lunedì 16 marzo 2015

Je suis Charlie, ma solo se offendi le religioni.

Non c'è stato bisogno di aspettare molto tempo per veder clamorosamente smentita la penosa messa in scena del laicismo internazionale sulla libertà di pensiero e di stampa. "Je suis Charlie" è stato il mantra ripetuto e sbandierato ossessivamente dai laicisti, di tutto si può parlare, tutto si può vituperare. Stranamente, però, la lobby gay internazionale deve appartenere ad un laicismo particolare, infatti se è da considerare come un'espressione di libertà offendere la fede di milioni di persone, lo stesso concetto perde ogni valore se non ci si esprime in modo perfettamente allineato col pensiero gay friendly.   

I due famosi stilisti, tra l'altro dichiaratamente omosessuali, Domenico Dolce e Stefano Gabbana si sono permessi di esprimere una loro convizione facendo la seguente dichiarazione: "La famiglia è quella tradizionale, non ci convincono i bambini sintetici e gli uteri in affitto". Non l'avessero mai fatto! Subito dall'Inghilterra il famoso musicista Elton John, gay dichiarato, sposato con un uomo e che ha adottato due bambini, si è scagliato contro i due stilisti italiani tacciandoli di bigottismo ed ha scatenato contro di loro una vera e propria maledizione lanciando una campagna contro tutti i loro prodotti attraverso l'hashtag #Boycott Dolce e Gabbana. Al cantante inglese si sono uniti molti altri personaggi famosi dello spettacolo e dello sport come Ricky Martin, Courtney Love, Martina Navratilova che hanno appoggiato l'iniziativa di boicottare l'azienda Dolce&Gabbana.

Così come è già successo al povero Barilla, anche gli stilisti Dolce e Gabbana hanno sperimentato sulla loro pelle che significa esercitare l'elementare diritto ad avere una propria personale opinione che, però, non va a genio alla lobby gay: si viene colpiti immediatamente nei propri interessi e di quelli di tantissima gente che lavora per Dolce e Gabbana che, per questo, possono avere pesanti ripercussioni per il loro impiego. E tutto per aver semplicemente espresso un proprio parere personale senza offendere nessuno. Alla faccia di Charlie!     

61 commenti:

  1. C'è da sperare che i due stilisti tengano duro e non cedano alla rieducazione come ha fatto Barilla.

    Roberto

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  2. Che confusione: una cosa è fare satira su un giornale di satira, altra è esprimere idee personali c he con la satira non hanno niente a che fare. Personalmente ritengo che Stefano Dolce (perché se non sbaglio l'intervista era solo a lui, ma è un dettaglio) abbia tutto il diritto di esprimere la sua opinione. E se avesse detto che a lui l'idea di avere un figlio ricorrendo a tecniche che non condivide non sarebbe successo nulla. Ma lui ha definito i figli ottenuti con dette tecniche dei "bambini sintetici", e questo diciamo che non è carino.

    Ma ripeto, ognuno ha il diritto di esprimere le proprie opinioni così come gli altri hanno il diritto di poterle criticare, soprattutto se si sentono offesi nei loro sentimenti più profondi, ovvero se vedono indicare con termini diciamo "non simpatici" i propri figli (ovvero, checchè tu ne scriva Luis, loro HANNO offeso qualcuno)

    Sulla reazione, io sono sempre convinto che il boicottaggio sia una scelta di civiltà. Se a me non piace Charlie non lo compro. A me non piace il calcio e non compro giornali sportivi e così via. Non uso comprare capi firmati, né tantomeno D&G per una semplice questione di gusti e di costi. Se così non fosse non li comprerei. Così come non compro (e non è facile vista la diffusione ) ed invito i miei amici a non comprare i prodotti della Nestlè e della Henkel perché non condivido le loro politiche industriali. Esercito una mia libertà, non ci vedo niente di criticabile

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    1. Io non vedo alcuna confusione. La libertà di esprimere le proprie opinioni è la stessa, sia per un giornale di satira, sia per una persona qualunque. Non funziona mica che una rivista è più libera di esprimersi di una persona qualunque.

      D'accordo, dire che i bambini ottenuti con le tecniche artificiali siano "sintetici" non è carino, ma i vari personaggi non si sono adirati solo per quello, ma specialmente perché gli stilisti hanno propugnato il modello di famiglia tradizionale. Posso anche capire ed accettare che Elton John si offenda, ma dovrebbe reagire in modo proporzionato all'offesa, senza lanciare delle campagne di boicottaggio. Oltre a prendersela per l'affermazione sui bambini "sintetici", il cantante inglese ha anche aggiunto: "Il vostro pensiero arcaico è fuori tempo: proprio come le vostre creazioni di moda" dopodiché ha lanciato la sua fatwa. Praticamente, così come è stato fatto con Barilla, si è reagito in modo tale da costringere l'interlocutore a chiudere la bocca, a ritrattare, per imporre il proprio pensiero unico. Proprio ciò che ha condannato l'ipocrita marcia dopo gli attentati di Parigi, però se si offendono le religioni va tutto bene, ma se si offendono i gay allora è giusto reagire, lanciando crociate e boicottaggi.

