lunedì 31 marzo 2014

I guasti del laicismo: il caso della Francia


Come è stato per la Spagna, anche in Francia assistiamo agli effetti deleteri che accompagnano l’avanzata del laicismo. Il governo ultralaicista di Hollande sta superando ogni immaginazione demolendo i cardini di una democrazia pluralista e smantellando sistematicamente secoli di cultura cristiana. In poco tempo, nonostante il paese avesse bisogno di affrontare problemi ben più urgenti, è stato introdotto il matrimonio per le coppie omosessuali che ha distrutto il valore della famiglia naturale come cellula fondamentale della società umana, i cui diritti sono esclusivi e da tutelare in modo particolare. 

Nel 2013 il ministro dell’istruzione, Vincent Peillon, una persona piena di preconcetti noti a tutti avendo, infatti, dichiarato che: "non si potrà mai costruire un paese libero con la religione cattolica", ha imposto in tutte le scuole pubbliche la “Carta della laicità”, un documento che limita fortemente la libertà personale vietando di indossare qualsiasi simbolo religioso e di professare qualsiasi convinzione religiosa. Ciò in modo da imprimere nei giovani l’idea che esista una netta separazione tra religione e libertà e che ci sia la necessità di sopprimere la religione escludendola da ogni percorso formativo. 
Il ministro degli affari sociali e della Salute, Najat-Belkacem, ha addirittura attivato un sito internet governativo per promozionare l’interruzione di gravidanza di fatto derubricandola ad un mero sistema contraccettivo. 
L’Alto consiglio francese per l’uguaglianza tra uomini e donne (Hcefh) ha promesso l’imminente abolizione della legge che permette l’obiezione di coscienza per i medici nel caso dell’effettuazione di un’interruzione di gravidanza. In tema di limitazione della libertà personale non bisogna dimenticare che la Francia vieta l’esposizione di simboli religiosi in tutti gli uffici pubblici. Alle donne musulmane, ad esempio, è vietato di portare il velo in pubblico così come i cristiani non possono indossare catenine con il crocifisso. 

Il governo francese ed il suo laicismo hanno avuto anche un “riconoscimento” nel rapporto annuale sulla libertà religiosa stilato dagli Stati Uniti che per la prima volta hanno inserito un paese dell’Europa occidentale nella lista nera dei paesi che negano la libertà religiosa. La Francia, in compagnia di paesi come la Corea del Nord, la Cina, l’India, il Pakistan, ecc., ha una laicità troppo “aggressiva” che non permette alle persone religiose di esprimere a pieno la propria fede. 

In Francia si sta assistendo allo sfacelo determinato dall’imposizione del laicismo, lo Stato che diviene l’unica autorità educativa, l’unico soggetto autorizzato a trasmettere valori “neutrali” ai cittadini, non sono ammessi pluralismi, tutto deve essere omologato, le differenze non vanno valorizzate, ma combattute ed eliminate. Il famigerato Peillon, in pieno delirio mistico-laicista, ha chiaramente tracciato la strada intrapresa dal governo transalpino dichiarando che: “La rivoluzione implica l’oblio per tutto ciò che precede la rivoluzione. E quindi la scuola gioca un ruolo fondamentale, perché la scuola deve strappare il bambino da tutti i suoi legami pre-repubblicani per insegnargli a diventare un cittadino. È come una nuova nascita, una transustanziazione (sic) che opera nella scuola e per la scuola, la nuova chiesa con i suoi nuovi ministri, la sua nuova liturgia e le sue nuove tavole della legge”. Una logica aberrante che sembra aver riportato la Francia ai tempi degli orrori della rivoluzione, quando nella follia illuminista veniva considerato un delitto credere in Dio. In questo programma il cristianesimo, e tutte le religioni, divengono dei nemici perché portatrici di una visione della realtà contraria a quella disperatamente relativista ed immanentista del laicismo. Inevitabilmente, come nel caso della Spagna e della Francia, è questo il destino di ogni società che rinnega le sue origini cristiane, una guerra contro Cristo condotta in nome di un falso e distorto valore della laicità che produce solo arretratezza morale, sopraffazione dei più deboli, limitazioni della libertà personale. 

Sono di queste ore le notizie della clamorosa sconfitta elettorale di Hollande alla seconda tornata delle consultazioni municipali che hanno avuto il valore di un vero e proprio referendum sull’operato del primo ministro. I francesi hanno fatto chiaramente intendere che sono insoddisfatti delle false battaglie di Hollande per diritti inesistenti e la repressione di quelli esistenti, mentre la disoccupazione aumenta e l’economia non decolla. Speriamo che la Francia, faro indiscusso di democrazia e libertà, ritorni presto sui suoi passi.

22 commenti:

  1. @Luigi Ruggini

    Sinceramente non so quasi da dove cominciare... proviamo tanto per dire da questo:

    "In tema di limitazione della libertà personale non bisogna dimenticare che la Francia vieta l’esposizione di simboli religiosi in tutti gli uffici pubblici."

