedesco dell’ascesa di Hitler al potere”. Nel gennaio 1933 l’ex cancelliere tedesco von Schleicher aveva detto di von Papen: “Si è rivelato un traditore in paragone col quale Giuda Iscariota è un santo”.
La Chiesa Cattolica francese ha pubblicato una “Dichiarazione di pentimento” ufficiale in cui chiede perdono a Dio e al popolo ebraico per l’“indifferenza” mostrata dalla Chiesa Cattolica verso la persecuzione degli ebrei sotto il governo di Vichy in tempo di guerra. Dal 1940 al 1944 più di 75.000 ebrei in Francia furono arrestati e deportati nei campi di sterminio nazisti. In una dichiarazione letta dall’arcivescovo Olivier de Berranger la chiesa ha riconosciuto di avere permesso che i suoi interessi occultassero l’“esigenza biblica di rispetto di ogni essere umano creato a immagine di Dio”, scrive il giornale francese Le Monde. Un numero esiguo di ecclesiastici francesi si espresse a favore degli ebrei, ma la maggioranza sostenne il governo di Vichy e la sua politica. La dichiarazione diceva in parte: “La Chiesa francese deve riconoscere che l’indifferenza ha avuto la meglio rispetto all’indignazione e che di fronte alle persecuzioni degli ebrei, in particolare di fronte alle multiformi misure antisemite emanate dalle autorità di Vichy, il silenzio è stato la regola e le parole in favore delle vittime l’eccezione. . . . Oggi, confessiamo che questo silenzio fu un errore. Riconosciamo anche che la Chiesa in Francia ha mancato allora alla sua missione di educatrice delle coscienze”. — Tradotto in ADISTA dell’11 ottobre 1997.
Studia la storia ! Non fare il partigiano anche tu per una sola parte indifendibile.
Caro Sal, sono ben informato, grazie!
RispondiEliminaTi piace tanto ricordare la figura di Von Papen, ma che c’entra con la Chiesa Cattolica? Ha firmato nel 1933 con la Santa Sede il concordato con la Germania, e allora? Devi sapere che l'episcopato tedesco mise più volte in guardia i cattolici contro il pericolo nazista e che fu Hitler a volerlo a tutti i costi per disarmare l'opposizione dei cattolici. Hitler propose un concordato molto favorevole che la Chiesa accettò non per avallare il nazismo, ma al solo scopo di tutelare i cristiani tedeschi. Occorre anche considerare che nel 1933 il nazismo non aveva ancora rivelato il suo vero volto (R.A. Graham. "Il Vaticano e il nazismo" Cinque Lune, Roma 1975).
Un concordato più volte violato dal governo nazista e a cui la Santa Sede inoltrò ben 34 note di protesta fino alla composizione, nel 1937, della celebre enciclica “Mit brennender Sorge” di Pio XI, in cui si condanna senza riserve il nazismo.
Tutto ciò la dice lunga sul fatto che tale concordato non servì affatto ad Hitler per ottenere il potere.
Ciò che hai riportato sul presunto collaborazionismo della Chiesa Cattolica francese col governo di Vichy è totalmente falso. Non nego che, purtroppo, alcuni prelati cattolici francesi (come Suhard, Gerlier) si siano esposti a favore del regime di Petain, ma Pio XII richiamò molto severamente questi cardinali, piccole eccezioni in una Chiesa Francese nella maggior parte dei casi "impegnata in una straziante resistenza contro il regime di Vichy" ("Il Novo", 26 febbraio 2002).
Caro Sal cerca di studiare meglio e senza paraocchi!
Un saluto, in pace.
Per questo continuate a litigare con Fellay. Ma chi ha ragione ? Sempre voi ? Hai visto ?
Eliminap.s. ma qui siamo solo in due ? NOn partecipa nessuno ! Peccato mi accontenterò di perdere sempre visto che vinci sempre tu !
Mio caro Sal, il blog è appena nato, esattamente il 27 dicembre scorso, deve ancora farsi conoscere, ma tu sei sempre il benvenuto!
RispondiEliminaCiao.
Caro Luis, a proposito di totalitarismi e dittature ... i laicisti spesso sbandierano come cavallo di bataglia la storia della famosa fotografia di Papa Giovanni Paolo II con Pinochet o della partita a tennis di Mons.Laghi con Jorge Videla .... tu ne sai qualcosa ??
RispondiEliminaMILLA11f
Ciao Milla,
Eliminache dirti? Ho imparato che ciò che i laicisti affermano con scurezza sono per lo più fandonie gratuite per infangare la Chiesa. E tra queste c'è anche il "mito" dell'appoggio papale alle dittature fasciste del Sudamerica.
Nella sua visita pastorale al Cile di Pinochet nel 1987, Giovanni Paolo II parlò di pace e giustizia invitando il paese ad andare verso la democrazia. E' il modo di agire della Chiesa: richiamare alla giustizia senza suscitare violenze. Non c'è nulla di scandaloso che un papa frequenti un dittatore per richiamarlo alla democrazia. Si ricordi che anche Gesù frequentava i peccatori:
" Avendo udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori" (Mc 2, 17).
Quanto al cardinale Pio Laghi quello che so è che nel 1980 fu espulso dall'Argentina perchè ritenuto persona non grata. Aveva raccolto le istanze dei parenti dei perseguitati politici (Desaparecidos) e chiesto ai dittatori notizie sulla loro fine. Non mi sembra un comportamento di collaborazionismo con il regime.
Spero d'esserti stato utile, ciao!
Si grazie !!
RispondiEliminaPer quanto riguarda Pinochet, ho letto che la foto dal balcone sarebbe stata una trappola di Pinochet tesa a Papa Giovanni, che fece avvicinare al balcone con la scusa di mostrargli un quadro, all'improvviso, alzò un telo nero e invece del quadro c'era il balcone aperto ..... ma non so se è una leggenda metropolitana !
MILLA11