mercoledì 14 giugno 2017

Biglino e l’onnipotenza di Dio

Una delle questioni che Biglino continuamente solleva è quella relativa al fatto che la Bibbia non parli di Dio. Per dimostrare questa sua asserzione lo studioso piemontese afferma che la Bibbia non fa alcun riferimento agli attributi propri di Dio, come la sua onniscienza, onnipotenza, ineffabilità, eternità, ecc., ma che tali termini sarebbero delle traduzioni sbagliate. Quindi la Bibbia non descriverebbe affatto un essere divino che assommi delle caratteristiche eccezionali, ma queste sono state create ad arte durante i secoli a seguito dello sviluppo teologico che ha caratterizzato l’ebraismo e il cristianesimo. Quindi si tratterebbe di una enorme mistificazione che avrebbe scientemente tradotto erroneamente questi termini al fine di creare il mito di Dio. 

Quindi sarebbe stata la solita Chiesa truffaldina che per inventarsi un Dio ha tradotto il termine ebraico “El Shaddai”, che si ritrova nel testo biblico masoretico fissato nella Biblia Hebraica Stuttgartensia, nel termine “onnipotente” introducendo un’idea metafisica di Dio, concetto sconosciuto presso l’ebraismo. Biglino ci informa che il termine “El Shaddai” ha il significato di “Dio del deserto” o “Dio della steppa”, ma certamente non “onnipotente” così come raccomandato nelle note della Bibbia di Gerusalemme.

In effetti il termine “El Shaddai” non ha il significato letterale di “onnipotente”, ma ipotizzare un fine ingannevole e strumentale nella scelta di tale traduzione appare operazione del tutto fantasiosa. Come al solito Biglino ritorna sempre sullo stesso ritornello, caro a tanta parte della propaganda laicista contro la Chiesa e i cristiani, del complotto universale delle religioni. Ma si tratta di un’azione di tipo scandalistico, più che una cosa seria.

Il termine “El Shaddai” è un appellativo attribuito al dio dell'Antico Testamento nell'epoca patriarcale (Genesi 28,3; 35,11; 43,14; 48,3; 49,25) e non si conosce con esattezza il suo significato letterale. Esistono diverse teorie, ma nessuna può essere preferita rispetto alle altre. Nonostante ciò importanti dizionari di Ebraico biblico, come il “Koehler & Baumgartner” o il “Brown-Driver-Briggs”, propendono per la traduzione “onnipotente” in quanto nel testo biblico la parola “Shaddai” è sempre collegata ad “El”. Quest’ultimo termine rappresenta la divinità, ossia “Dio”, l’Essere caratterizzato da potenza e forza illimitate. E' il Dio incomparabile ed inesauribile descritto in Isaia (cap. 40), che non ha solo creato questo vasto universo, ma sostiene e fortifica tutta la sua creazione. Quando troviamo insieme “El” e “Shaddai”, il contesto suggerisce sempre la caratteristica di Dio di essere potente per nutrire, soddisfare e provvedere il suo popolo, un Dio che riversa abbondanti benedizioni e che è una fonte inesauribile di pienezza e di fertilità. Per esempio possiamo prendere proprio il passo di Genesi 17, 1-8, dove in nota la Bibbia di Gerusalemme avverte che letteralmente il termine “El Shaddai” non significa “Dio onnipotente”, ma viene tradotto in quel modo per esprimere nel miglior modo possibile la caratteristica di Dio di potere tutto in favore del suo popolo: “Io sono Dio onnipotente: cammina davanti a me e sii integro. Porrò la mia alleanza tra me e te e ti renderò numeroso molto, molto». Subito Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui: «Eccomi: la mia alleanza è con te e sarai padre di una moltitudine di popoli. Non ti chiamerai più Abram ma ti chiamerai Abraham perché padre di una moltitudine di popoli ti renderò. E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te nasceranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. Darò a te e alla tua discendenza dopo di te il paese dove sei straniero, tutto il paese di Canaan in possesso perenne; sarò il vostro Dio».