    Da quando esporre simboli religiosi negli uffici pubblici sarebbe una "libertà personale"?

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    1. @Myself

      Sto parlando dell'esposizione del velo per i mussulmani o del crocifisso al collo per i cristiani. Credo che la possibilità di indossare un simbolo religioso rientri nella propria libertà personale.

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    2. @Luigi Ruggini

      "Sto parlando dell'esposizione del velo per i mussulmani o del crocifisso al collo per i cristiani."

      Che mi risulti in Francia è vietato girare per i luoghi pubblici con il velo integrale, cioè tale che ricopra il volto e renda impossibile l'identificazione. Ciò è assolutamente ragionevole, per motivi di sicurezza le persone nei luoghi pubblici devono essere riconoscibili. Non mi risulta invece che in Francia sia vietato girare per i luoghi pubblici con un velo non integrale, come lo hijab, né con un crocifisso o qualche altro simbolo religioso al collo. Forse tu ti confondi con il fatto che in Francia agli studenti e al personale scolastico sia vietato indossare simboli religiosi visibili a scuola. Anche ciò ha le sue ragioni, la scuola deve essere un ambiente il più possibile neutrale, l'ostentazione non necessaria del proprio credo religioso (e aggiungerei politico) va limitata. Gli studenti cattolici possono benissimo indossare il crocifisso sotto i vestiti.

      "Credo che la possibilità di indossare un simbolo religioso rientri nella propria libertà personale."

      Certo che è una libertà personale, ma come tutte le libertà finisce dove iniziano le libertà altrui, quindi, in particolare, non può essere esercitata nei casi in cui (ad esempio): costituisca un pericolo per gli altri (un velo che rende irriconoscibili in un luogo pubblico, una croce che violi le norme igieniche o di abbigliamento di un'azienda, un pugnale sikh all'areoporto...); metta in dubbio l'obiettività del giudizio di un dipendente pubblico (un giudice o un insegnante che ostentino l'appartenenza ad un certo credo durante il loro lavoro); crei inutili divisioni in un'ambiente che dovrebbe essere neutrale (gli studenti ognuno con il suo simbolo religioso al collo).

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    3. @ Myself

      Non so, forse mi sono espresso male, ma ti ripeto che sto parlando del divieto di esporre personalmente simboli religiosi nella scuola. Perché mai portare un velo (che non celi i connotati) o un crocefisso al collo turberebbe la neutralità della scuola? Ognuno è libero di vestirsi come vuole e di professare la propria religione. Come potrebbero tali simboli, da soli, mettere in dubbio la laicità dello Stato? La verità è che in Francia si è instaurato un regime laicista e, quindi, diviene automatica la repressione della libertà personale per imporre nelle scuole una visione atea del mondo e la negazione di ogni forma di religione. La storiella che negando tali libertà si garantirebbe l’uguaglianza e la libertà dei cittadini è una vera e propria scusa, in realtà in Francia non si porta rispetto delle convinzioni, delle culture e delle idee altrui, una cancellazione delle varie identità e la rimozione di altre espressioni culturali.

      “metta in dubbio l'obiettività del giudizio di un dipendente pubblico”

      Scusa se te lo dico, ma questa è propria una sciocchezza. Esiste la legge e il funzionario pubblico la deve rispettare ed applicare, religioso o ateo che sia. La proibizione dei simboli religiosi è solo paura della diversità ed imposizione del laicismo.

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    4. @Luigi Ruggini

      "Perché mai portare un velo (che non celi i connotati) o un crocefisso al collo turberebbe la neutralità della scuola?"

      L'ho già spiegato e sottolineo che ciò non si restringe necessariamente solo alla religione, ma anche ad altro, come le opinioni politiche. Penseresti lo stesso se gli studenti andassero a scuola con magliette con gli slogan dei loro partiti politici?

      "Ognuno è libero di vestirsi come vuole"

      No, nell'ambiente scolastico e lavorativo spesso sono imposte delle norme di abbigliamento, la scuola pubblica è per definizione una scuola per tutti e quindi, nel caso della Francia, sono state decise delle norme orientate alla neutralità. Gli studenti che proprio non riescono a fare a meno di esporre simboli religiosi possono benissimo iscriversi ad una scuola privata che non vieti ciò. So che in Francia le scuole private non ricevono alcuna sovvenzione statale (come è giusto che sia), non so però se a chi rinuncia alla scuola pubblica vengano rimborsate le tasse (come dovrebbe essere). Se così non fosse e tu ti lamentassi in tal senso ti darei assolutamente ragione, ma la mia soluzione sarebbe di rimborsare le tasse agli studenti così che le possano spendere in una scuola privata, non di cambiare le norme di abbigliamento della scuola pubblica.

      "Scusa se te lo dico, ma questa è propria una sciocchezza. Esiste la legge e il funzionario pubblico la deve rispettare ed applicare, religioso o ateo che sia."

