martedì 27 maggio 2025

Quando il Papa fa più click di una popstar (e gli haters lo sanno benissimo)

Generalmente ogni volta che il Papa dice qualcosa, che sia un discorso sulla pace, un appello per i giovani o anche solo una battuta ironica sui cani e i gatti, si scatena il circo mediatico. E puntualmente arrivano loro: gli haters del Cristianesimo e della Chiesa Cattolica, pronti ad indignarsi per “l’attenzione esagerata” riservata al Vaticano. “Basta con questa esposizione mediatica del Papa!”, urlano indignati sui social. Effettivamente la morte di Papa Francesco, i suoi funerali, il Conclave e l’elezione del nuovo Papa Leone XIV sono stati eventi che hanno determinato la monopolizzazione dell’attenzione mediatica mondiale. Eppure, magicamente, anche se l’attenzione mediatica esagerata dovrebbe essere condannata, gli haters si accorgono che potrebbe anche essere cavalcata, visto l’effetto benefico che provoca sul numero delle visualizzazioni.

E, così, molti di questi autoproclamati “osservatori critici” passando più tempo a parlare del Papa di quanto lo facciano i devoti della domenica. La loro posizione è ben chiara: la Chiesa è un dinosauro fuori dal tempo, che deve sparire perché portatrice di oscurantismo e regresso a cui si dà troppa importanza e spazio mediatico. Eppure il loro comportamento online suggerisce ben altro: ogni dichiarazione papale è una miniera d’oro da spremere per engagement e visualizzazioni.

Ovviamente, essendo haters, critici a prescindere, qualunque cosa faccia o dica il Papa sbaglia sempre: se parla di temi sociali è accusato di fare politica ed ingerenza in uno stato laico, se espone la dottrina cristiana è oscurantista, se resta in silenzio, sta sicuramente tramando qualcosa. Insomma il Papa non va mai bene, ma va sempre bene per fare i numeri.

Il punto vero è proprio questo: La Chiesa Cattolica, tra luci ed ombre, continua ad essere un punto di riferimento valoriale, culturale e simbolico fortissimo. E lo sanno anche gli haters che non perdono occasione per sfruttarne la visibilità. Si lamentano che se ne parli troppo, ma ne parlano ogni giorno. Dicono di voler “superare l’influenza della Chiesa”, ma contribuiscono a tenere l’attenzione per la Chiesa e ciò che dice, sempre al centro del dibattito.

In un’epoca in cui i contenuti viaggiano veloci e l’attenzione è la nuova valuta, è difficile ignorare il fatto che anche l’anticlericalismo degli haters, per restare a galla, ha bisogno di qualcuno da criticare. E pochi personaggi pubblici, oggi, garantiscono visibilità come il Pontefice.

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