mercoledì 23 aprile 2014

Il nuovo ratto delle sabine

Nell’indifferenza più totale dei media nostrani, la coraggiosa voce cattolica asiatica dell’UCA news ha denunciato il vergognoso “traffico” di donne cambogiane e vietnamite che con la falsa promessa di un lavoro vengono portate in Cina e costrette a sposare uomini cinesi. Molte famiglie di questi due paesi si sono rivolte a organizzazioni non governative per denunciare questa spaventosa violazione dei diritti umani. 

Questa violenza non è altro che l’ennesimo frutto delle criminali politiche sociali tipiche dei governi laicisti come quello cinese. Ben trentacinque anni di applicazione della folle legge del figlio unico, imposta nel 1979 dal regime di Deng Xiao Ping, il successore del “grande timoniere” Mao Tse-tung, unitamente al fatto che la maggior parte delle coppie cinesi abbia cercato di avere un figlio maschio, potendo abortire liberamente i feti femmina, hanno determinato uno squilibrio tra i due sessi con le donne che cominciano ad essere poche rispetto ai maschi.

Ecco un ottimo esempio di cosa può determinare la disperata visione laicista della vita, la distruzione del valore individuale della persona e l'illusione di poter disporre di tutto senza tener conto alcuna morale naturale. Squilibri che inevitabilmente danno luogo a violenze e prevaricazioni, proprio quello che sta accadendo in Cina, tragico esempio della visione laicista della realtà. 

Fonte:
http://www.leggo.it/NEWS/ESTERI/uomini_donne_cina_tratta/notizie/647578.shtml

41 commenti:

  1. @Luigi Ruggini

    "Questa violenza non è altro che l’ennesimo frutto delle criminali politiche sociali tipiche dei governi laicisti come quello cinese."

    Semmai dei governi comunisti. Ormai la tua è una ossessione, laicismo ovunque, superando di gran lunga il limite del ridicolo.

    Dov'è il nesso tra la politica del figlio unico e la laicità dello Stato? Come ti spieghi che "laicisti" come me siano contrari a tali politiche?

    Come ho detto qui si tratta del comunismo, che in fin dei conti ha fatto tutti questi danni proprio perchè è stato seguito esattamente come una Fede: ritenendolo la Verità Assoluta e rifiutando ognuna delle innumerevoli evidenze della sua fallacia.

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    1. @ Myself

      "Semmai dei governi comunisti"

      I governi comunisti sono stati degli esempi, direi paradigmatici, del laicismo al potere. La politica del figlio unico può nascere solo in un ambiente in cui alla vita umana non viene attribuito alcun valore superiore. E' esattamente lo stesso atteggiamento che hai tu, mio caro Myself, quando approvi l'aborto o l'eutanasia.

      Come ti ho spiegato più volte, io intendo per laicismo quella forma deteriore del mondo laico che falsamente nega e malignamente avversa tutto cio' che rappresenta il pensiero religioso e i valori che questo difende, specialmente quelli riguardanti la vita umana. Credo che tale definizione calzi a pennello con ogni regime comunista.

      La fallacia di tali regimi, a mio parere, è da attribuire principalmente al messaggio deteriore di cui furono portatori (distruzione dell'individuo e dei suoi diritti umani) e alla loro imposizione con la forza. La "Fede" con la "F" maiuscola, come hai scrtto tu, non c'entra niente, semmai chiamerei in causa la bramosia del potere e i deliri di onnipotenza dei vari dittatorelli di turno e delle loro cricche di assassini.

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    2. @Luigi Ruggini

      "La politica del figlio unico può nascere solo in un ambiente in cui alla vita umana non viene attribuito alcun valore superiore."

      Non si tratta di un discorso sul valore della vita quanto piuttosto di un discorso sulla libertà individuale. Uno Stato che stabilisce che ogni coppia può avere al più un figlio non sta affermando in qualche modo che la vita non ha valore, visto che non ha senso parlare della vita di persone non ancora concepite, ma sta affermando che i cittadini non hanno la libertà di riprodursi più di una volta.

      "E' esattamente lo stesso atteggiamento che hai tu, mio caro Myself, quando approvi l'aborto o l'eutanasia."

      Appare così solo dalla tua visione binaria per cui o la vita umana deve essere preservata sempre e comunque incondizionatamente, o deve essere completamente abbandonata alla barbarie. Chi come me è a favore delle libertà individuali, non è contrario all'aborto e all'eutanasia perchè trattasi di atti volontari, mentre è contrario alla politica del figlio unico perchè si tratta di un'imposizione.

      "La "Fede" con la "F" maiuscola, come hai scrtto tu, non c'entra niente, semmai chiamerei in causa la bramosia del potere e i deliri di onnipotenza dei vari dittatorelli di turno e delle loro cricche di assassini."

      È una visione semplicistica, il comunismo è riuscito ad affermarsi perchè ci credevano milioni di persone e queste non erano certo dittatori che avevano solo da guadagnarci, si trattava di contadini e operai che ci hanno solo perso. E questo non è successo solo una volta nella Storia, dopo la quale visti i risultati si è imparata la lezione, ma si è ripetuto più volte e anche oggi, anche in Italia, c'è una buona parte degli uomini comuni che strizza l'occhio all'ideologia comunista. Come ho detto, credere in qualcosa contro le evidenze di fatto che lo hanno provato falso (in questo caso nel senso di fallimentare) è un'atteggiamento fideistico, irrazionale tanto quanto una qualsiasi religione.

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    3. @ Myself

      "Uno Stato che stabilisce che ogni coppia può avere al più un figlio non sta affermando in qualche modo che la vita non ha valore, visto che non ha senso parlare della vita di persone non ancora concepite"

      Ti sbagli, il regime cinese obbligava anche ad abortire per rispettare quell'assurda legge.

      "Chi come me è a favore delle libertà individuali, non è contrario all'aborto e all'eutanasia perchè trattasi di atti volontari..."

      Sono atti volontari contro la morale naturale, cioè contro il rispetto della vita innocente che viene soppressa. Sono atti di una gravità assoluta, una vera e propria infamia. Approvarli significa esserne complici.

      "...il comunismo è riuscito ad affermarsi perchè ci credevano milioni di persone..."

      Beata illusione. Il comunismo è nato come una ideologia elitaria che, in mano a gruppi di pressione ben organizzati, ha sfruttato il malcontento delle masse oppresse raggiungendo il potere. In Italia non c'è mai stata nessuna massa da condizionare e il comunismo non si è mai imposto.

      "Come ho detto, credere in qualcosa contro le evidenze di fatto che lo hanno provato falso (in questo caso nel senso di fallimentare) è un'atteggiamento fideistico, irrazionale tanto quanto una qualsiasi religione"

      Non so per le altre religioni, ma con il cristianesimo questo paragone è totalmente falso. Infatti questa religione non ha niente di fideistico essendosi basata sulla testimonianza storica di Cristo e dei suoi seguaci.

