martedì 16 febbraio 2016

Il sacro fungo e la croce. L'assurdità della storiografia laicista

Tra le tante storie fantasiose che si raccontano sull’origine del Cristianesimo e sulla storicità della figura di Gesù ce n’è una che ha davvero dell’incredibile e che un frequentatore del blog, DevilMax, ha recentemente posto alla mia attenzione. Si tratta di una “teoria” riportata in un libro di un certo John M. Allegro intitolato “The Sacred Mushroom and the cross” (cioè “Il sacro fungo e la croce”) che ebbi la (s)ventura di leggere. 


Secondo J. M. Allegro, Gesù Cristo non sarebbe mai esistito e la sua vicenda un’invenzione frutto dell’allucinazione collettiva degli apostoli, provocata dal fungo psicoattivo, Amanita muscaria. Il Cristianesimo, quindi, sarebbe stato un culto imperniato sugli effetti di tale fungo e deriverebbe da un’antichissima tradizione etnomicologica risalente addirittura ai Sumeri. Per dimostrare la validità della sua teoria Allegro arriva ad ipotizzare che il Nuovo Testamento e tutto il resto della Bibbia derivino i loro termini greci ed ebraici, le lingue in cui è stata scritta la Bibbia, direttamente dal sumero. Ad esempio il nome di Pietro deriverebbe dall'aramaico pztrii che significa "fungo", e così “Cristo crocifisso” significherebbe “fungo eretto unto di sperma” oppure “Giovanni Battista” starebbe per “fungo dalla testa rossa”, ecc. Anche nel Vecchio Testamento Allegro trovò numerosi riferimenti linguistici e metaforici all'antico culto fungino. Ad esempio la “tiara”, cioè il copricapo del grande sacerdote (Es 22, 4), non sarebbe altro che un riferimento iconico del fungo, oppure la pianta che diede ombra e riparo al profeta Giona (Giona 6, 5-8) e che spuntò nell'arco di una notte e nell'arco di una notte scomparve altro non era che un fungo e così via.

Ovviamente la teoria di Allegro fu rifiutata in blocco dalla comunità accademica che criticava il suo metodo linguistico-comparativo e cioè l’assurdità di derivare le lingue ebraica e greca dal sumero. Per qualunque serio linguista si tratta di una autentica sciocchezza. Ma la teoria di Allegro fu stroncata anche dalla seria etnomicologia (la scienza che studia l’uso rituale delle sostanze psicoattive nelle comunità umane). Uno dei più affermati e seri etnomicologi, lo statunitense R. Gordon Wasson, ebbe a dichiarare che Allegro ”giunse frettolosamente a conclusioni ingiustificate basate su scarse evidenze” (G. Samorini, “Funghi allucinogeni. Studi etnomicologici” Telesterion, Dozza (BO) 2001, pag. 177). Sono, infatti, evidenti agli occhi di un etnobotanico le forzature a cui ricorre Allegro facendo derivare etimologicamente i nomi di piante come la mandragora, la senape, la peonia, l'elleboro, ai termini sumeri che indicano il fungo.

In realtà Allegro, quando nel 1970 pubblicò la sua teoria esponendola ne “Il sacro fungo e la croce”, era ormai da tempo fuori dalla comunità accademica e nessuna rivista specializzata nel campo delle culture mediorientali era ormai disposta a pubblicare i suoi “lavori”. Infatti Allegro vendette il libro ad una casa editrice che produceva testi di carattere sensazionalistico e ricevette una consistente somma di denaro per pubblicare in un settimanale sensazionalistico una serie di estratti del libro con il titolo "Jesus, only a Penis!" (Gesù, solamente un Pene!) (G. Samorini, “Funghi allucinogeni. Studi etnomicologici” Telesterion, Dozza (BO) 2001, pag. 177). Purtroppo il laicismo può arrivare anche a questo.

