mercoledì 11 febbraio 2015

La dignità del corpo umano per il laicismo.


E' di questi giorni la sconcertante notizia dell'intenzione di costituire un piccola zona destinata alla pratica della prostituzione all'interno del quartiere romano dell'Eur. L'iniziativa è partita da un'idea del presidente del IX municipio Andrea Santoro con l'approvazione del sindaco Ignazio Marino, secondo queste "illuminate" menti in questo modo si potrebbero proteggere le prostitute assicurando loro un ambiente più sicuro e controllato. Ma queste argomentazioni non sono sembrate molto convincenti, infatti sia dall'interno dello stesso partito del Sindaco che dal Vaticano, si è subito levato un coro di critiche, persino il Prefetto di Roma ha avvertito che un'operazione del genere potrebbe costituire un favoreggiamento della prostituzione. In un bell'articolo comparso ieri sul Corriere della Sera la scrittrice Dacia Maraini ha ribadito che "non servono ghetti, ma lezioni a scuola".

Sempre restando in un'ottica laica, anch'io ritengo totalmente assurda un'idea del genere e trovo avvilente l'incredibile incompetenza del Sindaco Marino, e della sua Giunta, che s'illudono di poter replicare modelli nord europei ignorando la profonda differenza tra le due situazioni. I famosi quartieri a luci rosse di città come Amsterdam, Copenaghen o Amburgo riguardano la prostituzione intesa come un vero e proprio mestiere, esercitato da libere professioniste, ma a Roma, e del resto in tutta Italia, la prostituzione è un triste fenomeno di prevaricazione e violenza. Nella stragrande maggioranza dei casi queste donne sono attirate in Italia con la scusa di un lavoro e poi costrette con la forza a prostituirsi. In moltissimi casi si tratta di vera e propria riduzione in schiavitù. Possibile che la Giunta Marino non sappia queste cose?

Il cinismo esasperato di questa classe politica dirigente romana è deprimente e frutto più tipico della visione laicista della persona umana. La donna, in fondo, è una cosa e il suo corpo un oggetto come un'altro. Un guasto tipico del laicismo è proprio quello di svuotare la vita umana, ed in particolare il corpo umano, della sua sacralità. In una società dove è possibile uccidere la vita nel grembo della madre, dove è ritenuto normale considerare l'embrione umano un oggetto qualunque, dove vengono calpestati i diritti dei più deboli, dei bambini che non possono difendersi, non c'è da meravigliarsi se si considera normale avallare le situazioni di schiavitù in cui sono costrette centinaia di povere disgraziate. 

Occorrerebbe, invece, recuperare questo senso del sacro, dell'inviolabilità della vita umana, educare i giovani al rispetto della dignità umana, da questo discenderebbe tutta una serie di benefici, tra i quali quella di tirar su una nuova generazione che non consideri più come una cosa normale acquistare il corpo di una donna disperata per il proprio piacere.

24 commenti:

  1. Giusto.Che una donna presti la propria vagina per soldi è immorale e per tanto andrebbe fatto nelle zone più malfamate della città, non certo in un quartiere ad hoc. E per i modelli europei idem, perchè se un atto è immorale non può essere un mestiere tutelato che paga le tasse, deve essere gestito da criminali che non abbiano alcun rispetto per la vita e riducano in schiavitù le donne. Poi perchè non parlare di tutte quelle nuove forme di prostituzione che sono nate recentemente, e che fingono di non essere prostituzione. Ad esempio puoi andare da una donna e pagarla per un massaggio, non c'è di mezzo il sesso ma è comunque pagare perché lei ti dia piacere, dovrebbe essere lo stesso illegale. Poi infatti questi massaggi spesso si scopre che scendono più in basso della spalle.

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    1. Mi dispiace, ma non la penso come te.
      Anche se la prostituzione può sembrare ad alcuni un atto immorale (per me lo è, ma per molti no), questo non giustifica affatto che le persone che la praticano, o che vi sono costrette, debbano essere maltrattate. Le prostitute sono principalmente delle persone e come tali devono essere rispettate.