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  2. Non si può paragonare uno stato laico ad uno dove vige una dittatura( che sia comunista, fascista..) . In uno stato laico si è liberi di scegliere un credo politico, un credo religioso.. Si puo scendere in piazza a manifestare.. Queste libertà non appartengono ai totalitarismi.

    "
    Come ti ho spiegato più volte, io intendo per laicismo quella forma deteriore del mondo laico che falsamente nega e malignamente avversa tutto cio' che rappresenta il pensiero religioso e i valori che questo difende, specialmente quelli riguardanti la vita umana. Credo che tale definizione calzi a pennello con ogni regime comunista."
    Nell'ipotesi che esista per davvero questa corrente "laicista" ,resta comunque il fatto che la chiesa cattolica ( così come le altre fedi) continua ad esercitare liberamente il suo credo in Italia e negli altri stati laici ,senza vincoli o impedimenti.
    "La fallacia di tali regimi, a mio parere, è da attribuire principalmente al messaggio deteriore di cui furono portatori (distruzione dell'individuo e dei suoi diritti umani) e alla loro imposizione con la forza."
    C' è stato un tempo in cui anche un' istituzione religiosa impose il proprio credo con la forza.
    Uno stato laico non si è mai macchiato di tale reato.


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    1. @ Anonimo

      "Non si può paragonare uno stato laico ad uno dove vige una dittatura"

      Ed, infatti, io non ho mai fatto questo paragone, semmai l'ho fatto con uno "laicista" cioè violento e prevaricatore contro la religione, ossia i regimi comunisti.

      "Nell'ipotesi che esista per davvero questa corrente "laicista" ,resta comunque il fatto che la chiesa cattolica ( così come le altre fedi) continua ad esercitare liberamente il suo credo in Italia e negli altri stati laici ,senza vincoli o impedimenti"

      Perché, per fortuna, lo Stato italiano non è ancora totalmente "laicista". Ma le avvisaglie, purtroppo, ci sono, come la legge francese che vieta l'esposizione dei simboli religiosi o il progetto, in Italia, della legge contro l'omofobia.

      "C' è stato un tempo in cui anche un' istituzione religiosa impose il proprio credo con la forza..."

      Affermazione completamente falsa. Quando la Chiesa deteneva il potere temporale erano tutti cristiani e a nessuno fu imposta con la forza tale fede. Venivano interdetti solo coloro che pretendevano di spacciare per vera una fede differente che non aveva niente a che fare con quella originaria apostolica.

      "Uno stato laico non si è mai macchiato di tale reato"

      Non ho mai messo in dubbio questo, ma gli Stati "laicisti" lo hanno fatto: URSS, Romania, Etiopia, Mozambico, Cambogia, Cina, Corea del Nord, Vietnam, Cuba, ecc.

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    2. @Luigi Ruggini

      " "Non si può paragonare uno stato laico ad uno dove vige una dittatura" "

      "Ed, infatti, io non ho mai fatto questo paragone, semmai l'ho fatto con uno "laicista" cioè violento e prevaricatore contro la religione, ossia i regimi comunisti."

      Mi pare che da questo commento si capisca tutto il problema alla base del tuo discorso, quindi tanto vale che risponda anche io. Se te la prendi con gli Stati violenti e prevaricatori contro la religione (o fondamentalmente contro qualsiasi altra cosa), sfondi una porta aperta. Né io né (che io sappia) gli altri frequentatori di questo blog abbiamo niente da ridire al riguardo. Anzi, sinceramente a parte qualche invasato e i potenti dei paesi da te citati, credo che siamo tutti in accordo nel condannare tali politiche.

      Il problema sorge dal tuo etichettare questi Stati come "laicisti". Tu per "laicismo" intendi una antireligiosità che si manifesta con azioni violente. Questo è un uso scorretto del termine che avete inventato recentemente voi cattolici. Dal dizionario:

      Laicismo - Atteggiamento ideologico e pratico che, opponendosi all’ingerenza del clero nella vita civile e a ogni forma di clericalismo e di confessionalismo, afferma l’indipendenza del pensiero e dell’attività dei singoli individui, nonché l’autonomia dello Stato e delle sue istituzioni, dall’autorità della Chiesa e dal suo magistero in ogni manifestazione della vita politica, sociale e culturale.

      Laicista - Fautore, sostenitore del laicismo.

      Laicìstico - Relativo al laicismo o ai laicisti.

      Il laicismo quindi, correttamente, è solo l'affermare l'indipendenza tra Stato e religione e non ha alcuna accezione negativa.
      Perché dunque, invece di chiamare i violenti con il termine corretto, cioè "violenti", senti la necessità di chiamarli, scorrettamente, "laicisti"? Io dico per accusare i laici (più precisamente i non credenti) di atti violenti di cui non sono responsabili, perché, evidentemente, sei a corto di argomenti. Se vuoi confutarmi allora ammettilo: la laicità e la non credenza non hanno alcun collegamento con la politica del figlio unico. Poi spiegami perchè hai tirato in ballo il laicismo, visto che non centra niente con l'argomento.

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    3. @ Myself

      "Il problema sorge dal tuo etichettare questi Stati come "laicisti"

      Il problema lo vedi tu, non io. L'enciclopedia Treccani afferma chiaramente che il termine "laicismo" si differenzia da "laicità" per la presenza di una componente anticlericale (http://www.treccani.it/enciclopedia/laicismo/).

      La cronaca quotidiana fornisce continui esempi di come tale anticlericalismo sia caratterizzato da violenza, vilipendio, mancanza di rispetto e di come tale sentimento sfoci molto frequentemente nell'antireligiosità fino alla palese negazione del diritto a professare una fede.
      Tu stesso, ad esempio, sei a favore della legge liberticida francese sui simboli religiosi, Felsineus è a favore della legge contro l'omofobia, che tenderà inevitabilmente a censurare il pensiero cattolico. Non vi scandalizzate quando viene vilipesa la religione cristiana, anzi trovate ogni scusa per giustificarla. In generale, tra molti laici, è diffusissima la propensione a considerare la religione come un qualcosa da reprimere e mettere da parte, basta farsi un "viaggetto" tra le opinioni espresse nel blog dell'UAAR che, ricordo, è il portale laico (laicista) più frequestato in lingua italiana.

      Il laicismo, quindi, si differenzia moltissimo dal pensiero laico, e nell'odierna società secolarizzata, ha un'accezione fortemente negativa. I regimi comunisti responsabili delle politiche del figlio unico, ma anche quelli che propugnavano la prolificità, come Ceaucescu in Romania, ecc. hanno tutti la stessa matrice comune di ritenersi al di sopra del valore fondamentale della vita umana, come se questo potesse essere manipolato. E' la stessa ideologia che caratterizza il ricorso all'aborto, la scelta dell'embrione migliore, il ricorso alla fecondazione eterologa, l'eutanasia, ecc. Tutto deve passare attraverso la necessità di far stare zitti la Chiesa e i cristiani, in una parola: essere laicisti.