Ciò che maggiormente stupisce di questa vicenda resta il fatto che Allegro non era uno sprovveduto qualsiasi, senza alcuna preparazione, ma un filologo formatosi all'Università di Oxford, specializzato nelle lingue mediorientali. Aveva addirittura partecipato alla prima fase della traduzione dei famosi Rotoli del Mar Morto, scoperti a Qumràn nel 1947. Come è stato possibile che uno studioso così preparato possa incappare in un infortunio del genere? Giorgio Samorini, importante etnomicologo italiano, non cristiano, nel suo libro “Funghi allucinogeni. Studi etnomicologici” riferisce che Allegro era profondamente anticristiano. Se si ripercorre la storia dei suoi lavori accademici ci si accorge immediatamente di come Allegro sia stato ossessionato dal suo odio verso la Chiesa cattolica. Dall’alto della sua posizione di decifratore di documenti inerenti le origini del Cristianesimo non perse tempo di connotare i suoi studi come un attacco al cattolicesimo. Ma la critica accademica bocciò inesorabilmente ogni suo lavoro a partire dai suoi traballanti e sconclusionati studi sui frammenti qumrànici 1QpHab e 4Q285. Non impressionato dai fallimenti conseguiti pensò bene di pubblicare nel 1960, senza l’autorizzazione della commissione internazionale, di cui faceva ancora parte, la trascrizione e la traduzione del Rotolo di Rame, un testo qumrànico. In esso fu rinvenuta una lunga lista di 64 luoghi in Palestina dove sarebbe stato nascosto un tesoro. Mentre tutti gli altri scienziati lo definirono come un esempio del genere letterario popolare che “catalogava tesori immaginari”, Allegro lo ritenne un reale elenco dei luoghi dove gli Zeloti avrebbero nascosto i beni del Tempio nel 68 d.C., poco prima della caduta di Gerusalemme. Si trattava di un tesoro immenso, 65 tonnellate d’argento e 26 d’oro, chiaramente una cifra allegorica, quindi immaginaria. Eppure Allegro era così convinto che organizzò delle campagne di scavi per ritrovare i tesori che, ovviamente, fallirono miseramente. Dopo questo insuccesso, nel 1968, curò il quinto volume della collana “Discoveries in the Judaean Desert” in cui pubblicava una trentina di frammenti. Ma anche questo lavoro risultò molto scadente tanto che fu inesorabilmente stroncato dalla comunità accademica. Questa censura può essere sintetizzata dal giudizio del prof. Karlheinz Müller dell’Università di Würzburg: “Senz’altro la peggiore e la più inaffidabile edizione di Qumràn che il lettore possa aspettarsi dall’inizio dei ritrovamenti” (in J. Schreiner "Einführung in die Methoden der biblischen Exegese", Würzburg, 1971, p. 310). La correzione dei suoi errori, preparata da J. Strugnell, risultò lunga quasi quanto il libro recensito. Diverse le imprecisioni: frammenti non correttamente identificati o mal accostati, letture discutibili e confusa numerazione delle tavole (J. Strugnell "Notes in marge au volume V des «Discoveries in the Judaean Desert of Jordan», in «Revue de Qumràn» VII (1969-71), pp. 163-276). Fu, così, che nel 1970, Allegro, abbandonati definitivamente gli studi sui testi di Qumràn, si dedicò ad argomenti sempre più imbarazzanti arrivando a pubblicare il ”Sacro fungo e la croce". L’opera è sistematicamente demolita dalla critica, al punto che gli editori si scusarono pubblicamente per averla stampata (Times, copia del 19 maggio 1970). In una lettera al Times del 26 maggio 1970 quattordici eminenti studiosi, come avvenuto alcuni anni prima in merito a Qumràn, confutarono le opinioni di Allegro: tra i firmatari, il maestro di Allegro stesso, il prof. Godfrey Driver, colui che lo aveva prescelto per far parte della commissione. Incredibilmente perfino M. Baigent e R. Leigh, autori di molti libri scandalistici su Cristo e la Chiesa cattolica e irriducibili sostenitori di Allegro, dovettero arrendersi ammettendo che “Il sacro fungo e la croce” si basa “su alcune premesse filologiche che noi, come molti altri commentatori, abbiamo difficoltà ad accettare” (M. Baigent – R. Leigh, "Il mistero del Mar Morto. I rotoli di Qumràn: dalla scoperta all’intrigo", Milano, 1997, pp. 75-76).