      Il problema è un'altro. Io punto il dito sulla desacralizzazione del corpo umano tipico della (non)morale laicista che tratta il corpo delle donne come se fosse merce.

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    2. E chi dice che le prostitute devono essere maltrattate! A parte che già si maltrattano da sole facendo tale mestiere. Come dici il corpo femminile è sacro in quanto capace della procreazione e la vagina deve essere usata solo a tale scopo, ogni altro utilizzo è mercimonio e va punito.

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    3. Caro Marcol, anche per me la prostituzione è immorale, in quanto è un uso improprio del corpo, ma non posso convenire con te che debba essere un atto punito per legge in uno stato laico. In sostanza mi sembra sbagliato imporre per legge la morale cattolica, credo sia più giusto cambiare la società laica dal di dentro facendo modo che possa affermarsi il rispetto di una morale che metta al primo posto il valore della persona umana e, quindi, anche della sacralità del corpo umano.
      Un saluto.

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    4. Dubito che il tuo progetto possa funzionare. La società laica non ammette il concetto di sacro, quindi come potresti convincerla della sacralità del corpo umano?

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    5. E' il laicismo che non ammette la sacralità del corpo, ma una società laica, invece, si. Io faccio distinzione tra laico e laicista: il primo sa riconoscere i valori fondamentali dell'uomo, cioè quelli naturali non necessariamente cattolici (e la sacralità del corpo è tra questi), mentre il secondo se ne infischia di tutto e tutti per imporre la sua visione di comodo.

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    6. Ma la sacralità del corpo la abbiamo perché esso è un dono di Dio e intendo il nostro Dio, non quello falso dei camicaze per cui va bene farsi esplodere. Se uno è laico le leggi le fa derivare dalla democrazia, non da Dio o dalla religione, e la democrazia vuole la prostituzione, l'aborto, l'omosessualità. Ti ricordo la parabola del sale.

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    7. Sono d'accordo con te, il corpo è sacro perché dono di Dio, ma questa verità può essere riconosciuta solo da chi ha fede. Eppure molte persone laiche, che non credono in Dio, sono in grado di percepire, in qualche modo, questo valore, come mai?

      Vedi Marcol, tutti gli uomini sono stati creati da Dio, anche quelli che non credono in Lui. E questo legame che l'umanità ha con Dio gli permette di riconoscere dei valori fondamentali che sono insiti nella sua natura. Quindi, anche se uno è laico, cioè non credente in Dio, ha la possibilità di riconoscere l'esistenza dei valori fondamentali e questo spiega perché tali valori sono alla base di ogni ordinamento giuridico delle società umane.

      Non sono queste leggi, laiche, basate sul riconoscimento dei valori fondamentali, a voler la prostituzione, l'aborto o l'omosessualità, ma la perniciosa deriva laicista che ha rinnegato la morale naturale umana. Questo travisamento ha prodotto tutta una serie di leggi immorali che sono uno scandalo sia per i credenti che i non credenti.

      Un saluto.

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    8. "Eppure molte persone laiche, che non credono in Dio, sono in grado di percepire, in qualche modo, questo valore, come mai?"
      Perchè i laici scelgono la loro morale come vogliono, e qualcuno vuole in un modo, qualcuno in un altro. Ma tra valore fondamentale e valore sacro la differenza è immensa. Tu parli di laicismo ma non capisci che questo non è altro che il prodotto della laicità. I cattolici devono muoversi al fine che le leggi dello stato seguano la morale cattolica, senza farsi problemi, del resto i laici non si fanno problemi a stabilire leggi contro la morale cattolica. E tu che cattolico sei se accetti questo scempio?