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    4. @Luigi Ruggini

      "L'enciclopedia Treccani afferma chiaramente che il termine "laicismo" si differenzia da "laicità" per la presenza di una componente anticlericale"

      E che cosa vuol dire "anticlericale"? Sempre dalla Treccani:

      Anticlericalismo - Atteggiamento di opposizione all’ingerenza del potere ecclesiastico nella vita politica e sociale di un paese, o a governi, partiti o persone che conformano la loro azione civile ai dettami di una Chiesa impersonata dal suo clero.

      Nuovamente non c'è traccia della tua accezione violenta.

      "La cronaca quotidiana fornisce continui esempi di come tale anticlericalismo sia caratterizzato da violenza, ..."

      Veramente sfido chiunque ad avere memoria di recenti violenti atti anticlericali in Italia...

      "... vilipendio, mancanza di rispetto ..."

      ...la mancanza di rispetto è un problema che create voi credenti e con cui voi credenti dovete convivere. La libertà religiosa consiste nel poter professare la propria religione senza essere perseguitati, non nell'obbligare tutti gli altri a rispettare tale religione.

      "... e di come tale sentimento sfoci molto frequentemente nell'antireligiosità fino alla palese negazione del diritto a professare una fede. "

      ...non so in che mondo vivi, sentiamo qualche esempio di laicista italiano che vorrebbe negare la possibilità di professare il cattolicesimo.

      "l'UAAR che, ricordo, è il portale laico (laicista) più frequestato in lingua italiana."

      Ah ecco, visto che finalmente hai fatto un nome, spiega come l'UAAR sarebbe laicista, ovvero, secondo il tuo uso scorretto del termine, violenta e prevaricatrice.

      "Tutto deve passare attraverso la necessità di far stare zitti la Chiesa e i cristiani, in una parola: essere laicisti. "

      No Luigi, perchè non dici le cose esplicitamente: non è che tu voglia che la Chiesa abbia libertà di parola - e per inciso in Italia la Chiesa gode di una libertà di parola immensa, può parlare e parla quotidianamente di tutto, su tutti i media nazionali, privati e pubblici - tu vorresti che la Chiesa detti legge. Riguardo aborto, eutanasia... e tutti quegli altri temi che continui a citare per non dover parlare dell'argomento in questione, cioè la politica del figlio unico, non è mica che tu voglia intavolare un qualche dialogo, tu vuoi solo che tutti facciano come dice la tua Fede.

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    5. @ Myself

      "Nuovamente non c'è traccia della tua accezione violenta"

      Io denuncio il fatto che tale opposizione avviene in modo violento, cioè non rispettoso della libertà dei credenti di professare la loro fede e di intervenire nella vita politica e civile del loro paese.

      "Veramente sfido chiunque ad avere memoria di recenti violenti atti anticlericali in Italia..."

      Non c'è peggior cieco di chi non vuole vedere. La violenza non è solamente quella fisica, ma anche quella psicologica.

      "...la mancanza di rispetto è un problema che create voi credenti e con cui voi credenti dovete convivere"

      Ne sono perfettamente conscio, infatti il laicista non concepisce il rispetto per chi ha opinioni e fedi diverse dalle sue.

      "La libertà religiosa consiste nel poter professare la propria religione senza essere perseguitati, non nell'obbligare tutti gli altri a rispettare tale religione"

      Affermazione falsa. Nessun cristiano si sogna di imporre la propria religione a chi non è credente. Il cristiano pretende, però, che venga rispettato il suo diritto di partecipare alla costruzione di una società dove siano tutelati i diritti fondamentali della persona umana.

      "Ah ecco, visto che finalmente hai fatto un nome, spiega come l'UAAR sarebbe laicista, ovvero, secondo il tuo uso scorretto del termine, violenta e prevaricatrice"

      Basta leggersi i posts riguardanti le iniziative e le tradizioni cattoliche e, specialmente, i commenti dei lettori.

      "...per inciso in Italia la Chiesa gode di una libertà di parola immensa, può parlare e parla quotidianamente di tutto, su tutti i media nazionali, privati e pubblici..."

      Non ho mai messo in discussione questa libertà, ho solo obiettato che se le forze laiciste di questo paese raggiungessero la supremazia, per la Chiesa ed i cristiani non ci sarebbe più tale grado di libertà.

      "...tu vorresti che la Chiesa detti legge"

      Che falsità! Questa è la classica scusa dei laicisti per accusare la Chiesa di ingerenza e giustificare la loro volontà di tappargli la bocca.

      "Riguardo aborto, eutanasia... e tutti quegli altri temi che continui a citare per non dover parlare dell'argomento in questione, cioè la politica del figlio unico..."

      Ma perché inventi queste storie? Ho chiaramente scritto perchè ritengo la politica del figlio unico come una delle tante conseguenze del laicismo nel commento di ieri delle 9:50.

      "non è mica che tu voglia intavolare un qualche dialogo, tu vuoi solo che tutti facciano come dice la tua Fede"

      Ancora con questa storia? Se tu vuoi essere cristiano o meno, sono fatti tuoi che a me non interessano. Io scrivo per difendere la mia fede dalle falsità della propaganda laicista. Se chi mi legge non è d'accordo, pazienza, sono i fatti che parlano, ed ognuno è libero di farsi la sua idea.

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    6. @Luigi Ruggini

      "Io denuncio il fatto che tale opposizione avviene in modo violento, cioè non rispettoso della libertà dei credenti di professare la loro fede "

      "[se] raggiungessero la supremazia, per la Chiesa ed i cristiani non ci sarebbe più tale grado di libertà."

      "...la loro volontà di tappargli la bocca. "

      Continue accuse generiche, dicci chi sono questi laicisti e come hanno dimostrato di voler impedire la libertà di parola alla Chiesa e pure la libertà di professare la loro fede ai cattolici, sennò è un discorso a vuoto.

      "La violenza non è solamente quella fisica, ma anche quella psicologica."

      Va bene, allora sentiamo questi recenti atti di violenza "psicologica" anticlericale in Italia.

      "Basta leggersi i posts riguardanti le iniziative e le tradizioni cattoliche e, specialmente, i commenti dei lettori."

      A parte che l'UAAR non è "i commenti dei lettori", anche questa volta non hai risposto alla domanda: spiega perchè l'UAAR sarebbe violenta e prevaricatrice, io i post di A ragion veduta li leggo spesso e non noto dei toni neanche lontanamente accesi come quelli di questo blog.

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    7. @ Myself

      Abbi pazienza, ma non posso certo mettermi qui a fare la rassegna stampa dei post del blog dell'UAAR. Basta andarselo a leggere e si potrà scoprire come sia vero ciò che affermo.

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    8. @Luigi Ruggini

      "Abbi pazienza, ma non posso certo mettermi qui a fare la rassegna stampa dei post del blog dell'UAAR."

      Non è quello che ti ho chiesto. Se l'UAAR è così cattiva come dici ti basterebbe qualche citazione, o incollare un link... invece ancora una volta eludi la domanda...