      In questa fattispecie il boicottaggio non è una scelta di civiltà, ma violenza pura, prevaricazione, volontà di negare la libertà di espressione altrui. Posso anche capire, ma non lo accetto, che si decida personalmente di boicottare, ma è intollerabile che lo si proponga pubblicamente

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    2. Scusa ... ripeti il concetto che non mi è chiaro: il boicottaggio è tollerabile solo se non lo rendo pubblico? e perché? O lo è o non lo è. Se io ritengo che una azione sia giusta non solo la faccio, ma cerco di convincere altre persone a seguirmi nella mia azione. O mi stai dicendo che quando fu pubblicamente proposto ed attuato il boicottaggio dei mezzi pubblici di Montgomery nel 1955 fu fatta una azione intollerabile?

      Ripeto Charlie fa satira, Dolce e Gabbana fanno vestiti e non hanno fatto satira. Liberi di esprimere la loro opinione, liberi gli altri di non comprare i loro prodotti.

      Sul caso barilla poi , barilla disse testualmente "Non faremo pubblicità con omosessuali, perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d'accordo, possono sempre mangiare la pasta di un'altra marca" ... c'è chi ha semplicemente aderito al suo invito, non si può neanche parlare formalmente di boicottaggio

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  3. Meno male che Luigi c'è a riportarci sulla retta via. Volevo commentare il post precedente ma scriverò tutto qui.

    Sul finto amore gay condivido. Un bambino deve crescere con un padre e una madre, perchè per il suo corretto sviluppo sono necessari tanto il pene quanto la vagina, altrimenti lo sviluppo è Sbilanciato e si diventa gay, cosa che non accade se si è cresciuti da coppie etero. Quindi solo una donna ed un uomo si possono sposare, perché il loro scopo è fare figli. Ovviamente anche le coppie sterili o che non vogliono avere figli debbono potersi sposare, basta siano eterosessuali, mica si fa un processo alle intenzioni: Eterosessuali Sì, con ogni eccezione possibile; Omosessuali no, senza alcuna eccezzione.
    Se si permette qualsiasi altro abbinamento allora come scrive Ruggini avremo perso la dirittura morale, in particolare il matrimonio eterosessuale ne risentirà tantissimo, perché molti eterosessuali apertasi questa nuova possibilità probabilmente diventeranno gay.

    A proposito faccio luce su una cosa che Luigi non ha citato ma sicuramente sa: anche in Italia i gay possono avere figli e crescerli in coppie gay, purtroppo i media non ne parlano ma la legge laicista permette ciò.

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    1. ma dai marcol, ma hai letto quello che hai scritto? e ci credi veramente?

      "Un bambino deve crescere con un padre e una madre, perchè per il suo corretto sviluppo sono necessari tanto il pene quanto la vagina, altrimenti lo sviluppo è Sbilanciato e si diventa gay, cosa che non accade se si è cresciuti da coppie etero"

      Ti sembrerà assurdo, ma intanto gay non ci si diventa, e poi, soprattutto, considerato che la fecondazione eterologa è una pratica relativamente recente, di norma i gay sono figli di coppie etero. Gli stessi Dolce e Gabbana sono nati e cresciuti in tradizionalissime famiglie etero eppure, e questo è uno scoop incredibile, sono gay!!! Di contro (la statistica per ora è necessariamente basata su piccoli numeri) la maggior parte dei figli di coppie omosessuali mi risulta sia etero.

      Il fatto che poi se ci saranno i matrimoni omosessuali ci saranno tanti etero che diventeranno omosessuali ... io spero che tu stia scherzando, perché se così fosse vuol dire che siamo in un mondo di omosessuali che però, pur di sposarsi, si trasformano in etero. Ma dove vivi?

      Sulla tua ultima affermazione, stai scoprendo l'acqua calda: ovvio che gli omosessuali in italia posso avere e crescere figli, non infrangono mica nessuna legge. Ma già, dimenticavo gli omosessuali non hanno diritti, da questo punto di vista

      P.S: Se lo scopo del matrimonio è fare figli, occorre fare subito una legge che impedisca agli over 60 di sposarsi. Loro i figli non li possono fare! O no?

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    2. Marcol lo avrà scritto in modo un po' pittoresco, ma è vero che un/a bambino/a deve crescere con la madre ed il padre perché è un suo diritto e il modo naturale e, quindi, più efficace affinché possa crescere nel miglior modo possibile. Ovviamente solo questo non basta, deve esserci anche l'impegno, l'amore e la passione dei genitori, perché, in effetti, si può divenire omosessuali anche se cresciuti in famiglie tradizionali. Infatti, caro Old man, omosessuali non si nasce, ma si diventa. Non è mai stata provata una sua origine organica.

