Di questi tempi, in Italia, imperversa la discussione sull’opportunità o meno dell’approvazione di una legge speciale che condanni unicamente la discriminazione basata sull’orientamento sessuale, la cosiddetta legge contro l’omofobia. Ma come potrebbe funzionare una legge simile? Diverrebbe reato anche considerare l’omosessualità come un’anomalia, cioè potrebbe essere inserito il reato d’opinione? Ovviamente le associazioni gay assicurano di no ed anche un rappresentante del Parlamento, l’on. Michela Marzano, ha pesantemente criticato chi teme che dalla legge sull’omofobia derivino limitazioni per la libertà di espressione dei credenti. C’è da fidarsi?
Per avere un’idea di come potrebbe funzionare una legge del genere ho fatto una piccola ricerca su quello che succede all’estero, in paesi dove la legge contro l’omofobia è già in vigore da alcuni anni. In Canada, ad esempio, dove sono permessi i matrimoni gay e vige una rigida legge contro l’omofobia, la Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Legge canadesi ha fatto pressione affinché gli Ordini degli Avvocati non ammettano alla pratica forense i laureati in legge della Trinity West University. Questa università, infatti, ha fatto sottoscrivere ai suoi studenti un codice comportamentale che prevede la rinuncia a rapporti prematrimoniali per onorare “la sacralità del matrimonio tra un uomo e una donna”. Ma tale pronunciamento è stato considerato omofobo perché ritiene “sacro” solo il matrimonio eterosessuale. Così i laureati cristiani dovranno rinunciare al loro credo se vorranno in futuro lavorare. Per approfondire qui.
Altri illuminanti esempi ci giungono dagli States. Nello stato dell’Oregon, ad esempio, due coniugi cristiani che gestiscono una pasticceria specializzata in torte nuziali sono finiti sotto inchiesta perché, per motivi religiosi, si sarebbero rifiutati di confezionare una torta per un matrimonio gay. Nello stato dell’Iowa, invece, un’altra coppia di cristiani è stata incriminata in quanto si è rifiutata, per motivi religiosi, di affittare un locale per lo svolgimento della cerimonia del matrimonio tra due persone omosessuali. Per approfondire qui.
Non sembra proprio, dove è stata applicata questa legge, che ci si limiti a condannare la discriminazione sessuale, ma si nota piuttosto una certa tendenza ad imporre una nuova visione della realtà ed a criminalizzare le opinioni e le convinzioni di coloro che hanno il coraggio di professare e difendere la proprie idee. Che succederà in Italia con la legge contro l’omofobia? Si potrà ancora dire “padre” e “madre” o sarà discriminazione verso le coppie gay? Si potrà ancora festeggiare la festa della mamma o del papà senza essere considerati violenti omofobi? Si potrà ancora dire che l’omosessualità è un disturbo comportamentale? Si potrà ancora affermare che l’omosessualità è divenuta normale solo in seguito ad una votazione senza che sia stata fornita uno straccio di motivazione scientifica? Si potrà ancora leggere in pubblico la lettera ai Romani di San Paolo?
Paure e fobie ingiustificate o l'avvento di una nuova forma di discriminazione?