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    9. Si, certo, i laici scelgono la morale che gli fa più comodo. Ma, io, questi laici li chiamo laicisti, perché antepongono i loro comodi calpestando i diritti degli altri. Non tutti i laici si comportano così, c'è tanta gente che, pur non essendo credente, ha rispetto per i valori fondamentali e, quindi, è contro l'aborto, l'eutanasia, la fecondazione eterologa, il matrimonio omosessuale, l'adozione per le coppie omosessuali, ecc. Io penso che queste persone hanno tutto il diritto di credere in quello che vogliono e per questo ritengo sia giusto che la società rimanga laica. A patto, ovviamente, che vengano rispettati i valori fondamentali della morale naturale.

      La fede cattolica, cioè la chiamata di Dio, pur essendo rivolta a tutti, può non essere da tutti accettata. Lo dice Gesù nelle sue parabole: "... perché molti sono chiamati, ma pochi eletti" (Mt 20, 16). Gesù ha sempre rispettato questa libertà degli uomini di seguirlo o meno. Agli apostoli fece proprio questa domanda: "Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?»" (Gv 6, 66-67).
      Così come Gesù non ha imposto ad alcuno di seguirlo, così ritengo ingiusto imporre la morale cattolica.

      Secondo come la vedo io, Gesù dev'essere amato da tutti, non imposto, e l'unico modo in cui questo sia possibile è attraverso l'esempio di vita dei cristiani che devono essere veramente la testimonianza vivente di Cristo e del suo Amore. Sta a noi, quindi, portare il buon frutto per salvare il mondo.

      Un saluto.

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    10. Credo di capire i tuoi intenti ma... Quei tuoi valori fondamentali sono fondamentali perché è Dio che ce lo dice, poi un non credente può trovarli per un'altra via ma non è la stessa cosa. Ricorda che senza Dio tutto è permesso. Tu vuoi una società laica che rispetti quelli che hai chiamato valori fondamentali, ma non ti accorgi che le due cose sono incompatibili. Se c'è laicità c'è libertà e la libertà porta ad esempio a fare ciò che si vuole del proprio corpo, in particolare la prostituzione. Invece se c'è il cattolicesimo allora la libertà è limitata e la prostituzione bandita. Gesù non ha imposto a nessuno di seguirlo, è vero, però d'altro canto sapeva che chi non lo avrebbe seguito sarebbe probabilmente finito all'inferno, quindi è un fifty-fifty.

      Comunque io non dico che si debba imporre la morale cattolica a tutti. Però i cattolici dovrebbero adoperarsi affinché le leggi italiane seguano la morale cattolica. Chi è di un'altra religione basta che vada in un paese le cui leggi la seguono. Chi è un non credente fondi una nuova Sodoma e Gomorra.

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    11. Io credo che sia possibile una società laica in cui vengano rispettati i valori fondamentali della morale naturale. Questo perché, da quando esistono le società umane, l'uomo li ha sempre riconosciuti e vi ha costruito sopra i suoi ordinamenti giuridici. E' vero che senza Dio è tutto permesso, ma non per questo bisogna imporre la morale cattolica a chi non la vuole. La morale cattolica è l'Amore di Dio verso gli uomini riconosciuti come suoi figli e l'amore non si può imporre.
      Ciò che devono fare i cattolici è sicuramente comportarsi in modo irreprensibile e fedele all'Amore di Dio in modo da dare la loro bella testimonianza, ma le leggi devono restare laiche per dare a tutti la possibilità di scegliere se stare con Dio o no.

      Vedi Marcol, io non penso che il cattolicesimo limiti la libertà, al contrario! Seguire Dio, le sue leggi, significa essere veramente liberi, liberi dall'errore, dal peccato per essere consapevoli di cosa è giusto e santo per tutti noi. Fare sempre tutto quello che ci pare non è libertà, ma libertismo, un modo infantile e sfrenato di concepire la liberta, che ci costringe a restare schiavi dei nostri vizi.