      Non è affatto così semplice, ovviamente i giudici dovrebbero rispettare la legge, ma sia perchè non c'è certezza che ciò accada, sia perchè la legge va quasi sempre interpretata, è doveroso poter mettere in dubbio il loro operato. Da qui la possibilità di fare ricorso, di annullare un processo, ecc. Ora immaginati di essere processato da un giudice che per tutto il tempo indossi, chessò, una bella maglietta gialla dell'UAAR. Immaginati anche di venire condannato. Nel fare ricorso non ti appelleresti (anche) al fatto che il giudice abbia, senza che ce ne sia stata alcuna necessità, voluto specificare durante tutto il processo il suo ateismo in contrapposizione al fatto che tu sia credente? Io penso di sì e sono certo che innumerevoli avvocati ti darebbero man forte. Poi può anche darsi che l'operato del giudice sia stato impeccabile, ma perchè aggiungere inutili dubbi?

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    5. @ Myself

      "Penseresti lo stesso se gli studenti andassero a scuola con magliette con gli slogan dei loro partiti politici?"

      Certamente, sempre che gli slogan non siano offensivi. Portare un crocefisso al collo a scuola non turba la vita a nessuno ed è pure meno vistoso di magliette con slogan. Non penso ci possa essere giustificazione a tali divieti. Siamo davvero di fronte ad una palese ed ingiustificata limitazione della libertà personale. E' solo dispotismo laicista, schifosa dittatura e pregiudizio, nient'altro.

      "No, nell'ambiente scolastico e lavorativo spesso sono imposte delle norme di abbigliamento, la scuola pubblica è per definizione una scuola per tutti e quindi, nel caso della Francia, sono state decise delle norme orientate alla neutralità"

      La proibizione francese dei simboli religiosa non mira affatto ad un decoro nell'abbigliamento, ma con la scusa della neutralità vuole imporre una sua visione atea della realtà, un condizionamento vero e proprio. La neutralità si tutela con i programmi di studio, con la didattica, non con i divieti che mortificano le culture e le libertà personali.

      "Nel fare ricorso non ti appelleresti (anche) al fatto che il giudice abbia, senza che ce ne sia stata alcuna necessità, voluto specificare durante tutto il processo il suo ateismo in contrapposizione al fatto che tu sia credente?"

      Assolutamente no, penserei solamente di aver di fronte una persona bizzarra che se ne sta in aula con la maglietta invece che in giacca e cravatta come tutti gli altri. Fonderei il mio ricorso su cose ben più serie. E, poi, non penso affatto che un crocefisso al collo possa trasmettere un segnale di contrapposizione. Questo lo possono pensare solo i laicisti, che hanno la psicosi, anzi odiano proprio, la religione tanto da farne l'oggetto della loro prevaricazione.





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    6. @Luigi Ruggini

      "La neutralità si tutela con i programmi di studio, con la didattica, non con i divieti che mortificano le culture e le libertà personali."

      Non c'è mortificazione perchè non c'è necessità di esporre simboli religiosi a scuola, né di sventolare slogan politici... comunque sono contento che tu ammetta che la neutralità debba essere garantita con i programmi di studio, quindi saresti d'accordo con l'abolizione dell'ora di religione cattolica in Italia, visto che è chiaramente non neutrale.

      "Assolutamente no, penserei solamente di aver di fronte una persona bizzarra che se ne sta in aula con la maglietta invece che in giacca e cravatta come tutti gli altri."

      Certo, certo... quando mai Luigi Ruggini potrebbe accusare un ateo di un comportamento laicista... figurati se poi la causa in questione vertesse su delle tematiche religiose...

      "E, poi, non penso affatto che un crocefisso al collo possa trasmettere un segnale di contrapposizione."

      ...il punto è che un giudice, un insegnante o qualsiasi altro dipendente pubblico rappresenta in piccolo o in grande lo Stato e questo è laico, un simbolo religioso è semplicemente fuori luogo e può solo causare fraintendimenti.

      Comunque hai ignorato totalmente la mia osservazione sul fatto che gli studenti che non possono fare a meno di esporre simboli religiosi possono optare per una scuola privata.

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    7. @ Myself

      "Non c'è mortificazione perchè non c'è necessità di esporre simboli religiosi a scuola, né di sventolare slogan politici...

      Questo lo dici tu, come fai, e perchè devi essere tu, a stabilire se c'è o meno la necessità di portare un crocefisso al collo? Sarà necessario per colui che lo porta e tanto basta, visto che nel farlo non fa del male a nessuno.

      "comunque sono contento che tu ammetta che la neutralità debba essere garantita con i programmi di studio, quindi saresti d'accordo con l'abolizione dell'ora di religione cattolica in Italia, visto che è chiaramente non neutrale"

      L'ora di religione a scuola è su base volontaria, la frequenta chi vuole farlo, quindi non credo c'entri con questo discorso.

      "Certo, certo... quando mai Luigi Ruggini potrebbe accusare un ateo di un comportamento laicista...