Molto importante è il fatto che anche la versione greca dell’antico testamento, cioè la Septuaginta, che affonda le sue origini nella tradizione ebraica alessandrina del II secolo a.C. e che era una versione diffusa ed apprezzata anche nell’Israele palestinese, traduce con “onnipotente”. Tale traduzione, quindi, interpreta il concetto pre-mosaico della divinità come “Dio che è sufficiente”, sotteso al termine “El Shaddai”, intendendo con “onnipotente” la caratteristica di Dio di essere in grado di soddisfare tutte le esigenze del suo popolo. Tradurre, quindi, in questo modo non è affatto un abuso e neppure un tradimento, ma un’interpretazione del tutto lecita in grado di racchiudere in un solo termine, in modo efficace e convincente, i concetti espressi dal contesto.

Già molto tempo prima di Gesù gli ebrei leggevano “onnipotente”, molto tempo prima di qualsiasi sviluppo teologico cristiano. Non esiste alcun complotto teologico, nessuna macchinazione cristiana, ma una normale evoluzione dei modi di espressione che necessariamente variano ed evolvono col tempo. Ciò che resta è invece la sostanza di un Dio, qualsiasi sia il suo nome, che è patrimonio radicato della tradizione ebraica e cristiana che affondano le loro radici nella notte dei tempi. 

Biglino ignora tutto questo, non ha un metodo scientificamente accettabile, traduce letteralmente senza tener conto dei contesti e dell'esegesi. Le sue conferenze e i suoi libri non hanno e non possono avere una valenza scientifica, ma solo scandalistica, lasciando il tempo che trovano ed, infatti, non riscuotono alcun credito dalla comunità accademica internazionale.


Bibliografia

Dizionario “Koehler & Baumgartner" Hebrew and Aramaic Lexicon of the Old Testament.;
Dizionario “Brown-Driver-Briggs” Hebrew and English Lexicon;
"Gesenius' Hebrew Grammar" da William Gesenius;
Ernst Würthwein “The Text of the Old Testament” trans. Errol F. Rhodes, Grand Rapids, Mich. Eerdmans, 1995;
Daniele Salamone "La Bibbia non è un mito - gli speculatori ci raccontano un'altra storia", Arezzo, La Pietra Angolare, 2016.

14 commenti:

  1. Anche qui non posso che lodare il tuo sforzo di dimostrare che le traduzioni di Biglino oltrechè errate, sono strumentali ai suoi scopi ossia screditare YHWH e quindi screditare Gesù Cristo. Per quanto riguarda uno dei suoi cavalli di battaglia ossia la tesi del "complotto dei primi cristiani", e' facile dimostrare la totale assurdità di questa tesi, a tale proposito per i lettori del tuo blog posto questa breve tesina, che fa comunque parte del mio articolo principale di confutazione a Biglino.
    http://yurileveratto2.blogspot.com.co/2016/03/mauro-biglino-sostiene-che-vi-sia-stato.html

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    1. Grazie Yuri, i tuoi lavori sono molto interessanti,
      un saluto.

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  2. Ho visto un video di Biglino dove dice che El Shadday dovrebbe significare Dio della montanga o Dio della steppa. Secondo altre fonti queste critiche sono nient'altro che congetture. In un articolo di cui vorrei postare il link, spiega in modo convincente che el shadday deve comunque avere il significato di un qualcosa di forte, di potente. Tra altro la parola venne tradotta nella settanta in Greco con la parola Pantokràtor che poi è trovabbile anche nel nuovo testamento. E questa parola ha il significato di onnipotente/sovrano. Ma i traduttori si saranno sbagliati già al tempo di Cristo?

    Mettendo insieme i fatti penso che Biglino è come tanti altri che cercano di screditare la bibbia. Solo perchè sa un po del ebraico pensa di saperla meglio degli altri e per di più usa solo i termini che piacciono a lui. Perchè parlando di el shadday menziona solo quello che dice la bibbia di Gerusalemme? Altre fonti dicono persino che el shadday potrebbe significare mammelle - dunque con il senso di colui che nutre il suo popolo.. Ci sono tante congetture e un Biglino qualunque non sarà in grado di confutare la Bibbia se porta solo pensieri che gli vanno a lui ma non parla dei altri possibili significati della parola.

    Qui il link:
    https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1200000201#h=12

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    1. Salve Gino, sottoscrivo ogni sua parola. Biglino è molto furbo e sfrutta a pieno la grande "polisemia" della lingua ebraica, così, di ogni vocabolo, si va sempre a scegliere il significato più producente per le sue teorie, senza una minima giustificazione letteraria ed esegetica. Senza contare che, come giustamente dice lei, la versione greca della Septuaginta sconfessa sistematicamente tutte le assurde congetture di Biglino.
      La ringrazio del commento.

