mercoledì 12 marzo 2025

Il "modus operandi" degli haters del cristianesimo

In questo articolo, per illustrare la caratteristica ideologica e antidemocratica degli "Haters" del Cristianesimo, voglio rendere pubblica una mia vicenda personale che ho avuto con uno di questi canali. Parlo di "Sapiens Sapiens" un canale di YT che sistematicamente riversa sulla Chiesa Cattolica e sui cristiani una valanga di accuse e falsità. Per arginare questa tempesta di "fango" mi sono iscritto al canale ed ho cominciato a far notare al suo autore, e ai suoi frequentatori, le innumerevoli falsità, gli errori metodologici, le gratuite ingenuità e fallacie logiche che caratterizzano i suoi contenuti. Mi accorsi subito che stavo costituendo un serio problema per l'autore del canale, infatti costui, ad ogni mia critica, impegnava tempo e forza per cercare di smentirmi, senza peraltro ottenere alcun risultato. Sapevo che alla lunga questa mia attività avrebbe cominciato a minare la credibilità del canale e, quindi, fatalmente sono stato eliminato. Per carità, niente di sconvolgente, vivo benissimo anche senza poter commentare su quel canale, ma tutto ciò è paradigmatico di come ragionano questi Haters: falso spirito democratico e taglio di ogni pensiero pericolosamente avverso.

Ovviamente l'autore del canale mi ha accusato di averlo "offeso" personalmente, niente di più falso, ma contrariamente al suo modo di fare, voglio lasciare ai voi lettori la possibilità di verificare se davvero c'è stata questa "offesa" personale. Sto alludendo ad uno scambio di commenti che ci siamo rivolti sotto il video del suo canale "I Cristiaesimi Perduti" e che riporto di seguito. Si tratta del solito tentativo dell'autore del canale "Sapiens Sapiens" di contrastare il mio consueto commento pacato e documentato che smentisce i contenuti del suo video.

@SapiensSapiensChannel
Questo video è preso interamente dal libro “Cristianesimi perduti” di Bart D. Ehrman. Forse abbiamo letto due libri diversi. Aggiungo che non è affatto vero che furono inseriti i testi più diffusi, perché il Vangelo di Pietro, docetista, era più diffuso di quello di Marco. Pensa, anche questo lo dice B. Ehrman. Quanto alla diffusione e alle dottrine delle origini il discorso ha un vizio di fondo: si possono ricostruire solo “a posteriori”. Cioè la vicenda si può ricostruire solo da quello che emerge a seguito dell’epurazione. Eppure non mi pare difficile come discorso.

@luigiruggini9244
Il libro è lo stesso, sono gli occhi ad essere differenti. I tuoi fanno cherry picking.

@SapiensSapiensChannel
Ah, complimenti per l’articolo scritto su UCCR, onestissimo intelletualmente.

@luigiruggini9244
Di cosa parli? che stai dicendo? Non ho scritto alcun articolo su UCCR.

@SapiensSapiensChannel
E scommetto che i tuoi occhi e il tuo sguardo siano gli unici giusti, equilibrati, autentici. Vero?

@luigiruggini9244
I miei occhi spaziano su più autori e fonti e studiano questi temi da moltissimi anni. Tu prendi un (UNO) autore lo emendi da ciò che non ti piace e scrivi una sciocchezza propagandistica.

@SapiensSapiensChannel
Si vede dalla bibliografia sul tuo blog. Tutti autori aperti, tutti titoli che spaziano

@luigiruggini9244
A proposito della domanda sciocca che fai verso la fine del video: ma che problemi hai? Perchè un cristiano, che ha fede in Cristo, che lo ha incontrato nella sua vita, dovrebbe venire in Chiesa, a Messa e invece di pregare e accostarsi a Cristo, chedere se ci sono stati altri cristianesimi? Ma che ti trona? Se voglio conoscere la storia della Chiesa e del Cristianesimo studio oppure vado a fare dei corsi. I fedeli a Messa incontrano Cristo risorto!

