Margherita Hack, astrofisica, è nota a livello nazionale per le sue ricerche nel campo della spettroscopia stellare e della radioastronomia. Ma lo spazio interstellare non è il suo solo campo d’attività, infatti l’astronoma fiorentina è molto nota anche per il suo impegno politico di “atea” militante.
Ovviamente niente da obiettare sulla liceità delle convinzioni della Hack e sulla legittimità del suo impegno politico, ma quando questo diviene un vero e proprio attacco alle idee altrui, sconfinando in una sorta di dileggio dei credenti e della Chiesa Cattolica, allora si abbandonano gli ambiti di un onesto confronto per una contrapposizione tipicamente laicistica.
Più volte la Hack, imitando il suo “collega” matematico Odifreddi, non esita a reputare i credenti dei semplici creduloni che ancora sperano nelle favole. Ultimamente a Porto Cervo, invitata dall’Istituto religioso Euromediterraneo, la santa patrona dello scientismo ha sentenziato beffarda:
“L’idea di Dio nasce per spiegare ciò che la scienza non sa spiegare. La scienza dice cosa sono le stelle, come funzionano. Sappiamo ricostruire un album di famiglia dell’universo ma non sappiamo dire perché sia fatto così. Ed ecco che è stato inventato Dio. Dio è comodo, troppo comodo. Ma è un’idea infantile, come Babbo Natale”
Ecco lo scientismo semplice, semplice della Hack, è il “caos” il vero creatore dell’ordine, con buona pace della seconda legge della termodinamica. Quelle dei cristiani sono favole infantili, mentre credere che tutto provenga dal niente è intelligente? Cos’è più assurdo: pensare tutto provenga da una mente superiore o dal niente?
Eppure la Hack è divenuta una vera e propria icona del laicismo in Italia. La scienziata, infatti, non perde occasione di dare sfoggio di livore contro i cristiani e la Chiesa Cattolica. In occasione dell’apertura del meeting dell’UAAR (Unione degli Atei, Agnostici, Razionalisti) “Liberi di non credere”, il 19 settembre 2009, la Hack nel suo saluto introduttivo (che si può ascoltare qui) ha dato vita a tutto il suo repertorio di accuse:
“Però in Italia, se è veramente uno stato laico, ci sono casi che sono veramente vergognosi: penso, ad esempio, al fatto che in tutti gli edifici pubblici c’è il crocifisso, quando un giudice si è permesso di pretendere che il crocifisso fosse tolto per rispetto anche ai non credenti ed ai seguaci di altre religioni, questo giudice è stato condannato e gli è stato addirittura sospeso lo stipendio. Questo è un segno di laicità?...”
La Hack cerca segni di laicità, ma s’imbatte nei crocifissi senza sapere, però, che lei reputa “vergognoso” ciò che è stabilito da tribunali laici, che hanno applicato leggi laiche. Il giudice si è rifiutato di tenere l’udienza infischiandosene del diritto, ben più importante, di giustizia delle parti coinvolte. La Corte di Cassazione, infatti, nella sentenza del 15 marzo del 2011 ha stabilito che l’esposizione del crocifisso negli edifici pubblici “può non costituire necessariamente minaccia ai propri diritti di libertà religiosa” e pertanto il giudice era tenuto all’adempimento del proprio dovere nonostante la presenza del simbolo.
Tra l’altro per la magistratura italiana il crocifisso non è solamente un simbolo cattolico, ma un segno della nostra civiltà, patrimonio storico-culturale italiano. E’ a tale principi che il Consiglio di Stato, massimo organo amministrativo, si è ispirato per pronunciarsi a favore della presenza del crocifisso nelle aule scolastiche con un parere del 1988 e uno del 2006.
La Hack continua nel suo attacco alla Chiesa Cattolica parlando di fantasiose ingerenze:
“Poi ci sono tanti casi clamorosi, penso all’orrenda legge 40 in cui le ingerenze della chiesa sono tremende e violano la libertà dei cittadini e impediscono la ricerca scientifica. Per esempio sulle cellule staminali embrionali perché l’embrione avrebbe l’anima…”
La Chiesa è contro ogni tipo di procreazione assistita, quindi pensare ad una legge 40 “dettata” dalla Chiesa è quanto di più assurdo si possa affermare. Questa legge è stata approvata dal parlamento, quindi rispecchia la volontà del popolo italiano, non è stata violata alcuna libertà dei cittadini. La Hack commette il solito errore dei laicisti: Chiesa oscurantista che pensa a salvare le anime, ma quando mai? I cattolici sono sempre stati a favore della ricerca scientifica, ma che deve avvenire nel rispetto dei diritti dell’uomo. Si parla della vita umana dell’embrione, non della sua anima. L’embrione umano è vita, distruggendolo si elimina una vita umana. Eppure la Hack dovrebbe capire una cosa così semplice.
Continua la nostra astronoma:
“Penso ai favoritismi di cui godono le organizzazioni religiose, gli edifici religiosi, non solo quelli addetti al culto, ma anche tanti alberghi, ostelli di religiosi che non pagano l’ICI e quindi fanno concorrenza illegale agli edifici pubblici non religiosi…”
Qui il laicismo della Hack raggiunge vertici parossistici, imbevuta com’è del più bieco anticlericalismo. La nostra astronoma, evidentemente, si è dimenticata, o ignora, della legislazione che regola le agevolazioni statali alle organizzazioni non-profit. Il decreto legislativo 504 del 30 dicembre 1992, infatti, esenta dal pagamento dell'imposta gli immobili utilizzati da enti non commerciali e destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive, nonché di attività di religione e di culto (articolo 7, comma 1, lettera i). E’ evidente, quindi, che l’esenzione non riguarda solamente la Chiesa Cattolica, ma anche numerosi altri enti religiosi, e non, impegnati in tanti servizi utili che lo Stato altrimenti non sarebbe stato in grado di assicurare.
Alberghi ed ostelli religiosi non possono fare alcuna concorrenza, proprio perché non sono esenti dal pagamento dell’imposta.
Il delirio, poi, continua imperterrito tra vagheggiamenti di libertà violate ed incitamenti alla lotta (?!) degni del più ridicolo degli “arruffapopolo”:
“…sono tutti casi di uno smaccato favoritismo a favore della Chiesa Cattolica e soprattutto oggi che in Italia ci sono tante persone di altre religioni, si sente ancora di più l’offesa di questa mancanza di rispetto della laicità dello Stato…”
“Quindi è necessario combattere contro questo andazzo, combattere contro l’invadenza della Chiesa, l’invadenza del Vaticano…”
“Quindi tutti noi cittadini abbiamo il diritto di credere o non credere, di seguire una religione piuttosto che un’altra, di dichiararsi atei o agnostici, questo è un diritto inalienabile che purtroppo viene violato…”
La Hack rappresenta il paradigma del laicista, intollerante e prevaricatore, che non rispetta le convinzioni altrui e non esita a manipolare la realtà delle cose per attaccare ogni voce dissenziente.