E’ penoso constatare come l’odio verso il Cristianesimo, e la Chiesa cattolica in particolare, sia all’origine di moltissimi pregiudizi e mistificazioni storiche e come persino uno studioso di fama arrivi per questo a distruggere la sua carriera e reputazione. Questa vicenda ci dà la misura di come il pregiudizio anticristiano possa distruggere l’attendibilità di ogni analisi storica. Esattamente come successe nel XVIII secolo quando nacque la moderna storiografia. 



Bibliografia

John M. Allegro “Il fungo sacro e la croce” Cesco Ciapanna Editore, Roma 1980;
G. Samorini, “Funghi allucinogeni. Studi etnomicologici” Telesterion, Dozza (BO) 2001.
http://www.christianismus.it/

16 commenti:

  1. Bell'articolo, Luis.
    Certo che, per essere un troll anticattolico (come sostengono due commentatori, o ex commentatori, di questo blog, a mio parere non troppo diversi da Allegro quanto a pregiudizi anticristiani), il sottoscritto ti ha ispirato un ottimo pezzo. :-)
    Hai scritto:
    "Questa vicenda ci dà la misura di come il pregiudizio anticristiano possa distruggere l’attendibilità di ogni analisi storica".
    Non solo, ma anche di come questo pregiudizio possa obnubilare a tal punto la ragione (proprio quella ragione che tanti anticristiani contrappongono alla fede), da spingere uomini di cultura - qual era, per l'appunto, Allegro - a formulare teorie che rasentano la follia.
    Parafrasando Chesterton: "Uomini che combattono la Chiesa in nome della razionalità, finiscono per combattere la razionalità pur di combattere la Chiesa".

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    1. Grazie Max.
      Chesterton, poi, è formidabile! In poche parole riesce a colpire pienamente nel segno.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. L'aforisma originale di Chesterton fa così: "Uomini che cominciano a combattere la Chiesa per amore della libertà e dell'umanità, finiscono per combattere anche la libertà e l'umanità pur di combattere la Chiesa".
    Tornando all'argomento del tuo post, non è casuale, secondo me, che un libro come "Il Sacro Fungo e la Croce", che liquida il Cristianesimo delle origini come un culto a base di funghi allucinogeni e sesso (vedi "Cristo crocifisso"="fungo eretto unto di sperma"), sia stato scritto nel 1970. Stiamo parlando infatti dell'epoca della rivoluzione sessuale e dell'esaltazione delle droghe, in particolare di quelle allucinogine: 1. l'LSD celebrato negli anni '60 dal movimento hippie e dal mondo della cultura e dello spettacolo (basti citare scrittori come Huxley e Burroughs e canzoni come "Lucy in the sky with diamonds" dei Beatles), 2. il peyote assunto da Carlos Castaneda nei riti sciamanici descritti nei suoi famosi libri, il primo dei quali - "Gli insegnamenti di Don Juan" - venne pubblicato nel fatidico 1968.
    Insomma, l'opera di Allegro non nasce per caso, ma e' il risultato del clima culturale e sociale dell'epoca; non c'e', infatti, "moda" del momento che non sia stata accostata a Gesù Cristo. Abbiamo avuto, di volta in volta, un Gesù hippie, un Gesù omosessuale, un Gesù comunista ("il primo comunista della storia", secondo alcuni), un Gesù New Age, un Gesù guru, un Gesù extraterrestre ecc. .
    Tuttavia, la teoria di Allegro del Gesù fungo e pene le batte tutte quanto a follia!

