mercoledì 23 dicembre 2015

Je suis Slovenia

Con una schiacciante vittoria del 63% contro 36% il popolo Sloveno, in uno storico referendum, ha detto no al matrimonio ed alla possibilità delle adozioni per le coppie omosessuali. Così come è già successo per paesi come la Romania, la Polonia e l’Ungheria, dove le lobby gay non sono così potenti da influenzare gli esiti dei referendum, ha prevalso il buon senso di difendere la famiglia naturale dall’attacco della colonizzazione ideologica laicista. In Slovenia, nonostante tutti i partiti politici si fossero schierati a favore delle nozze e delle adozioni per le coppie omosessuali e che solo la Chiesa si fosse schierata per il no, ha vinto il senso di responsabilità e l’amore per la libertà, la voglia di non farsi condizionare e la possibilità di esprimere i propri profondi convincimenti. 

Scrivo per solidarietà con il popolo sloveno e per divulgare il più possibile questa notizia che è stata vergognosamente celata dai maggiori organi di informazione. Silenzio assoluto nei telegiornali e solo qualche riga stiracchiata sui giornali a maggiore tiratura, con uno scandaloso silenzio da parte di testate come l’Unità e il Manifesto. E’ il tipico comportamento del sistema laicistico dell’informazione: come non ricordare gli strombazzamenti ed il surplus informativo sullo stesso referendum avvenuto in Irlanda a maggio scorso? Giorni e giorni di servizi TV, articoli su articoli, tavole rotonde, approfondimenti, un bombardamento mediatico in piena regola. Quando la musica, però, cambia cala il silenzio. Con tanti saluti alla democrazia.         

Nessun commento:

Posta un commento