      In Italia non esiste alcuna legge che riconosca le unioni omosessuali (quindi è del tutto illecita la strumentale iniziativa di alcuni sindaci di trascrivere matrimoni omosessuali celebrati all'estero), ma ovviamente una persona omosessuale è un cittadino come gli altri e, quindi, portatore di tutti i diritti e i doveri, tra cui anche quello di crescere i suoi figli.

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    3. @Luigi: Marcol ha scritto delle enormi cretinate (con tutto il rispetto per Marcol, meno per le sue parole). Mi piacerebbe sapere su quale base scientifica tu affermi senza ombra di dubbio che omosessuali si diventa. Considerato che esistono infiniti esempi di famiglie "normali" che hanno cresciuto nello stesso modo tutti i figli che poi hanno rivelato orientamenti alcuni etero ed altri omo, io sono più propenso a sostenere (sostenere, non affermare) che l'omosessualità, anzi l'orientamento sessuale, ha una base genetica. Poi ritengo (ma qui mi avventuro in un campo che non è mio) che nell'essere umano convivano, con percentuali diverse, sia una componente omosessuale che una eterosessuale (ovvero che non esiste, o se esiste è una rarità, l'omosessuale al 100% o l'eterosessuale al 100%)

      Sulla trascrizione apri un altro capitolo su cui si è fatta anche troppa confusione. Il fatto che in italia non ci sia (ancora ...) una legge che riconosca le unioni omosessuali con le trascrizione fatte dai sindaci non ci azzecca niente. Ma quella, scusami il francesismo, è stata solo una inutile gara a chi ce l'aveva più lungo

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    4. Non esiste alcuna origine genetica dell'omosessualità. Presentami uno studio che provi scientificamente tale origine, ed io cambierò idea.

      Quella dei sindaci è stata una penosa operazione di forza per imporre il punto di vista laicista.

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    5. Presentami tu uno studio che provi scientificamente che omosessuali si diventa. In realtà su questo argomento credo non ci siano certezze, ma solo opinioni.

      Quella dei sindaci è stata certamente una operazione di forza, ma non illecita

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    6. Mi dispiace, ma tocca a te.
      L'omosessualità, prima della folle dichiarazione dell'OMS, indotta dall'A.P.A., chiaramente controllata dalla lobby gay internazionale, era giustamente considerata un disturbo psicologico (anche dal grande Freud). Quindi per affermare che non si tratta più di una malattia, ma di una variante naturale, e quindi di origine genetica, occorre produrre delle prove.

      L'operazione dei sindaci è stata anche illecita, ma nel nostro paese i bizantinismi sono tali che chi può si permette di fare di tutto.

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    7. Cioè tu mi stai dicendo che quando l'OMS considerava l'omosessualità un disturbo psicologico era normale, anzi ragionava giustamente quando ha considerato non una malattia ma una variante naturale è diventata folle, anche se il fatto che fosse una malattia non è stato mai scientificamente provato ma è stata una teoria accettata da correnti di pensiero dominanti cento anni fa. Io non mi sognerei mai neanche di pensare che chi è omosessuale è malato (sarà mica una malattia contagiosa, vero?)

      Parentesi, ho una domanda di tipo religioso: se l'omosessualità fosse una malattia, sarebbe un peccato? Così come un cleptomane ruba ma lo fa perché è malato, un omosessuale compie atti omosessuali perché è malato. Il cleptomane non commette peccato perché i suo atti sono conseguenza della sua malattia, e l'omosessuale?

      L'operazione dei sindaci non è illecita perché l'articolo 18 del Decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, n. 396, stabilisce che gli atti formati all'estero non possono essere trascritti solo se contrari all'ordine pubblico, ma la contrarietà all'ordine pubblico è stata esclusa da una recente sentenza della corte di cassazione.

      Di conseguenze il sindaco può (può, ma non sarebbe obbligato a farlo, o almeno ci sono sentenze contrastanti sulla obbligatorietà) trascrivere all'anagrafe il matrimonio omosessuale stipulato all'estero per certificare l’esistenza di un rapporto appunto riconosciuto all’estero. Non si tratta di dichiarare che due persone, poiché sposate all’estero, debbano essere considerate tali anche in Italia, il loro stato civile, in italia, rimane di celibi/nubili.

      Ripeto, su questo punto sono d'accordo solo sul fatto che è una scelta di forma e non di sostanza, in attesa che il parlamento decida. Al limite anche decidendo che no, i matrimoni omosessuali NON devono essere trascritti neanche a scopo pubblicistico, modificando opportunamente il Decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, n. 396

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    8. E' proprio perché l'OMS reputava l'omosessualità un disturbo psicologico che cambiando posizione deve, se vuole ancora considerarsi un organismo scientifico, avere delle prove. L'omosessualità produce una sensibile distorsione nel naturale comportamento sessuale, quindi a ragione è stata considerata un disturbo.