      "Basta andarselo a leggere e si potrà scoprire come sia vero ciò che affermo."

      ...sì perchè anche questa non è una risposta, ho già scritto: "io i post di A ragion veduta li leggo spesso e non noto dei toni neanche lontanamente accesi come quelli di questo blog".

      "Se chi mi legge non è d'accordo, pazienza, sono i fatti che parlano..."

      Ecco appunto, i fatti sono i seguenti:

      - Usi scorrettamente il termine "laicismo" con un'accezione negativa.

      - Accusi i "laicisti" di quotidiani violenti atti anticlericali, di voler negare la libertà di culto e di parola ai cattolici, ma non sai fornire alcun esempio concreto né di chi siano tali laicisti, né di quali siano gli atti violenti.

      - Accusi l'UAAR di essere violenta e prevaricatrice, ma anche qui non sai fornire un solo esempio che avvalori l'accusa.

      - Accusi il "laicismo", di essere alla base della politica deleteria del figlio unico, ma non hai ancora risposto alla domanda del mio primo post: "Come ti spieghi che "laicisti" come me siano contrari a tali politiche?".

      "... ed ognuno è libero di farsi la sua idea."

      Esattamente.

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    9. Dopo l'uso scorretto del termine "scientista" (usato solo per gli scienziati atei) , i cattolici conservatori contuinuano ad inventarsi nuovi termini .Ora tocca alla parola laicista.Si cerca sempre di sminuire ciò che è diverso dalla loro dottrina. Non è assolutamente vero che ci sono violenze psicologiche nei confronti della chiesa da parte dei "laicisti", quello che si chiede alla chiesa ,in qualche blog "anticlericale" è solo di farsi da parte dalle vicende politiche e da questioni che non gli competono. Poi non vedo come possa un'associazione come l'uaar ( che in pochi conoscono) ad essere una potenziale minaccia per la libertà della chiesa.

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    10. @ Myself

      Oh no! Ancora? Myself a volte riesci ad essere estenuante! Più volte ho esaudito il tuo desiderio di fare rassegne ed elenchi di "prodezze" laiciste, ma non ti basta mai!

      L'UAAR conduce una lotta assurda perchè pone alla base del suo pensiero il fatto che i cristiani debbano stare zitti e sentirsi cristiani solo in chiesa. Questo modo di fare è prevaricatore e volto, a mio parere, a giustificare l'ostracismo verso la libertà di espressione dei cristiani. Ho aperto due (dico due) pagine del blog dell'UAAR e subito una sfilza di articoli che presuppongono questo attegiamento.

      http://www.uaar.it/news/2014/04/29/papolatria-ingranato-quarta/
      http://www.uaar.it/news/2014/04/28/clericalata-della-settimana-17-istituzioni-che-finanziano-canonizzazioni/
      http://www.uaar.it/news/2014/04/22/clericalata-della-settimana-16-comune-ragusa/
      http://www.uaar.it/news/2014/04/10/legge-40-resta-bandiera-stato-etico-voluto-vescovi/
      http://www.uaar.it/news/2014/04/07/clericalata-della-settimana-14-claudio-cia/

      Se tu non noti quello che riscontro io, pazienza, me ne faccio una ragione. Ma io sono convinto di non stare a raccontare sciocchezze: tutto il mio blog, ad esempio, è una denuncia, tranquillamente consultabile, di questo modo di fare del laicismo.

      Brevemente:

      "Usi scorrettamente il termine "laicismo" con un'accezione negativa"

      Non è vero. Essere laicisti vuol dire essere anticlericali e ciò avviene in modo violento e antidemocratico.

      "Come ti spieghi che "laicisti" come me siano contrari a tali politiche?"

      Perchè il mondo è vario, non è che tu rappresenti tutti i laicisti.

      E' esattamente ciò che ribadisci anche tu: ognuno è libero di farsi la propria idea e, leggendo le tue false accuse, anche di scoprire come agisce un laicista.

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    11. @ Anonimo (ma perchè non metti un nick?)

      Quello che ho scritto a Myself vale anche per te. I laicisti devono capire che il cristiano è un cittadino italiano con le sue idee e convinzioni, esattamente come quelle di ogni altro cittadino italiano. E' suo sacrosanto diritto partecipare alla costruzione di uno Sato dove vengano rispettati i diritti fondamentali della persona umana. La Chiesa non si interessa di argomenti politici, ma morali e il suo intervento, principalmente rivolto ai cristiani, è del tutto lecito.

      Un saluto.

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    12. Cari pugnaci colleghi laici,
      i religiosi sono strettamente vincolati dalle parole: nella loro res cogitans scatta subito qualchecosa che li porta ad assolutizzare i concetti e lì rimangono un po' invischiati. Non è necessario che anche noi facciamo lo stesso. In secondo luogo, Loro hanno ricevuto dall'Alto il potere di dare il nome alle creature: già nel giardino dell'Eden hanno avuto il potere di chiamare "elefante" l'elefante e "canguro" il canguro. Tanto è vero che anche quest'ultimo, chiamato per nome da Noah, è potuto giungere dall'Australia all'Arca della salvezza. Non possiamo dunque impedire che ci chiamino "Laicisti". Ma non perdiamoci in eterne disquisizioni terminologiche. Loro hanno tempi infiniti, noi siamo temporanei. Limitiamoci ad esercitare il medesimo potere, che, come uomini, dovranno riconoscerci: e incominciamo, in risposta, a chiamarli "Cristianisti" e "Cattolicisti". Noi siamo i creatori delle parole. E in principio non c'era nè il verbo, nè l'aggettivo: c'eravamo noi!

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    13. Ah beh, allora idasafsd kldjf ncas daksdfasdcas ncdsandna ldajfs cas. sdksafjsdc
      dasdhasjdkacand?
      sdkjfajsdha csa sdjdnksanca nkasjdnaks ca... sdfasdahjdjcnaancdks
      dasdckakjdnascnskdjdn!

      E provate a dire che non è vero.

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    14. @Luigi Ruggini

      "L'UAAR conduce una lotta assurda perchè pone alla base del suo pensiero il fatto che i cristiani debbano stare zitti e sentirsi cristiani solo in chiesa. [...] Ho aperto due (dico due) pagine del blog dell'UAAR e subito una sfilza di articoli che presuppongono questo attegiamento. "

      Come volevasi dimostrare, in nessuno degli articoli in questione l'UAAR vuole limitare la libertà di parola o di religione dei cattolici - e tu continui a raccontare balle.

      Quattro di essi trattano delle cosidette "clericalate", ovvero di eventi o iniziative ideate da politici o funzionari pubblici, _pagate_ con i soldi pubblici, ma rivolte esclusivamente ai cattolici; oppure che violino palesemente la laicità dello Stato, ad esempio:

      - L’amministrazione comunale di Ragusa ha celebrato il precetto pasquale “per tutti i dipendenti ed amministratori del Comune” con una messa del vescovo organizzata nell’aula consiliare.

