tag:blogger.com,1999:blog-54655590350472775872024-03-13T04:42:04.558+01:00Apologeticon, il blog di LuisApologeticon, scritto o discorso in difesa. Questo blog vuole essere un momento di riflessione ed approfondimento in difesa della fede cristiana e delle sue basi storiche.Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.comBlogger302125tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-79824699184693031242024-03-10T12:39:00.004+01:002024-03-10T12:40:32.214+01:00La Francia abolisce il diritto alla vita<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><div class="separator" style="clear: both; font-size: xx-large; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyVfSNxrdtSRuKDOp0IOePY5yL3RvYb-4qy1KkeAH4o3Gd98RIzb1gj5Q2qgjaxt_pLHeLjPbQ731OXZW77VK8-xWa_HVnDzW55c1Izg2j8Sz65l5D2_NqKi9vMea-9c4bUzE29LmhtomaaAWTxUpKtOJ3fwxXRzX9vAcnZB5CKeo43BuUXy9eKAgdSLbh/s555/23009_n_francia-aborto-definitivo.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="421" data-original-width="555" height="243" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyVfSNxrdtSRuKDOp0IOePY5yL3RvYb-4qy1KkeAH4o3Gd98RIzb1gj5Q2qgjaxt_pLHeLjPbQ731OXZW77VK8-xWa_HVnDzW55c1Izg2j8Sz65l5D2_NqKi9vMea-9c4bUzE29LmhtomaaAWTxUpKtOJ3fwxXRzX9vAcnZB5CKeo43BuUXy9eKAgdSLbh/s320/23009_n_francia-aborto-definitivo.jpg" width="320" /></a></div><span style="font-size: large;">E' triste notizia della cronaca di questi giorni l'avvenuta approvazione da parte del Parlamento francese dell'inserimento nella propria Costituzione del "diritto" all'interruzione di gravidanza. La Francia è il primo Paese europeo che decide di rendere l'aborto un diritto fondamentale, come se appartenesse a quelli garantiti dalla Dichiarazione Universali dei Diritti Umani. La stortura è evidente: l'interruzione volontaria di gravidanza è la deliberata soppressione di una vita umana e ciò è totalmente contrario all'art. 3 della D.U.D.U.: "Ogni individuo ha diritto alla vita". La Francia, quindi, considerando un diritto ciò che è invece un delitto, si pone automaticamente fuori dal consesso delle Nazioni civili.</span></span></div><span style="font-family: arial; font-size: large;"><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Questo sfortunato Paese è arrivato purtroppo al culmine di un processo di imbarbarimento tale da considerare la palese violazione di un diritto fondamentale dell'essere umano un diritto fondamentale esso stesso. Viene così distrutto il concetto dell'indisponibilità della vita umana che, quindi, diviene soggetto al relativismo morale. Con questa decisione la Francia ha scelto di non garantire più il diritto alla vita.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Nasce così una nuova "religione di Stato", il "laicismo", che per far valere i suoi criminosi dettami ha bisogno di assolutizzarli in modo da poterli imporre a tutti. Infatti alla cricca laicista francese non era più sufficiente che il ricorso all'aborto fosse già garantito da una legge ordinaria, la <i>legge Veil</i> del 1975, ma occorreva una censura definitiva perché un conto è modificare una legge dello Stato, altra cosa è la modifica di una Costituzione. Ciò significa che coloro che sono legittimamente contrari all'abominio dell'aborto e che, quindi, volessero proporre leggi a tutela del nascituro o dell'obiezione di coscienza, non possono più farlo perchè fatalmente anticostituzionali. E' questo il modo di agire del laicismo, la negazione della libertà di pensiero e di coscienza per l'imposizione del pensiero unico.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In genere le leggi che permettono l'interruzione volontaria della gravidanza, come la legge 194 in Italia, considerano tale tragica evenienza, almeno teoricamente, come una estrema misura da applicarsi solo dopo che si sia esperita tutta una serie di verifiche ed accorgimenti volti a tutelare, finchè possibile, la vita della madre e quella del nascituro. Con l'inserimento dell'aborto in Costituzione cade anche ques'ultima barriera, il nascituro è proprietà della madre che, in nome di una distorta concezione dell'autodeterminazione, può disporre come vuole della vita umana del figlio. Come al solito è sempre il soggetto più debole che soccombe, la legge della jungla. Tragicamente questa situazione si traduce anche nella totale inutilità di ogni forma di prevenzione dell'aborto, perché essendo divenuto un diritto costituzionale nessuno lo può più limitare o disciplinare in alcun modo.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma oltre a queste considerazioni, l'inserimento in Costituzione esclude definitivamente la possibilità che possa venir riconosciuto un qualche ruolo dell'uomo nella responsabilità del concepimento. Concetto giuridicamente aberrante che introduce una discriminazione sessuale in una Carta Costituzionale dove l'uomo non ha alcuna voce in capitolo su suo figlio e, con la scusa di una falsa definizione del diritto all'autodeterminazione, la donna finisce per essere abbandonata alla solitudine dell’aborto e alle sue devastanti conseguenze psicofisiche. E' proprio questo aspetto ad essere quello più paradossale: alla donna viene fatto credere di essere "libera" e la si manda incontro ad una tragedia, mentre l'uomo è esautorato da ogni responsabilità e,come al solito, la passa liscia.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Invece la vita umana viene concepita dalla donna e dall'uomo, e quella vita non è di loro proprieta, ma un dono che deve essere accolto e se proprio ciò non è possibile o voluto, allora di comune accordo si può decidere di affidare quella vita in adozione. Ma il tutto è responsabilità della donna e dell'uomo, nessuna delle due figure può o deve sottrarsi.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma la Francia non può essere completamente succube di una mentalità che premia la morte contro la vita, quindi resto unito ai tantissimi francesi che non si sono fatti irretire dal laicismo e spero sulla loro testimonianza culturale, politica e sociale in difesa della dignità umana della donna, dell'uomo e del concepito.</div></span>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-68094590291340522772024-02-07T16:49:00.006+01:002024-02-07T16:53:20.954+01:00Biglino e l'astronave di Ezechiele<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxTGI4O44ybEPOa3l7KvQ5RG5Q4p8uTuSdEFiVsd1jPyt0WSmwg1iiMxTjMGomXnathN-l3qV4I6mW7V6raciycTpoocHtsP8t4yYQieAFxv8iaKyZPZM3ZOJRedGHTN23wnWYGwLWUf_JnI2tg9OWeaCTcctFAWNe27dz4mriIKgOuYCg_Tr-zzJOLmuT/s233/Biglino.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="233" data-original-width="216" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxTGI4O44ybEPOa3l7KvQ5RG5Q4p8uTuSdEFiVsd1jPyt0WSmwg1iiMxTjMGomXnathN-l3qV4I6mW7V6raciycTpoocHtsP8t4yYQieAFxv8iaKyZPZM3ZOJRedGHTN23wnWYGwLWUf_JnI2tg9OWeaCTcctFAWNe27dz4mriIKgOuYCg_Tr-zzJOLmuT/s1600/Biglino.jpg" width="216" /></a></div>Come è noto lo "studioso" piemontese Mauro Biglino è uno dei più conosciuti esponenti italiani contemporanei della teoria pseudeoscientifica del "paleocontatto", quella bizzarra convinzione, non suffragata da alcuna prova scientifica, che la Terra sia stata visitata in passato da civiltà aliene e che queste avrebbero dato vita all'esistenza dell'umanità. Biglino è convinto che riferimenti precisi di tali fatti siano riportati su testi antichi, primo fra questi la Bibbia.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">Ho analizzato molte delle argomentazioni di Biglino riguardanti la supposta presenza di alieni nella Bibbia, dimostrandone la completa inconsistenza, ma non ho ancora affrontato quella che è certamente considerata la "prova" principale, ossia la visione del profeta Ezechiele che troviamo nel primo capitolo dell'omonimo libro. Mi riferisco alla nota visione del "<i>carro di Yhaveh</i>", un mezzo dotato di ruote che discende dal cielo tra grande fragore. Per Biglino nessun dubbio, Ezechiele descrive una vera e propria astronave, con tanto di ali e ruote, in un frastuono di motori e turbìne. Nelle sue conferenze Biglino propone spesso la lettura di questa visione perché fa sempre effetto sul suo auditorio, composto di persone per lo più a digiuno di esegesi biblica, che rimane molto impressionato. Stessa impressione che ultimamente ha mostrato il noto personaggio mediatico Fedez nel suo podcast on line "<a href="https://www.youtube.com/watch?v=HvxpjcnJ8DM&t=1042s">Muschio selvaggio</a>".</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"> </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">Nonostante la meraviglia suscitata, in realtà Biglino non dice niente di nuovo, non fa altro che riportare una vecchia teoria dei primi esponeneti della "<i>paleoastronautica</i>", come l'italiano Peter Kolosimo, lo statunitense Zacharia Sitchin o lo svizzero Von Daniken. In particolare quest'ultimo, nel suo libro "<i>Carri degli dei?</i>", scrive: “<i>Qui il profeta dichiara di aver assistito ad una visita da parte di esseri celesti scesi dal cielo a bordo di una fantastica macchina volante E’ incredibile, Ezechiele, non solo descrive ciò che vede, ma anche ciò che sente</i>”. Per Von Daniken il profeta descrive delle creature che viaggiavano su dispositivi lucenti con ruote, con un velivolo simile ad un trono che emetteva un rombo simile ad una cascata. Secondo lui, e naturalmente anche per Biglino, ciò dimostrerebbe che navi aliene sarebbero veramente esistite. Ma la cosa non si limita a questo, oltre a Von Daniken addirittura un ingeniere della NASA, un certo Josef F. Blumrich, si lascia convincere che il profeta Ezechiele avesse visto davvero delle astronavi aliene e in un suo libro tenta addirittura di ricostruire una nave spaziale seguendo le istruzioni molto dettagliate di Ezechiele (Josef F. Blumrich: "<a href="https://en.wikipedia.org/wiki/The_Spaceships_of_Ezekiel"></a><i>Le astronavi di Ezechiele</i>"<a href="https://en.wikipedia.org/wiki/The_Spaceships_of_Ezekiel"></a> , Corgi Books, 1974).</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">Ma è davvero così? Ezechiele vide veramente delle astronavi aliene? Ovviamente no, si tratta di una semplice suggestione dovuta ad una ignoranza di fondo circa le regole dell'esegesi di un testo antico. Per renderci bene conto leggiamo un estratto del primo capitolo del libro di Ezechiele:</span></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">"<i>Il cinque del quarto mese dell'anno trentesimo, mentre mi trovavo fra i deportati sulle rive del canale Chebàr, i cieli si aprirono ed ebbi visioni divine [...] Qui fu sopra di lui la mano del Signore. Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente. Al centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei quali questo era l'aspetto: avevano sembianza umana e avevano ciascuno quattro facce e quattro ali. Le loro gambe erano diritte e gli zoccoli dei loro piedi erano come gli zoccoli dei piedi d'un vitello, splendenti come lucido bronzo. Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d'uomo; tutti e quattro avevano le medesime sembianze e le proprie ali, e queste ali erano unite l'una all'altra. Mentre avanzavano, non si volgevano indietro, ma ciascuno andava diritto avanti a sé</i>".</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">La regola principale per poter capire il significato di un testo antico è innanazitutto tener conto del contesto. Ezechiele era uno dei sacerdoti del regno di Giuda al tempo del re Ioiachim nel VI secolo a.C. Nel 597 fu deportato a Babilonia e la sua attività profetica ebbe lo scopo di rincuorare i suoi fratelli nella prigionia. La missione a cui fu chiamato fu quella di riferire al popolo di Israele in esilio delle terribili calamità che si abbatteranno sulla Giudea, in particolare sui falsi profeti e sulle nazioni vicine fino a che, sotto il regno del Messia, Israele e Giuda saranno restaurate. Il libro di Ezechiele, quindi, propone la figura di Ezechiele come quella del sacerdote che diviene un profeta attraverso il quale Dio promette il Messia e la restaurazione di Israele. Tutto ciò si realizza attraverso un rapporto privato tra Dio ed Ezechiele che avviene per mezzo di visioni, infatti è solo Ezechiele che "vede" la magnificenza della presenza di Dio. Quindi non abbiamo una comparsa casuale della visione, come potrebbe essere quella di un testimone qualsiasi che all'improvviso si trova di fronte ad uno spettacolo eccezionale, ma la visione è una caratteristica letteraria propria del manifestarsi del divino che deve comunicare col profeta per trasmettergli un messaggio fondamentale. Von Daniken, e tutti i suoi epigoni, non tengono affatto conto di tale aspetto, si limitano al mero dato letterario, ma invece è proprio questa mancanza a rendere insostenibile la loro interpretazione.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">Per Von Daniken e, quindi, anche per Biglino, nubi e turbini di fuoco diventano oggetti volanti, gambe e zoccoli diventano carrelli di atterraggio e le ali diventano complicati sistemi di atterraggio ad elica, ma si tratta di interpretazioni che risentono fortemente della petizione di principio secondo la quale ciò che vide Ezechiele deve per forza essere un'astronave aliena e che viene indicata con i termini del tempo, non sapendo spiegare altrimenti una tecnologia sconosciuta con la giusta terminologia scientifica. Ma a far cadere questa rappresentazione è il fatto che Von Daniken ha semplicemente interpretato in modo molto forzato una visione che utilizzava elementi dell’epoca che nulla hanno a che fare con un’astronave aliena o sistemi di propulsione futuristiche, le immagini utilizzate appartengono chiaramente ad un linguaggio costituito da figure di animali, ruote, gemme preziose, ecc. tipiche della iconografia mesopotamica. Ezechiele, ad esempio, parla solo di trono, ma senza alcuna forma, né di disco, né di altro. C'è da considerare, inoltre, che questo profeta dimostra una grande proprietà di linguaggio con un vocabolario piuttosto ampio, come si può vedere dalle complicate descrizioni che ricorrono in tutto il suo testo. La lingua ebraica possiede tranquillamente parole come "<i>cerchio</i>" o "<i>disco</i>" (מַעְגָּל, magal), "<i>finestra</i>" (חַלּוֹן, sfida) o "<i>essere verde con grandi occhi</i>” (להיות ירוק עם עיניים גדולות), quindi una descrizione senza tanti "paragoni" era perfettamente possibile, ma, semplicemente, Ezechiele non stava descrivendo un'astronave aliena.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">In ambito accademico la "paleoastronautica" non ha alcun riconoscimento e nello studio dell'esegesi biblica e della lingua ebraica antica ancora di meno, però uno studioso accademico che si è preso la briga di smentire le fantasiose sciocchezze degli "ufologi biblici" è stato il Dott. Michael Heiser noto studioso di lingue semitiche ed ebraica. Egli ha articolato la sua critica in due punti:</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">1) "<i>Il libro di Blumrich, come altri scritti dai teorici degli antichi astronauti, presenta la solita debolezza cioè la tendenza ad ignorare il vocabolario di Ezechiele. Per esempio, il trono sul quale siede Yahweh, non è mai descritto come una lastra rotonda o d’argento, non si parla mai di sagome a forma di disco, si tratta di un particolare che deve essere aggiunto artificiosamente nel testo ed è quello che fanno questi autori oppure modernizzano le descrizioni che sono presenti</i>";</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">2) "<i>tutti gli elementi della visione di Ezechiele riferiti a esseri o oggetti possano essere contabilizzati nell'iconografia del mondo antico del Vicino Oriente. Ezechiele stava prendendo in prestito immagini divine familiari ai Babilonesi (e che gli ebrei in esilio avrebbero senza dubbio visto) per "informare" il suo pubblico che il Dio di Israele era il vero Dio ed era ancora attivo (cioè, LUI, YHWH, era ancora sul trono sui cherubini , non qualche dio babilonese, nonostante le circostanze di Israele). Usare immagini e letterature dell'antico Vicino Oriente per scopi teologicamente polemici era una pratica comune per gli scrittori biblici (cfr. l'epopea di Baal e il confronto tra Elia e i profeti di Baal)"</i>.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">(https://www.sitchiniswrong.com/ezekielnotes.htm).</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">A tal riguardo la coincidenza delle immagini presenti nella visione di Ezechiele con l'iconografia tipica mesopotamica può essere approfondita nel libro del grande storico delle religioni, Othmar Keel, "<i>Visions of Yahweh and Seal Art: Una nuova interpretazione delle maestose rappresentazioni in Isaia 6, Ezechiele 1 e 10 e Zaccaria 4</i>", Verlag Katholisches Bibelwerk, Stoccarda, 1984-85.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">Ma a togliere definitivamente ogni dubbio è il fatto che il libro di Ezechiele dice chiaramente che il profeta ha avuto delle visioni, cioè delle sensazioni mistiche, un'esperienza soprannaturale, niente di reale, sensibile. In Ez 1,3 si legge che “<i>la mano del Signore fu sopra di lui</i>”. La Bibbia di Gerusalemme, che Biglino usa spesso a sproposito per confermare le sue tesi, a proposito della mano del Signore che era sopra Ezechiele commenta: “<i>Espressione frequente in Ezechiele per indicare l’estasi</i>". Infatti questa forma di espressione la troviamo proprio all'inizio di ogni visione di Ezechiele (Ez 3,22; 8,1; 33,22; 40,1). Ovviamente Biglino sa bene tutto questo, quindi si affretta a precisare, come fa anche nel podcast di Fedez, che il termine ebraico usato per "visione" ha il significato di "vedere" in modo materiale. Ma in realtà non è così, il termine che ritroviamo per "visioni" nel libro di Ezechiele è "מַרְאָה"(<i>mar'ah</i>) che non è lo stesso usato per "vedere" cioè "רָאָה" (<i>raah</i>). Questo termine indica, come leggiamo nel prestigioso vocabolario di ebraico biblico on line Brown-Driver-Briggs, la facoltà visionaria propria dei Profeti: </span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: arial;">"</span><i style="font-family: arial;"><a href="https://biblehub.com/bdb/4759.htm">מַרְאָה noun feminine vision, as means of revelation</a></i><span style="font-family: arial;">"</span></span><span style="font-family: arial; font-size: x-large;"> </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">Nel libro di Ezechiele il profeta utilizza sempre questo termine per descrivere le sue esperienze soprannaturali: "<i>I cieli si aprirono ed ebbi visioni divine</i>" (Ez 1, 1), "<i>Uno spirito mi sollevò fra terra e cielo e in visioni divine mi portò a Gerusalemme</i>" (Ez 8, 3), ecc.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">Ma anche senza conoscere l'ebraico </span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: arial;">da una semplice lettura </span><span style="font-family: arial;">si capisce bene la natura delle visioni di Ezechiele, infatti possiamo leggere: "<i>Così dice il Signore Dio: Guai ai profeti stolti, che seguono il loro spirito senza avere avuto visioni</i>" (Ez 13, 3), "<i>La mia mano sarà sopra i profeti dalle false visioni</i>" (Ez 13, 3), Ma anche in altre parti della Bibbia il termine "<i>mar'ah</i>" indica le visioni profetiche, come ad esempio, nel libro dei Numeri: "<i>Oracolo di chi ode le parole di Dio e conosce la scienza dell'Altissimo, di chi vede la visione</i> (maḥăzêh) <i>dell'Onnipotente, cade e gli è tolto il velo dagli occhi"</i> (Num 24, 16)</span></span><span style="font-family: arial; font-size: x-large;">.</span></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">Perché Biglino leggendo alla lettera non dice chiaramente che si tratta di visioni soprannaturali, ma lascia credere che si tratti di realtà? E' palese che si possano dare solo due risposte a questa domanda, o Biglino è talmente ignorante da non saper usare un dizionario, oppure è in totale malafede e mententendo cerca di turlopinare i suoi seguaci al puro scopo di ottenere un guadagno economico. Purtroppo sappiamo che Biglino sa usare molto bene i dizionari di ebraico e questo fatto ci restituisce un quadro non molto edificante dell'imbonitore torinese.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><b>BIBLIOGRAFIA</b></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">Josef F. Blumrich: "<a href="https://en.wikipedia.org/wiki/The_Spaceships_of_Ezekiel"></a><i>Le astronavi di Ezechiele</i>"<a href="https://en.wikipedia.org/wiki/The_Spaceships_of_Ezekiel"></a> , Corgi Books, 1974;</span></div><div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">Othmar Keel, "<i>Visions of Yahweh and Seal Art: Una nuova interpretazione delle maestose rappresentazioni in Isaia 6, Ezechiele 1 e 10 e Zaccaria 4</i>", Verlag Katholisches Bibelwerk, Stoccarda, 1984-85;</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">https://www.sitchiniswrong.com/ezekielnotes.htm</span></div><div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">https://biblehub.com/bdb/4759.htm</span></div></div></div>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-3110589255294402082023-12-31T19:21:00.003+01:002023-12-31T19:23:40.969+01:00Buon 2024!!!<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijiTUL_7ET9tkDI3yzeRLZDHpQNbFoKk7GUxVtW8_FLKmjuiHkGH9qk9PsVC8YDv7yD8FAS3lyWiaBcS9ftSM_yjIz1AZCgo095oB3WNlOOlLXwy5HRgIDSidsIYuxuDX2NvmsYAZJnYksjxAXaFLzUmJ8RaypaSdKt05npMM8luHDlg1Cdv5G8kVJFBSV/s225/download.