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    9. No, da quel che mi risulta, l'OMS ha cambiato posizione quando ha dovuto prendere atto che non c'era una prova scientifica che l'omosessualità fosse una malattia. La omosessualità produce un comportamento sessuale minoritario rispetto a quello maggioritario eterosessuale, non una distorsione, e non parlerei di comportamento naturale (ovvero che esiste in natura) ma maggioritario. Esistono molti più destromani che mancini, ma non puoi dire che essere mancini rappresenta una sensibile distorsione del naturale comportamento delle mani e che quindi è un disturbo

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    10. Non sono affatto d'accordo. L'omosessualità non è solo un comportamento sessuale minoritario, ma anche una distorsione di tale comportamento, perché comporta l'utilizzo degli organi preposti alla sessualità in modo improprio, cioè non confacente con il fine ultimo della procreazione. Il mancinismo, invece, essendo solamente un comportamento minoritario, è solo una variante che non ha niente di innaturale.

      L'OMS, da quel che risulta a me, senza alcuna prova scientifica ha dichiarato naturale ciò che naturale non è.

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    11. Sapessi quanti eterosessuali utilizzano gli organi preposti alla sessualità in modo improprio, cioè non confacente con il fine ultimo della procreazione!

      Né esiste alcuna prova scientifica del contrario.

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    12. Si, è vero, ma una coppia eterosessuale può sempre utilizzarli in modo confacente, gli omosessuali mai.

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    13. vero ... volevo solo sottolineare che ci sono molti più comportamenti simili che diversi!

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    14. "ma dai marcol, ma hai letto quello che hai scritto? e ci credi veramente?"

      Se scrivo ci credo.

      "Ti sembrerà assurdo, ma intanto gay non ci si diventa, e poi, soprattutto, considerato che la fecondazione eterologa è una pratica relativamente recente, di norma i gay sono figli di coppie etero. Gli stessi Dolce e Gabbana sono nati e cresciuti in tradizionalissime famiglie etero eppure, e questo è uno scoop incredibile, sono gay!!! "

      Allora saranno stati cattivi genitori etero, comunque sempre meglio di qualsiasi genitore omosessuale, avrebbero dovuto correggerli da bambini con cure senza alcun fondamento scientifico tipo Nicolosi.

      "Il fatto che poi se ci saranno i matrimoni omosessuali ci saranno tanti etero che diventeranno omosessuali ... io spero che tu stia scherzando, perché se così fosse vuol dire che siamo in un mondo di omosessuali che però, pur di sposarsi, si trasformano in etero. Ma dove vivi?"

      E invece è così, guarda in qualsiasi paese dove hanno legalizzato i matrimoni omosessuali e vedrai che i matrimoni etero sono diminuti. Se lasci passare l'idea che gay vada bene allora tutti prima o poi vogliono provare.

      "ma ovviamente una persona omosessuale è un cittadino come gli altri e, quindi, portatore di tutti i diritti e i doveri, tra cui anche quello di crescere i suoi figli."

      Ma come, pensavo che almeno tu sostenessi l'inadeguatezza di un genitore omosessuale. L'hai detto più volte che ci vogliono un padre e una madre e adesso ti va bene che una donna lesbica (quindi commettente immondezza agli occhi di Dio) cresca un figlio avuto da qualche uomo (magari gay) che ha prestato il seme per lei e la sua compagna, o con l'inseminazione artificiale !?

      Pittoresco si, ma scemo no.

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    15. Caro Marcol,
      ma certo che sostengo l'inadeguatezza della coppia omosessuale, solo che se una persona omosessuale ha un figlio naturalmente, cioè con una persona del sesso opposto, resta sempre il suo genitore e per questo portatore di diritti e doveri nei suoi confronti.

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    16. Ma se lo cresce in coppia con il compagno gay?

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    17. Allora è una violenza ai danni del bambino. Ma la cosa è inevitabile e legale nel caso in cui un bambino è figlio di una coppia divorziata dove uno dei genitori è omosessuale e convivente con un'altra persona omosessuale.

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    18. Non è inevitabile, si potrebbero fare delle leggi al riguardo. Come dici si tratta di una violenza ai danni del bambino, quindi il bambino andrebbe tolto a tali genitori gay, così come è tolto ai genitori alcolizzati e violenti.

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    19. Dicevo, appunto, che è inevitabile con le leggi attualmente in vigore. Penso anch'io che andrebbe maggiormente tutelato il diritto di un bambino di crescere con un padre ed una madre.

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    20. A ok. Quindi concordi che ad un genitore gay con compagno andrebbero tolti i figli pure se naturali nel caso in cui li crescesse in tale ambiente omosessuale corrompente. I bambini andrebbero dati in adozione ad una coppia eterossessuale dove possano conoscere l'equilibrio corretto dei sessi per crescere bene orientati, non come è successo e Elton John e Dolce Gabbana. Sperando non sia già troppo tardi. In tal caso anche delle terapie riparative senza fondamento scientifico come quella del dottor Nicolosi sarebbero necessarie.