      Eh, eh, eh quanto poco mi conosci. Sono liberale e democratico, se l'esposizione delle proprie idee avviene in modo civile, senza offendere e vilipendere, non posso che approvarla.

      "un simbolo religioso è semplicemente fuori luogo e può solo causare fraintendimenti"

      Questo può accadere solo ai laicisti intolleranti che ritengono normale esaltare le proprie idee e negare quelle altrui.

      "Comunque hai ignorato totalmente la mia osservazione sul fatto che gli studenti che non possono fare a meno di esporre simboli religiosi possono optare per una scuola privata"

      Non l'ho ignorata, solo che avendo ritenuto l'esposizione, garbata e discreta, dei simboli religiosi come l'esercizio di una libertà personale, mi è sembrato logico non tenerla in considerazione.

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    8. @Luigi Ruggini

      "Questo lo dici tu, come fai, e perchè devi essere tu, a stabilire se c'è o meno la necessità di portare un crocefisso al collo?"

      _Esporre_ un crocifisso al collo durante le ore scolastiche non è necessario a nessuno e questo te lo può dire anche qualsiasi prete con un minimo di buon senso.

      "L'ora di religione a scuola è su base volontaria, la frequenta chi vuole farlo, quindi non credo c'entri con questo discorso."

      L'ora di religione è su base volontaria ma è pagata con le tasse di tutti. Se sostieni che il programma di studio debba essere neutrale allora esso non può comprendere un'ora di religione cattolica la cui partecipazione è volontaria ma il cui finanziamento è obbligatorio.

      "Sono liberale..."

      Sì vabbeh, ho capito che sei in vena di battute...

      "Questo può accadere solo ai laicisti intolleranti che ritengono normale esaltare le proprie idee e negare quelle altrui."

      Veramente penso che un bel po' di religiosi non sarebbero felici di essere processati da un giudice con un crocifisso al collo, tanto per dire: islamici e ebrei.

      Ad ogni modo, la tua analisi sulla "caduta" di Hollande non regge. Chi all'inizio era d'accordo con le politiche sociali di Hollande lo sarà ancora adesso, analogamente per chi era contrario. L'approvazione delle riforme sul matrimonio e la scuola non hanno tolto tempo a riforme della spesa e dell'economia, che sono state fatte. Il problema è proprio che sul piano economico Hollande è stato disastroso, mostrando di saper solo aumentare la pressione fiscale, qui ad esempio una breve analisi

      http://www.sokratis.it/francois-hollande-e-un-pericolo-pubblico-per-la-francia-e-leuropa/

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    9. @ Myself

      "Esporre_ un crocifisso al collo durante le ore scolastiche non è necessario a nessuno e questo te lo può dire anche qualsiasi prete con un minimo di buon senso"

      Non deve mica per forza essere necessario a qualcuno, basta che lo voglia chi lo indossa. E' difficile accettare le libertà personali per voi laicisti, quando queste contrastano con i vostri pregiudizi, vero?

      "L'ora di religione è su base volontaria ma è pagata con le tasse di tutti. Se sostieni che il programma di studio debba essere neutrale allora esso non può comprendere un'ora di religione cattolica la cui partecipazione è volontaria ma il cui finanziamento è obbligatorio"

      E che c'entra? L'Italia è un paese a maggioranza cattolica, quindi è logico che lo stato fornisca, per chi la vuole, una fomazione religiosa in tal senso. E' un servizio come un altro. Diversamente sarebbe come pretendere che lo Stato non costruisca piscine con i miei soldi perché non so nuotare o che non costruisca scuole perchè voglio restare ignorante.

      "Sì vabbeh, ho capito che sei in vena di battute..."

      Secondo me l'unica cosa che si capisce è il tuo disprezzo per le libertà personali altrui.

      "Veramente penso che un bel po' di religiosi non sarebbero felici di essere processati da un giudice con un crocifisso al collo, tanto per dire: islamici e ebrei"

      Non credo che sia così, diversamente avrebbero dei gravi pregiudizi.

      "Ad ogni modo, la tua analisi sulla "caduta" di Hollande non regge"

      Questo lo dici tu.
      Ovviamente non nego che sia stata la disastrosa politica economica a determinare il "tonfo" di Hollande, ma a me sembra chiaro il fatto che il premier francese si sia illuso di poter tenere a galla il suo governo con la storiella dei "diritti civili", falsa questione di retroguardia che non importa alla maggioranza dei francesi.

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    10. @Luigi Ruggini

      "Non deve mica per forza essere necessario a qualcuno, basta che lo voglia chi lo indossa."

      Certo, il messaggio che deve far passare la scuola pubblica è che gli studenti possono fare ciò che vogliono.

      "E' difficile accettare le libertà personali per voi laicisti, quando queste contrastano con i vostri pregiudizi, vero?"

      Siamo al paradosso. I laici (che tu ti ostini a chiamare sempre laicisti) sono i primi promotori delle libertà personali, se c'è qualcuno che frequentemente ostacola le libertà personali questi sono proprio i cattolici.