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="225" data-original-width="225" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijiTUL_7ET9tkDI3yzeRLZDHpQNbFoKk7GUxVtW8_FLKmjuiHkGH9qk9PsVC8YDv7yD8FAS3lyWiaBcS9ftSM_yjIz1AZCgo095oB3WNlOOlLXwy5HRgIDSidsIYuxuDX2NvmsYAZJnYksjxAXaFLzUmJ8RaypaSdKt05npMM8luHDlg1Cdv5G8kVJFBSV/s1600/download.jpg" width="225" /></a></span></div><span style="font-family: arial; font-size: large;"><div style="text-align: justify;">E' con non poca difficoltà che sto riprendendo la mia attività di apologetica sul mio blog, gli ultimi tre anni passati, con la pandemia, la scomparsa della mia cara mamma, e altre vicissitudini, mi hanno tenuto lontano. Ma la voglia c'è sempre, c'è tanto da fare e da studiare, la fede cristiana è sempre più attaccata da ogni parte, non si può pensare di restare nella propria "<i>confort zone</i>", occorre rendere testimonianza alla Verità e aiutare tutti coloro che possono cadere nelle trame di chi ci vuole male e distruggere la nostra fede. Questo blog resta e sarà sempre un porto sicuro per tutti coloro alla ricerca della obiettività storica a servizio principalmente dei confusi e di chi sente la propria fede in pericolo. Ovviamente anche i non credenti e i critici in genere sono benvenuti per un confronto.</div></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">Auguro a tutti i visitatori del blog un buon 2024, che la Grazia del Signore Nostro Gesù Cristo ci doni ogni bene. </span></p>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-87944260976016236482023-12-26T18:03:00.002+01:002023-12-27T09:53:16.813+01:00L'idea laicista dell'amore<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgb0ReU3dvPbylZY9y98h88UdzQN_-oXCqZgKhyphenhyphenn9NaMcmssK69Fw73T129Le2rdk71ik311REhgc9uw98Cy4EBIek0UC3p6-clR0MGBHe8jjA3cedFMYCvYfuO0hnp8RwRmkBtyAmY_PCLtsLllI4dAbGs4LT976WIdJ3pwk9whepO3yR0Jwdag2XsHhYy/s1200/paola_cortellesi___c_e_ancora_domani____ecco_il_messaggio_del_film_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1200" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgb0ReU3dvPbylZY9y98h88UdzQN_-oXCqZgKhyphenhyphenn9NaMcmssK69Fw73T129Le2rdk71ik311REhgc9uw98Cy4EBIek0UC3p6-clR0MGBHe8jjA3cedFMYCvYfuO0hnp8RwRmkBtyAmY_PCLtsLllI4dAbGs4LT976WIdJ3pwk9whepO3yR0Jwdag2XsHhYy/s320/paola_cortellesi___c_e_ancora_domani____ecco_il_messaggio_del_film_.jpg" width="320" /></a></div><span style="font-family: arial; font-size: large;">Siamo in pieno tempo natalizio, il Natale di nostro Signore, ancora una volta ci porta il dolce messaggio della nascita di Cristo, ci dona la speranza di un mondo migliore dove le cose vecchie sono sparite e ci attendono quelle nuove, dove l'immagine della Sacra Famiglia ci insegna il valore fondamentale dell'unione famigliare come luogo dell'Amore che accoglie ed educa la vita.</span></div><span style="font-family: arial; font-size: large;"><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Purtroppo, come ogni anno, anche stavolta si assiste al penoso spettacolo della cagnara laicista che sbraita di una festa non inclusiva, di una celebrazione scopiazzata dal paganesimo, della "violenza" del presepe ed addirittura del nome stesso, "Natale", visto come un marchio di infamia. Ma quest'anno non è stata tutta questa paccottiglia laicista a catturare la mia attenzione, bensì una intervista, ormai risalente a qualche settimana fa, rilasciata dalla Cortellesi, la famosa attrice italiana che ha ottenuto recentemente un grande successo con il suo ultimo film "C'è ancora domani".</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In questa recente <a href="https://movieplayer.it/articoli/c-e-ancora-domani-paola-cortellesi-regista-intervista_31032/">intervista</a> la Cortellesi ha dichiarato: "<i>L'amore con una persona può essere una cosa bella, ma non può essere un traguardo, non può essere un punto di arrivo. E' questo che viene raccontato in questa storia: una madre che pensa che il matrimonio possa essere un traguardo, ma un traguardo è una realizzazione personale, bisognerebbe fare una grande festa per una realizzazione personale e non per un matrimonio. Per un matrimonio va bene solo un brindisi...</i>"</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ho trovato questo modo di ragionare esemplificativo della pericolosa deriva del pensiero laicista, ossia la progressiva negazione del valore della donazione e del sacrificio per il beneficio dell'altro. La Cortellesi dice che l'amore per una persona non può essere un traguardo, ma questo può esserlo solo la realizzazione personale. Che idea ha la Cortellesi dell'amore? A giudicare dalle sue parole l'amore vero sarebbe quello che si prova per se stessi, il resto è solo un contorno. Ma l'amore verso se stessi non è altro che egoismo, cioè porsi al centro di tutto, al primo posto, con gli altri che vengono sempre dopo. E così qualsiasi cosa che dà fastidio va rimossa, eliminata, perché è solo la soddisfazione personale che conta. Questo vale per tutto e tutti, per i malati che danno fastidio, per coloro che hanno bisogno del nostro aiuto, del nostro amore, per loro diventa un diritto scegliere di morire per togliersi di torno. Tutto ciò vale anche per le vite che nascono, quelle innocenti, che hanno principalmente bisogno del nostro amore. Per liquidarle diviene un diritto la loro uccisione, una immonda deroga dalla sacralità della vita umana innocente. L'abisso dell'abominio a cui conduce la mancanza d'amore.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il film della Cortellesi cade in questo abisso dove viene attaccata l'istituzione della famiglia come luogo dell'amore. Il donarsi reciprocamente, il soffrire ed il sacrificarsi per i figli, per il e la consorte, coltivare il valore della condivisione, della comprensione, della tenerezza non è un traguardo, una realizzazione, ma una gabbia, una seccatura da cui fuggire.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma una vita che non è al servizio dell'altro che senso ha? Qual è il suo scopo? Perché la consideriamo un valore assoluto? Ma, soprattutto, una vita simile, è una vita felice?</div></span>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-77076988369324759822023-12-24T18:38:00.004+01:002023-12-24T18:41:43.255+01:00BUON NATALE 2023<p> </p><p><span style="color: red; font-family: verdana; font-size: x-large; text-align: center;"><br /></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp-ChdzKnw9tzCKDT6bWgl1pfqYX24r9agjMPlK4VRM0avBNmznhoutlM7RJpvA0UWXtqluaT12IDI_4y0qCjPCWHT9cl8e6YSr9TiFCd-C-7gwkS4pTq-zMMjkVFh8muCfjXGTOgvmO3hkleRnC7TIbjmQ7mwqx2ctxA407hdojNGVXmCcy5yMKfiWegf/s1000/filippo%20lippi.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="911" data-original-width="1000" height="378" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp-ChdzKnw9tzCKDT6bWgl1pfqYX24r9agjMPlK4VRM0avBNmznhoutlM7RJpvA0UWXtqluaT12IDI_4y0qCjPCWHT9cl8e6YSr9TiFCd-C-7gwkS4pTq-zMMjkVFh8muCfjXGTOgvmO3hkleRnC7TIbjmQ7mwqx2ctxA407hdojNGVXmCcy5yMKfiWegf/w414-h378/filippo%20lippi.jpg" width="414" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="color: red; font-family: helvetica; font-size: x-large;"><br /></span></div><div style="text-align: center;"><span style="color: red; font-family: helvetica; font-size: large;">A TUTTI I LETTORI DEL BLOG</span></div><div style="text-align: center;"><span style="color: red; font-family: helvetica; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: center;"><span style="color: red; font-family: helvetica; font-size: large;">E A TUTTI I NAVIGATORI DEL WEB</span></div><div style="text-align: center;"><span style="color: red; font-family: helvetica; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: center;"><span style="color: red; font-family: helvetica; font-size: large;">UN CARO AUGURIO DI</span></div><span style="color: red; font-family: helvetica; font-size: large;"> <div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;">BUON NATALE NELLA PACE DEL SIGNORE</div></span><p></p>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-62790886567786212322023-11-09T18:10:00.005+01:002023-11-10T08:17:47.854+01:00La "cultura" della morte del laicismo<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: arial; font-size: large; text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikimNztRdWqN6yEjTk7t3xDUwseqY-OUn9YF3HF1c3tPZoMyFt48hL6cymdriq6ycD6upOiZrqsHy0pyhVVbC6Mut6IVF3Fchnu-hAX7U_Zih-qWFp9a_cAaNthvtJ1qY61txCd9h-eFAoHkYssvsZlm5c-0yFf4WQR1PFW2t0jCFq-4L5ytgmE5NvF0OT/s1200/indi-gregory.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="673" data-original-width="1200" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikimNztRdWqN6yEjTk7t3xDUwseqY-OUn9YF3HF1c3tPZoMyFt48hL6cymdriq6ycD6upOiZrqsHy0pyhVVbC6Mut6IVF3Fchnu-hAX7U_Zih-qWFp9a_cAaNthvtJ1qY61txCd9h-eFAoHkYssvsZlm5c-0yFf4WQR1PFW2t0jCFq-4L5ytgmE5NvF0OT/w273-h179/indi-gregory.jpg" width="273" /></a></div></span><span style="font-family: arial; font-size: medium;">I</span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: arial;">n questi giorni stiamo assistendo all'ennesimo tragico teatrino laicista volto a distruggere il valore universale della vita per propagandare la sua "cultura" della morte. Sto parlando di Indi Gregory, la bambina inglese di otto mesi, affetta da una malattia genetica ritenuta inguaribile, che i medici, nel suo "<i>best interest</i>", vogliono sopprimere togliendoli il respiratore che la tiene in vita. L'Italia, così come fece, purtroppo vanamente, per il piccolo Alfie Evans, il bambino di Liverpool morto in seguito alla sospensione di supporti vitali il 28 aprile 2018, ha concesso la cittadinanza italiana alla bimba dando la possibilità, così, ai suoi genitori di poter ricoverare in Italia la loro piccola figlia. Ma le istituzioni inglesi sono spietate, la bambina deve morire, infatti nonostante la lotta disperata dei genitori, i giudici inglesi non recedono dal loro intento: niente Italia, la vita di Indi non ha senso, va soppressa</span><span style="font-family: arial; text-align: justify;">.</span></span></div></div><span style="font-family: arial; font-size: large;"><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Di fronte a questa intransigenza mi chiedo: ma perché questa inflessibilità dei giudici inglesi? forse perché la piccola Indi tiene occupato un posto in ospedale ed utilizza macchinari che potrebbero essere più utili a chi ha maggiori possibilità di sopravvivenza? Ma i genitori hanno intenzione di portare Indi in Italia, il problema non si pone. Così anche per il problema finanziario: nessun peso sul sistema sanitario britannico essendo tutte le cure a spese dello Stato Italiano. Ma, allora, perché? Perché il trasporto sarebbe fatale alla piccolina? E che senso ha questa obiezione, se la vogliono uccidere? Allora, forse, perché sarebbe inutile prolungare le sue sofferenze? Quindi, anche contro la volontà del malato o dei suoi congiunti, i giudici inglesi ritengono giusto uccidere chi soffre di malattie senza possibilità di guarigione? Allora perché non eliminare tutti i portatori di handicap che soffrono o le persone affette da patologie croniche? Semplicemente allucinante, orrore puro.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Io ho il sospetto che questa intransigenza sia, in realtà, una posizione ideologica fatta sulla pelle delle persone. L'eutanasia non deve essere messa in discussione, in nessun modo, quindi la piccola Indi deve morire, la sua vita non ha senso e, quindi, non ha valore. E' questo il modo di pensare dei laicisti: la vita umana non è un valore oggettivo, ma soggettivo. E' lo stesso, identico, modo di pensare e di fare del nazismo e di tutti i sistemi laicisti di ogni epoca che hanno ripudiato l'oggettività del valore fondamentale della vita umana che è tale sotto ogni forma e in qualunque circostanza.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Così come è successo per nazioni come il Belgio, che nel 2016 ha permesso per la prima volta la "dolce morte" ad un minorenne, adesso c'è il Regno Unito che arriva addirittura ad ignorare e/o agire contro il consenso dei genitori del minorenne. Un drammatico piano inclinato che ci sta conducendo verso l'abisso. Per questo è importante lottare contro tale aberrazione e non cedere nemmeno di un passo. </div></span>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-73032560718858370272023-06-30T17:59:00.002+02:002023-07-10T15:14:41.889+02:00I miti sulle Crociate: i crociati si macchiarono di crimini efferati come la conquista di Gerusalemme.<p><br /></p><span style="font-size: large;"><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc0ICGM2RRdyygeTeGk-7XkT4PCL8xaXDaSxY1Vyv9oN7pGNiybY1fhGdT4TDAEFrOzNY7cE6t6jf2ANf0XW5CNWFKYkucoSNjec2GY4m0jnBiRsIzxYThHOOxrwzxmFQE2hXcIEUOK8Wodx1EcocciASjuOturH0g2KTBsbRLi6QH8PQBhNkipgxX1oZc/s808/la-presa-di-gerusalemme.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="808" data-original-width="800" height="293" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc0ICGM2RRdyygeTeGk-7XkT4PCL8xaXDaSxY1Vyv9oN7pGNiybY1fhGdT4TDAEFrOzNY7cE6t6jf2ANf0XW5CNWFKYkucoSNjec2GY4m0jnBiRsIzxYThHOOxrwzxmFQE2hXcIEUOK8Wodx1EcocciASjuOturH0g2KTBsbRLi6QH8PQBhNkipgxX1oZc/w291-h293/la-presa-di-gerusalemme.jpg" width="291" /></a></div>La guerra è, forse, il più bestiale comportamento umano, lo scatenamento delle violenze più atroci e delle crudeltà più efferate. Ogni guerra, dalla più antica a quella più moderna, è solo uno spaventoso dramma, una tragedia per l’umanità. Ma per la vulgata laicista ci sono guerre molto più drammatiche ed efferate di altre e tra queste ci sono sicuramente le Crociate. Tra le accuse che vengono solitamente rivolte alla Chiesa ed ai cristiani cattolici non manca mai lo stracciarsi delle vesti per il comportamento eccessivamente violento e criminale tenuto dalle armate crociate nelle loro guerre di conquista. Secondo la polemica laicista le cosiddette “armate di Cristo” si abbandonarono a massacri di popolazioni, trucidando ebrei e arabi e seviziando chiunque si trovasse sul loro cammino, lasciando l’illuminata civiltà islamica in rovina. In particolare fa sempre molta impressione l’orrendo massacro della popolazione di Gerusalemme a cui si abbandonarono i crociati quando, nel luglio del 1099, all’epilogo della prima Crociata, la città venne conquistata. A mo’ di esempio, tra i tantissimi, si può citare il New York Times che nel 1999 considerò le crociate un genocidio paragonabile nientemeno alle atrocità hitleriane o alla pulizia etnica del Kosovo (<i>New York Times</i>, 20 giugno 1999, sez. 4, p.15).</div><div style="text-align: justify;"><br /></div> <div style="text-align: justify;">Ma è stato davvero così? Veramente le armate crociate si sono comportate con una violenza ed una crudeltà ben maggiore delle armate islamiche e di ogni altro esercito di allora? Ovviamente no, si tratta dell’ennesima esagerazione di chi non conosce la storia, oppure la conosce fin troppo bene, ma la piega ai suoi interessi ideologici. In realtà le spedizioni crociate si comportarono e fecero la guerra come qualsiasi altro esercito del tempo, e come purtroppo accade per qualsiasi esercito in guerra, non sono mancati episodi di crudeltà ed efferatezza. Certamente può far impressione che dei cristiani, seppur soldati in guerra, possano derogare dai loro principi morali ed abbandonarsi a massacri di civili, ma ciò che occorre sempre ricordare è che non fu il Papa, quindi la Chiesa, ad ordinare i massacri e le violenze. Questi furono compiuti da soldati che agirono al di fuori e contro le intenzioni della Crociata. Alle crociate non parteciparono solamente truppe regolari sotto il controllo dei loro signori e del legato pontificio, ma turbe di pellegrini che al di fuori di ogni controllo, incitati da monaci indisciplinati e da ogni sorta di predicatori improvvisati, che compirono razzie e massacri di cui furono vittime specialmente le comunità ebraiche. Ma dovunque i vescovi cattolici e i governanti fedeli all’imperatore si opposero ai massacri, difendendo principalmente gli ebrei. Come esempio si legga questo <a href="https://luis-apologeticon.blogspot.com/2013/09/la-chiesa-e-lantisemitismo.html">mio articolo in proposito</a>.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Mi si dirà che saccheggi e bottino delle città musulmane conquistate non erano perpetrati solo dalle formazioni irregolari, ma che furono compiuti anche da quelle “regolari” con a capo Re, Baroni e legati pontifici. Questo è vero, ma anche qui occorre valutare il fatto che le Crociate furono spedizioni che avevano uno scarso, se non inesistente, supporto logistico. Finché attraversavano territori amici, i vari stati cristiani fornivano loro i necessari vettovagliamenti, ma una volta in Asia, in territorio nemico, tale approvvigionamento poteva avvenire solo attraverso i saccheggi. Quindi, come per qualsiasi altro esercito in quelle condizioni, anche l’esercito crociato aveva la necessità di fare continuamente bottino per garantirsi almeno la sussistenza. Così scrive lo storico J. Riley Smith riferendosi alla prima spedizione crociata: “<i>Il passaggio dei crociati nei Balcani e in Anatolia fu indubbiamente accompagnato da una serie di saccheggi. Ma d’altra parte, i crociati non avevano un sistema stabile di rifornimenti, quindi la loro sopravvivenza era legata alla capacità di procurarsi dei viveri. Mentre in territorio cristiano dipendevano dalle donazioni dei governanti locali, una volta entrati nella devastata terra di nessuno in cui l’Asia Minore si stava trasformando si ritrovavano lontani da qualsiasi punto di incontro con le spedizioni dall’Europa fino a che non raggiungevano Antiochia, dopo la quale ricevevano comunque approvvigionamenti molto limitati. Tutti i condottieri, grandi o piccoli, sapevano che il seguito si aspettava da loro almeno un livello minimo di sussistenza e già questo potrebbe bastare per spiegare l’ossessione del bottino</i>” (Jonathan Riley Smith, <i>Storia delle Crociate</i>, A. Mondadori Editore, Milano 1994, pag 60).</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Come detto all’inizio, nell’immaginario collettivo resta sempre come immagine iconica dell’efferatezza delle Crociate, e come argomento tra i più utilizzati dalla retorica laicista, la conquista di Gerusalemme da parte dei Crociati della prima spedizione del 1099. Ma da dove proviene questa forte impressione? Le fonti storiche, in effetti, ci raccontano di un massacro senza precedenti, ad esempio un anonimo soldato crociato testimone oculare racconta che dopo un penoso assedio per i crociati, durato ben cinque settimane, il 15 luglio 1099 i cristiani entrarono a Gerusalemme: “<i>Uno dei nostri cavalieri, di nome Letoldo, salì sulle mura della città. Quando raggiunse la cima tutti i difensori della città fuggirono rapidamente lungo le mura e per le strade. I nostri uomini allora li inseguirono e li braccarono, uccidendoli e massacrandoli fino al Tempio di Salomone. E là scoppiò una tale carneficina che i nostri erano immersi fino alle caviglie nel sangue del nemico</i>” (Robert George Dalrymple Laffan “<i>Select documents of european history 800-1492</i>” Henry Hold & Company, New York 1929). Un altro storico, Raimondo d’Aguilers, cronachista testimone oculare, tratto da "<i>Historia Francorum qui ceperunt Iherusalem</i>" (Storia dei Franchi che conquistarono Gerusalemme), riferisce che: “<i>Se diciamo il vero, non saremo creduti: basti dire che nel Tempio e nel portico di Salomone si cavalcava col sangue all'altezza delle ginocchia e del morso dei cavalli. E fu per giusto giudizio divino che a ricevere il loro sangue fosse proprio quel luogo stesso che tanto a lungo aveva sopportato le loro bestemmie contro Dio. Essendo la città piena di cadaveri e di sangue, molti fuggirono alla torre di Davide chiesero sicurtà al conte</i>”. Usando gli stessi termini, nel settembre del 1099, tre potenti condottieri crociati, l'arcivescovo Daiberto, Goffredo duca di Buglione e Raimondo conte di Tolosa, si vantarono di fronte a papa Pasquale II delle imprese dei crociati a Gerusalemme: "<i>E se volete sapere cosa ne fu dei nemici che trovammo là, sappiate che nel Tempio e nel portico di Salomone si cavalcava con il sangue dei saraceni all'altezza delle ginocchia dei cavalli</i>" (Colman J. Barry “<i>Readings in church history</i>” Christians classics, Westminster (Maryland) 1985, p.328).</div><div style="text-align: justify;"><br /></div> <div style="text-align: justify;">Queste le fonti cristiane e possiamo notare che esiste un crescendo di violenza e distruzione nelle varie cronache, ad esempio all’inizio si parla del sangue del nemico che arrivava alle caviglie, poi il sangue arrivò fino alle ginocchia ed al morso dei cavalli. Ovviamente siamo di fronte ad un fenomeno di propaganda, un fenomeno del genere non è neanche lontanamente possibile. Affinché si possa versare così tanto sangue non bastava l'intera popolazione di Gerusalemme, neppure se agli abitanti si fossero aggiunti i rifugiati provenienti dalle regioni circostanti. Nient'altro che retorica, una vanteria dei cronisti cristiani o dei condottieri crociati per enfatizzare la loro impresa. Tutto ciò è confermato dalle stesse fonti musulmane sull’accaduto caratterizzate da resoconti laconici e privi delle esagerazioni dei cronisti cristiani. Intorno al 1160 due cronisti siriani, <i>al-'Aziml e'Ibn al-Qalanlsl</i>, descrissero la presa di Gerusalemme da parte dei Crociati e nessuno dei due fornì una stima delle vittime. Al-'Azlml disse soltanto che i crociati "... <i>raggiunsero Gerusalemme e la sottrassero agli egiziani. Goffredo la conquistò. I suoi uomini diedero alle fiamme la chiesa degli ebrei"</i>. 'Ibn al-Qalanlsl aggiunse qualche dettaglio: "<i>I franchi presero d'assalto la città e se ne impossessarono. La maggior parte dei suoi abitanti fuggì verso il tempio e in tantissimi furono uccisi. Gli ebrei si rifugiarono nella sinagoga e i franchi la bruciarono a loro insaputa. Quindi, il 22 sa'ban </i>[14 luglio] <i>di quell'anno, il tempio capitolò, ed essi distrussero i sepolcri e la tomba di Abramo"</i> (Hillenbrand “<i>The Crusades: islamic perspectives</i>” Routledge, Oxford, 2000, p. 261). Questo prova anche che per gli standard bellici dell'epoca, il saccheggio di Gerusalemme non era niente che esulasse dall'ordinario. A quei tempi mettere a ferro e a fuoco una città sotto assedio che resisteva agli invasori era un principio militare generalmente accettato. Nel caso invece in cui non avesse opposto resistenza era doveroso mostrare pietà.