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    21. Marcol, non so se ti è chiaro (ma temo di no) ma è il matrimonio come istituzione che è in crisi, in particolare il matrimonio religioso. In Italia (dove per ora non c'è ancora il riconoscimento legale dell'unione omosessuale) i matrimoni negli ultimi 5 anni sono diminuiti del 15 per cento (anni 2009 -2013 ... ultimo dato disponibile), con unc alo del 25 % dei matrimoni religiosi e del 7 % di quelli civili. Quindi i matrimoni diminuiscono "nonostante" non ci siano i matrimoni omosessuali. Ovvero il contrario che dici tu.

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    22. Per il esto delle tue farneticazioni ... pazienza ...

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  4. Quel che fa tremare i polsi è che il percorso seguito a livello internazionale dall'omosessualità, è stato intrapreso anche dalla pedofilia.
    Infatti l'APA ha declassato la pedofilia da disturbo a "orientamento sessuale" proprio come fece con l'omosessualità. E di lì a breve l'OMS si adeguò. C'è da temere che a breve faccia lo stesso con la pedofilia. Gli indizi ci sono. E anti.

    Roberto

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    1. Che poi diciamolo; omosessualità, pedofilia, qualsiasi utilizzo degli organi genitali non atto alla riproduzione, sono tutte immondezze agli occhi di Dio e come tali vanno estirpate.

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    2. Posso almeno far pipì?

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    3. No felsineus, non puoi, e mi raccomando, niente fellatiio altrimenti un fulmine ti incenerirà :-)

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    4. "Posso almeno far pipì?"
      Se non è parte di qualche gioco sessuale allora sì, altrimenti come sopra.

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    5. Dunque è lecito ed ammesso un uso degli organi sessuali non atto alla riproduzione (la minzione).
      Ė possibile qualche uso ulteriore?
      Ad esempio, come unitá di misura? Dalle mie parti, come è noto, i mercanti, prima dell'avvento del sistema metrico decimale, usavano il braccio, la pertica ed il pezzolone.

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    6. Siete divertentissimi.
      Felsineus non stai per caso sopravvalutandoti? :-)

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    7. Cara la mia sentinella, l'unico che qui esagera è Old man.
      Per quel che so io, gli alberi "attirano" i fulmini.

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    8. "Dunque è lecito ed ammesso un uso degli organi sessuali non atto alla riproduzione (la minzione)."
      A parte le tue battute, c'è un fondo di verità nella tua osservazione sul fare la pipì. Adesso non riesco a ritrovarlo, ma avevo letto un teologo (magari Luigi mi è di aiuto) che spiegava come Adamo ed Eva inizialmente non dovessero ne urinare ne defecare in quanto puri ad immagine e somiglianza di Dio. Come mai li avesse creati con un ano però non mi è chiaro. In ogni caso solo in seguito al peccato originale Dio ha tra le varie condanne imposto agli uomini i bisogni fecali. Quindi in un qualche modo effettivamente urinare ha un origine peccaminosa.

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    9. Caro Marcol,
      la natura umana e il creato in cui ci ha messo Dio sono una cosa santa e buona, così come recita la Genesi nel brano della creazione. Quindi il corpo e la sua fisiologia, e quindi anche la sessualità, sono elementi santi e giusti. Col peccato ci siamo distaccati da Dio, abbiamo rotto l'armonia che ci legava al Creato e sperimentiamo la morte. Ora non saprei dire se le particolari necessità fisiologiche legate al nostro metabolismo sono comprese tra le nostre debolezze dovute al peccato, ma non le demonizzerei perché rappresentano sempre un evento naturale.

      Nella Scrittura c'è un bellissimo passo che dice:

      "Costruiranno case e le abiteranno, pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. Non costruiranno più perché un altro vi abiti, non pianteranno più perché un altro mangi; poiché i giorni del mio popolo saranno come i giorni degli alberi; e i miei eletti godranno a lungo dell'opera delle loro mani. Non faticheranno invano né daranno alla luce figli per una improvvisa distruzione, perché saranno la progenie dei benedetti dall'Eterno e i loro discendenti con essi. E avverrà che prima che mi invochino io risponderò, staranno ancora parlando che io li esaudirò. Il lupo e l'agnello pascoleranno insieme, il leone mangerà la paglia come il bue e il serpente si nutrirà di polvere. Non faranno più alcun danno né distruzione su tutto il mio santo monte», dice l'Eterno." (Isaia 65:21-25).

      Questa è una profezia di Isaia che descrive come sarà la Gerusalemme celeste, il paradiso, il Regno dei Cieli. Non ci sarà più distanza tra gli uomini e Dio, questi non dovranno più sudare e faticare per vivere e scomparirà la morte. Tutto mi lascia pensare che molto probabilmente saremo dispensati anche da scomode ed imbarazzanti necessità fisiologiche, ma la cosa non mi sembra così importante.