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    1. Sono d'accordo, analisi ineccepibile.
      Volente o nolente, la figura di Gesù, nonostante i goffi tentativi di smentita dei laicisti, è sempre al centro dell'attenzione di ogni uomo. Ognuno di noi può scegliere di ignorare qualsiasi aspetto della realtà, ma non può sottrarsi al confronto con quest'uomo e il suo lascito. Questo fatto fa sorgere grossi dubbi che si stia parlando semplicemente di un uomo.

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  4. Suvvia, Luigi... questo è sparare sulla croce rossa.

    Quando te la prendevi con Hack e Dawkins, per quanto io fossi in disaccordo, almeno potevo ammettere che stavi parlando di esponenti moderni dell'ateismo (per quanto l'ateismo non abbia "Papi"...), ma sto Allegro? Chi l'ha mai sentito? Penso che la maggior parte dei noncredenti e pure degli anticlericali più agguerriti possa dirti che il tipo in questione ha scritto delle scemenze.

    Vedi sarebbe un po' come se ad esempio del Cattolicesimo io portassi Gabriele Amorth, Livio Fanzaga, Gino Flaim o qualcuno delle centinaia dei preti pedofili sparsi per l'Italia... e poi mi gongolassi di aver distrutto le tesi della Chiesa.

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    1. Caro Myself,
      questa storia mi ha interessato principalmente perché Allegro era uno studioso ufficiale, con i suoi titoli, una carriera accademica luminosa, eppure il suo laicismo lo ha portato alla rovina,
      Io, questa sciocchezza del fungo, me la sarei piuttosto aspettata da uno sprovveduto, un contaballe qualsiasi, eppure venne fuori da uno dei massimi esperti internazionali in queste materie.

      Ma non bisogna pensare che questa scienza-spazzatura sia del tutto innocua, le fantasiose pubblicazioni su Qumràn di Allegro, fino al suo farneticante libro, sono state, incredibilmente, la base "scientifica" con cui autori scandalistici hanno messo in piedi un vero e proprio filone letterario anticristiano e, specialmente anticattolico.

      Calunniate, calunniate qualcosa resterà...

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    2. "Io, questa sciocchezza del fungo, me la sarei piuttosto aspettata da uno sprovveduto, un contaballe qualsiasi, eppure venne fuori da uno dei massimi esperti internazionali in queste materie."

      Forse proprio la fama gli diede alla testa, o forse fu tutta una mossa per citare clamore, alla fine se uno guarda ai soldi l'importate è che un libro sia venduto... chi lo sa.

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    3. E se poi c'è di mezzo il cristianesimo, il successo è garantito!

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  5. @myself
    Centinaia di preti pedofili sparsi per l'Italia!? Centinaia!?
    Domanda: hai assunto l'Amanita muscaria anche tu? :-)

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    1. Andiamo già fuori argomento vedo...

      Lo psichiatra e diacono Marco Ermes Luparia nel 2010 in un articolo di Avvenire ha parlato di una percentuale di pedofili tra i preti di circa il 2%, vedi:

      http://web.archive.org/web/20100529212142/http://www.avvenire.it/Chiesa/luparia+diacono+psichiatra_201005260815210470000.htm

      D'altro canto tra il 2002 e il 2012 il numero di sacerdoti diocesiani in Italia è stato superiore a 32000, vedi:

      http://vaticantabloid.blogspot.it/2014/11/europa-e-usa-in-calo-costante-il-numero.html

      e il 2% di 32000 è 640 o, in altri termini, "centinaia".

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    2. Tengo a preciare che la percentuale del 2% a cui facevo riferimento è relativa al numero di sacerdoti che vengono sostenuti peicologicamente nelle struttura ecclesiali dedicate, e non alla totalita del clero!

      Diac. Marco Ermes Luparia

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    3. Grazie per la precisazione.
      Questo dimostra che le cifre proposte da Myself sono del tutto sbagliate e che le critiche di Devilmax erano fondate.

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  6. @myself
    "Andiamo già fuori argomento vedo..."
    Quando uno la spara grossa, non resisto alla tentazione di farglielo notare.