      "E che c'entra? L'Italia è un paese a maggioranza cattolica, quindi è logico che lo stato fornisca, per chi la vuole, una fomazione religiosa in tal senso."

      Al solito ti appelli alla dittatura della maggioranza.

      "Non credo che sia così, diversamente avrebbero dei gravi pregiudizi."

      Invece un giudice che non è in grado di stare senza un crocifisso ben visibile durante un processo è una persona senza condizionamenti? Non ti rendi conto di quanto cozzi il rifiuto di vestire i panni del laico nello svolgere un lavoro pubblico, con il rispetto degli altri che voi cristiani predicate tanto.

      "ma a me sembra chiaro il fatto che il premier francese si sia illuso di poter tenere a galla il suo governo con la storiella dei "diritti civili", falsa questione di retroguardia che non importa alla maggioranza dei francesi."

      La tua è un'impressione errata dovuta al fatto che qui in Italia si è parlato di Hollande quasi sempre in merito alle sue politiche sociali, perchè fanno più notizia, e quasi mai in merito alle sue politiche economiche e fiscali, perchè non riguardano da vicino gli italiani. Se la tua conclusione è che rincorrendo il matrimonio per le coppie dello stesso sesso e la laicità delle istituzioni, Hollande abbia trascurato l'economia, ti sbagli. Hollande ha fatto numerose riforme economiche, purtroppo per i francesi tutte nel verso sbagliato. Se la tua conclusione è che con i suoi "diritti civili" Hollande abbia perso consenso, anche qui ti sbagli. Il programma di Hollande in tal senso era chiaro fin dall'inizio e se è riuscito ad attuarlo è stato proprio per un certo consenso.

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    11. @ Myself

      "Certo, il messaggio che deve far passare la scuola pubblica è che gli studenti possono fare ciò che vogliono"

      Questo è quello che, capziosamente, vuoi far intendere tu. In realtà la scuola pubblica, nel rispettare la pluralità delle idee e delle culture, e quindi anche la libertà di poter indossare un crocefisso al collo, insegna il rispetto reciproco e l'accettazione di tutti.

      "Siamo al paradosso...

      Ti ho sempre detto che distinguo i laici dai laicisti (anche se sto convincendomi che i primi sono, ormai, una specie molto rara). Mentre per laico io intendo una persona che, semplicemente, non è religiosa, ma che rispetta le convinzioni altrui, per laicista intendo tutti coloro che odiano la religione e che, falsamente, la denigrano e la combattono. Per queste persone non esiste il rispetto e la democrazia, ma solo una visione sua distorta tutta a favore dell'imposizione delle loro idee e dei loro pregiudizi.

      "se c'è qualcuno che frequentemente ostacola le libertà personali questi sono proprio i cattolici"

      Ahahah, bella questa, dove l'hai sentita? Al circolo dell'Uaar?

      "Al solito ti appelli alla dittatura della maggioranza"

      Direi proprio di no, nessuna dittatura, ma solo una questione pratica per la fornitura di servizi. Se in uno zoo ho più erbivori che carnivori, che faccio? Compro più carne del fieno? Naturalemnte no, ma non costringo i carnivori a mangiare il fieno.

      "La tua è un'impressione errata dovuta al fatto che qui in Italia si è parlato di Hollande quasi sempre in merito alle sue politiche sociali, perchè fanno più notizia, e quasi mai in merito alle sue politiche economiche e fiscali, perchè non riguardano da vicino gli italiani"

      Non penso che questo sia vero. Primo perché se si consultano i media economici si riesce a conoscere bene la situazione politico economica della Francia e poi perché tale situazione economica, come anche quella degli altri paesi guida dell'UE, come Germania e UK, riguardano molto da vicino anche quella italiana.

      "Se la tua conclusione è che rincorrendo il matrimonio per le coppie dello stesso sesso e la laicità delle istituzioni, Hollande abbia trascurato l'economia"

      No, la mia conclusione non è questa. Ho solo detto che le false politiche sociali di Hollande non sono state sufficienti a far ingoiare ai francesi le draconiane misure economiche imposte. Da ciò se ne ricava l'impressione che Hollande avrebbe fatto meglio ad elaborare una politica economica più efficace, piuttosto che gettare fumo negl'occhi con questioni di retroguardia.

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    12. @Luigi Ruggini

      "In realtà la scuola pubblica, nel rispettare la pluralità delle idee e delle culture, e quindi anche la libertà di poter indossare un crocefisso al collo, insegna il rispetto reciproco e l'accettazione di tutti."

      Non fare pubblicità quando non è richiesto non è forse rispetto reciproco? E non dire che esporre un crocifisso al collo non sia pubblicità, l'obiettivo è che gli altri vedano il simbolo della propria religione, punto. Chiunque voglia con sé a scuola un crocifisso per qualsiasi altra ragione, lo può tenere sotto la maglia.