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma ben presto gli autori musulmani capirono il valore propagandistico dell'enfatizzare il numero delle vittime, così anche se le prime fonti islamiche, come abbiamo visto, non ne specifichino il numero, <i>'Ibn al-GawzT</i>, circa un secolo dopo l'accaduto, scrisse che i crociati a Gerusalemme "<i>... uccisero più di settantamila musulmani</i>". <i>'Ibn al-'AtTr</i>, un contemporaneo di Saladino, XII secolo, riporta la stessa cifra (Francesco Gabrieli “<i>Storici arabi delle crociate</i>” Einaudi, Torino 1973, p. 10). Lo storico del XV secolo <i>'Ibn Tagribrrdl </i>arriva a parlare addirittura di centomila vittime. Così, un secolo dopo l'altro, l'entità del massacro si è ingigantita ed è nata la leggenda del misfatto più terribile della storia.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div> <div style="text-align: justify;">I musulmani, d’altro canto, si comportarono nello stesso identico modo molto prima dei Crociati. Nel 645, ad esempio, fu sottoposta all’assedio la grande città di Alessandria in Egitto, l’armata musulmana comandata da <i>Amr ibn Aasi</i> fece irruzione nella città massacrandone gli abitanti e abbandonandosi a saccheggi e incendi. (John Bagot Glubb “<i>Le grandi conquiste arabe</i>” Aldo Martello, Ed. Milano 1963 pp 386). Successivamente nel 1148, ad Aleppo, il comandante musulmano <i>Nur ed- Din</i> (Noradino) non esitò a ordinare l'uccisione di tutti i cristiani; nel 1268 le forze del sultano mammalucco <i>Baybars</i> sottrassero Antiochia ai crociati uccidendo migliaia di cittadini, distruggendo le chiese di San Paolo e San Pietro, massacrando tutti i preti e i monaci e bruciando i vangeli (Thomas F. Madden “<i>Le crociate. Una storia nuova</i>” Lindau, Torino 2005, p.261). Ma, sicuramente, l’esempio più eclatante fu il comportamento dell’armata ottomana di <i>Mehmed II</i> quando espugnò la città di Costantinopoli il 29 maggio 1453 spezzando la lunga e disperata resistenza opposta al loro assedio. E anche qui, come riporta lo storico Steven Runciman, vi furono fiumi di sangue. I soldati musulmani “<i>uccidevano chiunque incontrassero nelle strade, uomini, donne e bambini, indiscriminatamente. Il sangue scorreva a fiumi dalle alture di Petra al Corno d'Oro. Ma poi la violenza si placò, e i soldati realizzarono che prigionieri e oggetti preziosi avrebbero portato loro maggiori profitti</i>” (Steven Runciman “<i>Gli ultimi giorni di Costantinopoli, 1453</i>” Piemme, Casale Monferrato, 1997, p. 156). Proprio come i crociati, che violarono i santuari tanto della sinagoga quanto della moschea, i musulmani profanarono monasteri e conventi, privandoli dei loro abitanti, e saccheggiarono le abitazioni private. Inoltre occuparono la <i>Hagia Sophia</i>, che per quasi mille anni era stata la più grande chiesa della cristianità.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div> <div style="text-align: justify;">E’, quindi, storicamente provato che le armate musulmane, nell'invadere una città, si comportarono spesso nello stesso identico modo dei Crociati. Il che non vuole certamente giustificare la condotta dei soldati cristiani, un'azione atroce non ne giustifica un'altra, ma dobbiamo sempre ricordare che non fu il Papa, non fu la Chiesa ad ordinare i massacri e le violenze. Questi furono compiuti da soldati che agirono al di fuori e contro le intenzioni della Crociata. L'intenzione di questo mio articolo, piuttosto, è spiegare che il comportamento dei crociati a Gerusalemme non fu né più né meno di quello degli altri eserciti dell'epoca.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Bibliografia</b></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">R. G. Dalrymple Laffan “<i>Select documents of european history 800-1492</i>” Henry Hold & Company, New York 1929;</div><div style="text-align: justify;">C. J. Barry “<i>Readings in church history</i>” Christians classics, Westminster (Maryland) 1985;</div><div style="text-align: justify;">J. Riley Smith, <i>Storia delle Crociate</i>, A. Mondadori Editore, Milano 1994;</div><div style="text-align: justify;">S. Runciman “<i>Gli ultimi giorni di Costantinopoli, 1453</i>” Piemme, Casale Monferrato, 1997</div><div style="text-align: justify;">Hillenbrand “<i>The Crusades: islamic perspectives</i>” Routledge, Oxford, 2000;</div><div style="text-align: justify;">F. Gabrieli “<i>Storici arabi delle crociate</i>” Einaudi, Torino 1973;</div><div style="text-align: justify;">J. Bagot Glubb “<i>Le grandi conquiste arabe</i>” Aldo Martello, Ed. Milano 1963;</div><div style="text-align: justify;">T. F. Madden “<i>Le crociate. Una storia nuova</i>” Lindau, Torino 2005;</div><div style="text-align: justify;">Moshe Gil “<i>A History of Palestine 634-1099</i>” Cambridge University Press, Cambridge 1992;</div><div style="text-align: justify;">Rodney Stark “<i>Gli eserciti di Dio. Le vere ragioni delle crociate</i>” Lindau, Torino, 2010.</div></span>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-13175032443567175932023-05-29T19:47:00.008+02:002023-05-29T19:52:36.600+02:00I "Sindaci Arcobaleno" e l'utero in affitto.<div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCB3kX99bEYrnhTfIJh1gLwA8fwhgeYmIXIBCLFlPkvMQQ2-bh_h3Eq3XQo-ljmEFAXoTcKnrhIIZ4zR0vFLzeXLYVGAu-wgVy-nlsxkXIbt9reyCOww19HD5oscFhN_eCmQ93MNrNiDCP-wis1uFblTW7PeLjU_0MKysiWoZnlYg4SZH5O7W366Ia1Q/s1090/Maternit%C3%A0%20surrogata.png" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="822" data-original-width="1090" height="241" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCB3kX99bEYrnhTfIJh1gLwA8fwhgeYmIXIBCLFlPkvMQQ2-bh_h3Eq3XQo-ljmEFAXoTcKnrhIIZ4zR0vFLzeXLYVGAu-wgVy-nlsxkXIbt9reyCOww19HD5oscFhN_eCmQ93MNrNiDCP-wis1uFblTW7PeLjU_0MKysiWoZnlYg4SZH5O7W366Ia1Q/s320/Maternit%C3%A0%20surrogata.png" width="320" /></a></div><br /><span style="font-family: georgia;">Secondo la legge italiana il sindaco, l'organo monocratico a capo del governo di un comune, può solo esercitare "le funzioni loro attribuite dalle leggi, dallo statuto e dai regolamenti e sovrintendono altresì all'espletamento delle funzioni statali e regionali attribuite o delegate al comune e alla provincia" (comma 3, art 50 del Dlgs 267/2000). Questo perché la figura del sindaco è quella del primo cittadino, cioè del garante della legalità, del rispetto della legge.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: x-large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">Ma in Italia esiste una particolare tipologia di sindaco che sorprendentemente è al di sopra della legge e tende sostanzialmente a fare quello che gli pare quando deve propagandare la sua posizione ideologica. Sto parlando dei cosiddetti "<i>sindaci arcobaleno</i>", i simpatici primi cittadini di molti comuni italiani, tra cui molto grandi come Milano o Roma, che in barba alla legge e alle direttive degli organi dello Stato, con la scusa di "proteggere" fantomatici diritti, si arrogano il potere di piegare le istituzioni alla propria ideologia. Mi sto riferendo al fatto che questi personaggi, riunitisi il 12 maggio scorso a Torino, con la scusa del rispetto dei "diritti universali" (sic), hanno difeso la loro illegale registrazione come genitori di coppie omogenitoriali e relativo riconoscimento dei loro bambini dello status di "figlio".</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">Molto coscienziosamente, infatti, la sentenza n. 38162 della Corte di Cassazione a Sezioni Unite del dicembre scorso aveva stabilito che i bimbini nati all'estero con la maternità surrogata o di due madri, nati sia in Italia che all'estero, possono essere riconosciuti in Italia come figli di entrambi i genitori con l’adozione, che richiede l’approvazione di un giudice, e non con la trascrizione diretta all’anagrafe, che, invece, è un semplice atto amministrativo. Un atto, tra l'altro, che mira a cambiare le regole, un atto di forza in pieno stile laicista volto a sovvertire le regole di uno Stato democratico. La Cassazione, infatti, chiarisce che "<i>spetta prioritariamente al legislatore individuare il ragionevole punto di equilibrio tra i diversi beni costituzionali coinvolti, nel rispetto della persona umana, allo scopo di fornire, in maniera organica, adeguata tutela ai diritti del minore</i>".</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">Ma l'azione dei "<i>sindaci arcobaleno</i>" non è solo illegale, ma anche irresponsabile e pericolosa. Infatti ciò che eufemisticamente viene chiamata "maternità surrogata", non è altro che la vergognosa pratica dell'utero in affitto. La trascrizione come figli in Comune dei bambini ottenuti con tale pratica infame, non fa altro che incentivarla e, quindi, favorire la mercificazione del corpo umano.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">Tra le menti illuminate dei "<i>sindaci arcobaleno</i>", quella che sicuramente spicca fra tutte è la mente del sindaco di Roma. Soldatino perfetto, pronto a tutto per soddisfare i diktat laicisti, il 10 maggio scorso il sindaco Gualtieri ha pensato bene di censurare la campagna dell'associazione "Pro Vita" a favore del riconoscimento come reato universale della pratica dell'utero in affitto, provvedendo alla rimozione dei loro manifesti, affissi legittimamente. La motivazione è stata, quantomeno, ridicola. La campagna contro l'utero in affitto avrebbe "<i>violato la libertà di scelta delle famiglie sul tema della procreazione</i>".</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">Da non crederci! Il sindaco di Roma che ritiene la pratica dell'utero in affitto "<i>una libertà di scelta</i>". Peccato, però, che in Italia tale pratica è fuori legge, infatti l’articolo 12 della Legge 40/2004 sulla procreazione assistita prevede esplicitamente che “<i>chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600mila a un milione di euro</i>”. Ma che cosa sarà mai un'apologia di reato pur di imporre la dittatura di pensiero laicista?</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><span>Purtroppo nel nostro Paese la deriva laicista è sempre più forte, opponiamoci finché siamo in tempo. </span> </span></div></div>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-65212270564732422792023-04-24T19:44:00.009+02:002023-05-10T10:40:38.724+02:00"La Madonna piange, e Odifreddi raglia"<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_qOUR3xWoGJg_nxN0Ib4RlyXr0oO9_qiuEgBS3EIUpy9J26hg_4ItZ6YVpqcVq_jbSS459LwNbhjzUsMQtzPrWZCM6sYlw53QlBVHgdfyBrRqmklQj3gkVLz_Mt9EaBSTmqjeLHTk-wdMbvz79ayi4yuQ3kPu7GzmxaUSghvDDbRFUIfOKBRyTqYelg/s420/Odifreddi%20asino.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="286" data-original-width="420" height="191" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_qOUR3xWoGJg_nxN0Ib4RlyXr0oO9_qiuEgBS3EIUpy9J26hg_4ItZ6YVpqcVq_jbSS459LwNbhjzUsMQtzPrWZCM6sYlw53QlBVHgdfyBrRqmklQj3gkVLz_Mt9EaBSTmqjeLHTk-wdMbvz79ayi4yuQ3kPu7GzmxaUSghvDDbRFUIfOKBRyTqYelg/w280-h191/Odifreddi%20asino.jpg" width="280" /></a></div><span style="font-size: large;">L'allusione, nel titolo, al simpatico quadrupede domestico fa il verso a quello "provocatorio" del nostro simpatico matematico Piergiorgio Odifreddi, campione delle schiere laiciste, paladino della razionalità opposta alle credenze cristiane, che ha </span></span><span style="font-size: large;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=_l6XRnOk66o&lc=Ugw2vCZRejqItPlC63F4AaABAg" style="font-family: georgia;">pubblicato</a><span style="font-family: georgia;"> sul suo canale You Tube, col titolo : <i>La Madonna piange, e Odifreddi rid</i>e" l'intervento che ha fatto a Rete 4, durante il "TG4 Diario del Giorno" dell'11 marzo scorso, circa il susseguirsi dei fenomeni soprannaturali, o presunti tali, delle statuette della Madonna che piangono.</span></span></div><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Chiamato a rappresentare la posizione laica di fronte a tali fenomeni, il nostro loquace matematico come al solito non si è limitato ad esternare tranquillamente il suo comprensibile scetticismo, ma ha assunto subito la veste del castigatore delle superstizioni religiose. Così ha inesorabilmente sentenziato che si tratta solo del frutto dell'immaginazione dei cristiani intellettualmente limitati: "<i>Ho detto altre volte che ci siano tipi diversi tipi di religiosità. Ce n'è una "alta" per le persone intellettualmente più attrezzate che questi fenomeni li guardano con molto sospetto, anzi che preferirebbero, forse, che non ci fossero. Ma se ci fosse solo quel tipo di religiosità, il cristianesimo, ed in particolare il cattolicesimo, sarebbe una religione per pochi e ci sarebbe, poi, la massa delle persone più semplici, quali, tra l'altro, il vangelo stesso diceva di indirizzarsi, beati i poveri di Spirito..</i>."</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Quindi Odifreddi riconosce l'esistenza di una frangia di cristiani più "evoluti", ma la distingue dalla "massa" dei credenti che lui definisce letteralmente dei "cretini", come nel suo <i>pamphlet</i> "<i>Perché non possiamo essere cristiani ...</i>", cioè sempliciotti che credono a delle favole, persone stupide non molto intelligenti, quelli che per lui sono i "poveri di Spirito". Ed a provarlo ci sarebbe addirittura il vangelo stesso che dice di indirizzarsi proprio a tali persone.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In realtà sarebbe molto divertente vedere la faccia stupita di Odifreddi se gli si dicesse che la frase "<i>Beati i poveri di spirito</i>" nei Vangeli non esiste. Purtroppo il nostro matematico conosce molto poco i vangeli, infatti questa frase, che troviamo nel vangelo di Matteo, l'unico che la riporta, è "<i>Beati i poveri <b>in</b> spirito</i>" (Mt 5, 3). Nell'originale greco troviamo, infatti, "τῷ πνεύματι", cioè "<i>to(i) pnèumati" ossia "poveri in spirito</i>". La frase fa quindi riferimento al concetto di una povertà nella disposizione interiore, non ad un difetto fisico. Da dove tutto ciò? I vangeli non sono altro che una rilettura dell'Antico Testamento alla luce della Rivelazione portata da Gesù. E nella Scrittura troviamo molto ben chiara la figura dei "poveri" di Dio, in termine ebraico, gli "‘<i>anawîm</i>". Citati per ben 21 volte nell'Antico Testamento, gli "‘<i>anawîm</i>" sono coloro che non montano in superbia, ma che si affidano totalmente al Signore. Costoro sono i prediletti del Signore e tra di essi si colloca anche Maria, la madre di Gesù, che professa "<i>l’umiltà della serva</i>". Nel suo cantico viene lodato Dio che privilegia gli ultimi, gli <i>‘anawîm</i> appunto, rispetto ai ricchi: "<i>Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore, ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato vuoti i ricchi, ha soccorso Israele suo servo</i>" (Lc1,46-55).</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Lungi dalle fesserie di Odifreddi i poveri in Spirito sono il seme fecondo della salvezza nel terreno delle vicende umane e san Paolo li vede incarnati nella figura di Cristo: "<i>da ricco che era, egli si è fatto povero per noi, perché divenissimo ricchi per mezzo della sua povertà</i>" (2Corinzi 8, 9).</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma nel suo intervento Odifreddi riesce a dire un'altra fesseria, forse ancora più grossa della prima, infatti afferma: "<i>Addirittura nei Vangeli c'è scritto qualcosa di più, perché ad un certo punto Gesù dice: questo popolo vuole dei segni, ma io segni non ne faccio se non il segno di Giona. Questo è interessante perché il resto dei Vangeli non va in quella direzione...</i>" Quindi Odifreddi pensa di aver colto in fallo non solo i poveri cristiani, ma addirittura gli evangelisti che avrebbero, a suo dire, mistificato le parole e tradito gli intendimenti di Gesù stesso. </div><div style="text-align: justify;">Sarà come dice? Odifreddi fa riferimento ad un altro passo del vangelo di Matteo dove è scritto: "<i>Allora alcuni scribi e farisei lo interrogarono: «Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno». Ed egli rispose: «Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Quelli di Nìnive si alzeranno a giudicare questa generazione e la condanneranno, perché essi si convertirono alla predicazione di Giona. Ecco, ora qui c'è più di Giona!</i>" (Mt 12, 38-41). Come al solito per capire bene il senso di una affermazione occorre valutare bene il contesto in cui si trova. Tutto il capitolo 12 del vangelo di Matteo è dedicato alla polemica esistente tra Gesù e i Farisei e gli Scribi. Questi ultimi volevano farlo cadere in fallo per poter così avere dei motivi per accusarlo di ciarlataneria e falsità al fine di screditarlo. Ma Gesù considera questa generazione, cioè tutti coloro che come i Farisei e gli Scribi non si convertono alla sua predicazione, contrariamente a quanto avevano fatto gli abitanti di Ninive con la predicazione di Giona, dei perversi e degli adulteri. A loro, e solo a loro, Gesù nega ogni segno nell'attesa della sua Resurrezione, cioè il segno di Giona. Stesso atteggiamento, ad esempio, avrà Gesù con Erode Antipa (Lc 23, 8-12), mentre con chi si converte e dimostra la sua fede Gesù concede un segno come anticipo della beatitudine del Regno dei Cieli. Quando Gesù opera un segno loda sempre la fede, "<i>Và la tua fede ti ha salvato</i>" è la frase che dice molte volte nei vangeli, al cieco Bartimeo (Mc 10, 46-52), al lebbroso risanato che torna indietro a lodarlo (Lc 17, 11-19), alla peccatrice che gli lava i piedi (Luca 7,36-50) e così via.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Evidentemente Odifreddi, se commette tali errori nel fare i suoi riferimenti ai Vangeli, non deve averli letti con sufficiente attenzione, oppure non li ha ben capiti. Per carità, niente di irreparabile, basta impegnarsi di più, credo che Odifreddi possa farcela. Però, nel frattempo, sarebbe meglio non ergersi a maestrino saputello sempre pronto a bacchettare i poveri cristiani ignoranti, un bel bagno di umiltà non fa mai male.<span style="background-color: white; font-family: Lato; text-align: left;"> </span> </div></span><div class="style-scope ytd-comment-renderer" id="main" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; display: flex; flex-direction: column; flex: 1 1 1e-09px; margin: 0px; min-width: 0px; padding: 0px;"><ytd-comment-action-buttons-renderer action-buttons-style="desktop-toolbar" class="style-scope ytd-comment-renderer" id="action-buttons" modern="" style="color: var(--yt-spec-text-secondary); display: block; margin-top: 4px; min-height: 16px;" system-icons=""><div class="style-scope ytd-comment-action-buttons-renderer" id="toolbar" style="align-items: center; 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background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px;"><ytd-menu-renderer class="style-scope ytd-comment-renderer" style="display: flex; flex-direction: row;"><div class="top-level-buttons style-scope ytd-menu-renderer" id="top-level-buttons-computed" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; display: flex; flex-direction: row; margin: 0px; padding: 0px;"></div><div class="style-scope ytd-menu-renderer" id="flexible-item-buttons" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px;"></div><yt-icon-button class="dropdown-trigger style-scope ytd-menu-renderer" id="button" style-target="button" style="--yt-icon-button-icon-height: 24px; --yt-icon-button-icon-width: 24px; box-sizing: border-box; display: inline-block; height: var(--yt-icon-height); position: relative; width: var(--yt-icon-width);"><button aria-label="Menu Azione" class="style-scope yt-icon-button" id="button" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: none; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border-color: initial; border-style: none; border-width: initial; cursor: pointer; height: 40px; line-height: 0; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; vertical-align: middle; width: 40px;"><yt-icon class="style-scope ytd-menu-renderer" style="align-items: center; animation: var(--iron-icon-animation); color: var(--ytd-menu-renderer-button-color,var(--yt-spec-icon-inactive)); display: inline-flex; fill: var(--iron-icon-fill-color,currentcolor); height: var(--yt-icon-button-icon-height,100%); justify-content: center; 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display: inline-block; font-family: Roboto, Arial, sans-serif; inset: 0px; pointer-events: none; position: absolute;"></yt-interaction></yt-icon-button></ytd-menu-renderer></div>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-2485425719630587392023-03-08T12:12:00.007+01:002023-03-08T12:15:14.968+01:00La doppia morale della Commissione dei diritti umani dell'ONU<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUU17KTnIYKjNdEy7ZGwWTvXFfjg5uMYryMmUQOPu1cJpFEShzVNMY0EJNiPja44Kf_kUodu_irx-gDe2E6bK4xXWFQ9iCGo6DQV0g5WiFVjZlJrD5SiSQqtVwx8CvmzeLRGlSVQRrAkShwhCYDIDTvnqDcb4hzbzjCerXUNE3YILHkN7cHvRMcIVJCw/s868/onu.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="868" height="153" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUU17KTnIYKjNdEy7ZGwWTvXFfjg5uMYryMmUQOPu1cJpFEShzVNMY0EJNiPja44Kf_kUodu_irx-gDe2E6bK4xXWFQ9iCGo6DQV0g5WiFVjZlJrD5SiSQqtVwx8CvmzeLRGlSVQRrAkShwhCYDIDTvnqDcb4hzbzjCerXUNE3YILHkN7cHvRMcIVJCw/w265-h153/onu.jpg" width="265" /></a></div>Torno a scrivere sul mio blog dopo diverso tempo, purtroppo la vita pone ognuno di noi di fronte ad impellenze non declinabili che rivoluzionano la scala delle proprie priorità. Ora, mia madre, malata da tempo, ha lasciato questo mondo per rispondere alla chiamata del Signore che l'ha voluta vicino a sé in modo perfetto e completo. E' per questo che sono sereno, ha raggiunto la pace che tanto desiderava e a me non resta che lodare il Signore per la sua tenerezza ed attenzione. Mamma e papà sono ora tra le Sue braccia e spero tanto, quando sarà ora, di poterli raggiungere.