    "Marco Ermes Luparia nel 2010 in un articolo di Avvenire ha parlato di una percentuale di pedofili tra i preti di circa il 2%".
    Il suddetto articolo e' poco chiaro, giacche' non si capisce se il 2% si riferisca al clero italiano o a tutto il clero, a tutti i sacerdoti cattolici presenti nel mondo.
    Piu' preciso, nonché piu recente, e' invece questo articolo del Corriere della Sera del maggio 2014 (http://www.corriere.it/cronache/14_maggio_06/preti-pedofili-quasi-3500-casi-dieci-anni-884-sacerdoti-allontanati-b93d09f4-d54b-11e3-b55e-35440997414c.shtml), nel quale si legge che "tra il 2004 ed il 2013, il Vaticano ha «cacciato» 884 preti accusati di pedofilia, svestendoli dell’abito talare e riducendoli allo stato di laici, cioè di comuni cittadini [...] Negli ultimi nove anni, sono stati 3.420 i casi giunti alla Congregazione per la Dottrina della fede, fondati su accuse credibili di abusi sessuali commessi da membri del clero contro minorenni. La maggioranza dei casi si riferisce agli anni ‘50, ‘60, 70’ e ‘80. [...] Dal 2004, più di 3.400 casi credibili di abusi sono stati denunciati al Vaticano, di cui 401 nel solo 2013. Altre misure disciplinari sono state prese nei confronti di 2.572 sacerdoti".
    Queste cifre, com'e' evidente, si riferiscono al clero nella sua globalità, non solo a quello del nostro Paese.
    Ma a quanto ammontano, effettivamente, i casi di pedofilia nel clero italiano?
    Nella pagina di Wikipedia relativa allo scandalo della pedofilia nella Chiesa Cattolica, si legge a questo proposito:
    "Di Noto [don Fortunato Di Noto, fondatotore dell'Associazione Meter, che si occupa di lotta alla pedofilia, ndr)" ha sostenuto [nel 2011] "che in Italia in dieci anni si sono contati 80 casi di preti coinvolti in casi di pedofilia contro i 20000 casi che avvengono ogni anno e i 1000 processi che si svolgono".
    Sempre nella stessa pagina (dove viene citato anche l'articolo di Luparia a cui hai fatto riferimento), si legge che "secondo i dati CENSIS [aggiornati al 2010, ndr], che si basano sui dati ministeriali [...] circa lo 0,07% dei casi di pedofilia in Italia riguarda il clero; questa è infatti la percentuale di sacerdoti italiani condannati per pedofilia in 50 anni, mentre nella società civile esistono invece 21 mila casi di pedofilia ogni anno (1 ogni 400 minori)".
    Ora, lo 0,07% di 21000 è 14,7, il che significa che in Italia non vi sono affatto centinaia di preti pedofili in circolazione.

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    1. "Il suddetto articolo e' poco chiaro, giacche' non si capisce se il 2% si riferisca al clero italiano o a tutto il clero, a tutti i sacerdoti cattolici presenti nel mondo."

      Assumendo una distribuzione uniforme, che si parli del clero mondiale o solo di quello italiano è indifferente, in effetti è proprio per questo che si usano le percentuali. È possibile che la distribuzione non sia uniforme e che in Italia la pedofilia tra i preti sia meno comune che in altri paesi, seguirebbe comunque che c'è almeno un paese con una percentuale di pedofili tra i preti maggiore del 2%... non molto consolatorio.

      "Piu' preciso, nonché piu recente, e' invece questo articolo del Corriere della Sera del maggio 2014 (http://www.corriere.it/cronache/14_maggio_06/preti-pedofili-quasi-3500-casi-dieci-anni-884-sacerdoti-allontanati-b93d09f4-d54b-11e3-b55e-35440997414c.shtml), nel quale si legge che "tra il 2004 ed il 2013, il Vaticano ha «cacciato» 884 preti accusati di pedofilia"

      Eh ma così non conti i preti che sono stati condannati da i tribunali civili ma non cacciati dal Vaticano.