@luigiruggini9244
Esatto, è proprio così, ci sono autori e studiosi sia credenti che non credenti. Ad esempio per debunkare il tuo video su Giuda iscariota ho citato J. D. Crossan, B. Ehrmann, M. Casey, notoriamente non credenti. Per criticare questo tuo video oltre a Ehrman mi sono affidato a Enrico Norelli, studioso che apprezzo molto, anch'esso non credente.

@SapiensSapiensChannel
Ti brucia quella domanda finale, vedo. E la tua non è una risposta

@luigiruggini9244
E poi, da notare, che non riesci a dire una, dico una, osservazione che possa controbbattere quello che ho scritto nel mio commento. Se ti inoltri in questi argomenti, devi studiare, non semplicemente copiare stralci che ti fanno comodo.

@SapiensSapiensChannel
Questo è un esempio di bibliografia ampia, variegata, a 360º, tratta dal blog di apologetica di Ruggini. Valutino quelli che stanno leggendo.
GIOVANNI PAOLO II, Udienza generale di Mercoledì, 8 maggio 1996, in ID., Bellissima tra le donne. La Beata Vergine Maria, Chirico, Napoli 2004;
MANELLI S. M., Mariologia biblica, Casa Mariana Editrice, Frigento 1989;
BATTAGLIA O., La Madre del mio Signore. Maria nei vangeli di Luca e Giovanni, Cittadella Editrice, Assisi 1994;
MORI E. G., Figlia di Sion e Serva del Signore. Nella Bibbia, nel Vaticano II, nel postconcilio, EDB, Bologna 1988;
LAURENTIN R., I Vangeli dell'infanzia di Cristo. La verità del Natale al di là dei miti, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1986.

@SapiensSapiensChannel
Non so se hai letto il primo commento, ma le risposte ci sono.

@luigiruggini9244
Ma quale risposte? Dici una castroneria dietro l'altra. Il vangelo di Pietro più diffuso di quello di Marco? Innanzitutto questa cosa la dice solo Ehrman, ma anche se fosse vero, il Vangelo di Marco è del I secolo, mentre quello di Pietro è della fine del II secolo. Quindi è molto più antico e vicino ai fatti narrati, parametri di scelta che ho citato e tu, come al solito col vizio del cherry picking, ignori considerando solo il parametro della diffusione perché ti fa comodo. Quanto alla tua epurazione, ma di cosa parli? quali prove hai? Abbiamo una infinità di manoscritti del II e III secolo che attestano i grandi codici onciali del IV secolo. Prova di nessuna epurazione.

@SapiensSapiensChannel
La vicinanza ai fatti narrati non rende un documento più autentico di un altro. Questo lo sanno pure gli infissi ormai. E poi il Vangelo di Pietro è di qualche anno successivo a Giovanni. Dunque Giovanni è inattendibile? Ah, la fonte: Mauro Pesce, “I vangeli e la scrittura”, Carocci, capitoli 3 (o 4), vado a memoria.

@luigiruggini9244
Giustissimo, valutino quelli che stanno leggendo: Il furbacchione Pierluigi riporta la bibliografia di un mio articolo, MA NON DICE DI QUALE ARTICOLO SI TRATTA. Ve lo dico io: tratta dell'Immacolata Concezione, un argomento squisitamente teologico. Per parlare di teologia si citano teologi, o sbaglio? Se si parla di storia si citano storici, se si parla di cucina si citano gli chef, se si parla di insetti si citano entomologi, ecc. Questa è l'onestà intellettuale del nostro Pierluigi....

@luigiruggini9244
Non dire sciocchezze! Se di un fatto ho un testimone che ne parla dopo due giorni ed uno che ne parla dopo due anni, chi sarà più attendibile? Proprio le basi! E poi risparmiami le tue castronerie, il vangelo di Pietro è successivo a quello di Giovanni solo per pochi anni? Ma che dici, ignorantone! Ci passa quasi un secolo tra i due scritti!!! Il Vangelo di Giovanni è il prodotto della teologia della comunità giovannea e si basa sulla testimonianza dell'apostolo Giovanni, come molti passi interni di questo vangelo dimostrano. Il vangelo di Pietro chi l'ha scritto? Da dove proviene? Tu l'hai mai letto il vangelo di Pietro? Con le sua immagini improbabili di croci che volteggiano e Cristi alti fino alle nuvole, tra l'altro pienamente antisemita? Elementi pienamente eterodossi.