      "Direi proprio di no, nessuna dittatura, ma solo una questione pratica per la fornitura di servizi. Se in uno zoo ho più erbivori che carnivori, che faccio? Compro più carne del fieno? Naturalemnte no, ma non costringo i carnivori a mangiare il fieno."

      Purtroppo io non mi ritengo un animale in uno zoo e quindi faccio fatica ad inquadrare questa metafora. D'altro canto né gli animali di uno zoo sono contribuenti, né l'insegnamento della religione cattolica _nelle scuole pubbliche_ è necessario come la carne...

      "Da ciò se ne ricava l'impressione che Hollande avrebbe fatto meglio ad elaborare una politica economica più efficace, piuttosto che gettare fumo negl'occhi con questioni di retroguardia. "

      Non riesci ad essere obiettivo, chiaramente tu non sei d'accordo con le politiche sociali di Hollande, ma definirle "fumo negli occhi" implica una mutua esclusione che non esiste: Hollande avrebbe potuto fare tutte le riforme sociali che ha fatto E delle riforme economiche positive.

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    13. @ Myself

      "Non fare pubblicità quando non è richiesto non è forse rispetto reciproco? "

      Ma quale pubblicità? Non si porta un crocefisso al collo per fare pubblicità. Non credo tu abbia ben chiaro cosa significhi per una persona avere una fede religiosa. Significa vivere secondo dei principi che si ritengono basilari per la propria vita che, per i cristiani, vengono riassunti e ricordati dalla croce. Imporre di portare il crocefisso nascosto, oltre ad essere una limitazione della libertà personale, è anche un giudizio negativo sulla liceità di essere cristiani, quindi non rispettoso delle fedi altrui.

      "D'altro canto né gli animali di uno zoo sono contribuenti, né l'insegnamento della religione cattolica _nelle scuole pubbliche_ è necessario come la carne..."

      Era solo un esempio da prendere con le debite distanze, un piccolo sforzo, myself, su! Le scuole pubbliche sono per tutti, quindi anche per i cristiani. Se questi desiderano un servizio, perché lo Stato glielo dovrebbe negare? Visto che per chi non desidera frequentare tale ora può optare per insegnamenti alternativi?

      "Non riesci ad essere obiettivo, chiaramente tu non sei d'accordo con le politiche sociali di Hollande, ma definirle "fumo negli occhi" implica una mutua esclusione che non esiste: Hollande avrebbe potuto fare tutte le riforme sociali che ha fatto E delle riforme economiche positive."

      Solo una tua idea che ritengo sbagliata.

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    14. @Luigi Ruggini

      "Ma quale pubblicità? Non si porta un crocefisso al collo per fare pubblicità. [...] Significa vivere secondo dei principi che si ritengono basilari per la propria vita che, per i cristiani, vengono riassunti e ricordati dalla croce."

      E in che modo vivere secondo i principi cristiani richiederebbe di esporre una croce durante le ore di lezione?

      "Le scuole pubbliche sono per tutti, quindi anche per i cristiani. Se questi desiderano un servizio, perché lo Stato glielo dovrebbe negare?"

      Sostituisci nel tuo ragionamento a "cristiani" qualsiasi altro gruppo religioso/politico/ideologico e ne consegue che la scuola pubblica dovrebbe avere un'ora ad hoc per ognuno di questi gruppi, alcuni dei quali anche numerosi, cosa che non è. La verità è che l'ora di religione cattolica è una triste eredità lasciataci dal Fascismo e a cui voi cattolici siete attaccati con le unghie e i denti, perchè chiaramente non c'è niente di meglio che fare proselitismo nella scuola pubblica venendo pure stipendiati con i soldi pubblici.

      "Solo una tua idea che ritengo sbagliata."

      Di fronte a una tale sfilza di argomentazioni non posso che ammettere che hai ragione.

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    15. @ Myself

      "E in che modo vivere secondo i principi cristiani richiederebbe di esporre una croce durante le ore di lezione?"

      Esporre una croce (sarebbe meglio dire indossare una croce) anche durante le ore di lezione significa aver cara la propria fede sempre. Si è sempre cristiani, non solo in chiesa o nel segreto della tua stanza. La fede è una condizione totalizzante che va palesata sempre, senza paura, perché è il sigillo dell'Amore di Cristo per tutti gli uomini.

      "Sostituisci nel tuo ragionamento a "cristiani" qualsiasi altro gruppo religioso/politico/ideologico..."

      Per me non cambierebbe nulla, ma il fatto è che non esiste in Italia un gruppo religioso talmente numeroso come quello dei cristiani.

      La tua "verità" è una sciocchezza, infatti l'ora di religione non è stata un'imposizione del Fascismo, ma deriva da quanto stabilito dal Concordato tra l'Italia e il Vaticano a tutela dei cristiani che sono la stragrande maggioranza degli italiani.

      "Di fronte a una tale sfilza di argomentazioni non posso che ammettere che hai ragione"

      Finalmente un punto in cui andiamo d'accordo.

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    16. @Luigi Ruggini

      "Esporre una croce (sarebbe meglio dire indossare una croce)"

      Eh no, il divieto è proprio di "esporre", indossare sotto gli abiti non è vietato.

