Tra gli argomenti più imbarazzanti per la storia recente della Chiesa e per tutti i cristiani c’è sicuramente quello che riguarda tutto ciò che ruota attorno all'IOR, cioè l’Istituto per le Opere della Religione, ossia la Banca Vaticana.
Certamente il nome dell'IOR è stato accostato a moltissimi scandali e la recente destituzione del suo direttore Gotti Tedeschi ha scatenato una vera e propria selva di sospetti e maldicenze. In questa situazione ovviamente sguazza felice la propaganda laicista che, incurante del fatto di basarsi solo su sospetti, non esita a definire la Chiesa una sorta di associazione criminosa. Abbiamo così dovuto assistere ad una vera e propria campagna diffamatoria, ad un attacco pesantissimo che coinvolge non solo i vertici vaticani, ma tutti i cristiani.
Ma la situazione è veramente così grave? Possibile che la Chiesa Cattolica non riesca a togliersi da tale scomoda posizione? A rompere questa cappa scura, in questi giorni, però, si è assistito ad una importante novità: per la prima volta la stampa è sono stata ammessa all’interno del Torrione di Niccolò V, sede dell'IOR, Il direttore generale dell’istituto, Paolo Cipriani, ex braccio destro di Gotti Tedeschi, ha dichiarato, per dimostrare che nello IOR non ci sono legami con la criminalità, che i controlli effettuati sono sistematici e rispettano precise regole internazionali, che tutto è tracciabile, individuabile e che non esiste più niente di anonimo. In Vaticano ora si aspetta con fiducia il responso di Strasburgo e si saprà se la Santa Sede sarà ammessa nella lista dei paesi virtuosi, trasparenti e anti riciclaggio (da il messaggero.it).
Finalmente lo stesso pontefice Benedetto XVI ha deciso di sfatare le troppe leggende che si raccontano sulla Banca Vaticana per farla finita, una volta per tutte, con scandali e sospetti. In occasione della festività, celebrata nella giornata di ieri, dei SS Pietro e Paolo, patroni di Roma, il papa ha ricordato che la Chiesa non è una comunità di “perfetti”, ma principalmente di peccatori che hanno bisogno della Grazia di Dio, quella stessa che Gesù ha promesso a Pietro affinché la Chiesa non venisse mai meno.
Certamente il nome dell'IOR è stato accostato a moltissimi scandali e la recente destituzione del suo direttore Gotti Tedeschi ha scatenato una vera e propria selva di sospetti e maldicenze. In questa situazione ovviamente sguazza felice la propaganda laicista che, incurante del fatto di basarsi solo su sospetti, non esita a definire la Chiesa una sorta di associazione criminosa. Abbiamo così dovuto assistere ad una vera e propria campagna diffamatoria, ad un attacco pesantissimo che coinvolge non solo i vertici vaticani, ma tutti i cristiani.
Ma la situazione è veramente così grave? Possibile che la Chiesa Cattolica non riesca a togliersi da tale scomoda posizione? A rompere questa cappa scura, in questi giorni, però, si è assistito ad una importante novità: per la prima volta la stampa è sono stata ammessa all’interno del Torrione di Niccolò V, sede dell'IOR, Il direttore generale dell’istituto, Paolo Cipriani, ex braccio destro di Gotti Tedeschi, ha dichiarato, per dimostrare che nello IOR non ci sono legami con la criminalità, che i controlli effettuati sono sistematici e rispettano precise regole internazionali, che tutto è tracciabile, individuabile e che non esiste più niente di anonimo. In Vaticano ora si aspetta con fiducia il responso di Strasburgo e si saprà se la Santa Sede sarà ammessa nella lista dei paesi virtuosi, trasparenti e anti riciclaggio (da il messaggero.it).
Finalmente lo stesso pontefice Benedetto XVI ha deciso di sfatare le troppe leggende che si raccontano sulla Banca Vaticana per farla finita, una volta per tutte, con scandali e sospetti. In occasione della festività, celebrata nella giornata di ieri, dei SS Pietro e Paolo, patroni di Roma, il papa ha ricordato che la Chiesa non è una comunità di “perfetti”, ma principalmente di peccatori che hanno bisogno della Grazia di Dio, quella stessa che Gesù ha promesso a Pietro affinché la Chiesa non venisse mai meno.
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