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><br /></span></div><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><div style="text-align: justify;">Manco da circa un paio d'anni dal mio posto di osservazione, ma la tracotanza e l'incoerenza laicista non sono affatto cambiate, anzi. Proprio in questi giorni il Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, su impulso dei legali del leader anarchico Alfredo Cospito, ha redarguito l'Italia richiamandola al rispetto degli standard internazionali sulla dignità umana di ogni persona privata della libertà personale. Che dire? Un'ammonizione giustissima, la dignità umana deve essere sempre rispettata, nessuna persona può essere sottoposta a trattamenti degradanti lesivi del valore della vita umana.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Sempre in questi giorni un'altra triste vicenda ha attirato la mia attenzione, il "suicidio" assistito, di una donna belga, Genevieve Lhermitte, affetta da problemi psichiatrici e responsabile dell'omicidio dei suoi quattro figli. In Belgio, infatti, la legge permette l'eutanasia se si soffre di dolori fisici e psicologici irreversibili. All'epoca dei fatti, 16 anni fa, i legali della Lhermitte avevano dimostrato che la loro assistita era affetta da una grave forma di depressione, ma ciò non gli evitò l'ergastolo. Da allora la povera donna ha sempre convissuto con i suoi gravi problemi psichiatrici, finché la "pietosa" eutanasia ha posto fine ai suoi giorni.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Una persona con gravi problemi psichiatrici, che è arrivata perfino ad uccidere i propri figli, che serenità di giudizio poteva avere? Come poteva rendersi conto della gravità e della irreparabilità della scelta di morire? Si può essere veramente certi che quella persona voleva veramente morire? E se, invece, la sua visione della realtà fosse distorta dalla malattia? Uccidere una persona in queste condizioni non è forse lesivo della dignità della persona e della vita umana? Il Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, più volte sollecitato dalle associazioni contro l'eutanasia, non ha niente da rimproverare al Belgio, così come ha fatto con l'Italia?</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Mi si dirà: ma ha ucciso i propri figli, che senso può ancora avere la sua vita? Ma Cospito ha attentato alla vita di persone innocenti, è un terrorista, non è buttata anche la sua vita? Ma per le Nazioni Unite evidentemente no, ci sono vite che hanno maggiore valore di altre. O, forse, piuttosto, non si vuole attaccare l'istituto dell'eutanasia. Guai a criticare la follia della "dolce morte", non sarebbe politicamente corretto.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ecco la doppia morale laicista che considera i diritti umani dipendenti da una qualità della vita umana, ma non dalla sua essenza. Esattamente come ragionavano i nazisti che sopprimevano i disabili, tra i quali c'erano persone che non avevano la capacità di percepire che andavano a morire.</div></span>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-33653240633531348102022-12-24T18:21:00.002+01:002022-12-24T18:21:43.733+01:00NATALE 2022<p><br /></p><p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguKmw8kWpROFSZngzWHI-6vEAP0Qi5YH6-FoPEQbwTlXkNkUiU0S85fE0q3zNodij61qFX7D2unPysHvmoLl7YSUsp56gIton_C_Cda1IqWedIIp7jxLafOo-2fRQtVome6u5_qNA9PIA7Pnxxj5VNpKIRiRzEZdWXGvOuJ-QR-bcB8dYoTAVUlFXQaw/s275/Theotokos.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="183" data-original-width="275" height="349" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguKmw8kWpROFSZngzWHI-6vEAP0Qi5YH6-FoPEQbwTlXkNkUiU0S85fE0q3zNodij61qFX7D2unPysHvmoLl7YSUsp56gIton_C_Cda1IqWedIIp7jxLafOo-2fRQtVome6u5_qNA9PIA7Pnxxj5VNpKIRiRzEZdWXGvOuJ-QR-bcB8dYoTAVUlFXQaw/w525-h349/Theotokos.jpg" width="525" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: red; font-family: verdana; font-size: large;">A TUTTI I LETTORI DEL BLOG </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: red; font-family: verdana; font-size: large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: red; font-family: verdana; font-size: large;">E A TUTTI I NAVIGATORI DEL WEB</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: red; font-family: verdana; font-size: large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: red; font-family: verdana; font-size: large;">UN CARO AUGURIO DI</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: red; font-family: verdana; font-size: large;"> </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: red; font-family: verdana; font-size: large;">BUON NATALE NELLA PACE DEL SIGNORE</span></div><p></p>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-40624782439157367682021-12-30T15:18:00.002+01:002022-01-04T20:11:28.709+01:00Dieci anni di Apologeticon<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; font-size: xx-large; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjTW00TVAGxYz8wkeggdSmDfofsJZUoNtp2V4sXXHyZ9dGqqsTLOzcEa_XBndQZ5Qy_5dhkd8G0vkrd0p0XiDqRwfvkhravVzEcBImjqiwkm2y6bfpKw2M5iwe_cfK-Qe6o0t2fP1BMDE3A0toY4w81ADXDU2OdbwnxeTQqsiX169Jpv5YdkD0_hd1zUg=s1000" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="1000" height="202" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjTW00TVAGxYz8wkeggdSmDfofsJZUoNtp2V4sXXHyZ9dGqqsTLOzcEa_XBndQZ5Qy_5dhkd8G0vkrd0p0XiDqRwfvkhravVzEcBImjqiwkm2y6bfpKw2M5iwe_cfK-Qe6o0t2fP1BMDE3A0toY4w81ADXDU2OdbwnxeTQqsiX169Jpv5YdkD0_hd1zUg=s320" width="320" /></a></div><span style="font-size: large;">Nel lontano 2011, esattamente il 27 dicembre, pubblicavo il primo post di questo blog. Sono, quindi, dieci anni che porto avanti questa mia iniziativa di rendere presente sul web un'apologetica cristiana della fede e del Cristianesimo. E' un impegno che nasce dalla convinzione che essere cristiani non significa solamente partecipare alla Liturgia ed attendere alla Carità, ma anche essere consapevoli della nostra Storia. Essere cristiani significa esserlo a tutto tondo, anche conoscendo le nostre origini storiche, con i suoi lati oscuri, ma anche e soprattutto con le sue rivoluzioni di umanità e civiltà compiute col sostegno della Luce di Cristo. Essere cristiani significa anche esserlo consapevolmente, quindi essere anche capaci di saper render conto della nostra fede e saperla difendere dagli attacchi, sempre più pressanti, dei laicisti, degli ignoranti che si riempiono la bocca calunniando la Chiesa e i cristiani. Dopo dieci anni della mia attività di blogger sono sempre del parere che ci sia più che mai bisogno di presentare la storia del Cristianesimo e della Chiesa Cattolica libera dai cliché che ancora oggi sono molto diffusi.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">Sono ancora troppi i siti anticattolici che, senza citare fonti e documenti, diffondono falsità e calunnie di ogni tipo. Sono ancora molte le voci laiciste che divulgano "<i>fake news</i>" sul Cristianesimo, frutto solo del loro odio anticattolico, ma che non hanno nulla di veramente provato e veritiero. Posso fare tanti nomi di queste voci, da Tozzi, Odifreddi, Fedez, Biglino, ecc. tutti accomunati dalla stessa caratteristica di essere dei perfetti ignoranti nelle materie bibliche, esegetiche e storiche, ma che non hanno il minimo pudore di ergersi ad esperti.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">Il dato più sconfortante è che la storia comunemente conosciuta, se così si può dire, deriva da una storiografia per lo più laicista, nata in ambiente anticattolico, tipicamente illuminista. Tutto ciò ha causato moltissimi danni e fatto nascere una quantità di miti anticattolici impressionante. Argomenti come l'inquisizione, le crociate, la cristianizzazione forzata del Nuovo Mondo, il Medioevo cristiano, ecc, sono caratterizzati ancora oggi da visioni distorte, antistoriche, false ed ingannevoli. Alcune parole come "Crociata", "Medioevo", "Inquisizione" sono addirittura entrate nel nostro lessico comune per indicare violenza, arretratezza, sopraffazione. E, invece, si tratta di un inganno, una finzione, una lunga serie di sciocchezze.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">In questi dieci anni mi sono impegnato a sfatare questi miti e a contrastare con la verità storica, accertata da fonti e documenti, come siano andate veramente le cose e come tali elementi debbano essere giustamente considerate alla luce del metodo storiografico e non secondo la propria ideologia. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">Il blog, in questi dieci anni, ha avuto 167.164 visualizzazioni e i 290 post da me pubblicati hanno generato 3518 commenti. Non sono numeri eccezionali, ma testimoniano un certo interesse che mi sprona ad andare avanti. In questo ultimo anno non ho postato molti post e ciò è stato dovuto al fatto che si è trattato di periodo difficile anche per me. Spero, però, di tornare ai livelli degli anni scorsi e di rendere sempre un servizio utile e soprattutto onesto. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">Un saluto a tutti i miei cari visitatori del blog dal vostro</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">Luis </span></div><p> </p>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-22693291739073762312021-12-26T20:07:00.002+01:002021-12-26T20:07:13.714+01:00Buon Natale<p> </p><h1 style="text-align: center;"><span style="font-family: trebuchet;"><span style="color: red;"><br /></span></span></h1><h1 style="text-align: center;"><span style="font-family: trebuchet;"><span style="color: red;"><br /></span></span></h1><h1 style="text-align: center;"><span style="font-family: trebuchet;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjHx0kexdKDnmntSDcELPIvNPijtdhxjWEWWxr5vpkwi9riDLQjYuCJKIYm51tL9qg3dqEjIcQYFlY3XxQtCEk2neHf3FLy6X3YBKi0dGzY_6MbwEJLMAVHWgylBkIaxqVI4bJKBJb300SeUMoM0cVcf_Rao6OkKAhjQbQaYhqUtgMnmswM_b0h8yDA1A=s800" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="545" height="455" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjHx0kexdKDnmntSDcELPIvNPijtdhxjWEWWxr5vpkwi9riDLQjYuCJKIYm51tL9qg3dqEjIcQYFlY3XxQtCEk2neHf3FLy6X3YBKi0dGzY_6MbwEJLMAVHWgylBkIaxqVI4bJKBJb300SeUMoM0cVcf_Rao6OkKAhjQbQaYhqUtgMnmswM_b0h8yDA1A=w310-h455" width="310" /></a></div><br /></span></h1><h1 style="text-align: center;"><span style="font-family: trebuchet;"><span style="color: red;">Auguro a tutti i lettori del Blog </span><span style="color: red;"><br /></span><span style="color: red;">un felice Santo Natale</span></span></h1>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-25376833942924184732021-12-24T12:47:00.005+01:002022-01-04T20:20:07.037+01:00Odifreddi e il Natale, quando l'ignoranza regna sovrana.<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: large;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjEfpCBbhnBkvc5I56wyAkVRqODK3GJxkbYHkeUlRMm6K-auYdtJIMqKhND7_LbYQvPXanHG5mRVAK6fL601t0OWr0_J97PRfZEiz7_63giNozx2yICaxGbsfrJyZVztcniCHKohrR6XPH8E9OaVB3M8ZDyJZAHHX98Ttbl_lXduutufnvnSres73w8xg=s2086" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2086" data-original-width="1785" height="275" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjEfpCBbhnBkvc5I56wyAkVRqODK3GJxkbYHkeUlRMm6K-auYdtJIMqKhND7_LbYQvPXanHG5mRVAK6fL601t0OWr0_J97PRfZEiz7_63giNozx2yICaxGbsfrJyZVztcniCHKohrR6XPH8E9OaVB3M8ZDyJZAHHX98Ttbl_lXduutufnvnSres73w8xg=w236-h275" width="236" /></a></div><br />Ci avviciniamo al Natale di Nostro Signore e puntualmente, come ogni anno, spuntano le solite trite e ritrite tiritere laiciste volte ad oscurare la meraviglia di un evento che, volente o nolente, ha cambiato il mondo. E', quindi, fin troppo scontato lo starnazzare laicista, dall'odioso ed idiota "politicamente corretto" della Commissione Europea, che ha paura dell'augurio "Buon Natale" non abbastanza inclusivo, al blaterare dei laicisti neopagani a cui dà fastidio la festa cristiana, ma che accettano di buon grado quella del <i>Sol Invictus</i>. D'altronde viene nel mondo la Parola di Dio incarnata e questa non lascia nessuno indifferente, infatti come dice la lettera agli Ebrei, <i>è più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore </i>(Eb. 4,12).</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">Solo che mi sarei aspettato una critica più elevata culturalmente invece del solito sciocchezzario annuale. Ad esempio, proprio a proposito della figuraccia della Commissione Europea, che ho prima ricordato, nella puntata del programma "<i>Porta a Porta</i>" su RAI 1 del giornalista Bruno Vespa, andata in onda il 9 dicembre scorso, dedicata a tale argomento, a prendere le parti del laicista "anti-natale" c'era il solito strampalato matematico tuttologo Odifreddi voce tra le più gettonate a rappresentare gli gnostici, gli atei, gli scettici e compagnia bella. Uno stralcio è riportato sul canale YT di <a href="https://www.blogger.com/#">Odifreddi</a>. Il nostro eroe, ovviamente, non poteva certo prendere le difese dell'indifendibile Commissione Europea, quindi non gli è restato altro che convenire sull'idiotaggine europea, ma, poveretto, poteva restare così passivo? Certamente no, così si è "divertito" a stuzzicare Vespa e i suoi ospiti con stoccatine, tra l'altro totalmente decontestualizzate, del tipo: "<i>tra l'altro, poi, il Natale non è neppure una festa religiosa, sappiamo tutti che il natale era quello di Roma, nei vangeli non c'è scritto quando Gesù è nato. il Cristianesimo si è appropriato di una festività pagana, del "Sol Invictus</i>". E che c'entra col "Buon Natale" poco inclusivo? Boh, ma per Odifreddi non poteva certo mancare il mantra laicistico del Natale per eccellenza: il "<i>Sol invictus</i>" e la Cristianità ladrona! L'uditorio, ovviamente non gli ha manco replicato, tanto è notoria la fesseria. Ma caro Odifreddi, la religione cristiana non si è appropriata di un bel nulla, il solstizio d'inverno era visto da sempre come la vittoria della luce sulle tenebre e questa immagine era già nota agli ebrei come una promessa di salvezza. Otto secoli prima di Cristo il profeta Isaia vaticinava: "<i>Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse</i>" e così il vangelo di Luca mette in bocca a Zaccaria la profezia: "<i>Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alt</i>o". I cristiani non mutuarono un bel niente dai saturnali pagani o dalla figura del Sol Invictus, per loro Gesù era il Messia, la grande luce che viene nel mondo, molto tempo prima che l'imperatore Eliogabalo introdusse il culto al <i>Sol Invictus</i>. Nella sua affermazione il Cristianesimo donò un senso nuovo a tutte le cose, trasformando le realtà precedenti rinnovandole con la luce di Cristo.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">Ma Odifreddi è un tipo che si dà per vinto? Giammai. Quindi torna alla carica e ci regala l'ennesima stoccatina: "<i>Da ateo, amichevolmente, come regalo di Natale, spero che Dio non ci sia, perché sebbene l'arte cristiana sia eccelsa, vi siete dimenticati che il motivo per cui c'è l'arte cristiana è perché il Cristianesimo è andato contro i dieci comandamenti, in particolare contro il secondo comandamento che proibiva espressamente di farsi immagini di viventi in cielo, in terra, in acqua. Per questo la civiltà islamica e, sottolineerei, quella ebraica, non hanno immagini, perché hanno rispettato il comandamento</i>". Chissà come deve essersi sentito tutto gongolante e fiero Odifreddi, per esser riuscito a prendere in castagna i cattolici, senza sapere di aver tirato fuori una questione antichissima dove biblisti e teologi si sono confrontati da secoli. Niente di nuovo sotto al sole, neppure l'ignoranza di Odifreddi che resta implacabilmente immutata. Il suo riferimento alla violazione del secondo comandamento non ha senso per i cattolici, visto che per loro la proibizione delle immagini non è un comandamento a sé stante, ma il commento al primo. Quindi per i cattolici la prescrizione contro le immagini riguarda solo il pericolo dell'idolatria. La Bibbia, infatti, permette la realizzazione delle immagini, basta pensare alle statue dei Cherubini sull'Arca dell'Alleanza o alle decorazioni del Tempio di piante ed animali. La Bibbia condanna solo le immagini degli idoli. E le immagini cattoliche non sono affatto degli idoli, cioè altri dei. A tal proposito il Deuteronomio parla in modo chiarissimo: "<i>Quando il Signore vi parlò sull’Oreb dal fuoco, state bene in guardia per la vostra vita perché non vi corrompiate e non vi facciate l’immagine scolpita di qualche idolo, la figura di maschio o femmina, la figura di qualunque animale, la figura di un uccello che vola nei cieli, la figura di una bestia che striscia sul suolo, la figura di un pesce che vive nelle acque sotto la terra, perché alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna e le stelle, e tutto l’esercito del cielo tu non sia trascinato a prostrarti davanti a quelle cose e a servirle</i>” (Dt 4, 15-19).</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">E pensare che Odifreddi è addirittura il presidente onorario dell'associazione degli atei ed agnostici italiani. Che tristezza, un saccente che pontifica e si permette di bacchettare gli altri su un argomento di cui è ignorante. Ma perché non si limita ai numeri, invece di fare queste figuracce?</span></div><p></p>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-54605727572373793322021-08-04T10:14:00.004+02:002021-09-14T09:21:21.822+02:00Il Sillabo, oscurantismo della Chiesa?<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdd79GusjgYf3YJt3OhRaaKS3TzIpPdYwv3Fk9QtAaQHXWJUxDY99oDwhyKi5WQSx7YROfez2BH8ZTxVkPqfnloI1B9epLcVbXTCa_2ybQeqlLN4jStxVBf9i2VDAbq8sFxX5wvFXvy4Df/s600/products-quanta-cura-e-sillabo.png" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="600" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdd79GusjgYf3YJt3OhRaaKS3TzIpPdYwv3Fk9QtAaQHXWJUxDY99oDwhyKi5WQSx7YROfez2BH8ZTxVkPqfnloI1B9epLcVbXTCa_2ybQeqlLN4jStxVBf9i2VDAbq8sFxX5wvFXvy4Df/w200-h200/products-quanta-cura-e-sillabo.png" width="200" /></a></div><div style="text-align: justify;"> <span style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">Un autentico mantra anticattolico
è la diffusa accusa che la Chiesa Cattolica abbia sempre contrastato il
progresso scientifico e la diffusione delle idee innovative attraverso la
condanna del libero pensiero e tutto ciò al solo scopo di tenere le masse
nell’ignoranza e poter imporre così il proprio dominio su di esse. Di solito
per provare questo assunto i laicisti amano citare il famigerato “Sillabo”,
cioè una condanna dei principali errori presenti nelle ideologie moderne.</span></span></div><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">Si trattò di un elenco di ottanta
proposizioni, allegato all’enciclica “<i>Quanta cura</i>”, che il Papa Pio IX pubblicò
nel 1864 dove venivano condannate ideologie moderne come, ad esempio, il
Liberalismo, il Socialismo, il Comunismo, l’Ateismo, ecc., e dove veniva
pesantemente criticata la Rivoluzione Francese con tutto il suo strascico di
violenze. Ovviamente, senza tener minimamente conto del momento storico in cui
l’enciclica ed il sillabo sono stati pubblicati, questa condanna della modernità
è argomento tra i più usati dalla propaganda laicista per censurare la Chiesa
Cattolica. Ma è noto che per capire bene il significato di fatti accaduti nel
passato occorre calarli nel contesto storico in cui sono avvenuti. La mancanza
di questa basilare impostazione, indispensabile per ogni valida critica
storica, è troppo spesso alla base della retorica laicista contro la Chiesa ed
i cristiani. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">Possiamo veramente dire che il
“sillabo” sia stato un documento che provi la volontà di oscurantismo e di
rifiuto del “progresso” da parte della Chiesa? Ovviamente no, la Chiesa non si
oppose affatto al progresso della civiltà umana ed alle conquiste della
scienza, ma si trattò essenzialmente di una difesa dei principi universali che
sono alla base della dignità dell’uomo e della Tradizione della Chiesa che il
Papa ritenne opportuno operare. Già prima del 1864 la situazione dello “Stato
Pontificio” e della sua dimensione “politica” stavano rapidamente cambiando: nel
1848 la Rivoluzione romana costringe Papa Pio IX ad abbandonare Roma per
riparare a Gaeta, ritorna nel 1850 con l’aiuto dei francesi, ma le legazioni
Pontificie di Bologna, Ferrara e Ravenna, le Marche e l’Umbria insorgono e
vengono annesse al Piemonte. Lo Stato Pontificio si riduce a Roma ed il Lazio.
Cosicché nel 1864, quando è papa Pio IX, il cattolicesimo ed il suo capo
sembrano assediati da tutte le parti: l’Italia insiste nel suo processo di
“unificazione”, nonostante e contro il papa, e vuole ad ogni costo Roma. I
rapporti internazionali della Santa Sede non sono veramente cordiali con
nessuna delle grandi potenze di allora. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">Ma oltre a quello politico, un altro aspetto influenza fortemente il
pensiero ed il comportamento del Papa ed è quello della difesa della fede
cristiana cattolica. In quegli anni andava affermandosi lo studio “scientifico”
e “moderno” della vita di Gesù, che fino ad allora era stata sempre e solo
studiata e proclamata dalla Chiesa. Vennero pubblicati alcuni libri come la
“Vita di Gesù” di David Strauss nel 1835-36 e la notissima “Vita di Gesù” di
Ernst Renan nel 1863, che adombrano dubbi sulla storicità del Cristo o che
sostengono che per essere fedeli a questo uomo esemplare bisogna sbarazzarsi
della Chiesa. Filosofi e scienziati arrivano a giudicare la fede cristiana solo
un’illusione e contestano ogni possibilità di rivelazione e di ordine
soprannaturale, ed è il caso di testi come “<i>L’essenza del Cristianesimo</i>” di
Ludwig Feuerbach del 1841, “<i>Manoscritti economici-filosofici</i>” di Karl Marx del 1844.