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    10. "la natura umana e il creato in cui ci ha messo Dio sono una cosa santa e buona, così come recita la Genesi nel brano della creazione. Quindi il corpo e la sua fisiologia, e quindi anche la sessualità, sono elementi santi e giusti."
      E come potrei essere in disaccordo? La sessualità va benissimo, ma solo se atta al suo scopo naturale, la procreazione. Qualsiasi uso degli organi genitali a scopo ricreativo e non riproduttivo è da condannare. E questo vale non solo per gli immondi rapporti omosessuali, ma anche per tutte le pratiche che fanno gli eterosessuali con i profilattici. Per essere espliciti: solo il sesso eterosessuale vaginale senza dispersione del seme è benedetto, tutto il resto è perversione.

      La profezia di Isaia ci riscalda il cuore, pensare ad un mondo in cui il leone mangia la paglia ci fa realizzare la saggezza del Creatore. Come dici non è molto importante che i bisogni fisiologici spariscano, ma sarà sicuramente così, come il parto sarà indolore.

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    11. Caro Marcol,
      quello che dici è solo in parte giusto, ricordati che la sessualità ha anche un altro grande compito che è quello di unire i corpi della donna e dell'uomo affinchè costituiscano l'"uomo" creato da Dio. Gesù, infatti, insegna nel vangelo: "Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola" (Mt 19, 4-6). Proprio per valorizzare questa dimensione della sessualità la Chiesa permette una regolamentazione delle nascite accettando l'uso di metodi anticoncezionali naturali che hanno il pregio di lasciare sempre aperta la via alla vita.

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    12. "Proprio per valorizzare questa dimensione della sessualità la Chiesa permette una regolamentazione delle nascite accettando l'uso di metodi anticoncezionali naturali che hanno il pregio di lasciare sempre aperta la via alla vita."

      Sì, ma non dimentichiamo Humanae Vitae:

      "È altresì esclusa ogni azione che, o in previsione dell’atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione."

      I metodi naturali, nel senso di avere rapporti nel periodo in cui la donna è meno feconda, sono sicuramente da accettarsi, però non si tratta di anticoncezionali. Infatti non funzionano, io ho avuto due dei miei figli così.

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    13. Bé, non è proprio vero che non funzionino, solo che lasciano sempre aperta la possibilità alla procreazione e, per questo, possono essere praticati senza il pericolo di cadere nel peccato di egoismo.

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    14. Se lasciano aperta la porta alla procreazione allora non funzionano. Un metodo anticoncezionale deve funzionare almeno nel 90% dei casi. Io due volte con i metodi naturali ho ingravidato mia moglie al primo colpo e ricordo quanto tempo perso a guardare i periodi fertili e non fertili. Comunque Dio benedica quei colpi che mi hanno dato un figlio e una figlia. In sintesi: i metodi naturali vanno bene, perchè è un po' come giocare alla roulette, alla lunga vince il banco, cioè la moglie rimane incinta. I metodi artificiali invece impediscono la vita e Humanae Vitae li vieta.

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    15. Intendevo dire che non hanno il 100% dell'efficacia, quindi permettono una certa pianificazione senza violentare la natura. Tutto ciò dimostra come la Chiesa tenga in considerazione anche l'aspetto unificatore della coppia del rapporto sessuale oltre a quello procreativo.
      Un saluto.

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  5. Complimenti per il blog e per il livello elevato delle discussioni, alle quali mi sto permettendo indegnamente di partecipare.

    Roberto

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    1. Grazie Roberto.
      I tuoi commenti, come quelli di tutti, sono ben accetti.
      Un saluto.

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  6. Je suis Charlie, ma solo se offendi le religioni ... eh, mi sa di sì purtroppo.
    Non mi addentro su questioni di gay, matrimoni gay, adozioni ecc, mi limito all'idea di libertà di espressione, tantopiù quando si esprimono concetti con argomenti che stanno in piedi, che li si condivida o meno.
    E sempre a tale proposito, rimando perplessa quando sento di quel calciatore che, dopo un arbitraggio a suo dire indecente, avrebbe definito la Francia paese di merda che non si merita non so cosa (non seguo il calcio, lo "detesto).
    E anche in questo caso giù legna e la signorina Le Pen che lo vuol cacciare, quando fino a ieri l'altro tutti i francesi si smanicavano per la libertà di espressione, anche quella offensiva e oscena.
    Allora io adesso non so più cos'è questa benedetta libertà d'espressione .....

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    1. Non lo so neppure io, forse quelli che hanno sbandierato ai quattro venti di essere tutti dei Charlie dovrebbero chiarirsi le idee.

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    2. Je suis Charlie.
      Luis, le Pape Francois, Le Pen et ses camarades, non.
      Pur moi, ce est clair.

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    3. Le point est, mais Elton John est Charlie?

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  7. Sir Elton, s’il vous plait.
    Vous devrez le lui demander.