@SapiensSapiensChannel
Infatti, un articolo sull’Immacolata concezione che confuterebbe quanto detto su questo canale con libri che si intitolano:
- Bellissima tra le donne. La Beata Vergine Maria;
- Mariologia biblica;
- La Madre del mio Signore. Maria nei vangeli di Luca e Giovanni;
- Figlia di Sion e Serva del Signore;
- I Vangeli dell'infanzia di Cristo. La verità del Natale al di là dei miti.
Senza dubbio libri non di parte, non schierati, equilibrati, che vedono la vicenda a 360º.
Ah, tra le fonti c’è anche un’udienza di Giovanni Paolo II
Mancano solo le parole alterate di Bernadette.

@luigiruggini9244
Ma stai bene? Di un dogma cattolico chi ne deve parlare?

@luigiruggini9244
Non mi brucia niente, solo non mi capacito quanto possa essere idiota (qui l'epiteto "idiota" è riferito alla domanda fatta da Fratarcangeli, non è rivolto a lui. NDR)

@SapiensSapiensChannel
Quindi gli altri non possono sostenere che si tratti di una stronzata senza alcun fondamento, se non quello favolistico?

@SapiensSapiensChannel
Stai proprio incazzato eh
Tu da catechista le dici queste cose alle persone che indottrini?

@luigiruggini9244
Non sono incazzato, mi dà fastidio il tuo modo di fare di buttare tutto in caciara pur di non rispondere alle mie puntuali critiche. Una volta t'incazzasti molto quando allusi alla sfortuna dei tuoi allievi ad avere un insegnante ignorante come te. Ti detti ragione ed evitai ogni riferimento alla tua attività lavorativa. Ma vedo che questo non vale per te.

@luigiruggini9244
Adesso, però, devo chiudere. E' stato divertente, ma ora ho cose molto più importanti da fare. Ti saluto.


Come si può vedere non c'è stata alcuna mia "offesa" personale e tanto meno un coinvolgimento dei suoi allievi, mentre è palese una sua pesante aggressività nei miei confronti, permettendosi pure di affermare che io "indottrini" i miei bambini. E così, lo scorretto Fratarcangeli, senza comunicarmi niente personalmente, a tradimento, ha colto l'occasione per bannarmi. Complimentoni!

Ma è una cosa del tutto normale, gli odiatori del cristianesimo sono degli integralisti, per loro non esistono regole di critica storica, di esegesi, ecc. a loro interessa solo distruggere la fede cristiana, contro tutto e tutti. Ogni ostacolo deve essere eliminato ed io, indubbiamente, sono stato per Fratarcangeli l'ostacolo pù grande.

giovedì 20 febbraio 2025

I miti sulle Crociate: i Templari e gli Ospitalieri furono milizie specializzate per reprimere l’Islam e furono famosi per la loro crudeltà ed efferatezza.

Indissolubilmente legata alla storia delle Crociate è la figura degli ordini cavallereschi, primo fra tutti quello Templare, che nell’immaginario collettivo appaiono sempre come soldati rozzi, violenti, degli assassini assetati di bottino. Un chiaro esempio di tale credenza è senza dubbio il famoso film di Ridley Scott del 2005 “Le crociate - Kingdom of Heaven”, dove i Templari sono raffigurati come un branco di selvaggi sempre pronti alla guerra per uccidere quanti più musulmani possibile. Nel film di Scott, infatti, l’ordine templare, tra cui vi compaiono due personaggi storici che templari non furono, come Rinaldo di Chatillon e Guido da Lusignano, appare come l’elemento barbaro e feroce sempre pronto a razziare e distruggere ogni presenza musulmana in Terrasanta.