Fino ad arrivare ad autentiche “rivoluzioni” scientifiche prese a pretesto per
negare l’esistenza stessa di Dio, come il celeberrimo “’<i>L’origine della specie</i>”
di Charles Darwin pubblicato nel 1859.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: georgia;">In questa situazione l’enciclica “</span><i style="font-family: georgia;">Quanta cura</i><span style="font-family: georgia;">” e soprattutto il
“sillabo” apparvero come una vera e propria dichiarazione di guerra al mondo
intero, un contrattacco ed una sfida dettati dalla disperazione. L’enciclica da
sola forse avrebbe potuto destare meno impressione. Essa, infatti, conteneva
una critica severa della scristianizzazione della società civile e la
proclamazione dei diritti della Chiesa: insegnamento ed educazione, indipendenza
di fronte agli Stati. Il “Sillabo”, invece, passava inesorabilmente in rassegna
ed esponeva con una concisione estremamente limpida, per denunciarli, “</span><i style="font-family: georgia;">tutti
gli aspetti della grande rivolta dell’umanità contro i dogmi e i diritti del
cristianesimo</i><span style="font-family: georgia;">”. Negli ambienti atei ed anticlericali si verificò un’autentica
esplosione d’odio e di astiosa commiserazione. In Francia il governo di
Napoleone III, ad esempio, arrivò a definire non solo il “Sillabo”, ma la
stessa enciclica “</span><i style="font-family: georgia;">Quanta cura</i><span style="font-family: georgia;">” contrari alla Costituzione imperiale,
proibendone la diffusione. La stessa cosa avvenne in Italia. Nel mondo
cattolico, invece, se si eccettuano i cattolici liberali, la gran massa dei
fedeli accolse favorevolmente e talvolta perfino con entusiasmo questo intervento
audace della Santa Sede. A Torino, per esempio, 150.000 persone si radunarono
per ringraziare il papa. Il popolo di Dio accettò il “Sillabo” non solo perché
esso esprimeva i “no” di Pio IX, ma perché formulava anche ciò che si sarebbe
trovato in contrasto con la fede di tutta la Chiesa. </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><o:p><span style="font-family: georgia;"> </span></o:p><span style="font-family: georgia;">E’ indiscutibile che in quegli anni era in atto una cavalcante scristianizzazione
e lo sviluppo di un acceso anti-cristianesimo dei valori inerenti alle
rivoluzioni socio-culturali di quell’epoca. La chiesa non poteva restare inerte
di fronte a tutto questo, ma quello che è importante capire è che Pio IX non
condannò il mondo moderno in blocco, né intendeva sopprimere le ferrovie, il
telegrafo o l’illuminazione a gas. Egli non contestava neppure le aspirazioni
umanitarie portate avanti dalle nuove ideologie. Denunciava, invece, “</span><i style="font-family: georgia;">il
desiderio sfrenato di accumulare ricchezze</i><span style="font-family: georgia;">” e ricordava che “</span><i style="font-family: georgia;">la dottrina della
Chiesa non si oppone affatto al bene e all’interesse della società umana</i><span style="font-family: georgia;">”.
Quello che egli non poteva approvare era la ribellione luciferina
dell’intelligenza, il rifiuto di ogni punto di riferimento superiore alla
coscienza individuale, il ripudio dell’autorità di Dio, della Rivelazione,
della Chiesa. Questo è il senso del “Sillabo”. Il suo aspetto necessariamente
negativo non deve essere isolato dalle affermazioni più positive del concilio
Vaticano I circa la razionalità della fede, che non può essere identificabile
con un itinerario puramente soggettivo ed arbitrario, e i principi della
dottrina sociale della Chiesa, lontana sia dai sistemi socialisti atei, sia
dall’economia del capitalismo liberale.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><o:p><span style="font-family: georgia;"> </span></o:p><span style="font-family: georgia;">Il mondo laicista, ateo ed anticristiano, vorrebbe solo distruggere la
Chiesa ed il Cristianesimo, ma non può, allora si accontenta di poterlo
relegare in un cantuccio, senza diritto di opinione e parola. L’ennesimo
esempio di tale impostazione lo stiamo vivendo in questi giorni con la polemica
sulla approvazione del disegno di legge Zan, tutto teso a zittire la Chiesa e i
cristiani introducendo, velatamente, il reato di opinione.</span></span><span style="font-family: georgia; font-size: x-large;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p><span style="font-family: georgia; font-size: large;"> </span></o:p></p>
<span style="font-family: georgia; font-size: large;"><br /><b>Bibliografia </b><br /><br />R. Aubert, G. Martina “<i>Il Pontificato di Pio IX</i>”, Edizioni Paoline, 1970;<br />R.F. Esposito “<i>Pio IX, La Chiesa in Conflitto con il Mondo</i>” Edizioni Paoline, 1970;<br />Franco Cardini “<i>Processi alla Chiesa</i>” Piemme, 1995; <br />Ernesto Rossi. “<i>Il Sillabo e dopo</i>” Kaos edizioni, Milano 2000; <br />Rino Cammilleri “<i>L'ultima difesa del papa re. Elogio del “Sillabo” di Pio IX</i>” Ed. Piemme, Milano 2001.</span>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-1475147765166925872021-02-08T12:53:00.005+01:002021-04-23T18:58:45.667+02:00"Pro-Choice"? La libertà di scegliere la censura.<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKhW_2hYG_EtUu8ChTj_Xpn7Y_X25_HStudwCgdcvde3A6cpnD887ZdqWebnYD-nFQ3yQeT-CNHh4ECEA2NmzlbTpxQ7z7vO5W7Q1hYUzuaChOsZ83KNVKSeidpMpUMal5WOviT72MqnuJ/s701/Cacca+su+Banchetto.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="701" data-original-width="526" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKhW_2hYG_EtUu8ChTj_Xpn7Y_X25_HStudwCgdcvde3A6cpnD887ZdqWebnYD-nFQ3yQeT-CNHh4ECEA2NmzlbTpxQ7z7vO5W7Q1hYUzuaChOsZ83KNVKSeidpMpUMal5WOviT72MqnuJ/w240-h320/Cacca+su+Banchetto.jpg" width="240" /></a></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Scrivo questo piccolo post solo allo scopo di divulgare il più possibile notizie che la stampa del regime laicista vigente in Italia evita accuratamente di diffondere. Nella foto si può vedere un esempio dello spiccato senso di democrazia dei laicisti: un banchetto dell'associazione Pro Vita & Famiglia Onlus a Caravaggio (BG) "decorato" da escrementi.</span></div><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ovviamente si tratta di un gesto vergognoso opera di pochi facinorosi, che sono sempre presenti, che non rappresentano il modo di espressione del mondo "<i>pro-choise</i>", e bla, bla. A parte il fatto che tali manifestazioni "goliardiche" sono sempre a senso unico, ossia invariabilmente ai danni di chi legittimamente è contro l'orrendo crimine dell'aborto, ma ciò che voglio sottolineare è l'assoluto silenzio dei media, giornali, telegiornali, ecc. Questa notizia l'ho appresa solo da una pagina di facebook di un attivista del movimento per la vita: </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">https://www.facebook.com/photo?fbid=10225732896731766&set=a.2266606467248</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Cosa sarebbe successo se a spargere escrementi fossero stati quelli del movimento per la vita?</div></span><p></p>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-62420687673083284172020-12-25T09:31:00.002+01:002020-12-25T09:31:27.829+01:00<p></p><div style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy4FhE4jMihDvTuK3bcSXoSuk5lau4FJguMOy0A_k8uF6kS7hp2-0jMxXVZ1EwNvfYdFiA9IWdZ3hZvE4YdK2X08TV6LUzK7jplOAsGQOoXKMnURoOGlDM7yUmBJa-YaXWpf1WZ24-85By/s1000/filippo+lippi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="911" data-original-width="1000" height="364" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy4FhE4jMihDvTuK3bcSXoSuk5lau4FJguMOy0A_k8uF6kS7hp2-0jMxXVZ1EwNvfYdFiA9IWdZ3hZvE4YdK2X08TV6LUzK7jplOAsGQOoXKMnURoOGlDM7yUmBJa-YaXWpf1WZ24-85By/w400-h364/filippo+lippi.jpg" width="400" /></a></div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;"><br /></div><h1 style="text-align: center;"><span style="font-family: trebuchet;"><span style="color: red;">Auguro a tutti i lettori del Blog </span><span style="color: red;"><br /></span><span style="color: red;">un felice Santo Natale</span></span></h1></div><div style="text-align: center;"> </div><p></p>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-76997616025616746312020-11-13T10:03:00.001+01:002021-01-02T09:01:26.624+01:00I miti sulle Crociate. Il Papa incitò i cristiani alla guerra con la scusa delle violenze musulmane sui pellegrini.<p> </p><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiToWaZnyNHiOpEqBBZpMalyZOSOgjBikNjN8BX3GApGt4w_kzkesbfV1Zc2j9YkAEo6xTOIeKP3q-Pk2X-mrTxsgUNWLkooojYcFjW7xCp5vz-zhS6JHT7qeeIB_lBlXk4HcOoCQ0j_zTa/s227/Urbano+II.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="222" data-original-width="227" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiToWaZnyNHiOpEqBBZpMalyZOSOgjBikNjN8BX3GApGt4w_kzkesbfV1Zc2j9YkAEo6xTOIeKP3q-Pk2X-mrTxsgUNWLkooojYcFjW7xCp5vz-zhS6JHT7qeeIB_lBlXk4HcOoCQ0j_zTa/s0/Urbano+II.jpg" /></a></div><div style="text-align: justify;">Nel famoso appello alla crociata pronunciato da Urbano II nel 1095 al concilio di Clermont in risposta alla richiesta di aiuto formulata dall’imperatore d’Oriente Alessio I Comneno con i turchi selgiuchidi a soli 100 km da Costantinopoli, il papa addusse come giustificazione per l’azione anche il fatto che ormai da troppi anni i pellegrini cristiani in Terrasanta erano sistematicamente sterminati dopo essere stati sottoposti a raccapriccianti torture. Sulla scorta del mito diffusissimo della tolleranza musulmana, secondo il quale i musulmani avrebbero sempre rispettavano il pellegrino cristiano garantendo la possibilità di pregare il proprio Dio nei luoghi santi di Gerusalemme, molta storiografia apertamente anticattolica ha diffuso l’idea che il papa pur di attaccare l’Islam e diffondere con la forza il cristianesimo abbia ordito un inganno forzando la realtà delle cose, indugiando su immaginarie violenze in realtà mai avvenute. Per provare questa versione di solito viene affermato che il pellegrinaggio in Terrasanta non era un fenomeno così importante da giustificare addirittura una guerra, ma si trattava solamente di una pia pratica che veniva praticata saltuariamente solo da personaggi molto facoltosi. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Questa affermazione non alcuna base storica, sebbene nel primo secolo dell’era cristiana la pratica del pellegrinaggio non si fosse ancora affermata, ben presto nei secoli immediatamente successivi i cristiani presero a visitare i luoghi menzionati nei vangeli come Nazareth, Cana e la stessa Gerusalemme benché sia stata pressoché distrutta dalle armate di Tito nel 70 d.C. e di Adriano nel 135 d.C. Le prime informazioni dell’esistenza di un pellegrinaggio in Terrasanta ci giungono da Melitone, vescovo di Sardi, morto verso il 180 d.C., che visitò Gerusalemme e nella sua Omelia sulla Pasqua (Περὶ πάσχα, Perì Páscha, "<i>Sulla Pasqua</i>") elencò i più importanti luoghi sacri della città. Altro pellegrino fu Origene (185-254), il famoso teologo alessandrino, che viaggiò in Terrasanta affermando che è “desiderio di ogni cristiano ripercorrere le orme di Cristo” (S. Runciman “<i>The Pilgrimage to Palestine before 1095</i>” in Marshall W. Baldwin “<i>A History of the Crusades. The First Hundred Years</i>”, University of Wisconsin Press, Madison 1969, pag. 69). Importante fu l’avvenimento della conversione dell’imperatore Costantino, la cui madre, l’imperatrice Elena, scoprì molte reliquie attenendosi alle tradizioni locali ancora esistenti riguardanti l’esatta ubicazione dei luoghi sacri del cristianesimo. L’imperatore Costantino fece, così, erigere su tali luoghi molte chiese che furono subito meta di pellegrinaggi. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">A testimonianza di tale fenomeno abbiamo la notizia certa del cosiddetto pellegrino di Bordeaux che nel 333 d.C. raggiunse la Terrasanta proprio mentre erano in costruzione le chiese fatte erigere da Costantino. Di questo pellegrino conosciamo dettagliatamente l’itinerario e la testimonianza delle opere costantiniane (Teddy Koller, Moshe Pearlman “<i>Pilgrims to the Holy Land</i>” Harper and Row, New York 1970, pag. 38). Altra preziosa testimonianza è la lettera scoperta nel 1884 in un monastero italiano scritta da una donna di nome Egeria che tra il 381 e il 384 aveva compiuto un pellegrinaggio in Terrasanta. Nel 385 anche San Girolamo notò in Terrasanta un gruppo di pellegrini romani tra i quali vi era una ricca vedova di nome Paola che fondò anche un monastero che finanziò col suo patrimonio e nel quale san Girolamo si dedicò alla traduzione della Bibbia dal greco e dall’ebraico al latino. Nel V secolo il pellegrinaggio aumentò al punto che a Gerusalemme si contavano circa 300 foresterie e, monasteri che fornivano alloggio. (Rodney Stark “<i>Gli eserciti di Dio</i>” Lindau, 2010, pag 118). Il flusso dei fedeli aumentò considerevolmente nel VI secolo. Importante la testimonianza di Sant’Antonino martire che nel 570 raggiunse la Palestina dall’Italia riferendo della presenza di tre chiese erette sul Tabor, nella bassa Galilea, la cui esistenza è confermata dai resti tuttora visibili (Teddy Koller, Moshe Pearlman “<i>Pilgrims to the Holy Land</i>” Harper and Row, New York 1970, pag. 51). Sant’Antonino riferisce anche del Santo Sepolcro e della sua grande venerazione, a più di due secoli dalla sua costruzione (Teddy Koller, Moshe Pearlman “<i>Pilgrims to the Holy Land</i>” Harper and Row, New York 1970, pag. 52). Anche il grande imperatore Giustiniano onorò la città del santo sepolcro facendovi costruire la nuova e sontuosa chiesa di Santa Maria Theotokos che comprendeva un ostello per i pellegrini (Rodney Stark “<i>Gli eserciti di Dio</i>” Lindau, 2010, pag 120). </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Al tempo di Urbano II il pellegrinaggio in Terrasanta era ormai diventata una pratica diffusissima ed importantissima a cui i pellegrini legavano il desiderio di espiazione e la speranza di ottenere il perdono per i peccati commessi. Moltissimi si mettevano in viaggio, sfidando pericoli e scomodità inaudite perché speravano nella remissione dei peccati (Rodney Stark “<i>Gli eserciti di Dio</i>” Lindau, 2010, pag 125). </div><div style="text-align: justify;"><br /></div> <div style="text-align: justify;">Appurato che il pellegrinaggio in Terrasanta era effettivamente una pratica molto importante e diffusa al tempo di Urbano II, resta da scoprire se veramente i musulmani fossero stati sempre tolleranti e benevoli con i pellegrini cristiani e se le accuse del Papa non siano stati solo che delle menzogne. Anche in questo caso abbiamo notizie che smentiscono questa fantomatica benevolenza dei governi musulmani. In realtà i pellegrini cristiani che si recavano in Terrasanta erano costantemente soggetti ad ogni sorta di violenza ed angherie. Le cronache del tempo riportano innumerevoli atti di violenza compiuti dai musulmani, prima arabi e successivamente dai turchi. Quella che segue è una mia raccolta di eventi storicamente accertati che testimoniano queste avvenute violenze: </div><div style="text-align: justify;"><br /></div> <div style="text-align: justify;">-Agli inizi dell’VIII secolo settanta pellegrini cristiani provenienti dall’Asia Minore furono messi a morte dal governatore di Caesura, tranne sette che acconsentirono a convertirsi all’Islam; </div><div style="text-align: justify;">-Altri sessanta pellegrini, sempre provenienti dall’Asia Minore, furono crocifissi a Gerusalemme; </div><div style="text-align: justify;">-Verso la fine dell’VIII secolo i musulmani attaccarono il monastero di San Teodosio, nei pressi di Betlemme, massacrarono i monaci e distrussero due chiese vicine; </div><div style="text-align: justify;">-Nel 796 i musulmani misero al rogo venti monaci del monastero di Mar Saba; </div><div style="text-align: justify;">-Nell’809 vi furono molteplici assalti ad un gran numero di chiese e monasteri sia entro le mura di Gerusalemme sia attorno alla città, con stupri ed uccisioni di massa; </div><div style="text-align: justify;">-Gli attacchi si ripeterono nell’813; </div><div style="text-align: justify;">-Il giorno della Domenica delle Palme del 923 esplose una nuova ondata di violenze, con distruzioni di chiese e molte uccisioni; </div><div style="text-align: justify;">-Sul finire del X secolo l’ordine monastico dei benedettini di Cluny costruì foresterie e locande lungo tutto il cammino percorso dai tanti pellegrini che si recavano in oriente. Si ha notizia di una schiera di pellegrini di sesso maschile, tra cui numerosi vescovi, partiti in 7000 dalla Germania e poi aumentato ulteriormente di numero (S. Runciman “<i>The Pilgrimage to Palestine before 1095</i>” in Marshall W. Baldwin “A History of the Crusades. The First Hundred Years”, University of Wisconsin Press, Madison 1969, pag. 76). Questa folta comitiva di penitenti fu attaccata dai predoni beduini tanto che alla fine soltanto 2000 pellegrini fecero ritorno alle loro case sani e salvi (Moshe Gil “<i>A History of Palestine, 634-1099</i>” Cambridge University Press, Cambridge 1992, p. 487); </div><div style="text-align: justify;">-Il califfo fatimide Hākim, il distruttore del Santo Sepolcro a Gerusalemme nel 1009, costrinse tutti i cristiani delle città bizantine conquistate a portare una croce al collo di quasi due chilogrammi, imponendo invece agli ebrei la scultura di un vitello d’oro di identico peso affinché si vergognassero di aver adorato il vitello d’oro; </div><div style="text-align: justify;">-Sempre il califfo fatimide Hākim, una volta conquistata la Palestina, diede ordine di incendiare o confiscare tutte le chiese cristiane. Alla fine risultarono bruciate o devastate circa 30 mila chiese (S. Runciman “<i>A History of the Crusades. The First Hundred Years</i>”, University of Wisconsin Press, Madison 1969); </div><div style="text-align: justify;">-Nel 1022 Gérard de Thouars, abate di Sanit-Florent-prés-Saumur fu imprigionato e messo a morte appena arrivato in Terrasanta; </div><div style="text-align: justify;">-Nel 1026 Richard de Saint-Vanne venne lapidato dopo essere stato sorpreso a celebrare la messa in territorio musulmano; </div><div style="text-align: justify;">-Nel 1040 Ulrico di Breisgau fu lapidato dalla folla sulle rive del Giordano; </div><div style="text-align: justify;">-Nel 1064 Gunther von Bamberg, vescovo di Bamberga, cadde con gran parte dei pellegrini in un’imboscata dei musulmani nei pressi di Caesarea. Si salvò solo un terzo dei cristiani (Jonathan Riley-Smith “<i>The First Crusaders, 1095-1131</i>” Cambridge University Press, Cambridge 1997, pag. 37-38). </div><div style="text-align: justify;"><br /></div> <div style="text-align: justify;">Nel corso dell’XI secolo, una nuova sciagura si stava profilando da Oriente, i turchi selgiuchidi iniziarono a spostarsi verso Occidente e sotto la guida di Tugrul Bey occuparono la Persia nel 1045 stabilendosi a Bagdad come eredi del califfo abbaside. Dopo ciò il condottiero turco invase l’Armenia, un regno cristiano e nel 1048, mentre le forze bizantine erano concentrate nella repressione di una rivolta interna, i turchi si impadronirono della città armena di Ardzen massacrando gli uomini, violentando le donne e riducendo in schiavitù i bambini (V.J.J.Norwich “Bisanzio. Splendore e decadenza di un impero 330-1453” Mondadori, Milano 2001, pag. 340). </div><div style="text-align: justify;"><br /></div> <div style="text-align: justify;">Nel 1063 successe a Tugrul Bey il nipote Alp Arslan che alla testa di un grande esercito espugnò facilmente la capitale armena Ani. La città venne messa a ferro e fuoco. Riferisce lo storico arabo Sibt ibn al-Jawazi (morto nel 1256), riportando la testimonianza di un testimone che: “l’esercito entrò nella città, massacrò i suoi abitanti e la saccheggiò […] i cadaveri erano così tanti che ostruivano il passaggio delle strade” (V.J.J.Norwich “<i>Bisanzio. Splendore e decadenza di un impero 330-1453</i>” Mondadori, Milano 2001, pag. 340); </div><div style="text-align: justify;">-Nel 1067 l’armata turca di Arslan prese la citta di Caesarea, l’odierna Kayseri al centro della Turchia, abbandonandosi a massacri della popolazione civile; </div><div style="text-align: justify;">-Nella loro marcia verso l’Egitto Fatimide, e quindi sciita, i sunniti Turchi invasero la Palestina e nel 1071 posero l’assedio a Gerusalemme che venne espugnata, saccheggiata e i suoi abitanti uccisi a migliaia. Successivamente vennero prese ed ebbero gli abitanti massacrati le città di Ramla, Gaza, Tiro, Giaffa (Gil “<i>A History of Palestin</i>e” par. 410). </div><div style="text-align: justify;">-Da quel momento il pellegrinaggio in Terrasanta diminuì enormemente in quanto i turchi presero a perseguitare apertamente i pellegrini che erano anche prede facili di ogni sorta di predone (Runciman “<i>The Pilgrimage</i>” pag. 78). </div><div style="text-align: justify;">-Dal 1093 non era più possibile il pellegrinaggio in Terrasanta. Lo storico siriaco al ‘Azimi, del secolo XII, racconta che i musulmani impedivano di raggiungere Gerusalemme, e che le carovane venivano assaltate e i pellegrini massacrati (Gil “<i>A History of Palestine</i>” par. 488) </div><div style="text-align: justify;">-Nel 1570 gli invasori musulmani uccisero a Cipro decine di migliaia di abitanti di fede cristiana (Niccolò Capponi ”<i>Victory of the West. The Great Christian-Muslim Clash at the Battle of Lepanto</i>” Da Capo Press, Cambridge 2006). </div><div style="text-align: justify;"><br /></div> <div style="text-align: justify;">A Clermont Papa Urbano II non s’inventò niente, non fece altro che esternare pubblicamente la paura dell’Occidente verso la crescente aggressività e violenza del mondo musulmano verso la cristianità. Riferì una situazione che era già ben a conoscenza di tutti, i nobili europei erano già a sapevano delle brutalità verso i pellegrini dai propri famigliari che partecipavano ai vari pellegrinaggi. Quando Alessio Comneno o il Papa denunciarono tali massacri, l’Occidente era già a conoscenza di tali fatti (Runciman “<i>The History of the Crusaders</i>”). L’iniziativa delle crociate, quindi, non nacque dal nulla o da un’iniziativa personale del Papa, ma dallo scalpore, paura ed indignazione per le violenze perpetrate dai musulmani che nelle loro conquiste e colonizzazioni uccidevano i pellegrini e distruggevano e profanavano i luoghi santi della cristianità. A quel punto i cavalieri cristiani si risolsero a porre rimedio.