    Comunque parlo per me. Non dico che non ci siano problemi, ma il discrimine, astrattamente, è sempre netto: le idee sono sempre aggredibili e criticabili, le persone no.
    Per questo - e non perché non ha invitato a porgere l’altra guancia - il pontefice è scivolato in un discorso confuso e criticabile: una fede religiosa e la donna che ti ha partorito, amato ed allevato son entità diverse che appartengono a mondi diversi, l’una a quello della cultura e l’altra a quello della vita biologica.
    Però è normale che persone come la Le Pen desiderino una tutela particolare, dalla legge, per alcune realtà ideologiche come la religione, la bandiera, la nazione, il cadavere, ecc.
    Si noti che anche la bandiera ed il cadavere, pur avendo un connotato materiale, sono eminentemente ideologici, perché la tutela che ricevono non dipende dalla loro concretezza, ma dal loro significato simbolico.
    Le persone che esprimono la loro vicinanza a Charlie Ebdo, invece, per coerenza, dovrebbero astenersi dal difendere, o peggio dall’invocare, ogni desueta e retriva ipotesi di vilipendio (la loro definitiva eliminazione sembrava così prossima… poi, ahimè, gli anni son passati…). Non credo proprio, però, che siano costrette a subire in silenzio ogni predica reazionaria. Ogni lecita forma di protesta, di boicottaggio, di mobilitazione è del tutto benedetta. E poi vale perfettamente la regola della reciprocità: chiunque si ritenga offeso può benissimo non leggere Charlie Ebdo ed invitare educatamente gli altri a far lo stesso. Anche questa è libertà di espressione.
    Non è invece lecita libertà di espressione offendere i cristiani in quanto persone e così i gay, i nomadi, gli islamici, gli atei, gli ebrei, i comunisti, i bambini (chiamandoli “sintetici”) e i loro genitori, i preti (trattandoli come fossero dei pedofili), le madri “surrogate” (trattandole come “uteri in affitto”).

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    1. Non sono d'accordo. La fede religiosa e, quindi, i suoi simboli che la rappresentano, non sono percepiti semplicemente come un'idea politica, un'opinione, ma come un bene primario, un tesoro prezioso, un amore profondo che avvolge il credente e lo fa vivevere in una dimensione del tutto particolare che non può essere percepita appieno da chi non crede. Il papa col suo discorso non è stato per niente confuso e ha giustamente paragonato la fede di un credente al rapporto che ognuno di noi ha, generalmente, con la propria madre. Come questa ci genera e ci dona la vita materiale, così la fede in Gesù ci genera dal peccato e ci dona la vita eterna.
      Per questo il nostro ordinamento, giustamente, contempla il reato di vilipendio alla religione, perchè tale azione offende proprio le persone, non un'ideale o un'idea politica.
      Le persone che hanno espresso vicinanza al giornaletto francese lo hanno fatto per sostenere e difendere una totale libertà di espressione per poi cadere, ovviamente generalizzo un po', nel comportamento incoerente di non tollerare l'espressione di posizioni critiche alle loro ideologie. Come ad esempio ha fatto Elton John con il concetto di famiglia tradizionale (sui bambini "sintetici" aveva ragione).

      Charlie Hebdo, Arcigay e company rappresentano il laicista tipico che intuisce certamente il valore così 'intimo e profondo della fede religiosa per il credente e, quindi, con la scusa della satira, infierisce proprio lì, perchè sa di far male, di creare odio, di manifestare disprezzo e derisione, pretendendo la completa immunità.

      PS
      Il papa non stava indicando come deve comportarsi il cristiano, ma rifleteva sul fatto che se tu offendi un qualcosa di così prezioso per una persona, come può esserlo sua madre, devi poterti aspettare un pugno. Questo perchè il porgere l'altra guancia è un comportamento che appartiene alla perfezione di Dio e non alla natura umana.

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  8. Beh, ma non devi affatto essere d'accordo. Io e te rappresentiamo due punti di vista che devono rimanere distanti.
    Mi limitavo a porre dei confini al "mio" mondo, per rispondere ad un'accusa, peraltro pacata, di incoerenza e "confusione" che viene rivolta a chi sostiene, moralmente, Charlie Ebdo. Io, come ricorderai, ne difendevo la libertà anche prima che avvenissero le stragi, non solo dopo, col triste senno del poi.

    Credo di aver risposto. Chi invoca tutela dal vilipendio o dalla blasfemia o vuole che le leggi puniscano chi offende "la nazione francese" sta da una parte, chi non lo fa sta dall'altra e si può coerentemente chiamar Charlie.
    La Le Pen, dunque, non è affare nostro. Se aspettiamo che la Le Pen ed i suoi simpaticissimi camerati si mettano a difendere la libertà di espressione staremmo freschi.

    Rocket man, invece, non c'entra molto. Mi pare - perdonatemi - che siate voi ad essere un pochetto confusi sul concetto di libertá di espressione. Un conto, infatti, è consentire l'esposizione di un opinione, un altro è lasciarla senza adeguata risposta. Le dichiarazioni e manifestazioni offensive delle persone e dei loro diritti, omofobe, razziste, fasciste e d'altra simil compagnia cantante, anche quando non sono sanzionabili penalmente, non vanno MAI tollerate: a queste bisogna dar sempre ferma risposta (ovviamente nei limiti del lecito) altrimenti non si è persone degne e civili.