      "circa lo 0,07% dei casi di pedofilia in Italia riguarda il clero; questa è infatti la percentuale di sacerdoti italiani condannati per pedofilia in 50 anni, mentre nella società civile esistono invece 21 mila casi di pedofilia ogni anno (1 ogni 400 minori)"".
      Ora, lo 0,07% di 21000 è 14,7, il che significa che in Italia non vi sono affatto centinaia di preti pedofili in circolazione."

      Ammetto che non è chiaro: se nella società civile ci sono 21000 casi di pedofilia ogni anno, allora in 50 anni ce ne saranno 21000*50=1050000, diciamo un milione. Se in quei 50 anni la percentuale di preti tra i pedofili (è questo che non si capisce) è stata dello 0.07% allora abbiamo avuto 1000000 * 0.0007 = 700 preti pedofili in Italia negli ultimi 50 anni (dato simile al 640 che avevo ricavato). Certo, alcuni saranno pure morti nel corso di 50 anni, ma ci saranno state annate in cui centinaia ne erano in circolazione.

      Ad ogni modo la percentuale del 2% (di pure a livello mondiale, ma come dicevo ciò non cambia con una distribuzione uniforme, oppure significa che in altri paesi è maggiore del 2%) è dichiarata da Bergoglio stesso:

      Papa Francesco:
      "Molti miei collaboratori che lottano con me mi rassicurano con dati attendibili che valutano la pedofilia dentro la Chiesa al livello del due per cento. Questo dato dovrebbe tranquillizzarmi ma debbo dirle che non mi tranquillizza affatto. Lo reputo anzi gravissimo. Il due per cento di pedofili sono sacerdoti e perfino vescovi e cardinali. E altri, ancor più numerosi, sanno ma tacciono, puniscono ma senza dirne il motivo. Io trovo questo stato di cose insostenibile ed è mia intenzione affrontarlo con la severità che richiede."

      vedi: http://www.repubblica.it/cultura/2014/07/13/news/il_papa_come_ges_user_il_bastone_contro_i_preti_pedofili-91416624/

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  7. @myself
    "c'è almeno un paese con una percentuale di pedofili tra i preti maggiore del 2%... non molto consolatorio"
    Myself, tu hai affermato chiaramente che vi sono "centinaia di preti pedofili sparsi per l'Italia". Non nel mondo, ma in Italia.
    Ora, la tua affermazione è giusta solo se viene dimostrato che il Paese con la suddetta percentuale è il nostro o che il 2% vale per ciascun Paese preso in considerazione.
    Nel caso, invece, tale dato si riferisca a un altro Paese o venga fuori - come penso - da una media fatta sui dati di ciascun Paese, la tua affermazione è indimostrabile. Tutto qui.

    "Eh ma così non conti i preti che sono stati condannati da i tribunali civili ma non cacciati dal Vaticano."
    Hai qualche dato al riguardo?

    "ci saranno state annate in cui centinaia ne erano in circolazione".
    Può essere vero come può essere falso, ma non è questo il punto.
    La tua affermazione si riferiva all'oggi, non agli ultimi 50 anni. Per questo motivo la contesto.
    In base ai suddetti dati e alle norme restrittive varate nel 2005 da Benedetto XVI, possiamo affermare che è poco probabile che in Italia vi siano attualmente centinaia di preti pedofili in circolazione. La situazione italiana è fortunatamente migliore di quella statunitense o irlandese.
    Ad ogni modo, questi dati - è chiaro che il 2% di cui parla Bergoglio si riferisce al clero nella sua globalità - testimoniano come la portata del fenomeno pedofilia nella Chiesa è stato ampiamente esagerato. Sia chiaro: anche un solo caso di pedofilia nel clero resta un fatto gravissimo, ma la realtà del fenomeno non giustifica le campagne accusatorie e le terribili semplificazioni (prete=potenziale pedofilo) operate sia dalla stampa che dalle tv di mezzo mondo (vedi il famoso, e in larga parte menzognero, documentario della BBC "Sex crimes an the Vatican", 2006) ai danni della Chiesa.




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