      - All’Istituto Comprensivo di Pedara (CT) è stata accolta l’urna contenente alcuni resti di Karol Wojtyla. L’urna è poi stata trasportata in corteo nei corridoi di tutti i plessi da un sacerdote che indossava i paramenti sacri.

      Degli altri due uno tratta la papolatria ed è piuttosto lungo, ma dice tutti dati di fatto sui due papi appena canonizzati e conclude con:

      - l’isteria papolatrica ha potuto martellarci per giorni a reti pressoché unificate, e imporre una spesa enorme a tutti i contribuenti. Come può essere questo un modello da cavalcare?

      L'altro è più che altro un resoconto sulla legge 40, la cui opinione centrale direi che è la seguente (tutt'altro che violenta e prevaricatrice):

      - Saremmo felici se, a differenza dei vescovi italiani, chi ci governa o ci rappresenta nelle istituzioni capisse la sofferenza delle coppie che non possono avere figli e che sono state costrette, in seguito a una legge liberticida, a ricorrere ai viaggi della speranza all’estero. Nonché l’ancor maggiore sofferenza di coloro che, quei viaggi, non hanno proprio potuto permetterseli

      In sintesi, l'UAAR rivendica che i soldi pubblici siano spesi per le opere pubbliche e non per i culti dei cattolici (che devono essere finanziati dai cattolici); che i funzionari pubblici e i politici agiscano in modo laico. Inoltre, si permette di esprimere la propria opinione sull'operato della Chiesa.

      In nessun punto chiede che ai cattolici sia negata la libertà di parola o di culto.

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    15. @ Myself

      Sei patetico, ti arrampichi sugli specchi.

      Le "clericalate" dell'UAAR non sono altro che articoli dove ci si scandalizza del fatto che persone pubbliche manifestino la loro fede. Ciò conferma il mio punto di vista secondo il quale per i laicisti i cristiani dovrebbero starsene zitti e chiusi nelle loro chiese.

      Un link chiama con dispregio "papolatria" un'espressione di fede della Chiesa, denotando scarso rispetto e s'inventa la scusa delle spese per criticare l'esercizio libero della fede di milioni, anzi miliardi, di persone. Quella delle spese è veramente una scusa, prova a chiedere a tutte le imprese di trasporti, ristorazione, alberghiere, ecc. se con questa canonizzazione ci hanno rimesso o guadagnato.

      L'altro link riguarda la legge 40 considerandola come una norma imposta dal Vaticano (sic). Solita tiritera laicista che con tali menzogne mira ad estromettere i cristiani dalla partecipazione della vita politica e sociale.

      In definitiva l'UAAR attacca ogni manifestazione della fede cristiana. La scusa dei soldi spesi per le opere pubbliche non regge, perchè tali iniziative sono state prese per la soddisfazione della maggioranza delle persone (principio del tutto democratico) e perchè tali manifestazioni non ledono alcun diritto.

      L'UAAR è il classico sito laicista che vorrebbe far scomparire la religione.

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    16. @Luigi Ruggini

      "Sei patetico, ti arrampichi sugli specchi."

      Arrampicarmi sugli specchi implicherebbe inventarmi sempre nuove scuse e stratagemmi. Io invece sto continuando a ripetere le stesse cose: voglio le prove delle tue accuse contro i laicisti e l'UAAR.

      Non sei riuscito a fornirmente una sola: si tratta sempre e solo di tue arbitrarie interpretazioni.

      Riguardo al pathos, personalmente mi vergognerei ad avere un blog in cui più utenti mi fanno continuamente fare la figura dell'imbecille (potrei ricordare le vicende a partire da quella di Hollande che "non aveva il matrimonio gay nel programma elettorale", ma taglio corto dicendo che non hai nemmeno capito lo scherzo di Vladimir a.k.a. Felsineus).

      E per concludere con la chicca finale:

      "Le "clericalate" dell'UAAR non sono altro che articoli dove ci si scandalizza del fatto che persone pubbliche manifestino la loro fede."

      Per te come si concilia con uno Stato laico il fatto che:

      - L’amministrazione comunale di Ragusa ha celebrato il precetto pasquale “per tutti i dipendenti ed amministratori del Comune” con una messa del vescovo organizzata nell’aula consiliare.

      ?

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    17. @ Myself

      "Arrampicarmi sugli specchi implicherebbe inventarmi sempre nuove scuse"

      E, invece, è proprio quello che fai. Io soddisfo ogni (sob!) tua richiesta di "prove" e tu non fai altro che giustificare con mille scuse ogni comportamento cristianofobo del laicista di turno.

      "Non sei riuscito a fornirmente una sola: si tratta sempre e solo di tue arbitrarie interpretazioni"

      Ahahaha, e come fai ad essere sicuro che non siano le tue ad essere arbitrarie considerazioni?

      "Riguardo al pathos (!?), personalmente mi vergognerei ad avere un blog in cui più utenti mi fanno continuamente fare la figura dell'imbecille"

      Io non credo proprio di fare la figura dell'imbecille, anzi sono convinto proprio di colpire efficacemente i laicisti (intendendo i loro comportamenti), non si spiegherebbe altrimenti il fatto che la stragrande maggioranza dei commenti in questo blog sono opera loro.

      Quanto alla tua "chicca finale" devo precisare di aver segnalato quel link non per l'episodio che riporti, ma per l'assurda critica alle dichiarazioni di Poletti e per la critica alla libera espressione della sua fede da parte di un'ostetrica. Per quanto riguarda l'episodio di Ragusa, anch'io sarei propenso per l'inopportunità della cosa, ma non ne farei un dramma visto che, con ogni probabilità, quella messa era stata voluta da tutti, non avendo nessuno protestato.

      PS
      Ma davvero sei convinto del fatto che io non abbia capito lo scherzo di Felsineus? Ma tu lo sai che conosco Felsineus da molti anni e che so della perfettamente della sua graffiante (miao!) ironia? Ma roba da matti!

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  3. Caro compagno Luis, ti prego di rettificate le tue affermazioni completamente false. Quando il Socialismo reale deteneva il potere temporale erano tutti comunisti e a nessuno fu imposta con la forza tale fede. Venivano interdetti solo coloro che pretendevano di spacciare per vera una fede differente che non aveva niente a che fare con quella originaria marxista.
    E poi questo sciovinismo borghese, andiamo, non si addice ad un rivoluzionario come te: quando ho letto che "in Italia non c'è mai stata nessuna massa da condizionare e il comunismo non si è mai imposto", mi sono quasi ribaltato dalla sedia. Ed ero in bagno.
    Forse stimolato dal luogo, mi è tornato alla memoria il fatto che la condizionabile massa italiota si era fatta irretire, eccome, da un regime fascista e dalle idee di difesa della razza, tanto che aveva combattuto, invero con altalenanti risultati, al fianco dei nazisti. Poi, per fortuna, come tutti sanno, l'armata rossa ha salvato il mondo libero.
    Non ho idea di chi sia 'sto felsineus, che si permette addirittura di difendere pubblicamente gli omosessuali, io comunque vi manderei tutti e due a prendere il sole dell'avvenire a Novosibirsk.
    Forse, però, se ho ben capito, sul laicismo ti risponderebbe che i religiosi devono essere liberi di seguire le loro simpaticissime idee, i loro infallibili leaders e i loro evidentissimi diritti divini e naturali, ma che, molti laici, semplicemente desiderano non essere disturbati e regolare le loro vite in maniera più, ehm, moderna.
    Codesto felsineus è solo un borghesucolo reazionario e dovrà essere severamente punito per i suoi gravi errori: occorre infatti preservare il popolo da ogni nefasto oppiaceo religioso.
    Ti saluto, virilmente, a pugno chiuso

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    1. Senta signor Vladimir, non si offenda, ma lei mi sembra un fossile vivente. Non posso credere che, nonostante il fallimento storico del comunismo, ancora esistano persone come lei, col pugno chiuso e libretto rosso di Mao in mano.