Tale visione, ovviamente, è totalmente sbagliata ed antistorica, infatti diversi storici hanno contestato questa rappresentazione dei Templari, tra i più rappresentativi abbiamo il britannico J. Riley Smith, l’italiano Franco Cardini e il francese di origine libanese Amin Maalouf. Secondo l’opinione di questi storici innanzitutto le violenze e le crudeltà furono da ambedue le parti, ma soprattutto considerano il fatto che essendo i Templari impegnati nella difesa dei pellegrini e dei luoghi sacri, non avevano alcun interesse a fomentare scontri e guerre con i musulmani, ma brigavano affinché le varie tregue stipulate reggessero il più a lungo possibile. Queste tregue, semmai, furono violate da capitani musulmani e crociati che autonomamente decidevano di far bottino assaltando le carovane contro gli interessi stessi dei loro sovrani.

Contrariamente a ciò che si pensa comunemente le fonti storiche ci narrano di rapporti molto buoni tra Templari e musulmani, al punto che questa amicizia fu una delle principali accuse che furono rivolte ai Templari nei vari processi. Sono stati proprio gli arabi a lasciarci un quadro improntato spesso a simpatia ed ammirazione. Scrive in questo modo il raffinato emiro Usama: "Quando visitai Gerusalemme io solevo entrare nella moschea al-Aqsa, al cui fianco c'era un piccolo oratorio, di cui i Franchi avevan fatto una chiesa. Quando dunque entravo nella moschea al-Aqsa, dov'erano insediati i miei amici Templari, essi mi mettevano a disposizione quel piccolo oratorio per compiervi le mie preghiere" (Franco Cardini “Processi alla Chiesa. Mistificazione e apologia”, Piemme, Casale Monferrato 1994, p. 229).

Ma quale fu il motivo della nascita e presenza in Terrasanta di questo ordine di monaci guerrieri? Come è possibile che un ordine religioso cristiano potesse fondarsi sulla violenza e le armi? Una volta liberata Gerusalemme e i luoghi santi, meta dei pellegrinaggi, restava il problema della loro difesa. L’Islam era stato sconfitto, ma non debellato, quindi persistevano i pericoli per le carovane dei pellegrini e per Gerusalemme stessa. Gli eserciti crociati, infatti, dopo l’impresa, si scioglievano, i cavalieri si liberavano dal voto fatto e se ne tornavano in Europa. Dopo un primo periodo di disorientamento, l’Islam, in special modo quello egiziano, passarono al contrattacco e presto le vie carovaniere cominciarono ad essere insicure e ricominciarono le violenze nei confronti dei pellegrini. Così, gruppi di cavalieri cristiani, per lo più a titolo penitenziale come era tipico per quei tempi, sceglievano di rimanere in Terrasanta per difendere le conquiste cristiane e proteggere i pellegrini, vivendo in comunità e in povertà nei luoghi santi. Si formava, così, una singolare e paradossale, in quanto guerriera, vita monastica che ben presto si sviluppò in ordini religiosi acquartierati in caserme-abbazie poste lungo i confini e nei punti strategici del deserto a guardia delle piste carovaniere. Nacquero così gli ordini religioso-militari dei "Poveri Cavalieri del Cristo" (più tardi detti "Templari"), dei "Cavalieri di San Giovanni", (detti "Ospitalieri"), poi dei "Cavalieri di Santa Maria" (detti "Teutonici"). Le loro regole si ispirarono variamente alla matrice benedettina (o alle norme canonicali d'origine agostiniana) e trovarono un estimatore d'eccezione nel più grande mistico dell'Occidente di allora, Bernardo di Clairvaux, che in un suo scritto il "De laude novae militae" ("In lode della nuova cavalleria"), definì la loro la vocazione militare come il simbolo esteriore del combattimento spirituale contro il peccato.