    Avevo capito benissimo quello che voleva dire il Papa e quello che vuoi dire tu: ad entrambi rispondo che mia mamma o il primo che passa per la strada valgono infinitamente di più delle vostre fedi religiose e delle mie idee di libertá e progresso.

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    1. E perché mai non devo per forza essere d'accordo con te? Se le tue argomentazioni mi convincono che non c'è incoerenza nei sostenitori del Charlie Hebdo, perché le dovrei rifiutarle a priori? Ma, te ne sarai accordo, non è questo il caso.

      Io non penso affatto di essere confuso sul concetto di libertà di espressione. Rocket man, infatti, ha sbagliato, e molto. Perché le dichiarazioni degli stilisti italiani, escludendo l'infelice aggettivo affibbiato ai bambini, non sono state affatto offensive delle persone e dei loro diritti, non sono state né omofobe (aggettivo che uso malvolentieri perché inesistente nella lingua italiana), né razziste, né tanto meno fasciste. Mentre è stata la reazione della star inglese, e di tutta la compagnia sodale, ad aver avuto veramente un atteggiamento da regime tipicamente fascista (comunista).

      Bé, non dirlo a me, so bene che le persone, la vita umana, vengono prima di tutto. Dovresti avvertire di questo le tue idee di libertà e progresso.

      Un saluto.

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  9. Sinceramente non capisco perché il principio della libertà d'espressione non debba applicarsi anche alle manifestazioni gay ed alla normale vita di relazione delle coppie omosessuali. Perché, in pubblico, non dovrebbero potersi comportare al pari di quelle etero? Se, poi, questa libertà la si considera giusta, allora la si dovrebbe reputare anche conforme al diritto naturale

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    1. Ma io non sono contrario al fatto che le associazioni omosessuali possano esprimersi come vogliano, l'importante è che si comportino rispettando le idee altrui e il sentimento del sacro senza vilipendere.
      Non sono, invece, d'accordo che bisognerebbe considerare le rivendicazioni delle coppie omosessuali conformi al diritto naturale. Il matrimonio naturale è solo quello tra un uomo ed una donna.

      Un saluto.

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  10. Scusi se mi sono espresso male, forse non ci siamo capiti. Io non parlavo delle associazioni omosessuali, ma delle persone e delle coppie omosessuali di vivere alla luce del sole le loro condizioni e/o relazioni, a prescindere dal matrimonio. Che poi la relazione omosessuale non sia naturale o non integri il matrimonio naturale non significa affatto - e mi corregga se sbaglio - che essa non possa essere vissuta liberamente nella società, senza offese, dileggi o discriminazioni, anzi tale libertà, essendo giusta, si fonda sul diritto naturale (che non rappresenta ciò che esiste in natura, ma il senso di giustizia iscritto nel cuore dell'uomo, che, a mio avviso, non può prescindere anche dalla libertà affettiva e dal rispetto della personalitù umana, in tutte le sue declinazioni). Quello che non capisco è se Lei ritiene giusto che le coppie omosessuali possano vivere liberamente nella società, al pari di quelle etero, senza matrimoni ed adozioni.

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    1. Sono sicuramente a favore della libertà personale di vivere come meglio si crede, sempre rispettando la legge, ovviamente. Quindi trovo del tutto spregevole e meschino offendere, dileggiare o discriminare due persone solo perché formano una coppia omosessuale.
      Naturalmente ciò non significa avallare il matrimonio tra due persone omosessuali, perchè matrimonio non sarebbe, ma solo una scimmiottatura, assurda ed imbarazzante anche per le stesse persone omosessuali.

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    2. Scusi se ho male interpretato il Suo pensiero o se mi sono espresso male. Io, infatti, non sono favorevole al matrimonio gay o alle adozioni per tali coppie. Tuttavia, credo che la legge non deve discriminare, nell'esercizio delle libertà personali private o pubbliche (modeste effusioni per strada, nei limiti della sobrietà), fra gli orientamenti sessuali. Ciò che non capisco è perché questo pari trattamento - che ripeto non concerne il matrimonio - non debba considerarsi fondato sulla legge naturale, che, appunto, esprimendo la giustizia, dovrebbe supportare tutte le regole d'equità.

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    3. Il rispetto per la persona, anche e soprattutto a prescindere dal suo orientamento sessuale, viene prima di tutto e questa consapevolezza certamente affonda le sue radici nei principi nel diritto naturale dell'uomo. La coppia omosessuale, in quanto formata da persone, ha, quindi, il diritto naturale al rispetto. Ciò non toglie, però, che tale connubio costituisce sempre una realtà innaturale che non può essere considerata e posta sullo stesso piano del matrimonio naturale. Tutto ciò non è discriminazione, ma un lecito discernimento dei ruoli.

      PS
      Non mi piace dialogare con gli anonimi, perché non si palesa con almeno un nick?
      Un saluto.

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  11. Sul P.S.: la prossima volta vi provvederò. Sono un po' imbranato con il pc.

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