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  3. Cari amici mi dispiace ma il problema, anche se importante, non è la traduzione di una parola ma di tutto l'antico testamento dove un Dio che ha promesso una grande nazione ha fallito miseramente. La bibbia è un libro di guerra e mi sforzo di riconiscere un Dio buono. Buon lavoro

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    1. La Bibbia non è solo un libro di guerra, ma di molto altro ancora. Se la leggesse tutta e non solo gli spezzoni che le mostra Biglino si accorgerebbe che il messaggio biblico è ben distante dalla guerra. Lei pensa che questo messaggio abbia fallito? Rispettabile opinione, il problema è che ci sono circa 2,3 miliardi di persone su questo pianeta che non sono d'accordo con lei.
      Un saluto.

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    2. La Bibbia distante dal guerra? Ma vuole scherzare? Yahweh la guerra la faceva e Gesù la promise, anche se poi non tornò, l'amore valeva solo tra israeliti, tutti gli altri andavano sterminati. Evidentemente quei 2,3 miliardi di persone che cita sono dei volgari assassini esattamente come lei.

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    3. Distinto sconosciuto, legga bene il mio commento: non ho detto che la Bibbia è distante dalla guerra, sarei un folle a fare un'affermazione del genere. Infatti la guerra e, direi la violenza in genere, è ben presente nella Bibbia. In realtà parlavo del suo messaggio, cioè cosa vuole comunicarci questo testo nel suo complesso. Guerre e violenze sono un passaggio attraverso le miserie degli uomini, ma che progressivamente cedono il posto alla vera essenza del messaggio divino, che è l'amore. Con Cristo tutto ciò che è stato è passato, ora si apre la nuova era del nuovo Israele. Ma è possibile che sia così difficile da capire? Lei dà dell'assassino, oltre a me, a tutti i cristiani, ma perché? I cristiani nel mondo sono i persecutori o, piuttosto, i perseguitati? Perché non libera i suoi occhi dall'odio e non si guarda attorno?

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  4. Smettetela! La bibbia non parla di dio ma di un'essere che ha stretto un patto con una famiglia commettendo reati di ogni genere leggetela !!!!!!

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    1. Sono io che le consiglio di leggerla e di lasciar perdere Biglino.

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  5. Sono 2000 anni che ci raccontate balle e che siete specialisti in arrampicate sugli specchi.

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    1. Veramente? E mi potrebbe fare qualche esempio, così ne parliamo insieme?

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  6. Shaddai non c'entra nulla con Pantokrator, anche perché Pantokrator é una parola composta, mentre Shaddai no, già da questo si capisce che non significa onnipotente, di più leggendo il testo biblico, Yahweh é tutto, tranne che onnipotente.

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    1. Distinto anonimo, se leggesse il mio articolo scoprirebbe che il termine "Shaddai" non compare mai da solo nella Bibbia, ma sempre assieme al termine "El", cioè "Dio". Quindi, anche "El Shaddai" è un termine composto, ed, infatti, i saggi ebrei di lingua greca lo tradussero con l'Onnipotente. Stessa traduzione fu adottata anche dalle versioni più "ebraicizzate" della LXX come quelle di Aquila, Teodozione e Symmaco. Ora, pensare che Biglino ne sappia più degli ebrei del II secolo a.C. è ridicolo solo pensarlo.

      Lei dice che leggendo il testo biblico si capisce che Yhaweh non è onnipotente. E' sicuro di questo? In realtà ci sono diversi passi che la smentiscono in cui si evince l’onnipotenza di Dio. Ad esempio in Geremia si legge “Ah, Signore Dio, con la tua grande potenza e la tua forza hai fatto il cielo e la terra; nulla ti è impossibile” (32,17), oppure “Ecco, io sono il Signore, Dio di ogni essere vivente; c’è forse qualcosa di impossibile per me?” (32,27), anche in Salmi 115,3 “Il nostro Dio è nei cieli: tutto ciò che vuole, egli lo compie“.
      Ora, anche solo per deduzione, se a Dio nulla è impossibile e, pertanto, tutto può, non può essere sbagliato considerarlo onnipotente. Non crede?

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