Come già accennato, oltre ai Templari, un ruolo molto importante fu rivestito dai “Cavalieri di San Giovanni” detti “Ospitalieri”. Anche contro questo Ordine di monaci guerrieri si sono dette molte falsità, con accuse di crudeltà e violenza contro i musulmani, ma in realtà questo Ordine fu dedito principalmente all’assistenza e alloggio per i pellegrini. Successivamente, a causa delle continue scorrerie dei predoni che depredavano i pellegrini, i monaci li difesero usando anche le armi. Gli ospitalieri si costituirono subito dopo la Prima Crociata, e nel 1113 furono riconosciuti come itituzione indipendente da papa Pasquale II con la bolla "Pie Postulatio Voluntatis". Gli Ospitalieri veneravano i “santi poveri”, che consideravano i loro “signori” e si reputavano i “servi dei poveri di Cristo”. Nella loro sottomessa umiltà e nel loro rispettoso amore per i poveri anticiparono i francescani. Furono i fondatori del primo grande ospedale cattolico che realizzarono a Gerusalemme, insieme ad un grande orfanotrofio. Secondo gli ospitalieri, visto che ogni povero era Cristo, aveva diritto ad un trattamento che non fosse soltanto buono, ma il migliore e il più generoso possibile. Scrive in proposito lo storico delle Crociate J. Riley Smith: “L’ospedale di Gerusalemme accoglieva i poveri, quale che fosse la loro malattia (eccezion fatta per la lebbra), la nazionalità e il sesso. L’accoglienza di pellegrini musulmani ed ebrei spiega perché ai malati veniva servito il pollo e perché si parla di una seconda cucina, coquina privata. E’ possibile che gli ospitalieri rispettassero le restrizioni alimentari dei loro pazienti non cristiani” (Jonathan Riley Smith, “Storia delle Crociate”, A. Mondadori Editore, Milano 1994. Pag. 135).

I vari ordini cavallereschi che si formarono in Terrasanta durante le Crociate vengono spesso descritti come orde selvagge assetate di sangue musulmano e associazioni potentissime, ma, come abbiamo visto, si tratta dell’ennesima leggenda anticristiana. A tal riguardo lo storico J.Riley Smith è molto preciso: “I Templari e gli Ospitalieri sono stati rappresentati come ordini potentissimi, come “stati entro lo Stato”, ma il quadro c così li rappresenta è una caricatura. Costituzionalmente la loro posizione non era diversa da quella degli altri istituti ecclesiastici della Cristianità latina che avevano anch’essi proprietà a condizioni di privilegio con l’esenzione dagli obblighi di tipo feudale e dalla giurisdizione delle corti secolari” (Jonathan Riley Smith, “Storia delle Crociate”, A. Mondadori Editore, Milano 1994. Pagg. 141).


Bibliografia

Franco Cardini “Processi alla Chiesa. Mistificazione e apologia”, Piemme, Casale Monferrato 1994;
Jonathan Riley Smith, “Storia delle Crociate”, A. Mondadori Editore, Milano 1994;
Rodney Stark “Gli eserciti di Dio. Le vere ragioni delle crociate” Lindau, Torino, 2010;
Amin Maalouf “Le crociate viste dagli arabi”, La Nave di Teseo 2020.

venerdì 31 gennaio 2025

Gli haters del Cristianesimo: Sapiens Sapiens e la storicità di Giuda Iscariota


Prendo ancora in esame un video dell'hater Fratarcangeli, questa volta incentrato sul famoso episodio evangelico del tradimento di
Giuda Iscariota dal titolo: "GIUDA IL TRADITORE: COME I VANGELI INVENTANO UN PERSONAGGIO MAI ESISTITO". Nella sua folle crociata contro il Cristianesimo il nostro attivissimo hater, titolare del canale Sapiens Sapiens, si scaglia contro la storicità dei vangeli arrivando a dire che l'apostolo Giuda, l'iscariota, non è altro che il frutto di una elaborazione teologica postuma, ma che in realtà non è mai esistito. Probabilmente a Fratarcangeli deve essere capitato per caso qualche testo della teologa tedesca Ute Ranke Heinemann e sfrutta le sue rancorose ed avventurose tesi per farci più video possibili. Ma, è importante ricordarlo, la teologa tedesca abbandonò il Cristianesimo e, soprattutto, non aveva alcuna formazione specialistica e accademica nell’ambito del cristianesimo primitivo.