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    12. "E' vero che senza Dio è tutto permesso, ma non per questo bisogna imporre la morale cattolica a chi non la vuole. La morale cattolica è l'Amore di Dio verso gli uomini riconosciuti come suoi figli e l'amore non si può imporre. "
      Vedi allora che ci intendiamo, infatti io non ho parlato di imposizione, ma del fatto che l'Italia dovrebbe seguire le leggi cattoliche, a chi non è d'accordo non impongo nulla, semplicemente vada a stare in un paese troglodita islamico o nelle moderne Sodoma e Gomorra.

      "Ciò che devono fare i cattolici è sicuramente comportarsi in modo irreprensibile e fedele all'Amore di Dio in modo da dare la loro bella testimonianza, ma le leggi devono restare laiche per dare a tutti la possibilità di scegliere se stare con Dio o no."
      Chiaramente non si può imporre la fede, uno può anche essere non credente, basta che segua i dettami religiosi, sennò appunto sciò.

      Concordo sulla storia della libertà. Fare ciò che si vuole del proprio corpo, non è libertà, sarebbe come se io facesso ciò che voglio dei miei soldi, della mia casa o della mia macchina. Obbedire alle leggi dettateci da Dio è la vera libertà, perché Dio ci ama davvero e vuole che facciamo come dica lui, altrimenti l'inferno.

      Comunque rileggendo i miei post mi accorgo di avere detto una stupidaggine, oltre la procreazione la vagina ha un altro scopo naturale e quindi lecito: fare pipì xD

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    13. Caro Marcol se tu dici che chi non vuole adeguarsi alle leggi cattoliche "...semplicemente vada a stare in un paese troglodita islamico o nelle moderne Sodoma e Gomorra", ciò significa porre un out out, quindi un'imposizione.

      Se uno non è credente come potrebbe seguire i dettami religiosi? La legge di Dio è l'Amore, noi credenti la seguiamo perché amiamo Dio e crediamo in Lui, ma per chi non crede si tratterebbe fatalmente di un'imposizione. Non trovi?

      PS
      Se è per questo la vagina ha anche un'ulteriore scopo naturale che è quello di realizzare, assieme all'omologo maschile, l'unità nella coppia: "...e i due saranno una sola carne" (Gn 2, 24).

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  2. Marino, e non solo lui, sa benissimo come stanno le cose. E sono d'accordo che l'unica vera soluzione passa per l'educazione. Ma nel frattempo? Se si passa di sera (ma anche di giorno) per alcune strade di roma, si vedono spettacoli assolutamente poco gratificanti, cosa si può fare per combatterli? Nei paesi del nord è reato non prostituirsi ma andare a prostitute. E' il cliente viene punito. Tempo fa si era pensato di fare le multe per intralcio al traffico alle auto che si fermavano a parlare con le suddette "signorine" per poi inviare i verbali con la giustificazione in chiaro a casa dei multati. La realtà è che ad oggi niente è stato fatto (o forse può essere fatto in base alle leggi attuali) per contrastare il fenomeno in attesa che un eventuale processo educativo (che necessariamente a tempi lunghi) faccia il suo corso

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    1. Ho scritto questo post principalmente per denunciare come il sindaco Marino e la sua Giunta siano allineati alla mentalità laicista imperante responsabile del processo di desacralizzazione del corpo umano che contribuisce ad alimentare moralmente lo scandalo della prostituzione e lo sfruttamento di tante povere disgraziate.

      E' vero, educare una nuova generazione ad un maggiore rispetto della dignità del corpo umano è un processo molto lungo, me ne rendo conto, ma le deteriori soluzioni di Marino non possono essere accettate. Allora, che fare? Non lo so, se lo sapessi mi sarei candidato alla carica di Sindaco. Se proprio dovessi dare un consiglio potenzierei il controllo delle strade assicurando protezione delle sventurate da ogni costrizione e ritorsione.