      "La fede è una condizione totalizzante che va palesata sempre, senza paura, perché è il sigillo dell'Amore di Cristo per tutti gli uomini."

      Se serve esporre una croce per far capire che si è cristiani allora evidentemente non si è buoni cristiani. Comunque stai dicendo proprio ciò che sostengo, cioè che voi dovete continuamente ribadire agli altri che siete cristiani, anche quando nessuno ve lo ha chiesto. Questo non si concilia con un ambiente scolastico pubblico.

      "Per me non cambierebbe nulla, ma il fatto è che non esiste in Italia un gruppo religioso talmente numeroso come quello dei cristiani."

      A parte che è un'ora di religione cattolica e non cristiana, a parte che i cattolici italiani non sono così numerosi quando si tratta di votare contro il divorzio, di non avere rapporti prematrimoniali, di non usare contraccettivi, o semplicemente di recarsi in chiesa - il punto è che l'appello alla maggioranza è prepotenza.

      "La tua "verità" è una sciocchezza, infatti l'ora di religione non è stata un'imposizione del Fascismo, ma deriva da quanto stabilito dal Concordato tra l'Italia e il Vaticano a tutela dei cristiani che sono la stragrande maggioranza degli italiani."

      Ho detto che è un'eredità del Fascimo, deriva dal Concordato del 1929, firmato dall'Italia _fascista_ e dalla Chiesa. Non è qualcosa che si è stabilito quando l'Italia era una democrazia, tanto per dire.

      "Finalmente un punto in cui andiamo d'accordo."

      Really!?

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    17. @ Myself

      "Eh no, il divieto è proprio di "esporre", indossare sotto gli abiti non è vietato"

      Non nasconderti dietro un dito! Come si fa a celare sotto i vestiti una collanina con un crocefisso attorno al collo? E, poi, quello che contesto è proprio il fatto di dover nascondere. La scuola non deve occultare le diverse identità, ma rispettarle e valorizzarle come ricchezza comune.

      "Se serve esporre una croce per far capire che si è cristiani allora evidentemente non si è buoni cristiani"

      Non serve esporre una croce per dirsi cristiani, ho solo voluto precisare che per un cristiano la croce ricorda Cristo morto e risorto per noi, quindi il l'Amore di Dio. Il crocefisso è, quindi, solo un oggetto che, però, rimanda ad un valore sacro che è la fede.

      "Comunque stai dicendo proprio ciò che sostengo, cioè che voi dovete continuamente ribadire agli altri che siete cristiani, anche quando nessuno ve lo ha chiesto. Questo non si concilia con un ambiente scolastico pubblico"

      Ti stai sbagliando, noi non abbiamo alcun bisogno di ribadire niente. Il crocefisso è solamente un oggetto caro che ci ricorda l'Amore di Dio. Siete voi laicisti che avete paura del crocefisso, come il diavolo con l'acqua santa!
      Per voi laicisti l'ambiente scolastico pubblico dovrebbe essere un istituto che omologa tutti, che spersonalizza e distrugge le varie individualità per formare una massa omogenea indistinta da poter ben controllare. Chissà perché tutto ciò mi ricorda qualcosina....

      "A parte che è un'ora di religione cattolica e non cristiana"

      Puoi dire che i cristiani cattolici non sono il gruppo religioso più numeroso?

      "...a parte che i cattolici italiani non sono così numerosi quando si tratta di votare contro il divorzio, di non avere rapporti prematrimoniali, di non usare contraccettivi, o semplicemente di recarsi in chiesa..."

      La Chiesa indica la meta, il traguardo da raggiungere, poi ognuno agisce secondo la propria coscienza e la propria libertà, ciò non toglie che il cristianesimo cattolico è il gruppo religioso più numeroso.

      "... il punto è che l'appello alla maggioranza è prepotenza"

      Ho già risposto su questo: tenere conto della maggioranza non è prepotenza, ma organizzazione.

      "...deriva dal Concordato del 1929, firmato dall'Italia _fascista_ e dalla Chiesa"

      E questo cosa cambia? Non hai la prova che tale Concordato non si sarebbe firmato con un altro governo.

      "Really!?"

      Bè, si. Hai ammesso di esserti sbagliato e questo va apprezzato.

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    18. @Luigi Ruggini

      "Come si fa a celare sotto i vestiti una collanina con un crocefisso attorno al collo?"

      È una domanda seria? Basta mettere i vestiti sopra la collanina.

      "Siete voi laicisti che avete paura del crocefisso, come il diavolo con l'acqua santa!"

      Se vi serve esporre il crocifisso per proteggervi dai laicisti posseduti potevi dirlo subito.

      "Per voi laicisti l'ambiente scolastico pubblico dovrebbe essere un istituto che omologa tutti, che spersonalizza e distrugge le varie individualità per formare una massa omogenea indistinta da poter ben controllare."

      Personalmente non sono un fan dell'istruzione pubblica.