      Se posso permettermi, durante le sue "sedute" le consiglierei di documentarsi meglio sulle origini e sugli esiti dei suoi amati regimi, scoprirebbe che la sua tanto amata ideologia non era proprio totalmente popolare fra le centinaia di migliaia di persone costrette a porre fine alla loro vita e a condurla tra deprecabili difficoltà. Potrebbe scoprire anche come la concezione di libertà dell'Armata Rossa non coincidesse affatto con quella dei popoli "liberati", costretti, infatti, ad ingrossare le fila degli stati satelliti dell'URSS, sotto le amorevoli "cure" del Baffone e della sua cricca.

      E, poi, lasci stare il povero Felsineus, a Novosibirsk ci vada lei con le sue guardie rosse! Il nostro sarà pure un tantinello laicista, ma almeno non spedisce nessuno nei gulag (almeno spero).

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    2. @Felsineus

      Simpatico scherzo :-)

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    3. L'ironia di Felsineus è eccezionale :-)

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  4. myself
    da quasi un annetto leggo gli articoli dell'uaar e concordo con il padrone di casa di questo blog:
    L'idea di base infatti è evidentemente quella lì: i credenti devono praticare la loro fede solo nelle loro chiese e tra le mura domestiche.
    E dato che il bersaglio principale e preferito - checchè ne dicano - è la chiesa cattolica, quando anche per incanto tutte le ombre che la riguardano e tutti gli evidenti privilegi dovessero scomparire, rimarrebbe lo stesso disprezzo di fondo, la stessa intolleranza, come minimo la stessa irrisione e mancanza di rispetto.
    Nell'uaarino medio non si nota il legittimo desiderio di confronto e di contrapposizione di una visione della vita e del mondo diversi, ma proprio la voglia di far scomparire i credenti dalla faccia della terra, o di convertirli all'ateismo ...

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    1. e questo recente articolo, insieme ai prevedibili commenti, mi ha completamente raggelato, per la rozzezza e la violenza con cui viene trattato )e commentato, anche dai "migliori"):
      http://www.uaar.it/news/2014/04/18/morte-bambini-miracolo-laico/

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    2. Engy, è difficile non essere d'accordo con te.
      Essere atei o agnostici è un fatto personale, una scelta degna di ogni rispetto. Ciò che non capisco è la guerra alla religione, specialmente contro quella cattolica, come se l'esistenza di qualcuno che crede in un Dio dia loro fastidio. A queste persone consiglio di domandarsi se sono veramente atee o si stanno solo sforzando di esserlo.

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  5. Mi permetto di linkare il nuovo post di crocevia nel quale si traduce il percorso che ha portato il filosofo Feser dal naturalismo ateo al teismo cattolico.

    http://pellegrininellaverita.wordpress.com/2014/05/04/edward-feser-the-road-from-atheism-4/

    buona lettura!

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  6. Cara Engy, vabbeh, anch'io considero esageratamente retorico il presentare come "obbligo" l'iscrizione dei propri pargoli in scuole-parrocchia... ma a parte questo dettaglio, dell'articolo da te citato io condivido anche le virgole: ergo mi piacerebbe proprio sapere in cosa precisamente ricadrebbe il mio deprecabile errore.

    Anche quella di essere credenti in una particolare religione o teisti è un fatto personale ed è una scelta che merita rispetto, finchè appunto resta un fatto personale. Se diventa lecita propaganda di idee religiose, riceverà le altrettanto lecite critiche ed obiezioni di chi non le gradisce, perchè il diritto di evangelizzare l'orbe terracqueo con la Verità, vale quanto il diritto di vedere l'uomo affrancato dalle superstizioni e dalle imposture (è il "no religion too" del beatle che si disse più famoso di Gesù Cristo).
    Se poi diventa prescrizione, per via politica, di restrizioni incostituzionali che violano i diritti dei cittadini e il principio di laicitá, con l'imposizione delle personali scelte dei religiosi anche a chi le trova, francamente, assurde ed obsolete (è il caso della quasi-defunta legge 40) è forse il caso di alzare un po' la voce.
    saluti afoni

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  7. @Luigi Ruggini

    "Io soddisfo ogni (sob!) tua richiesta di "prove" "

    Ma quando mai... tu accusi l'UAAR di voler limitare la libertà di parola e di culto ai cattolici, delle prove di ciò dovrebbero consistere in dichiarazioni dell'UAAR in tal senso (del tipo: "La nostra associazione si batte per rendere illegale la religione cattolica.") oppure in fatti di cronaca sempre in tale direzione (ad esempio: "Un gruppo di uaarini ha aggredito i fedeli della chiesa X durante la messa"). Invece tu continui a riferirti ad articoli in cui l'UAAR lamenta la violazione della laicità nelle pubbliche istituzioni, o esprime la sua opinione su tematiche religiose; poi affermi che ciò implichi le tue accuse. Ma questo discorso non regge.

    "Essere atei o agnostici è un fatto personale, una scelta degna di ogni rispetto. Ciò che non capisco è la guerra alla religione, specialmente contro quella cattolica, come se l'esistenza di qualcuno che crede in un Dio dia loro fastidio."

    Dici bene: appunto tu NON capisci. Non è in atto alcuna guerra contro la religione mossa dai non credenti. Ai non credenti non dà alcun fastidio che tu creda a Yahweh, Rha o Zeus. Certo se proverai a convertirli ti diranno come la pensano e in base al grado di pazienza e gentilezza dei singoli avrai risposte più o meno garbate, ma niente che si possa definire neanche lontanamente "guerra". Ai non credenti dà fastidio quando i religiosi vogliono imporre il loro credo: pretendendo privilegi e in particolare denaro pubblico; limitando scelte che dovrebbero essere esclusivamente personali; perseguitando determinate categorie di persone; propinando falsità scientifiche; proteggengo criminali in quanto loro sacerdoti...

    Per il resto il "credere" in sé per i non credenti non è un male, è solo un pensiero, un'opinione personale. Anzi, in verità se c'è qualcuno di così perverso da aver potuto immaginare che il solo pensare a qualcosa possa costituire un "peccato", quelli sono proprio i religiosi.