Contrariamente dall'opinione della Heinemann la storicità del personaggio di Giuda Iscariota è reputata tale dagli storici più accreditati come, ad esempio, i non credenti J. D. Crossan, B. Ehrmann, M. Casey, e mostri sacri del calibro di J. P. Meyer, figure dal punto di vista storico di ben altro spessore rispetto alla teologa tedesca. Il metodo storico-critico applicato ai vangeli, tanto caro al nostro Fratarcangeli, ritiene il personaggio di Giuda tra i più attestati e storicamente certi. La vicenda del suo tradimento è riportata in tutti e quattro i vangeli canonici, che, ricordiamo, sono fonti in gran parte indipendenti tra di loro, e, indubbiamente, rappresenta un avvenimento scabroso per la Chiesa nascente. Abbiamo, quindi, rispettati due criteri di storicità molto importanti come la molteplice attestazione e il criterio dell'imbarazzo.

Eppure, anche di fronte a tali evidenze, il nostro paladino della razionalità ateista preferisce l'opinione di una teologa priva una specifica competenza in materia ed ignora bellamente gli studi di storici affermati ed apprezzati a livello mondiale. Tutto ciò dimostra chiaramente l'intento prettamente ideologico dei suoi video che, quindi, sono da considerare solamente propaganda ateista.

In questo video vengono dette molte sciocchezze, ma per brevità e non appesantire la lettura, risponderò solamente alle due principali argomentazioni. La prima nasce da una domanda provocatoria che pone Fratarcangeli: "Ma allora, se (Gesù) sapeva che Giuda lo avrebbe tradito perché promette anche a lui un trono?". Con questo interrogativo retorico è chiaro l'intento di voler dimostrare che Giuda fosse una brava persona e che il suo tradimento è solo un'invenzione teologica, oppure che il personaggio stesso di Giuda, e il suo tradimento, non sono mai esistiti, ma si tratta tutto di una finzione redazionale. Secondo Fratarcangeli la "prova" di tutto ciò sarebbe il tentativo di "correzione" operato dal vangelo di Giovanni che cerca di "sanare" la contraddizione.

Una obiezione del genere tradisce l'ignoranza di Fratarcangeli che non conosce il rapporto tra prescienza divina e libertà personale. Queste non sono in antitesi, pertanto non c'è da stupirsi che Gesù chiami tutti alla sua sequela, anche chi liberamente decide di non seguirlo, come, ad esempio, avviene nel famoso episodio evangelico del giovane ricco (Mt 19, 16-22). Ma ciò che è più importante è che Gesù afferma chiarmente di riferirsi alla fine dei tempi, infatti leggiamo: "E Gesù disse loro: "Io vi dico in verità che nella NUOVA CREAZIONE, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria" (Mt 19, 28), quindi, parlando dei 12 troni, Gesù si riferisce escatologicamente alla partecipazione dei discepoli al giudizio finale in quanto rappresentanti della Chiesa, cioè del nuovo Israele, ma la posizione di ogni singolo discepolo non era irrevocabile. Costituendo il gruppo dei Dodici Gesù compie un gesto profetico al fine di ricostituire il popolo d'Israele con le sue dodici tribù, così come la tradizione giudaica l'attendeva per il tempo messianico. Infatti "Dodici" è il numero che indica Israele e quindi anche la Chiesa, per questo avviene l'elezione di un dodicesimo apostolo in sostituzione di Giuda (At 1,15-26 ), proprio perché la figura del nuovo Israele si ritrovi nella Chiesa nascente. Lo stesso Paolo dice: " ...apparve a Cefa e quindi ai Dodici" (1 Cor 15, 5), avrebbe dovuto dire "apparve agli undici"? Oppure "apparve ai dieci" visto che cita separatamente Cefa (Pietro), Eppure parla di "Dodici", quindi è chiaro che i "Dodici" sono un simbolo.

