Domani, 17 maggio, si celebra la Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia (o IDAHO, acronimo di International Day Against Homophobia and Transphobia), una ricorrenza istituita nel 2007 dall’Unione Europea.
Il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, attraverso una circolare, ha rivolto un appello agli istituti italiani affinché partecipino attivamente alla Giornata. Secondo il ministro occorre parlare ed operare attivamente con gli studenti a proposito dei temi riguardanti la discriminazione e l’intolleranza per contrastare, tra l’altro, anche il fenomeno del bullismo. Secondo la nota inviata la Giornata serve a richiamare il principio di uguaglianza fra tutti i cittadini sancito dalla Costituzione.
Fin qui, certamente, nulla da eccepire, la circolare appare un’iniziativa più che lodevole, i problemi sorgono quando il ministro si fa prendere la mano e scrive: “Le scuole favoriscono la costruzione dell’identità sociale e personale da parte dei bambini e dei ragazzi, il che comporta anche la scoperta del proprio orientamento sessuale”. Ciò che a mio modo di vedere non va bene è la commistione tra il rispetto della “diversità” e la legittimazione della stessa. Secondo Il ministro quanti orientamenti sessuali esisterebbero? Penso che ognuno abbia il diritto di educare i propri figli secondo ciò che ritiene sia il meglio per loro, in questo caso vivere la sua propria normale sessualità. Per quanto mi riguarda, infatti, l’omosessualità, non avendo alcunché di organico, è e resta una deviazione, un disturbo psicologico, checché ne dicano decisioni prese a tavolino sulla cui scientificità non ho la certezza assoluta.
Il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, attraverso una circolare, ha rivolto un appello agli istituti italiani affinché partecipino attivamente alla Giornata. Secondo il ministro occorre parlare ed operare attivamente con gli studenti a proposito dei temi riguardanti la discriminazione e l’intolleranza per contrastare, tra l’altro, anche il fenomeno del bullismo. Secondo la nota inviata la Giornata serve a richiamare il principio di uguaglianza fra tutti i cittadini sancito dalla Costituzione.
Fin qui, certamente, nulla da eccepire, la circolare appare un’iniziativa più che lodevole, i problemi sorgono quando il ministro si fa prendere la mano e scrive: “Le scuole favoriscono la costruzione dell’identità sociale e personale da parte dei bambini e dei ragazzi, il che comporta anche la scoperta del proprio orientamento sessuale”. Ciò che a mio modo di vedere non va bene è la commistione tra il rispetto della “diversità” e la legittimazione della stessa. Secondo Il ministro quanti orientamenti sessuali esisterebbero? Penso che ognuno abbia il diritto di educare i propri figli secondo ciò che ritiene sia il meglio per loro, in questo caso vivere la sua propria normale sessualità. Per quanto mi riguarda, infatti, l’omosessualità, non avendo alcunché di organico, è e resta una deviazione, un disturbo psicologico, checché ne dicano decisioni prese a tavolino sulla cui scientificità non ho la certezza assoluta.
Non trovo affatto giusto, quindi, che menti in formazione debbano essere raggiunte da un messaggio fuorviante che lede il diritto all'educazione dei genitori.
Caro Luis, siamo sempre lì, orsù, parla schietto: condanna per il peccato, compassione per il peccatore. Porre la questione in termini "laici" (horresco dicitur) invece, non ha senso. Come puoi aver sincero rispetto per una "diversitá" che definisci "illegittima" e propria di soggetti "deviati" e "psicologicamente disturbati"?
RispondiEliminaTi comunico che nel mondo civile (anche nella nostra simpatica penisola!) quella che tu chiami "diversitá" è giá da tempo perfettamente legittima.
Tanto per intenderci, sono legittimi non solo gli orientamenti omosessuali o bisessuali, ma anche la pratica degli stessi. Nella mia città, l'ultimo omosessuale condannato per le sue illecite condotte è stato squartato vivo sulla collinetta detta "della Montagnola" nel Settecento, ma ora qualche passo in avanti lo abbiamo fatto e ospitiamo il Gay pride.
Poichè la pratica omosessuale è lecita e legittima, un ministro ha il dovere di riconoscere, in ogni suo atto pubblico, questa piena legittimitá, altrimenti è suo dovere dimettersi ed andare a svolgere un altro mestiere in maniera più degna.
L'educazione dei figli da parte dei genitori è un diritto tout court in alcuni ordinamenti diversi dal nostro, come quello degli Stati Uniti, e in effetti viene talora esercitato per inculcare nella prole la sana credenza nelle fate e neifolletti oppure la storia della felice convivenza di uomini e dinosauri nel Giardino dell'Eden. Ma da noi, grazie al cielo, è un diritto-dovere, con connotati pubblicistici.
Se posso permettermi alfine un consiglio, attribuire sul web, seppure in via indiretta, ad una buona percentuale dei tuoi organici compatrioti l'infelice qualifica di "deviati" o "psicologicamente disturbati", per di più senza "certezze assolute" sul piano scientifico, potrebbe essere ritenuto, con tutta probabilità, illecito (sanzione penale irrogata dal Giudice di Pace) e illegittimo (condanna al risarcimento danni da parte del Giudice civile).
Saluti triplicemente orientati.
Ciao Felsineus,hai ragione, forse non sono stato sufficientemente chiaro.
RispondiEliminaNon metto assolutamente in discussione la legittimità dell'orientamento e della pratica omosessuale e bisessuale, solo volevo criticare la circolare del ministro che, a mio parere, si spinge ben oltre alle sue iniziali intenzioni. Va benissimo il rispetto della diversità, ci mancherebbe altro, ma va rispettato anche l'autonomia dei genitori sulla più opportuna educazione da dare ai figli.
Quanto ai miei rischi giudiziari, ti ringrazio della tua premura, ma sei decisamente fuori strada. Non denigro nessuno personalmente, esercito solamente il mio diritto ad avere un'opinione. Tutto ciò non configura alcunché di illecito o illegittimo.
Un caro saluto.