    @Engy

    "L'idea di base infatti è evidentemente quella lì: i credenti devono praticare la loro fede solo nelle loro chiese e tra le mura domestiche. [...] e questo recente articolo, insieme ai prevedibili commenti, mi ha completamente raggelato"

    Condivido la perplessità di felsineus su come si possa definire tale articolo "raggelante". Ma non sto a chiedere spiegazioni, tanto so che la risposta sarebbe ancora vacua.

    Piuttosto invito Luigi, eventualmente anche su richiesta di Engy, quando vedrà il prossimo articolo "violento e prevaricatore" dell'UAAR, di commentarlo qui punto per punto, così da poter spiegare il suo dissenso... se ne è capace.

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    1. @ Myself

      "tu accusi l'UAAR di voler limitare la libertà di parola e di culto ai cattolici, delle prove di ciò dovrebbero consistere in dichiarazioni dell'UAAR in tal senso..."

      Come sei ingenuo, mio caro Myself. Una dichiarazione come quella che hai ipotizzato, così esplicita, sarebbe un clamoroso autogol perchè qualificherebbe l'UAAR come un'associazione discriminatoria ed antidemocratica. Invece, l'operato di tale Unione è più sottile, cerca di arrivare agli stessi obiettivi attraverso una martellante propaganda mascherata da "lotta civile", ma in realtà volta ad instillare lentamente, ma inesorabilmente, l'idea che il credente, ed in particolar modo il cristiano cattolico, debba starsene chiuso in un cantuccio senza aver alcun diritto di professare in pubblico le sue idee e di farle valere sul piano politico.
      "Dici bene: appunto tu NON capisci. Non è in atto alcuna guerra contro la religione..."

      Affermazione sbagliata. Io non capisco perchè gli atei, in genere, abbiano questi sentimenti di avversione verso la religione, non che non ci sarebbe tale guerra. Questa azione laicistica contro chi crede esiste eccome. Restando al blog di UAAR, se lo vogliamo considerare come campione rappresentativo delle convinzioni più diffuse dei laicisti, oltre agli articoli postati, leggendo i commenti si ricava un'impressione del tutto differente. Qualche esempio:

      "P.S. bella piazza San Pietro piena di monnezza, tanto ci pensa la municipalità capitolino a pulirla, anche se si trova in un territorio straniero"

      "Altro che Armagheddon e Giorno del giudizio: l’umanità sarà travolta dalla monnezza della chiesa!"

      "Bisogna essere previdenti: la chiesa è come Dracula, non si è mai sicuri di averla soppressa definitivamente. Infatti è mezza morta, ma sta facendo finta di essere viva e per questo bisogna sempre stare allerta e battere colpo su colpo. (Per annientare Dracula era necessaria una croce, per annientare la chiesa basterebbe una cartella delle tasse…)"

      "Sapete cosa mi ricordano le beatificazioni,da parte della Chiesa, di personaggi che ne hanno fatto parte integrante? Mi ricordano gli innumerevoli “caudilli” del terzo mondo,passati e presenti,dalla vistose divise cariche di gradi e medaglie che si sono autoconferiti. Basta ricordare l’illustre “colonnello” Gheddafi che quando prese
      il potere con un golpe da operetta era solo maggiore"


      "Non so come la vedete voi, ma per me gonfiare le cifre in quel modo rasenta la disperazione; senza parlare ovviamente della disonestà intellettuale che è loro distintivo marchio di fabbrica" In relazione al numero dei partecipanti alla Canonizzazione dei due papi.

      e si potrebbe continuare all'infinito, senza parlare, poi, di tanti altri blog ateistici...

      "Piuttosto invito Luigi, eventualmente anche su richiesta di Engy, quando vedrà il prossimo articolo "violento e prevaricatore" dell'UAAR, di commentarlo qui punto per punto, così da poter spiegare il suo dissenso... se ne è capace"

      Mio caro Myself, vorrei riservarmi il diritto di scrivere quello che a mio giudizio ritengo più interessante per questo blog.

      PS
      Se con questa frase: "Anzi, in verità se c'è qualcuno di così perverso da aver potuto immaginare che il solo pensare a qualcosa possa costituire un "peccato", quelli sono proprio i religiosi" pensi di riferirti alle parole di Gesù nel Vangelo, allora caschi male, perché la tua interpretazione è sbagliata.

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    2. @Luigi Ruggini

      "Mio caro Myself, vorrei riservarmi il diritto di scrivere quello che a mio giudizio ritengo più interessante per questo blog."

      E io mi riservo il diritto di dedurne che non saresti capace a commentare punto per punto un qualsiasi articolo dell'UAAR.

      "Se con questa frase: "Anzi, in verità se c'è qualcuno di così perverso da aver potuto immaginare che il solo pensare a qualcosa possa costituire un "peccato", quelli sono proprio i religiosi" pensi di riferirti alle parole di Gesù nel Vangelo, allora caschi male,"

      Mi riferisco al catechismo: "Non desiderare la donna d'altri.", "Non desiderare la roba d'altri.".

      Elimina
    3. @ Myself

      "E io mi riservo il diritto di dedurne che non saresti capace a commentare punto per punto un qualsiasi articolo dell'UAAR"

      Ma fai come ti pare, pensa pure quello che vuoi, me ne farò una ragione.

      "Mi riferisco al catechismo: "Non desiderare la donna d'altri.", "Non desiderare la roba d'altri."

      allora perché parli di "pensare" a qualcosa? Il Deuteronomio dice chiaramente che è peccato il "desiderare", cioè la volontà di possedere, non il semplice pensare. La cosa è posta negli stessi termini anche da Gesù che afferma:

      " Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore" (Mt 5, 27-28).

      Costituisce peccato il guardare per desiderare, non il semplice pensare. Nel testo originale greco troviamo il termine epithemein che significa precisamente: "avere il desiderio rivolto a..." Ciò significa che per peccare occorre la deliberata intenzione di desiderare, cioè di possedere, la donna, l'uomo o le cose altrui. L'adulterio, o il furto, si consumano già con l'intenzione, senza aspettare il fatto compiuto. Come, penso, potrai capire, tutto ciò è ben diverso dal semplice "pensare a qualcosa".

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    4. @Luigi Ruggini

      myself:
      " Per il resto il "credere" in sé per i non credenti non è un male, è solo un pensiero, un'opinione personale. Anzi, in verità se c'è qualcuno di così perverso da aver potuto immaginare che il solo pensare a qualcosa possa costituire un "peccato", quelli sono proprio i religiosi. (Mi riferisco al catechismo: "Non desiderare la donna d'altri.", "Non desiderare la roba d'altri.") "

      Luigi Ruggini:
      "allora perché parli di "pensare" a qualcosa? Il Deuteronomio dice chiaramente che è peccato il "desiderare", cioè la volontà di possedere, [...] Nel testo originale greco troviamo il termine epithemein che significa precisamente: "avere il desiderio rivolto a..." [...] la deliberata intenzione di desiderare..."