      "ciò non toglie che il cristianesimo cattolico è il gruppo religioso più numeroso."

      Certo, perchè è facile appartenere ad un gruppo religioso se poi si possono ignorare completamente tutte le sue regole. I cattolici italiani, stando ai battesimi sono stimati sull'95%, stando a quanti di essi si dichiarano cattolici sono intorno al 75%, stando a quanti si dichiarano praticanti e a quanti vanno in chiesa si va dal 30% al 20% incrociando le statistiche...

      "Non hai la prova che tale Concordato non si sarebbe firmato con un altro governo."

      Se non ci fosse stato il Concordato, oggi in Italia l'introduzione di un'ora di religione cattolica nella scuola pubblica e finanziata con i soldi pubblici sarebbe semplicemente incostituzionale.

      "Bè, si. Hai ammesso di esserti sbagliato e questo va apprezzato."

      Ti ringrazio, ma citare una tua mezza riga ("Solo una tua idea che ritengo sbagliata.") parlando di una "sfilza di argomentazioni" davanti alla quale devo ammettere che hai ragione, non è dichiarare di essersi sbagliati - è sarcasmo.

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    19. @ Myself

      "È una domanda seria? Basta mettere i vestiti sopra la collanina"

      Certo che è una domanda seria! Tu vuoi costringere la gente ad andare in giro sempre con il foulard o la sciarpa!!!! Ma ti rendi conto?

      "Se vi serve esporre il crocifisso per proteggervi dai laicisti posseduti potevi dirlo subito"

      Bella battuta, ma il problema è il vostro, che avete paura del crocefisso. Qualcosa da farvi perdonare...?

      "Personalmente non sono un fan dell'istruzione pubblica"

      Pazienza.
      Per me, invece, l'istruzione pubblica dev'essere libera e pluralista, rispettosa delle identità e delle differenze.

      "Certo, perchè è facile appartenere ad un gruppo religioso se poi si possono ignorare completamente tutte le sue regole..."

      Ecco che ti ergi a giudice degli altri. Cosa t'importa e che diritti hai di giudicare i comportamenti altrui? La maggioranza degli italiani vuole un'educazione cristiana cattolica a scuola, tanto ti deve bastare.

      "Se non ci fosse stato il Concordato, oggi in Italia l'introduzione di un'ora di religione cattolica nella scuola pubblica e finanziata con i soldi pubblici sarebbe semplicemente incostituzionale"

      Cos'è fantastoria? La storia non si fa né con i "se", né con i "ma". E' successo perché c'era la volontà di uno Stato che succedesse. Il Concordato si può sempre annullare, basta che ci sia la volontà popolare di farlo, ma fino a quel momento parlare di incostituzionalità è pura "fuffa".

      "Ti ringrazio, ma citare una tua mezza riga ("Solo una tua idea che ritengo sbagliata.") parlando di una "sfilza di argomentazioni" davanti alla quale devo ammettere che hai ragione, non è dichiarare di essersi sbagliati - è sarcasmo"

      Ah! Era sarcasmo, ma guarda un pò.... :) :)

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    20. @Luigi Ruggini

      "Tu vuoi costringere la gente ad andare in giro sempre con il foulard o la sciarpa!!!!"

      Ma no Luigi... basta una t-shirt e basta lasciar penzolare il crocifisso al di sotto di essa. O vuoi rivendiare anche il diritto di voi cattolici a stare a torso nudo in classe?

      http://s3.postimg.org/x4bd3yzur/Cosentino.gif

      "Bella battuta, ma il problema è il vostro, che avete paura del crocefisso."

      Nessuna delle motivazioni che ho esposto faceva riferimento alla paura.

      "Cosa t'importa e che diritti hai di giudicare i comportamenti altrui?"

      Come contribuente mi importa che i miei soldi non siano spesi per finanziare gruppi di ipocriti.

      "Cos'è fantastoria? La storia non si fa né con i "se", né con i "ma". E' successo perché c'era la volontà di uno Stato che succedesse."

      Certo, uno Stato Fascista.

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    21. @ Myself

      "Ma no Luigi... basta una t-shirt"

      Quindi secondo te sarebbero da vietare le "polo" o le magliette col collo a "V"? Ma fammi il piacere...

      "Nessuna delle motivazioni che ho esposto faceva riferimento alla paura"

      Al contrario, è proprio per le motivazioni che hai esposto che sono certo della paura che avere per il crocefisso.

      "Come contribuente mi importa che i miei soldi non siano spesi per finanziare gruppi di ipocriti"

      Ecco, di nuovo che giudichi, ma chi sei per farlo? Devi rispettare le idee e le convinzioni altrui, se poi le persone sono ipocrite sono fatti loro che a te non devono interessare. Tra l'altro non puoi neppure sapere chi è ipocrita e chi no, quindi il tuo ragionamento cade.

      "Certo, uno Stato Fascista"

      Tacitamente accettato, purtroppo, dalla maggioranza degli italiani di allora.

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