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    2. Purtroppo il sindaco da certi punti di vista ha pochi poteri. La polizia può fare dei controlli ma non può forzare nessuna scelta. Esistono già dei programmi comunali che informano le prostitute su strada sulle possibilità date da programmi di protezione e recupero. Evidentemente non bastano. Nel frattempo ti sembra giusto che dei bambini siano costretti ad assistere ad una serie di esibizioni al limite del porno? Purtroppo è facile criticare quando però non si è in grado di proporre alternative plausibili (sia chiaro, anche a me lo zoning non piace né convince)

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    3. A Roma nessuno di quelle povere persone si prostituisce per passione o diletto, ma vi ci sono costrette con la forza, sia fisica che morale. Se le forze dell'ordine perseguissero più efficacemente il sistema criminale che determina questo stato di cose, secondo me sarebbe già un grosso passo avanti. Prostituirsi non è reato, ma denudarsi per strada si, si faccia in modo che almeno questo non avvenga.

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    4. Sai, non c'è bisogno di denudarsi per offrire spettacoli poco edificanti (ahimè simili a quelli che si possono vedere in televisione). Purtroppo anche le forze dell'ordine hanno le mani legate, altrimenti almeno in qualche parte d'italia il fenomeno sarebbe stato debellato. Evidentemente non ci sono strumenti giuridici adeguati.

      Lo zoning proposto a roma è solo un debole palliativo e di certo non risolve il problema, al massimo lo limita geograficamente, e se non esistono alternative valide, secondo me è meglio di niente, anche se è pochissimo

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    5. In Italia la prostituzione non è reato, ma lo è il suo sfruttamento e, comunque, ogni forma di coercizione, sia violenta, morale o psicologica. Siccome quelle povere disgraziate sono tutte costrette, le forze dell'ordine hanno tutta la forza della legge dalla loro parte.

      Io ho criticato il Sindaco Marino per il suo mancato rispetto della dignità umana di tantissime povere ragazze che vengono costrette a mercificare il loro corpo.

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    6. Allora devi criticare tutti circa 8000 sindaci degli 8000 comuni d'italia. Prima di marino a Roma il sindaco era Alemanno, nella sua campagna elettorale uno dei cavalli di battaglia è stata la lotta alla prostituzione. Risultati: nessuno. Evidentemente le forze dell'ordine in tutta italia sono composte da incompetenti o lavativi che pur avendo a disposizione tutti gli strumenti necessari non fanno niente. Solo questo giustifica la tua affermazione. Che appunto manca di qualunque base oggettiva

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    7. Io vivo a Roma e conosco bene solo la situazione della mia città, per questo mi permetto di criticare l'operato del mio sindaco. Anche Alemanno ha clamorosamente fallito, ma perché ha semplicemente ignorato il problema. Insomma, io non vedo da parte delle istituzioni una volontà di fare concretamente qualcosa.

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    8. No luigi, Alemanno non ha ignorato il problema, ha solo fallito come hanno fatto i suoi predecessori e come sta facendo ora il sindaco Marino. Perché non ci sono strumenti validi. Io conosco anche prostitute che sono uscite dal giro, hanno trovato un lavoro ed ora sono "redente" proprio grazie a programmi gestiti dal comune, ma sono una goccia nel mare. Finchè ci sarà richiesta ci sarà offerta, bisognerebbe combattere la richiesta, non l'offerta. Due anni di prigione per un cliente di una prostituta ... ovviamente non avverrà mai perché nessun parlamento approverà mai una legge simile

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    9. Ho detto che Alemanno ha semplicemente ignorato il problema intendendo dire che non vi ha destinato sufficiente tempo e risorse. E' vero che finché ci sarà richiesta ci sarà offerta, siamo, infatti, già d'accordo che occorre cambiare la mentalità delle nuove generazioni. Nel frattempo ogni idea deve essere presa in considerazione, quindi non ho niente in contrario con la tua proposta.

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