      Ah proprio per concludere in bellezza: secondo te "desiderare qualcosa" non è un caso particolare di "pensare", così come non lo sono le volontà né le intenzioni umane. OK, a questo punto penso che non ci sia altro da aggiungere...

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    5. @ Myself

      Quindi per te i termini "pensare a qualcosa" e "desiderare per possedere" sono sinonimi. Così, se dico di pensare a mia madre o a mia sorella, significa che ho il desiderio di possederle?

      Ma ti rendi conto delle stupidaggini che scrivi?

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    6. @Luigi Ruggini

      myself:
      "OK, a questo punto penso che non ci sia altro da aggiungere..."

      Mi sbagliavo, pensavo che tu avessi finito con le sciocchezze ma invece sei ancora riuscito a superarti...

      Luigi Ruggini:
      "Quindi per te i termini "pensare a qualcosa" e "desiderare per possedere" sono sinonimi."

      No e non ho mai detto nulla del genere. Secondo me - e secondo qualsiasi altra persona che comprenda la lingua italiana - "desiderare qualcosa" è un CASO PARTICOLARE di "pensare qualcosa": se desidero tua sorella, necessariamente penso (di sbattermi) tua sorella; se tu pensi a tua madre, non necessariamente (non so come siano i vostri rapporti) desideri farci sesso.

      In conclusione, "Non desiderare la donna d'altri." e "Non desiderare la roba d'altri." (tra l'altro quale galanteria utilizzare la stessa frase scambiando solo le parole "donna" e "roba") sono divieti di avere determinati pensieri. Solo una mente sadica può vietare NON di compiere un'azione, l'adulterio o il furto, ma addirittura di pensarci, stabilendo dunque che gli uomini non devono essere liberi nemmeno di pensare ciò che gli pare, nemmeno di fantasticare. Cervelli schiavizzati.

      "Ma ti rendi conto delle stupidaggini che scrivi? "

      Rilancio: ma ti rendi conto delle *STRONZATE* che scrivi?
      Passo e chiudo, questa volta davvero, sebbene ho capito che saprai facilmente trovare una replica da far ancora di più strabuzzare gli occhi.

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    7. @ Myself

      Senza che ti agiti tanto, vorrei farti notare che nella tua critica iniziale (5 maggio alle 19:52) tu hai scritto:

      " Anzi, in verità se c'è qualcuno di così perverso da aver potuto immaginare che il solo pensare a qualcosa possa costituire un "peccato", quelli sono proprio i religiosi"

      Quindi tu hai fatto esplicito riferimento al "pensare" in generale, non ad un "caso in particolare".

      Al che ti ho fatto notare che per i cristiani costituisce peccato "il guardare per desiderare, non il semplice pensare" (7 maggio alle 8:37).

      Qual è stata la tua risposta?

      "...secondo te "desiderare qualcosa" non è un caso particolare di "pensare"..."

      Cioè, non ti sei corretto dicendo di esserti sbagliato, ma hai lasciato sottointendere che per te dire "pensare a qualcosa" sia in qualche modo equipollente a "desiderare per possedere".

      A questo punto ti ho provocato per farti ammettere la tua assurdità di considerare le due espressioni sullo stesso piano. Ma tu, come al solito, parti per la tangente....

      Comunque le tue conclusioni sono del tutto errate, almeno per noi cristiani. Considerare peccato una determinata azione, non è una costrizione sadica, ma un'insegnamento volto a non compiere azioni malvagie che arrecano danno agli altri e a se stessi. Si tratta, quindi, di una liberazione dalla schiavitù dell'errore. Si è veramente liberi se si conosce ciò che è bene, altrimenti si è sempre schiavi del male.

      A tutto ciò Gesù aggiunge la legge dell'interiorità, cioè l'intenzione. Dove risiede l'amore dell'uomo, se non nella sua volontà di amare? Se io desidero un'altra donna, ma non metto in atto tale proposito per timore di essere scoperto, come potrò ancora dire di amare mia moglie? Il mio cuore l'ha già tradita. Ecco la rivoluzione cristiana, non più l'esteriorità, la facciata, la convenzione sociale, ma la sincerità e l'onestà. Cristo non rende i nostri cervelli schiavizzati, ma ci libera dall'ipocrisia e dal sotterfugio per renderci pienamente liberi.

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  8. Beh, il buon Myself è un po' irruento. Ma in fondo tocca un punto interessante, perchè mai si dovrebbe negare che il peccato è pensiero, per essenza?
    Qui entrate un po' nel mio campo.... se si vuol davvero sostenere che "il (peccato di) furto si consuma con l'intenzione, senza il fatto compiuto", si fa cadere ogni umana distinzione tra ciò che é desiderato, ideato, tentato e, infine, consumato. Tutto diventa essenzialmente un fatto mentale e così solo il pensiero è veramente peccato. Del resto, se accompagnata da una buona intenzione subiettiva, anche la condotta materiale più orribile (es: sgozzare il figlio Isacco) diviene lecita.
    "Confiteor Deo omnipotenti et vobis, fratres, quia peccavi nimis cogitatione, verbo, opere, et omissione mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa". Dunque... pensieri, parole, opere e omissioni. Ma se si volesse sveltire il rito, invito tutti a considerare che basterebbe dire solo "cogitatione".
    Le parole rientrano, da sempre, nell'ambito della condotta attiva, ossia nelle "opere" che si consumano col semplice proposito di pronunziarle e che non son peccaminose se involontarie... Quanto all'omissione, inserita solo recentemente, nel messale anni '70, rientra direttamente nella "cogitatione". Rappresentarsi mentalmente la possibilità di compiere una condotta doverosa e poi decidere di non eseguirla costituisce direttamente un peccato che si compie col pensiero. E' il diritto penale umano, ancorato al prinicipio di materialità, che non accetta la possibilità di sanzionare il mero pensiero e che è dunque costretto a distinguere tra condotte attive ed omissive. Il precetto religioso è molto più libero: sanzionando direttamente il pensiero non ha bisogno di questa distinzione.
    E' inoltre peccato il consenso (puramente interiore ed inespresso) ad un'azione malvagia altrui o la delectatio di un avvenimento che arreca dolore ad altri. E non è solo peccato lo sguardo concupiscente, ma anche il successivo semplice ripensare alle muliebri avvenenze. E' peccato la riserva mentale di contravvenire gli impegni che si prendono, e così via. All'infinito. Chi non pensa, non pecca.

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    1. Caro Felsy, la tua dotta spiegazione non può che trovarmi d'accordo.
      In effetti è proprio così: il precetto religioso è molto più libero perché sanziona direttamente il pensiero peccaminoso. E' qui che si coglie la differenza tra la perfezione della giustizia divina e la fallibilità di quella umana che, a differenza del buon Dio, non ha la possibilità di sondare le profondità del cuore umano e deve accontentarsi dei riscontri oggettivi (o sperati tali).

      Un salutone!

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