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Bibliografia</b></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">S. Runciman “<i>The Pilgrimage to Palestine before 1095</i>” in Marshall W. Baldwin “<i>A History of the Crusades. The First Hundred Years</i>”, University of Wisconsin Press, Madison 1969;</div><div style="text-align: justify;">S. Runciman “<i>A History of the Crusades. The First Hundred Years</i>”, University of Wisconsin Press, Madison 1969;</div><div style="text-align: justify;">Teddy Koller, Moshe Pearlman “<i>Pilgrims to the Holy Land</i>” Harper and Row, New York 1970;</div><div style="text-align: justify;">Moshe Gil “<i>A History of Palestine, 634-1099</i>” Cambridge University Press, Cambridge 1992;</div><div style="text-align: justify;"><div>Jonathan Riley-Smith “<i>The First Crusaders, 1095-1131</i>” Cambridge University Press, Cambridge 1997;</div><div>V.J.J.Norwich “<i>Bisanzio. Splendore e decadenza di un impero 330-1453</i>” Mondadori, Milano 2001;</div><div>Niccolò Capponi ”<i>Victory of the West. The Great Christian-Muslim Clash at the Battle of Lepanto</i>” Da Capo Press, Cambridge 2006;</div></div><div style="text-align: justify;">Rodney Stark “<i>Gli eserciti di Dio</i>” Lindau, 2010;</div></span>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-5479613262657737972020-08-28T12:56:00.004+02:002020-10-06T09:08:30.374+02:00Biglino e il Cristianesimo idolatra.<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; font-size: xx-large; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBAVJIlHs-AMs9WB3J6H01iOjYYuAherlb1L3sj2RNpWjjShnFj_oC0iCOsovegGGatsShy6_xc9D5EEOI_q4zHxWW3KiagsyTzB2LGYNz3MmqG5tZ8tf0HVmwMZP8pEkjRQYSEhrmzQlp/s233/Biglino.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="233" data-original-width="216" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBAVJIlHs-AMs9WB3J6H01iOjYYuAherlb1L3sj2RNpWjjShnFj_oC0iCOsovegGGatsShy6_xc9D5EEOI_q4zHxWW3KiagsyTzB2LGYNz3MmqG5tZ8tf0HVmwMZP8pEkjRQYSEhrmzQlp/w216-h233/Biglino.jpg" width="216" /></a></div><span style="font-size: large;">Nelle sue conferenze lo studioso Mauro Biglino afferma spesso che la sua attività si limiti solo ad una semplice lettura del testo della Bibbia e che non si sogna minimamente di giudicare la fede cristiana. In realtà Biglino si lancia spesso contro la Chiesa Cattolica e i cristiani accusandoli di idolatria. In molte delle sue conferenze suole fare le seguenti affermazioni: </span></span></div><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">“<i>Di elenchi dei Dieci comandamenti ne abbiamo diversi nell’Antico Testamento, a noi ne è stato presentato uno che è quello che viene normalmente utilizzato. Inoltre dobbiamo sapere che i Comandamenti nella Bibbia sono più di seicento, non sono dieci, ci sono tutte le norme che sono state date a quel popolo</i> […] <i>Il decalogo dice: “Io sono il Signore tuo Dio che ti ho fatto uscire dalla terra di Egitto, non avrai altri dei davanti a me. Non ti farai scultura, né immagine, né di quello che è in cielo, quaggiù sulla terra, che è nelle acque, non ti prostrerai e non li servirai”, cosa che, invece, i cristiani fanno regolarmente. Tutte le chiese sono piene di immagini, statue, rappresentazioni. Eppure l’ordine è preciso e non è mai stato revocato".</i> </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L’accusa è chiara e non lascia scampo, la Chiesa e i cristiani cattolici non rispettano i comandamenti di Dio, sono degli idolatri perché riempiono le loro chiese di statue, immagini, fabbricano santini, medagliette e quant’altro. Ma sarà proprio come dice Biglino? Veramente la Bibbia condanna la fabbricazione di immagini? Ovviamente no, Biglino, come al solito, interpreta la Bibbia a modo suo e riporta nei suoi discorsi solo quello che è producente ai suoi scopi. Innanzitutto non esistono “diversi” elenchi dei dieci comandamenti, cioè di “decaloghi”, ma solamente due: quello che troviamo in Esodo 20 e quello presente in Deuteronomio 5. La Chiesa Cattolica, secondo una tradizione molto antica, risalente ai primi secoli dell'era cristiana, segue principalmente il decalogo presente nel libro del Deuteronomio e considera la prescrizione contro le immagini come parte del primo comandamento dove è detto che non bisogna avere altri dei, cioè degli idoli. Quindi la prescrizione riguarda solo le immagini e le statue che possano essere considerate come degli idoli. Nel capitolo quarto del Deuteronomio, che Biglino si guarda bene dal citare al suo auditorio, è chiaramente riportato il vero senso della proibizione delle immagini: “<i>Quando il Signore vi parlò sull’Oreb dal fuoco, state bene in guardia per la vostra vita perché non vi corrompiate e non vi facciate l’immagine scolpita di qualche idolo, la figura di maschio o femmina, la figura di qualunque animale, la figura di un uccello che vola nei cieli, la figura di una bestia che striscia sul suolo, la figura di un pesce che vive nelle acque sotto la terra, perché alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna e le stelle, e tutto l’esercito del cielo tu non sia trascinato a prostrarti davanti a quelle cose e a servirle</i>” (Dt 4, 15-19). </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Tutto ciò è confermato dal fatto che la Bibbia non condanna affatto la fabbricazione di immagini, anzi la pittura e la scultura possono essere praticati a scopo religioso. Dio ordina a Mosè di costruire un serpente di rame e di porlo su un’asta a motivo della salvezza degli israeliti: </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">“<i>Il Signore disse a Mosè: “Fatti un serpente e mettilo sopra un'asta; chiunque, dopo essere stato morso, lo guarderà resterà in vita”. Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra l'asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, restava in vita"</i>. (Nm 21, 8-9) </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ancora Dio ordina a Mosè di ornare l’Arca dell’Alleanza con due figure di Cherubini d’oro: </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">“<i>Farai due cherubini d'oro: li farai lavorati a martello sulle due estremità del coperchio</i>” (Es 25, 18) </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">“<i>Mosè chiamò Bezaleel, Ooliab e tutti gli artisti, nel cuore dei quali il Signore aveva messo saggezza, quanti erano portati a prestarsi per l'esecuzione dei lavori.</i> […] <i>Tutti gli artisti addetti ai lavori fecero la Dimora. Bezaleel la fece con dieci teli di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto. La fece con figure di cherubini artisticamente lavorati</i>” (Es 36, 2-8) </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">“(Bezaleel) <i>Fece due cherubini d'oro: li fece lavorati a martello sulle due estremità del coperchio: 8 un cherubino ad una estremità e un cherubino all'altra estremità</i>” (Es 37, 7-8). </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Sempre Dio ordina a Salomone di ornare il Tempio con figure di Cherubini e di piante. Tale operazione è descritta minuziosamente in 2 Cronache 3 e nel 1 libro dei Re al capitolo 6. Nel capitolo 7 del primo libro dei Re Dio ordina anche la decorazione con figure di leoni: </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">“<i>Sulla parte liscia dei sostegni e sui riquadri Chiram scolpì dei cherubini, dei leoni e delle palme, secondo gli spazi liberi, e delle ghirlande tutto intorno</i>” (1 Re 7, 36). </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il prestigioso Dizionario biblico di J. L. Mckenzie così commenta Deuteronomio 5, 7-10: “<i>L’enumerazione delle immagini è completa ed include qualsiasi oggetto visibile che possa essere rappresentato. E’ improbabile che si tratti della proibizione totale di ogni forma di arte raffigurativa, come la interpretavano alcuni rabbini di vedute più rigide. Nell’antico Israele i cherubini erano immagini; nel I secolo dopo Cristo e anche posteriore si permettevano decorazioni artistiche di tombe e sinagoghe</i>” (John L. Mckenzie “Dizionario Biblico” cittadella Editrice, Assisi 1973, p. 475). </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma perché la Chiesa Cattolica adotta questa suddivisione dei comandamenti e considera la prescrizione contro le immagini solo come un commento al primo comandamento e non come un comandamento a sé stante? C’è da dire che il testo ebraico della Scrittura non ha alcuna punteggiatura, tutto è scritto in maniera continua, senza interruzioni tra una parola e l’altra. Sappiamo con certezza che abbiamo di fronte un decalogo, cioè una lista di dieci comandamenti, perché così è scritto nel libro del Deuteronomio (Dt 4, 13), ma non è ben chiaro dove ogni singolo comandamento inizi e finisca. Ciò ha portato ad una differente numerazione dei comandamenti secondo le varie confessioni religiose, infatti per l'ebraismo, per la Chiesa Ortodossa, per le Chiese Evangeliche, escluse quelle Luterane, il divieto di fare immagini di Dio e di prostrarsi di fronte ad esse o adorarle è separato dal primo comandamento costituendone il secondo. La Chiesa Cattolica, invece, ha adottato la tradizione agostiniana e il testo del Deuteronomio invece che dell'Esodo, ma ciò che è più interessante, è stata seguita la distinzione dei comandamenti operata dai masoreti, i dotti ebrei che attorno al secolo X aggiunsero al testo ebraico le vocali. I masoreti, infatti, divisero i comandamenti inserendo come segno di divisione l’uno dall’altro la lettera dell’alfabeto ebraico “samech” (ס), che equivale alla nostra “s”. Nella divisione operata dai masoreti la prescrizione contro le immagini non è distinta come un nuovo comandamento, ma rappresenta il commento al primo comandamento. Alla luce di tutto ciò cadono miseramente le accuse di Biglino che dimostra ancora una volta di conoscere molto superficialmente la Scrittura e neppure tanto bene l’opera dei masoreti. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma Biglino sbaglia anche da un punto di vista concettuale, per la Chiesa Cattolica l’Antico Testamento viene visto alla luce della rivelazione di Cristo. Per i cristiani i precetti della legge mosaica, i 613 “<i>mitzvòt</i>”, sono stati superati dalla nuova legge in Cristo, quella dell’interiorità del cuore rispetto alla esteriorità dei rituali. Certamente i dieci comandamenti restano fondamentali anche nel Cristianesimo perché provenienti direttamente da Dio e per il loro valore morale, ma non sono più interpretati alla lettera dell’epoca, bensì alla luce dell’aggiornamento evangelico. Nei Vangeli i dieci comandamenti vengono citati da Gesù (Mc 10, 19), ma vengono rivisitati e riassunti in solo due concetti fondamentali: il profondo amore verso Dio e l’amore per il prossimo come per sé stessi. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Altro elemento da considerare è il dato storico di cui Biglino è completamente all’oscuro. Prima di lanciare le sue ridicole accuse di idolatria lo studioso torinese avrebbe dovuto documentarsi sul fatto che questo comandamento sulla proibizione delle immagini è considerato dalla Chiesa cattolica come non più così importante. Infatti la sua importanza era relativa alla situazione socio-storica del tempo dove il popolo d’Israele viveva circondato da popoli vicini idolatri ed il pericolo di cadere nell’idolatria era elevato. La Chiesa nell’VIII secolo, con il Concilio di Nicea del 787 d.C., decide che essendo ormai maturata la comprensione della religione di Dio, come ausilio alla fede, può essere permessa la costruzione di immagini. Ormai è Cristo l’immagine di Dio (Col 1) e tale comandamento è superato, così come sono superati tutti i comandamenti di purità (cfr. Levitico). Ancora più chiaro è il pronunciamento del concilio di Trento che segue il pronunciamento di Nicea: </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">“<i>Si deve attribuire il dovuto onore e la venerazione: non certo perché si crede che vi sia in esse una qualche divinità o virtù, per cui debbano essere venerate; o perché si debba chiedere ad esse qualche cosa, o riporre fiducia nelle immagini, come un tempo facevano i pagani, che riponevano la loro speranza negli idoli, ma perché l’onore loro attribuito si riferisce ai prototipi, che esse rappresentano. Attraverso le immagini, dunque, che noi baciamo e dinanzi alle quali ci scopriamo e ci prostriamo, noi adoriamo Cristo e veneriamo i santi, di cui esse mostrano la somiglianza. Cosa già sancita dai decreti dei concili - specie da quelli del secondo concilio di Nicea - contro gli avversari delle sacre immagini</i>” (Concilio di Trento, Sessione XXV, 3-4 dicembre 1563). </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Alla Parola, che unicamente caratterizza l’antica alleanza, fa seguito la visione di Cristo che si percepisce con i sensi. Egli è l’immagine del Padre e dice: “<i>Chi vede me, vede il Padre</i>” (Gv 14, 9). </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La Bibbia condanna solo e sempre l’adorazione delle immagini e delle statue di divinità pagane ossia degli idoli, in contrasto con l’adorazione dell’unico Dio Yahweh. Ad essere condannata, quindi, è l’idolatria, cioè l’adorazione degli idoli o dèi pagani al posto dell’unico Dio Yahweh. Niente di tutto questo nella pratica cattolica di venerare le immagini e le statue. Le statue e le immagini venerate dai cattolici non rappresentano idoli o divinità pagane, bensì persone veramente esistenti nello stato di gloria assieme a Cristo. Ancora una volta Biglino dimostra di conoscere in modo molto approssimativo la Scrittura, le sue accuse ai cristiani sono inconsistenti ed infondate, per lo più una scopiazzatura di vecchie polemiche, ampiamente superate, che Biglino continua a riproporre in questa sua folle crociata contro le religioni e la Chiesa Cattolica in particolare.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div></span><span style="font-size: large;"><br /><b>BIBLIOGRAFIA<br /></b><br /><span style="font-family: georgia;">John L. Mckenzie “Dizionario Biblico” cittadella Editrice, Assisi 1973;<br />Dizionario “Brown-Driver-Briggs” Hebrew and English Lexicon <br />Biblehub.com.</span></span>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com47tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-20288289918080911652020-08-12T12:03:00.007+02:002020-08-28T13:02:58.142+02:00La Banalità del male.<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; font-size: x-large; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmcuVC3zTPxn5FqD_xFVqAbv1AqzEREGCfHMEUoexMpUgMZUxFoJpAqm8gFpfPu-BYn8DCzHAg-i3f8e9vWi7G85we6yBo8FFIc4uuXyoVk_r1wAgRPWQILR44q9KG1MSk246PkEYsca9k/s960/abo.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="495" data-original-width="960" height="169" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmcuVC3zTPxn5FqD_xFVqAbv1AqzEREGCfHMEUoexMpUgMZUxFoJpAqm8gFpfPu-BYn8DCzHAg-i3f8e9vWi7G85we6yBo8FFIc4uuXyoVk_r1wAgRPWQILR44q9KG1MSk246PkEYsca9k/w328-h169/abo.jpg" width="328" /></a></div><span style="font-size: large;">La "banalità del male". Questa frase è il titolo di un saggio di Hannah Arendt</span></span><span style="font-family: georgia; font-size: large;">, una politologa statunitense che documentò le varie fasi del processo tenutosi a Gerusalemme nel 1962 al criminale di guerra Adolf Eichmann. Questo gerarca nazista, durante la Seconda Guerra Mondiale, fu un burocrate dello sterminio, si occupò con meticolosità dell'organizzazione tecnica della macchina nazista della morte. Si difese affermando sempre di aver agito solo allo scopo di risolvere problemi logistici, obbedendo ad ordini che gli furono impartiti. Si riteneva un semplice impiegato che si limitava a svolgere il suo lavoro nel migliore modo possibile. Un lavoro che contribuì all'assassinio di quasi sei milioni di ebrei. Scrive la Arendt: "<i>Più che l'intelligenza gli mancava la capacità di immaginare cosa stesse facendo. Non era stupido: era semplicemente senza idee (una cosa molto diversa dalla stupidità), e tale mancanza di idee ne faceva un individuo predisposto a divenire uno dei più grandi criminali di quel periodo</i>" (H. Arendt "La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme" 1963, Feltrinelli (ed. 1999), pp. 290-291).</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">Qualche giorno fa il Consiglio Superiore di Sanità interpellato dal Ministro della Salute Speranza, ha indicato un aggiornamento delle vecchie linee guida sull'aborto farmaceutico del 2010. Ora non serve più il ricovero precauzionale per l'interruzione volontaria di gravidanza farmacologica, la Ru486, e la prescrivibilità è aumentata da sette a nove settimane. L'aborto farmacologico diviene, così, un fatto normale, banale, un'aspirina da prendersi con un goccio d'acqua. La donna, se vuole, può benissimo lasciare il consultorio mezz'ora dopo l'assunzione della pillola. Per il Servizio Sanitario Nazionale un vero vantaggio, tutto diviene meno dispendioso, è molto più facile dire alla donna: fai da te, fai da sola. Si risparmiano, così, posti letto, anestesie ed anche investimento umano di medici e di operatori sanitari. La vita umana diviene un problema, come un mal di testa da far sparire subito, senza tanti problemi. Eppure la legge 194 poneva tra i suoi principi il diritto alla vita del concepito, premeva affinché l'interruzione di gravidanza fosse l'ultima risoluzione da prendere. E invece, la vita umana innocente è sempre più considerata un male, un fastidio, un qualcosa da eliminare in modo sempre più semplice e normale. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">La banalità del male.</span></div>Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-90115915887959719332020-07-08T12:51:00.001+02:002020-07-08T12:53:49.436+02:00La proposta di legge contro l'omofobia, tentativo d'imposizione della dittatura laicista<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcYCpHfaSyPIdRJCyS-uQA7h5FkEk_l6fOe2Yj2nGgtnfzNLfgBjXQJs1-a05PNG0eHCxuO53CiJ2rEf23dNbh1v-nSOjMy99bcbEwxiaXf0_Ej3AbscM_EtWNn2bpQ49ZFniHaRxJYBpP/s1600/legge-omofobia-veglia-manif-italia-h-large.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="504" data-original-width="690" height="145" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcYCpHfaSyPIdRJCyS-uQA7h5FkEk_l6fOe2Yj2nGgtnfzNLfgBjXQJs1-a05PNG0eHCxuO53CiJ2rEf23dNbh1v-nSOjMy99bcbEwxiaXf0_Ej3AbscM_EtWNn2bpQ49ZFniHaRxJYBpP/s200/legge-omofobia-veglia-manif-italia-h-large.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">In questi giorni è stata depositata alla Camera la famigerata proposta di Legge “Zan-Scalfarotto”, la cosiddetta “<i>legge contro l’omofobia</i>”, che dovrà essere votata, secondo le previsioni, dall’Aula il prossimo 27 luglio, per poi proseguire il suo iter in Senato. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Siamo, così, giunti alla stretta finale per veder materializzarsi l’ennesimo tentativo laicista di imporre un modo di vedere, il pensiero unico, che naturalmente non può che essere solo quello politicamente corretto del laicista. Se ne sono accorti anche i vescovi italiani, la CEI, i quali hanno espresso forti perplessità su una proposta di legge che introdurrebbe una deriva liberticida. Invece di tutelare le persone omosessuali dalla discriminazione, si finirebbe per colpire l’espressione di una legittima opinione. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Ovviamente da parte laicista tutte queste paure sono infondate e legate ad una mentalità gretta e retrograda. <a href="https://www.gay.it/alessandro-zan-intervista-legge-omotrasfobia">Lo stesso Zan ha affermato che</a>: “<i>Chi attacca questa legge presenta critiche legate ad un’eventuale violazione di libertà di espressione […] chi usa solitamente questi argomenti ha la coda di paglia e la coscienza sporca, non è pienamente in buonafede. Qui si tratta di punire quelle condotte omotransfobiche, che non significa punire la libertà di espressione bensì punire quelle istigazioni all’odio e alla violenza, o odio e violenza commessi direttamente, che sono legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere</i>”.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Rincara la dose anche <a href="https://www.fanpage.it/politica/legge-contro-lomofobia-cosa-ce-nel-testo-che-approda-alla-camera/">l’on. Laura Boldrini che ha affermato</a>: “<i>La Cei ha sbagliato ad esprimere la sua avversità al testo</i> […]. <i>La legge non colpisce chi diffonde idee. Bisogna ribadire che non è in discussione in nessuno dei testi la libertà di opinione. Non c'entra nulla il bavaglio alla libertà di pensiero, è fuori dal nostro perimetro".</i> </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Allora, non c’è d’aver paura, solo fissazioni di quattro poveri gretti con la coda di paglia. Ma sarà veramente così? Il testo di questa proposta di legge, tra le altre cose che poi analizzeremo, estende i reati previsti dagli articoli <i>604 bis</i> e <i>604 ter</i> del Codice Penale alle manifestazioni d’odio fondate sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere, quindi si tratta di una aggiunta al testo di due articoli del Codice Penale. Prendiamo l’art <i>604 bis CP</i>, avremo: “<i>Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro chi <b>propaganda</b> idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, <b>ovvero</b> istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere</i>”.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Come è facile capire questo articolo, così emendato, non condannerebbe solamente chi istiga a commettere atti di discriminazione, cioè le “<i>condotte omotransfobiche</i>” di cui parla l’ on. Zan, ma condannerebbe altresì chi “<i>propaganda idee</i>”, smentendo sonoramente ciò che afferma l’on Boldrini. La congiunzione ”<i>ovvero</i>”, che compare tra la propaganda e l’istigazione, infatti, individua due fattispecie di comportamento nettamente distinte. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">E’ evidente che siamo di fronte ad una proposta di legge che introduce elementi di grossa ambiguità: chi stabilisce la differenza tra propaganda ed istigazione? Chi stabilisce se una affermazione contraria al <i>maistream</i> laicista su orientamento sessuale e identità di genere sia da condannare perché costituirebbe una istigazione e/o sarebbe fondata sulla superiorità? Se affermo che le coppie formate da persone omosessuali non hanno i requisiti per poter adottare dei bambini, propagando un’idea fondata su una qualche superiorità? Secondo questa proposta di legge parrebbe che sia proprio così.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Ad avere simili perplessità su questa proposta di legge è Il presidente emerito della Corte Costituzionale <a href="https://www.avvenire.it/famiglia-e-vita/pagine/omotransfobia-intervista-mirabelli">Mirabelli che così si eprime in un’intervista rilasciata ad Avvenire</a>: “<i>È evidente lo sforzo di limitare l’interpretazione espansiva, ma siamo su un crinale scivoloso perché qualche dubbio rispetto all’effetto certamente non voluto, è presente. Quando si dice che vengono colpite le espressioni formulate in modo lesivo, cosa significa? Che sarà preso in considerazione il garbo con cui una persona si esprime? Battute a parte, nel disegno legislativo non è chiara la differenza tra chi propaganda idee, le diffonde, giuste o sbagliate che siano e deve essere libero di manifestarle, e chi istiga a commettere atti di violenza o discriminazion</i>e”. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Ma c’è dell’altro: questa assurda proposta di legge contiene altre norme, poco conosciute, che aggiungono ulteriori elementi di prevaricazione ed imposizione del pensiero unico. L’articolo 6, al comma 1, infatti, recita così: “<i>La Repubblica italiana riconosce il giorno 17 maggio quale «Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia», al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione nonché di contrastare i <b>pregiudizi</b>, le discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, in attuazione dei princìpi di uguaglianza e di pari dignità sociale sanciti dalla Costituzione</i>”. Ed ancora, al comma 3 si legge: “<i>In occasione della «Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia», sono organizzate cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile, anche da parte delle amministrazioni pubbliche, <b>in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado</b>, per la realizzazione delle finalità di cui al comma 1</i>”.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Praticamente si vuole introdurre l’indottrinamento di Stato, la propaganda di teorie fatte passare per verità scientifiche, ma ciò che risulta più odioso la repressione della libertà di scegliere quale tipo di educazione da trasmettere ai propri figli. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">E’ fin troppo chiaro e lampante che tutte le critiche sollevate da questa proposta di legge non sono affatto appannaggio di chi “<i>ha la cosa di paglia e la coscienza sporca</i>” come afferma l’on, Zan, ma costituiscono una giusta reazione ad un tentativo, neppure tanto velato, di imporre il pensiero unico, l’indottrinamento di Stato e la repressione del libero pensiero. Tutte caratteristiche tipiche di ogni regime laicista.</span></div>
Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com25tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-48392256092916733082020-06-30T09:39:00.003+02:002020-07-24T10:19:01.552+02:00I miti sulle Crociate. I crociati fondarono colonie europee in Medio Oriente <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0UrB_ExRMVgKjMtzmVJz1VTx-qsWEimd74t8xBOE_0f_rUlTHq4u01ElmeTW22p6VsnCeOM6TrZ_ncf95_8H7ftx_w7oNC_WhsYy5yzZyP-cNT46og9vF5_nZLiQ6ADGMMWXUYJtESayQ/s1600/Krak_dei_Cavalieri.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1600" height="135" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0UrB_ExRMVgKjMtzmVJz1VTx-qsWEimd74t8xBOE_0f_rUlTHq4u01ElmeTW22p6VsnCeOM6TrZ_ncf95_8H7ftx_w7oNC_WhsYy5yzZyP-cNT46og9vF5_nZLiQ6ADGMMWXUYJtESayQ/s200/Krak_dei_Cavalieri.jpg" width="200" /></a></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><div style="text-align: justify;">
Ho già trattato circa il mito che vuole le Crociate come un mero fenomeno di <a href="https://luis-apologeticon.blogspot.com/2020/02/i-miti-sulle-crociate-le-crociate.html">imperialismo europeo</a>, ma come abbiamo visto il motivo che spinse i crociati a quelle difficili e pericolose imprese fu essenzialmente dovuto alla loro fede cristiana, e quindi, alla riconquista dei Luoghi Santi e la protezione dei pellegrini.</div>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Eppure il mito delle Crociate come fenomeno di proto-colonizzazione europea è duro a morire. Subito dopo l’attentato alle torri gemelle di New York molti commentatori hanno subito accostato l’inumana ferocia di un simile atto ad un risentimento musulmano che risalirebbe niente meno che alla Prima Crociata, alle morti ed alle distruzioni da essa portate, ma soprattutto all’occupazione coloniale che da essa sarebbe derivata (Joshua Prawer “<i>Colonialismo medievale. Il regno latino di Gerusalemme</i>”, Jouvence Editoriale, Roma 1982).</span></div>
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<br /></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Che prove esistono a favore di una colonizzazione operata dai Crociati? I cristiani mossi dall’appello del Papa a partecipare alla Crociata furono davvero intenzionati a fondare colonie per conto dei regni cristiani europei? E’ certamente vero che alcuni di essi potrebbero aver avuto ambizioni territoriali, infatti i fautori di un cristianesimo colonialista citano spesso i casi di Boemondo di Taranto che fondò il Principato di Antiochia o di Baldovino di Boulogne che fu conte di Edessa e primo re di Gerusalemme. Ed è anche vero che la Prima Crociata si risolse con la conquista e la colonizzazione di buona parte delle coste del Mediterraneo orientale. Ma c’è un dato che contraddice questa visione: la Crociata non fu concepita per fondare colonie, ma per liberare il Santo Sepolcro. Lo storico delle Crociate J. Riley-Smith afferma che è molto improbabile che le Crociate siano state pianificate fin dall’inizio con lo scopo di fondare delle colonie e ciò è dimostrato dal fatto che il Papa, assieme ai capi militari della Crociata, era convinto che le forze cristiane occidentali si sarebbero unite con quelle orientali per formare un unico grande esercito al comando dell’imperatore bizantino, del cui impero faceva parte Gerusalemme, e che da quel punto in poi la campagna, in caso di successo, avrebbero ripristinato la sovranità greca sull’intero Oriente (Jonathan Riley Smith “<i>Storia delle Crociate</i>” A. Mondadori Editore, Milano 1994, pag 59). </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Ciò che occorre aver ben presente è che l’impulso originario per la Crociata non fu di iniziativa dei Regni europei occidentali e tanto meno del Papa, ma dell’imperatore bizantino Alessio I Comneno (1081-1118). L’impero cristiano di Bisanzio che si estendeva dall’Italia fino all’Arabia, sotto i colpi delle armate musulmane, si era ormai ridotto a poco più della Grecia, ormai la sua scomparsa ad opera dei Turchi selgiuchidi sembrava imminente. Così, nonostante la Chiesa di Costantinopoli considerasse i papi scismatici e si fosse scontrata con loro per secoli, l’imperatore Alessio I Comneno mise da parte il proprio orgoglio e chiese aiuto. E fu così che come risposta a tale richiesta ebbe inizio la Prima crociata. Il Papa Urbano II raccolse questo grido di aiuto riconoscendo, dopotutto, il dovere primario per ogni cristiano di salvare i fratelli in pericolo. Per questo, con un suo decreto, intimò ai crociati di restituire ogni territorio liberato dell’impero bizantino al suo legittimo sovrano (Fulcherio di Chartres “<i>Historia Iherosolymitana</i>”, in Franco Cardini "<i>Il movimento crociato</i>", Sansoni, Firenze 1972, pp. 73-74). </span></div>
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<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Ma se le cose stanno in questo modo, perché i vari possedimenti di Antiochia, Edessa e della stessa Gerusalemme, finirono per costituire dei Regni Latini in Oriente? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Tutto ciò fu dovuto innanzitutto al comportamento infido ed opportunista dell’imperatore bizantino nei confronti dei Crociati che iniziò a manifestarsi apertamente al momento della conquista di Antiochia. Durante l’assedio, nel 1097, all’approssimarsi dell’inverno, l’esercito crociato si trovò a corto di vettovagliamenti e un gran numero di soldati moriva per fame. I Crociati avevano avuto assicurazione dall’imperatore che li avrebbe aiutati con abbondanti rifornimenti, ma il generale imperiale Tiatikos ebbe l’ordine di ritirarsi. Come è riferito in Gesta francorum: “[Tatikios] <i>è un bugiardo, e lo sarà sempre. Fummo così abbandonati in condizioni di grave bisogno</i>” (“<i>Gesta francorum: the Deeds of the Franks and Other Pilgrims to Jerusalem</i>” Traduz. di Rosalind Hill, Clarendon Press, Oxford 1962, pag. 35). </span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: large;">La situazione nell’accampamento crociato peggiorò a tal punto che diversi crociati, tra cui lo stesso Pietro l’Eremita e il visconte Guillame de Melun detto il Carpentiere disertarono (Rodney Stark “<i>Gli Eserciti di Dio</i>” Lindau, Torino, 2010, pag. 210). Ma nonostante tutte le difficoltà i Crociati diedero comunque l’impressione di poter espugnare la città, quindi Alessio I non perse tempo e postosi a capo di una armata si diresse verso Antiochia allo scopo di trovarsi sul posto al momento della vittoria e rivendicare il possesso della città. Ma ad Alessandretta, l’odierna Iskenderun, a soli 60 km da Antiochia, l’imperatore incontrò alcuni disertori che riferirono della situazione disperata in cui versavano i Crociati. Così l’imperatore, anziché accelerare l’andatura per portare i necessari aiuti, decise di fermarsi in attesa di altre informazioni (Rodney Stark “<i>Gli Eserciti di Dio</i>” Lindau, Torino, 2010, pag. 211). </span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Alla fine, senza l’aiuto di Alessio I, i Crociati riuscirono a prendere Antiochia, ma subito dopo giunse la notizia che i musulmani avevano radunato uno sterminato esercito con truppe fornite da molti sultani ed emiri poste sotto il comando di <i>Kürboğa</i>, atabey di Mosul. Questo intensificò le defezioni dei crociati e l’imperatore Alessio, accampato ad Alessandretta, deciso che la crociata era ormai fallita se ne tornò definitivamente a Costantinopoli. Questa ritirata riuscì a distruggere quel poco di credibilità che ancora poteva avere Alessio I dinnanzi ai crociati. Nel momento in cui avrebbero davvero avuto bisogno del suo aiuto, l’imperatore li aveva abbandonati al loro destino (Rodney Stark “<i>Gli Eserciti di Dio</i>” Lindau, Torino, 2010, pag. 213). </span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: large;">L’imperatore Alessio, che aveva raggiunto un accordo con i Crociati di mettersi alla guida della Crociata e di riottenere la città di Antiochia una volta consegnata, vista la difficile situazione abbandonò i crociati al loro destino e tradì gli accordi presi. Da quel momento i crociati si sentirono abbandonati dai greci e pensavano che non mantenessero i loro impegni. I Crociati, così, appena scoprirono che l’imperatore non era minimamente interessato a combattere con loro decisero di attaccare e condurre la Crociata per proprio conto (Jonathan Riley Smith "<i>Storia delle Crociate</i>", A. Mondadori Editore, Milano 1994, pag 59). Per Boemondo di Taranto, uno dei capi della Crociata il tradimento dell’imperatore faceva decadere ogni giuramento od obbligo nei confronti di Costantinopoli (Rodney Stark “<i>Gli Eserciti di Dio</i>” Lindau, Torino, 2010, pag. 215). Così la città di Antiochia, posta in posizione strategica per controllare i passi che dall’Asia Minore portavano in Siria e per tenere sgombra dalle potenze musulmane della Siria e dell’Iraq la strada della costa settentrionale, costituì un caposaldo importantissimo che doveva restare in mano amica, governata da qualcuno sul quale poter fare assegnamento. Di Alessio non si fidavano; i crociati, anzi, lo ritenevano un uomo che li aveva cinicamente manipolati per i suoi fini personali (Jonathan Riley Smith “<i>Storia delle Crociate</i>”, A. Mondadori Editore, Milano 1994, pag 88). </span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Anche il possesso della piazzaforte di Edessa, conquista realizzata da Baldovino, era fondamentale per la sopravvivenza della crociata. Ciò è testimoniato dalla insistita operazione contro di essa dell’enorme esercito di soccorso musulmano comandato dal governatore <i>Kürboğa</i> che nel 1097 si mosse da Mosul al fine di spezzare l’assedio crociato di Antiochia (Jonathan Riley Smith "<i>Storia delle Crociate</i>" A. Mondadori Editore, Milano 1994, pag 85). </span></div>
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<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Questi Regni, lungi dall’essere un’espressione di colonialismo europeo, nacquero perché erano producenti per le necessità dei Crociati. Una volta conquistata Gerusalemme e liberato il Santo Sepolcro di Cristo, occorreva una presenza cristiana che evitasse la riconquista da parte dei musulmani. Goffredo di Buglione, che guidò la Prima Crociata, non si considerò affatto un re a capo di uno Stato cristiano, ma semplicemente un protettore del Santo Sepolcro. A giudicare dai termini degli accordi ipotecari da lui stilati appare chiaro che Goffredo di Buglione nel 1096 non aveva alcuna definitiva intenzione di stabilirsi in Oriente (Jonathan Riley Smith, “<i>Storia delle Crociate</i>”, A. Mondadori Editore, Milano 1994, pag 73). In questi Regni vigeva un ordinamento giuridico feudale una società di frontiera. Dove tra i servizi richiesti figurava in primo piano quello militare. I feudi, quindi, non erano concepiti come una colonizzazione, ma un presidio atto alla difesa (Jonathan Riley Smith “<i>Storia delle Crociate</i>” A. Mondadori Editore, Milano 1994, pag 153). </span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: large;">J. Riley-Smith afferma chiaramente che ogni interpretazione delle Crociate come conquiste in chiave proto-coloniale è decisamente da scartare in quanto gli stati latini neo formati erano politicamente indipendenti dalla madrepatria. D’altra parte, il Santo Sepolcro non avrebbe mai potuto rimanere in mani occidentali senza l’occupazione e lo sfruttamento del territorio che lo circondava e si estendeva fino alla costa (Jonathan Riley Smith “<i>Storia delle Crociate</i>” A. Mondadori Editore, Milano 1994, pag 320).</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><b>Bibliografia</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Franco Cardini "<i>Le Crociate tra il mito e la storia</i>", Istituto di Cultura Nova Civitas, Roma 1971; </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Franco Cardini "<i>Il movimento crociato</i>", Sansoni, Firenze 1972;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Joshua Prawer “<i>Colonialismo medievale. Il regno latino di Gerusalemme</i>”, Jouvence Editoriale, Roma 1982;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Moshe Gil “<i>A History of Palestine 634-1099</i>” Cambridge University Press, Cambridge 1992;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Jonathan Riley Smith "<i>Storia delle Crociate</i>", A. Mondadori Editore, Milano 1994;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Rodney Stark “<i>Gli Eserciti di Dio</i>” Lindau, Torino, 2010.</span></div>
Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-2154759973266293812020-05-21T10:15:00.000+02:002020-05-21T17:29:13.211+02:00La Chiesa e la nascita delle Università<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-liJxrDOvAg69YfRQDMykLnGfuCsyR5LSeYP68PaXnZm_gSTxuea_bxAnjN3yiZD01C-XKz2eDX5T6ABM8i-CIOB9drubWMn_sBFcLx7TDp9nMYbn1GpO1ndsHMp2rdxk2OpMhEPqKpBu/s1600/Universit%25C3%25A0.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="210" data-original-width="360" height="186" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-liJxrDOvAg69YfRQDMykLnGfuCsyR5LSeYP68PaXnZm_gSTxuea_bxAnjN3yiZD01C-XKz2eDX5T6ABM8i-CIOB9drubWMn_sBFcLx7TDp9nMYbn1GpO1ndsHMp2rdxk2OpMhEPqKpBu/s320/Universit%25C3%25A0.jpg" width="320" /></a></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Come è noto tra i tanti miti anticattolici che fanno parte dell’immaginario collettivo laicista un posto di primaria importanza occupa la convinzione che la Chiesa cattolica si sia sempre opposta al progresso scientifico per la paura di veder confutati i suoi dogmi di fede e come espediente repressivo per impedire lo sviluppo e l’autocoscienza dei popoli. Questo mito trae origine dalla vecchia accusa di oscurantismo che ha sempre contraddistinto il pensiero degli intellettuali illuministi e positivisti nei confronti della Chiesa e per connotare negativamente il Medioevo occidentale come un’epoca di declino culturale dopo la luce della ragione che avrebbe caratterizzato l’età classica. Secondo l'analisi illuminista sarebbe stata la teologia ad avere la preminenza sul pensiero scientifico e ad imporre le “verità bibliche” come principi basilari. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Questa “luce” della ragione sarebbe testimoniata dalle famose scuole della grecità come l’Accademia Platonica o il Liceo di Aristotele o anche la sapienza dei grandi imperi dell’antichità come quelli Cinese, Indiano o Persiano. In verità nessuna di queste istituzioni si prefiggeva la ricerca, la cura e l’insegnamento organizzato e sistematico del sapere. L’istituzione preposta a tali scopi, che viene comunemente denominata “Università”, nasce proprio in età medioevale. Il noto storico statunitense Charles Omer Haskins, considerato uno dei fondatori della storiografia medievale, scrisse: “<i>Le università, come le cattedrali e i parlamenti, sono un prodotto del medioevo</i>” (C.O. Haskins “<i>Le origini delle Università</i>” Il Mulino, Bologna, 1970, pag. 3). </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Le università nacquero come sviluppo di precedenti scuole dove si insegnava cultura religiosa, uno sviluppo supportato dai sovvenzionamenti di cattedrali e monasteri, molte risalenti al VI secolo. Scrive lo storico Leo Moulin: “<i>Il papa Urbano V manteneva come sembra 1400 borsisti</i> […] <i>ma le borse di studio non furono le sole forme di aiuto agli studenti poveri</i> […] <i>Il papa Gregorio IX concede un’indulgenza di 40 giorni ai “benefattori” che finanziano le spese di alloggio, se occorre negli ospedali, degli studenti poveri (1233)</i> […] <i>Il papa Innocenzo IV ingiunge nel 1245 al vescovo di Tolosa di provvedere all’alloggio dei “poveri scolari</i>” (L. Moulin “<i>La vita degli studenti del medioevo</i>” Jaca Book, Milano 1992, pag. 54-55). Le prime sedi delle corporazioni di studenti e di maestri, cioè le università, trovano asilo presso monasteri e cattedrali. Lo storico G. M. Trevelyan, noto per essere dichiaratamente anticattolico, parlando dei primi studenti di Oxford e Cambridge, afferma apertamente che: “<i>dobbiamo presentarceli quali tutti come “chierici” dello stesso tipo, protetti all’ombra di Becket</i> (cioè l’arcivescovo cattolico di Canterbury) c<i>ontro la corte e il boia del re</i>” (G. M. Trevelyan “<i>Storia d’Inghilterra</i>” Garzanti, Milano 1981, p.216). Le università sorsero per arrivare ad un insegnamento ai massimi livelli, per la ricerca del sapere, non si limitarono al semplice tramandare della sapienza antica, ma tendevano, per la prima volta, all’innovazione. A governare questa rivoluzione culturale fu la filosofia cristiana medioevale, la Scolastica, che poneva la ricerca, l’apprezzamento delle idee delle emergenti scuole di pensiero e l’empirismo come la base del nuovo sapere. Le università medioevali ebbero subito questo tipo d’impostazione, cioè dare importanza alla prova ottenuta attraverso l’osservazione. Il sorgere delle università in tutta Europa fu opera soprattutto della Chiesa cattolica. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">La prima università al mondo nasce a Bologna nel 1088, in territorio pontificio e anche le altre università più antiche come Parigi, Oxford, Padova, Roma, ecc. sorgono in terra cattolica, hanno stretti legami col mondo ecclesiastico e godono di privilegi direttamente concessi dai Papi e, più raramente, dai sovrani. A Roma nel 1303 nasce l’università della Sapienza, la più grande del mondo, per opera di Bonifacio VIII che la istituisce con la bolla “<i>In suprema praeminentia dignitatis</i>”. Si tratta dello “<i>Studium Urbis</i>”, un istituto che rappresenterà un punto d’incontro e di studio per tutti gli studiosi del mondo. Nel 1431 papa Eugenio IV lo allarga e ne conferisce una struttura più articolata ed efficiente. Nel 1500 papa Leone X, figlio di Lorenzo il Magnifico, potenzia ancor più l’università romana cosicché da tutta Europa giungono studiosi famosi conferendo ancor maggior prestigio, potenziando materie umanistiche, archeologiche e scientifiche. E’ proprio presso l’università di Roma che vengono introdotti i primi insegnamenti della <i>simplicia medicamenta</i> che saranno alla base dello studio della medicina. E’ in questi anni che vi studia Bartolomeo Eustachio uno dei fondatori della scienza anatomica moderna. Nel 1592 papa clemente VIII chiama a Roma Andrea Cesalpino che l’anno dopo fornisce la prova dell’esistenza della circolazione sanguigna e dei suoi due circoli, quello venoso e quello arterioso. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Parigi, invece, è l’Università degli studi filosofici e teologici, in cui insegna il domenicano Tommaso d’Aquino, mentre Oxford è l’Università dei francescani, di Roberto Grossatesta e Ruggero Bacone. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Scrive lo storico Leo Moulin: “<i>Nel 1600 si contano più di cento università: tutte sono racchiuse nell’area socio-culturale dell’Europa. Non ve ne sono altre nel resto del mondo </i>[…] <i>Non è un caso. Infatti l’Università è il frutto di un immenso slancio dell’intera società medioevale…</i>”, ed ancora: “<i>Nella bolla che emana nel 1388, per esprimere il proprio consenso alla fondazione dell’università di Colonia, il papa Urbano IV scrive che gli obiettivi principali della nuova istituzione saranno quelli di diffondere la scienza per scacciare le nubi dell’ignoranza</i>” (L. Moulin “<i>La vita degli studenti del medioevo</i>” Jaca Book, Milano 1992, pag. 5-6). </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Ma perché la scienza, e quindi i luoghi dove questa viene esercitata al massimo livello, cioè l’università, si sviluppò soltanto nell’Europa cristiana? La motivazione risiede nel fatto che l’Europa medioevale credeva che lo sviluppo della scienza fosse possibile ed auspicabile e ciò deriva dall’immagine che aveva di Dio e della creazione. La convinzione era quella che l’universo funziona secondo leggi immutabili in quanto Dio, che le ha poste, è perfetto. E siccome Dio ci ha dato la ragione, l’uomo è in grado di scoprire le regole che lui ha stabilito. Il celebre scolastico medioevale Nicola d’Oresme affermò che la creazione divina: “<i>è molto simile a quella di un uomo che costruisce un orologio e lo lascia andare, perché continui il suo moto da solo</i>” (A. W. Crosby “<i>La misura della realtà</i>” Dedalo, Bari, 1998, pag. 83). </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><b>Bibliografia </b></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Whitehead Alfred North “La scienza e il mondo moderno” Bompiani, Milano, 1959, </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Haskins Charles Omer “Le origini delle Università” Il Mulino, Bologna, 1970; </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Alberto Trebeschi, Lineamenti di Storia del pensiero scientifico, Editori Riuniti, 1975; </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">L. Moulin “La vita degli studenti del medioevo” Jaca Book, Milano 1992; </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">A. W. Crosby “La misura della realtà” Dedalo, Bari, 1998 </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Francesco Agnoli “Indagine sul Cristianesimo” Edizioni Piemme, Milano 2010; </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Rodney Stark “False Testimonianze” Edizioni Lindau, Torino 2016.</span></div>
Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-57765769258667084562020-04-30T12:17:00.001+02:002020-04-30T12:17:05.321+02:00I miti sulle Crociate. Le Crociate ebbero lo scopo di convertire con la forza i musulmani al cristianesimo <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPBdZC475c7K47bAYxFBncvH-D2B_1Ew7CBN5IJu1DN8OE3uJ_QTD6yGn-GuQjspDXhw4xcBvTJjf1SbBkVx_x19uzSWxEEn-BSb4EWIJ_gVdwVERosIUel_ofQGCNu9TAJmF9-R627Zyw/s1600/Crociate+fede.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="159" data-original-width="318" height="100" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPBdZC475c7K47bAYxFBncvH-D2B_1Ew7CBN5IJu1DN8OE3uJ_QTD6yGn-GuQjspDXhw4xcBvTJjf1SbBkVx_x19uzSWxEEn-BSb4EWIJ_gVdwVERosIUel_ofQGCNu9TAJmF9-R627Zyw/s200/Crociate+fede.jpg" width="200" /></a></div>
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<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Assieme alle solite accuse di aggressione deliberata, bramosia di bottino, conquista di nuove terre, ecc. le Crociate vengono anche dipinte come guerre scatenate soprattutto per imporre la fede cristiana alle popolazioni musulmane. Per il “politicamente corretto”, che caratterizza la nostra odierna percezione di quelle guerre, le Crociate furono promosse da pontefici avidi di potere e desiderosi di espandere il cristianesimo convertendo le masse musulmane alla fede in Cristo (Robert Eklund et al “<i>Sacred Trust: The Medieval Church as an Economic firm</i>” Oxford University Press, New York, 1999). </span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><div style="text-align: justify;">
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La convinzione, ancora molto diffusa, che crociati invasero il Medio Oriente per ordine del Papa al fine di sbarazzarsi con la forza dei mussulmani, ucciderli tutti, risparmiando solo quelli che si sarebbero convertiti al cristianesimo, allo scopo di assoggettare al “potere” della Chiesa immensi territori, è, come al solito, completamente falsa. Non esiste alcuna prova storica che possa solo minimamente supportare una sciocchezza del genere. Abbiamo già visto che qualsiasi appello a convertire i musulmani è totalmente assente dal discorso tenuto dal papa Urbano II a Clermont. Le uniche preoccupazioni del papa furono quelle della difesa dei pellegrini e la riconquista di territori precedentemente cristiani. Dalla Prima crociata del 1099, passò più di un secolo prima che i cristiani europei operino qualsiasi tentativo di convertire i musulmani al cristianesimo. Solo nel XIII secolo, infatti, i francescani tenteranno un’opera missionaria tra i musulmani residenti nelle terre di proprietà dei crociati. Un’impresa che tuttavia si rivelerà un totale insuccesso. Generalmente i crociati, nei loro domini, lasciarono vivere in pace i musulmani, permisero che praticassero liberamente la propria religione, che costruissero nuove scuole e moschee e che mantenessero i propri tribunali religiosi. A differenza di quanto accadeva nell’Islam, i crociati non imposero mai agli ebrei o ai musulmani di indossare dei segni di riconoscimento con il risultato che questi si risparmiassero discriminazioni e persecuzioni quotidiane (Jonathan Riley-Smith “<i>The Oxford illustrated history of the crusades</i>” Oxford University Press, Oxford 1995, p. 116). Mentre i musulmani sottoponevano gli ebrei e i cristiani al pagamento di una tassa (<i>dimmah</i>), nelle terre governate dai cristiani tale tassa per i musulmani non esisteva, anzi non è mai entrata a far parte della dottrina e della legge cristiana, mentre è stata e rimane parte integrante dell’Islam (R. Spencer “<i>Guida all’Islam e alle Crociate</i>” Lindau, Torino, 2008, pag. 190). </div>
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Non solo i crociati non operarono alcuna forma di proselitismo, ma generalmente non modificavano in alcun modo il sistema sociale musulmano. Le leggi ed il culto musulmano rimanevano inalterati. Lo storico J. Riley Smith nel suo saggio “Storia delle Crociate” riporta una serie di testimonianze di musulmani, viaggiatori, geografi, che non mancano di notare, meravigliati, questo comportamento dei cristiani: “<i>I visitatori musulmani erano colpiti dai templi locali che continuavano a fiorire. Scrivendo della regione di Nablus, ‘Imad ad-Din commentò che i Franchi “non cambiarono una singola legge o pratica del culto degli </i>[abitanti musulmani]”, <i>un’osservazione ripetuta anche dal geografo Yaqut, che scrisse riferendosi a una moschea di Betlemme che “i franchi non hanno cambiato nulla quando hanno conquistato il paese” e dal viaggiatore Ibn Jubayr nella sua descrizione del tempio di ‘Ain el Baqar</i> (la sorgente di Ox) <i>ad Acri: “nelle mani dei cristiani, la sua venerabile natura è stata preservata e Dio l’ha conservata come luogo di preghiera per i musulmani</i>” (Jonathan Riley Smith, “Storia delle Crociate”, A. Mondadori Editore, Milano 1994. Pag. 127). </div>
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Questa tolleranza dei cristiani non si limitava solamente ai musulmani, ma anche agli ebrei. Sono stati scritti e dette fiumi di parole sull’antisemitismo dei crociati, ma si tratta per lo più di calunnie. Scrive sempre Riley Smith: “<i>Gli ebrei samaritani avevano costruito una nuova sinagoga a Nablus dopo il 1130 e della magnificenza delle sinagoghe di Meiron, nei pressi di Safad (Zefat), parla un viaggiatore ebreo intorno al 1240. Gli ebrei visitavano il Muro occidentale del Tempio e le tombe dei re sul Monte Sion</i>” (Jonathan Riley Smith, “Storia delle Crociate”, A. Mondadori Editore, Milano 1994. Pag.127). </div>
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Certamente i crociati, ritenendo Gerusalemme come il luogo santo per eccellenza della Cristianità, la città dove il Signore Gesù aveva subito la passione, era morto e risorto, non permettevano che musulmani ed ebrei vi vivessero, ma non ne vietavano il pellegrinaggio. I musulmani potevano tranquillamente recarsi alla Cupola della Roccia, divenuta chiesa agostiniana, e alla moschea di el Aqsa, dove si erano insediati i monaci templari. Nel 1119 i canonici agostiniani scoprirono ad Hebron le presunte tombe dei patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe e nacque subito un pellegrinaggio. Ebrei e musulmani potevano accedervi dopo i pellegrini cristiani pagando un obolo (<i>docetur</i>) al custode. Analogo accordo si ritrova a Sebastea, dove il clero riceveva omaggi dai musulmani che desideravano pregare nella cripta di San Giovanni Battista. </div>
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Un elemento in gran parte ignorato e poco conosciuto della dominazione crociata in Medio Oriente è il fenomeno della condivisione dei luoghi santi. Si ha notizia, ad esempio, di una chiesa condivisa con i cristiani siriani nei pressi di Tiberiade. Ad Acri, la cattedrale di Santa Croce, costruita sul sito di una moschea, includeva una zona dedicata alla preghiera dei musulmani ed entro le mura della città di ‘Ain el Baqar si ergeva una moschea-chiesa con un’abside orientale di gusto francese, che incorporava il mashhad (oratorio) di ‘Alì (il genero del profeta) usato dai musulmani, presumibilmente sciiti, dagli ebrei e dai cristiani, che credevano fosse il luogo nel quale Dio aveva creato il bestiame affidato ad Adamo: “<i>Mussulmani e infedeli si radunano qui, e ognuno si rivolge al proprio luogo sacro”. Il viaggiatore ‘Ali al-Harawi attribuì la popolarità di questo luogo all’apparizione di ‘Alì che avrebbe terrorizzato i franchi" </i>(Jonathan Riley Smith, “<i>Storia delle Crociate</i>”, A. Mondadori Editore, Milano 1994. Pag.127-128). </div>
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I famigerati Templari, monaci-guerrieri descritti soventemente come feroci cristiani estremisti e sanguinari, a Gerusalemme consentivano ai musulmani di pregare in una delle loro chiese, vicino alla moschea di el Aqsa. A tal proposito è illuminante il racconto che il contemporaneo letterato e pellegrino musulmano Usnah ibn Munquidh: “I<i>n occasione di ogni mia visita a Gerusalemme, sono sempre entrato nella moschea di el Aqsa, accanto alla quale si ergeva una piccola moschea che i franchi avevano convertito in una chiesa… I templari, che erano miei amici, evacuavano la piccola moschea adiacente per consentirmi di pregare…” (</i>Jonathan Riley Smith<i>, “Storia delle Crociate</i>”, A. Mondadori Editore, Milano 1994. Pag.128). </div>
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Scrive ancora Usnah ibn Munquidh: “<i>Ci sono dei Franchi alcuni che, stabilitisi nel paese, han preso a vivere familiarmente con i musulmani, e costoro son migliori di quelli che sono ancor freschi dei loro luoghi d'origine</i> (...). <i>Venimmo alla casa di un cavaliere di quelli antichi, venuti con la prima spedizione dei Franchi. Costui, ritiratosi dall'ufficio e dal servizio, aveva in Antiochia una proprietà del cui reddito viveva. Fece venire una Sella tavola, con cibi quanto mai puliti e appetitosi. Visto che mi astenevo dal mangiare, disse: "Mangia pure di buon animo, che io non mangio del cibo dei Franchi, ma ho delle cuoche egiziane, e mangio solo di quel che cucinano loro: carne di maiale in casa mia non ne entra!</i>" (F. Cardini “<i>Processi alla Chiesa. Mistificazione e apologia</i>”, Piemme, Casale Monferrato 1994, p. 229). </div>
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Queste testimonianze provano che, gradualmente, nelle terre conquistate dai crociati e soggette al governo degli Occidentali fiorì una comunità composita dove artigiani, mercanti, agricoltori, sia musulmani che ebraici, entrarono a far parte di una società che ebbe un carattere originale tipico del Medio Oriente. Gli Occidentali cristiani impararono dalle comunità che avevano assoggettato tutta una serie di qualità a partire dalla lingua araba (ma anche il greco, l’ebraico, il siriaco) fino all’arte della tolleranza e del buon governo. </div>
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In tutto questo ebbe un peso determinante l’ordine e la capacità organizzativa esercitata dalla Chiesa che permise ai regni crociati neoformati di organizzarsi molto rapidamente. Scrive il famoso storico Franco Cardini: “<i>Se per giungere a risultati del genere la società laica ebbe bisogno di un iter abbastanza lungo, quella ecclesiastica per contro seppe organizzarsi rapidamente. In quella terra d'antiche tradizioni cristiane, si trattava tutto sommato soltanto d'istituire un'organizzazione ecclesiastica dipendente dal patriarca latino di Gerusalemme e di subordinarle di diritto o di fatto le varie gerarchie delle Chiese orientali</i>” (F. Cardini “<i>Processi alla Chiesa. Mistificazione e apologia</i>”, Piemme, Casale Monferrato 1994, p. 229). </div>
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Come abbiamo visto le crociate non ebbero alcun intento di proselitismo e non ci fu alcun intento di distruggere la fede islamica. Il fanatismo e l’odio verso le altre religioni che avrebbe caratterizzato la cristianità medioevale è solo una favola anticristiana ed anticattolica raccontata e propagandata da una storiografia falsa e piena di pregiudizi. Tale analisi storica dimostra, oltretutto, di non conoscere minimamente la natura dell’autorità della Chiesa. L’indizione della Crociata contro l’infedele non era un capriccio del Papa, ma restava sempre all’interno di prerogative ben delimitate e stabilite. Scrive lo storico J. Riley Smith: “<i>Innocenzo IV, inoltre, era disposto ad argomentare che il papa aveva un’autorità de jure, ma non de facto sugli infedeli, avendo il potere di imporre loro di ammettere i missionari a predicare nelle loro terre e il diritto in ultima istanza di punirli per la violazione della legge naturale, ma sottolineava che i cristiani non potevano né combatterli perché erano infedeli né condurre guerre di conversione</i>” (Jonathan Riley Smith, “<i>Storia delle Crociate</i>”, A. Mondadori Editore, Milano 1994. Pag.278).</div>
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<b>Bibliografia</b></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Franco Cardini "Le Crociate tra il mito e la storia", Istituto di Cultura Nova Civitas, Roma 1971; </div>
<div style="text-align: justify;">
Moshe Gil “<i>A History of Palestine 634-1099</i>” Cambridge University Press, Cambridge 1992;</div>
<div style="text-align: justify;">
Jonathan Riley Smith "<i>Storia delle Crociate</i>", A. Mondadori Editore, Milano 1994.</div>
<div style="text-align: justify;">
Franco Cardini, "<i>Processi alla Chiesa. Mistificazione e apologia</i>" Piemme Casale Mon.to (AL) 1994;</div>
<div style="text-align: justify;">
Jonathan Riley-Smith “<i>The Oxford illustrated history of the crusades</i>” Oxford University Press, Oxford 1995;</div>
<div style="text-align: justify;">
Robert Eklund et al “<i>Sacred Trust: The Medieval Church as an Economic firm</i>” Oxford University Press, New York, 1999;</div>
<div style="text-align: justify;">
Thomas F. Madden “<i>Le crociate. Una storia nuova</i>” Lindau, Torino 2005;</div>
<div style="text-align: justify;">
R. Spencer “<i>Guida all’Islam e alle Crociate</i>” Lindau, Torino, 2008;</div>
<div style="text-align: justify;">
Rodney Stark “<i>Gli eserciti di Dio. Le vere ragioni delle crociate</i>” Lindau, Torino, 2010.</div>
</span><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Luishttp://www.blogger.com/profile/07820378257233546162noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5465559035047277587.post-54419477419946303092020-04-02T12:59:00.002+02:002020-05-19T08:56:48.864+02:00il mito anticattolico della donna senz'anima.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-oVPmdkXIZ_xQ9EwWCMGfaIiHhpiQZMfxgjWwkLruvn8fKnvNXoPgSrF15japcTb9UMxSFdEldUEEOIR2uANSUZ1DfEmQmeY3U8HFnygnCDQwFlAjM_My0583CpicR_-KhJHhIHbd4Zpu/s1600/Donne+anima.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="441" data-original-width="512" height="171" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-oVPmdkXIZ_xQ9EwWCMGfaIiHhpiQZMfxgjWwkLruvn8fKnvNXoPgSrF15japcTb9UMxSFdEldUEEOIR2uANSUZ1DfEmQmeY3U8HFnygnCDQwFlAjM_My0583CpicR_-KhJHhIHbd4Zpu/s200/Donne+anima.jpg" width="200" /></a></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Tra i tanti miti anticristiani, ed anticattolici in particolare, che hanno ancora oggi un largo credito c’è sicuramente quello secondo il quale la Chiesa cattolica, a causa della sua supposta misoginia, avrebbe messo in dubbio, ed anche negato, che la donna avesse l’anima come gli uomini. Ovviamente si tratta di una menzogna inventata in ambiente protestante e poi, nel loro livore contro la Chiesa cattolica, successivamente divulgata a più riprese dagli illuministi nel XVIII secolo. Eppure, come tante altre sciocchezze che girano sul conto della Chiesa e dei cristiani, questa menzogna ebbe un credito smisurato al punto che persino opere di alto spessore storico come “<i>La civiltà del Medioevo europeo</i>”, testo cardine dello storico Paolo Brezzi, inciampa ingenuamente su una fandonia simile. Scrive lo storico torinese: “<i>Il famoso concilio di Mâcon, che discusse se la donna ha l’anima, non è un caso isolato o assurdo, anche se la decisione fu favorevole alle donne, in base alla considerazione che Cristo era il figlio di una donna</i>" (Paolo Brezzi, “<i>La civiltà del Medioevo europeo</i>” Eurodes, 1978, I vol. pag 482. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">L’abbaglio è enorme, infatti non ci fu alcuna discussione a Mâcon, cittadina francese della Borgogna, sul fatto che la donna avesse o meno l’anima come l’uomo. Infatti di quel “Concilio”, che tra l’altro tale non fu in quanto si trattò solo di un sinodo provinciale, possediamo tutti gli atti ufficiali e di una discussione del genere non c’è alcuna traccia. Mai, in nessun documento della Chiesa ufficiale di ogni tempo, si ebbe una simile discussione. Ma, allora, da dove saltò fuori questa storia? Nel libro ottavo della sua “<i>Historia francorum</i>”, scritto alla fine del VI secolo d.C. da Gregorio, vescovo di Tour, che partecipò a quel sinodo, vi è una descrizione dei lavori. Il vescovo riportò anche che, in una pausa della discussione, uno dei vescovo partecipanti pose ai confratelli la questione, puramente linguistica e non teologica, se il termine latino "<i>homo</i>" possa essere usato nel senso allargato di "persona umana", e comprendere dunque entrambi i sessi, oppure è da intendersi nel senso ristretto di "<i>vir</i>", cioè di maschio e, quindi, non applicabile alle donne. Come risposta tutti gli altri vescovi fecero notare che nella traduzione latina della Genesi, secondo cui Dio creò l’essere umano come maschio e femmina, il termine “essere umano” era tradotto “<i>homo</i>” e, quindi, comprendente sia l’uomo che la donna ed, inoltre, che la definizione di Gesù come "figlio dell’uomo" (<i>filius hominis</i>), anche se egli fosse "figlio della Vergine", dunque di una donna. Si trattò, quindi, solo di una curiosità linguistica, nessuna disputa teologica. E’ lo storico francese Jen-Pierre Moisset, nella sua “<i>Storia del cattolicesimo</i>” che riporta come il protestante calvinista Pierre Bayle, nel suo “<i>Dizionario storico e critico</i>” nel XVII secolo, riprende questa storiellina, la manipola per i suoi fini e la usa come prova per dimostrare come alcuni vescovi cattolici dei primi secoli avevano negato che le donne avessero l’anima. Annota il giornalista e storico Francesco Agnoli: “<i>Questa idea, nota il Moisset, fu avidamente ripresa, ampliata e propagandata come vera da molti polemisti anticattolici, nonostante la sua patente assurdità</i>” (Francesco Agnoli, “<i>Indagine sul Cristianesimo</i>” Edizioni Piemme, Milano, 2010, pag. 18). </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">E, così, assistiamo ancora oggi, a più di un millennio da quel sinodo, che la menzogna di Bayle resiste e si diffonde gettando un discredito terribile sulla Chiesa cattolica. Eppure basta un minimo di conoscenza della storia del Cristianesimo per rendersi facilmente conto del fatto che una tale notizia non può essere altro che una ridicola “bufala”. Come è possibile ignorare le innumerevoli figure di donne che hanno avuto ruoli importanti nella Chiesa e che hanno avuto il loro peso nella storia? Molte di queste sono portate ad esempio come i dottori della Chiesa Santa Caterina da Siena e Santa Teresa d’Avila, S. Monica, la madre di S. Agostino, modello di mitezza e perseveranza, S. Teresa del Bambin Gesù, che, monaca di clausura, con la sua preghiera sorreggeva le missioni in terre lontane, S. Teresa di Calcutta, l’angelo della carità per milioni di diseredati, e così via… come si può pensare che la Chiesa si chiedesse se queste persone possedessero un’anima oppure no? Scrive uno degli storici del Medioevo più importanti, la Prof.ssa Regìne Pernoud: “<i>Strano che i primi martiri che sono stati onorati come santi, siano delle donne e non degli uomini: sant’Agnese, santa Cecilia, sant’Agata e tante altre. Triste davvero che santa Blandina o santa Genoveffa fossero prive di un’anima immortale! Sorprendente che una delle più antiche pitture delle catacombe (nel cimitero di Priscilla) raffigurasse precisamente la Vergine con Bambino, ben designata dalla stella a dal profeta Isaia</i>” (R. Pernoud “<i>Medioevo. Un secolare pregiudizio</i>”, Bompiani 2019). </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">L’illuminista Voltaire, nel suo incitamento alla demonizzazione della Chiesa cattolica ebbe l’occhio lungo a riprendere una frase del Bacone: “<i>Calunniate, calunniate, qualcosa resterà</i>”. E ci azzeccò in pieno, chi mai si sarebbe preso la briga, nel settecento, di andare a verificare le fonti? La cosa triste è che ciò avviene ancor oggi. </span></div>
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<b style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: x-large;">Bibliografia</b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"> </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Paolo Brezzi “<i>La civiltà del Medioevo europeo</i>”, Eurodes, 1978; </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Vittorio Messori “<i>Pensare la Storia</i>”, Ed. San Paolo, Milano 1992; </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Francesco Agnoli, “<i>Indagine sul Cristianesimo</i>”, Edizioni Piemme, Milano, 2010; </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">R. Pernoud “<i>La donna al tempo delle cattedrali. Civiltà e cultura femminile nel Medioevo</i>” Ed. Lindau, Milano, 2017; </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">R. Pernoud “<i>Medioevo. Un secolare pregiudizio</i>”, Bompiani 2019.</span></div>
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