Qualche giorno fa è morto a 82 anni Augusto Odone, il coraggioso ed intraprendente economista italo-americano della World Bank che dedicò tutta la sua vita per salvare il figlio Lorenzo malato di adrenoleucodistrofia (Adl), una rarissima malattia neurologica, ispirando nel 1998 il bellissimo film "l'Olio di Lorenzo" con Nick Nolte e Susan Sarandon. Nel 1984, quando Lorenzo aveva appena sei anni, i medici gli avevano dato due anni di vita dopo la diagnosi della Adl, ma gli Odone, Augusto e la moglie Michaela, non accettando la "sentenza", si improvvisarono scienziati riuscendo a mettere a punto una terapia basata su due comuni olii da cucina (acido oleico ed erucico) sfidando l'ortodossia medica. Circondando il loro figlio Lorenzo di amore e attenzioni, sfidando lo scetticismo generale e l'ostilità della medicina ufficiale, gli Odone riuscirono con la loro terapia a rallentare la malattia e a permettere una sopravvivenza fino a 30 anni, quando Lorenzo morì per una polmonite e non per la malattia.
L'adrenoleucodistrofia colpisce circa 16 mila americani ogni anno, in generale maschietti tra i quattro e i dieci anni, danneggiando i nervi e spesso progredendo velocemente alla paralisi totale e alla morte. Con gli sforzi di questa coraggiosa famiglia oggi esiste una terapia contro questa malattia e molti bambini riescono a vivere grazie all'"Olio di Lorenzo".
Questa storia di profondo amore fa veramente commuovere e ci insegna come ogni vita sia di fondamentale importanza e che abbia un valore assoluto a prescindere da qualsiasi speculazione. Ma non è questo quello che pensano i giudici del Tribunale di Roma che, in aperta violazione della legge 40 sulla procreazione assistita, qualche tempo fa, hanno intimato alla ASL di Roma D di effettuare la diagnosi genetica preimpianto (PGD) su una coppia fertile portatrice di fibrosi cistica, per evitare la trasmissione della malattia. Ora la diagnosi prenatale sarà effettuata in un istituto pubblico a spese di uno Stato che per legge (espressione della volontà popolare) ne aveva stabilito l'illegittimità.
Siamo di fronte all’ennesimo atto violento di prevaricazione laicista in cui per imporre la propria visione di morte e disperazione vengono calpestate ogni legge e morale. Per questi giudici i bambini malati, come Lorenzo Odone, non hanno il diritto di vivere, di essere amati, per questi signori la vita affetta dalla malattia è una non-vita che deve essere eliminata dalla faccia della terra. Così hanno pensato e si sono comportati tanti altri loro “illustri” predecessori atei e laicisti, occorre imporre una nuova eugenetica, proprio come i nazisti che gassavano vecchi e malati mentali.
Ecco il vero volto del laicismo: “risolvere” con la morte ogni problema, la “Soluzione Finale”, che va imposta con ogni metodo, anche se la legge non lo permette.