Nel vangelo di Giovanni Gesù spiega bene che non parla di tutti gli apostoli, ma che comunque si rivolge a tutti loro perché si deve adempiere la profezia della Scrittura (Sal 41, 10). Gesù infatti dice: "NON PARLO DI TUTTI VOI; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno" (Gv 13, 18) ed ancora: "Quand'ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, TRANNE IL FIGLIO DELLA PERDIZIONE, perché si adempisse la Scrittura" (Gv 17, 12).

Secondo Fratarcangeli questi versetti del vangelo di Giovanni sarebbero una "correzione" operata a posteriori al fine di "sanare" l'incongruenza della promessa fatta agli apostoli, ma poi non realizzatasi per Giuda. Ma come abbiamo visto, Gesù parla della Chiesa, il Nuovo Israele simboleggiato dal numero "Dodici", che inizierà dopo la resurrezione, quando Giuda si è ormai perso. Quindi ha importanza il collegio, non tanto il singolo apostolo. Ma ad essere assurda è proprio l'idea di una fantomatica "cospirazione", ovviamente non basata su alcuna prova storica, per cui gli autori del vangelo di Giovanni, decenni dopo la stesura dei vangeli di Matteo e Luca, quando il vangelo si è ormai diffuso in tutto il Mediterraneo, tanto da determinare la nascita di innumerevoli Comunità e fatto versato il sangue dei primi martiri, abbiano avuto la necessità di "correggere" una ipotetica "svista". Ma il vangelo di Giovanni non corregge un bel niente, fornisce una sua autonoma testimonianza dei fatti, secondo dei canoni spirituali e filosofici che sono totalmente diversi dai sinottici. Il volerli mettere in relazione è totalmente sbagliato, non ha alcun senso, sia da un punto di vista storico che teologico.

L'altra questione sollevata nel video è una pura speculazione basata su una lettura parziale e di parte del vangelo. Fratarcangeli lascia intendere che, a detta dei sinottici, TUTTI gli apostoli sono sempre stati con Gesù fino a che non spuntò Giuda con i soldati per arrestarlo. Quindi non ci sarebbe stato il tempo materiale per Giuda di lasciare il gruppo, arrivare in città e tornare con i soldati. Ma è veramente così? I vangeli di Matteo e di Marco, in realtà, riportano che Gesù, una volta arrivato al Getsemani, disse agli apostoli di sedere lì e poi accennò a Pietro, Giacomo e Giovanni di seguirlo IN UN ALTRO POSTO per pregare. Il vangelo di Luca dice che Gesù si ALLONTANO’ per restare da solo a pregare. Pertanto i vangeli dicono chiaramente che Gesù passò del tempo da solo o con, al massimo, tre apostoli, mentre la maggior parte degli apostoli era in un altro luogo. Quindi, in realtà, Giuda ebbe tutto l'agio, in quel lasso di tempo non attenzionato dai Vangeli, di dileguarsi senza essere visto (era notte). Il Getsemani era un piccolo oliveto poco fuori dalla città vecchia di Gerusalemme sul Monte degli Ulivi, quindi Giuda ebbe tutto il tempo necessario per poter abbandonare gli apostoli e sopraggiungere con i soldati. E' chiaro che Fratarcangeli ha riportato il vangelo emendandolo dei versetti a lui non producenti per confezionare la sua ennesima storiella.

Siamo alle solite, pur di dare addosso ai cristiani ed alla Chiesa, questi polemisti dilettanti da quattro soldi, come Fratarcangeli, s'inventano di tutto, oppure seguono fonti di parte che nulla hanno a che fare con lo studio serio della storia e dell'esegesi biblica. Il tradimento di Giuda è un episodio mai seriamente contestato dagli storici, credenti e non credenti, ma rappresenta uno dei tanti momenti di conferma della storicità della narrazione evangelica.


Bibliografia

J.D. Crossan, Who Killed Jesus?, HarperCollins 1995;
B.D. Ehrman, Jesus. Apocalyptic Prophet of the New Millennium, Oxford University Press 1999;
J.P. Meier, Un ebreo marginale. Ripensare il Gesù storico. Compagni e antagonisti, vol 3, Queriniana 2003.